[NFL] Week 13: Tom 201 (Los Angeles Rams vs New England Patriots 10-26)

Con il record di vittorie in carriera in vista per Tom Brady, la visita dei Rams al Gillette Stadium si è trasformata in una Waterloo disastrosa, nella quale l’unica cosa che si è salvata è stato il punteggio finale di 26-10, persin troppo benevolo nei confronti degli ospiti per come quest’ultimi sono stati letteralmente dominati in ogni fase di gioco, da quando il pulmann della squadra ha aperto le porte nei sotterranei dello stadio a quando l’aereo che riportava i Rams a casa ha toccato terra all’aeroporto di Los Angeles.

Dopo la batosta subita a New Orleans ci si aspettava una prova di orgoglio da parte della difesa di Los Angeles, ma dovendo affrontare una delle squadre meglio organizzate dell’intera lega, il compito era davvero arduo. I Patriots, invece, avevano ripreso la loro marcia dopo il passo falso commesso contro i Seahawks un paio di settimane fa, e dopo la vittoria con i 49ers avevano l’occasione di arrivare in doppia cifra di vittorie in stagione per la quattordicesima volta consecutiva, quasi un record NFL.

Il primo tempo della partita ha detto tutto quanto c’era da dire, mettendo in chiaro chi avrebbe avuto la meglio al termine senza mezzi termini, ed i Patriots mettevano subito sul tavolo le loro carte senza cercare di nascondersi più di tanto. Di fronte ad un quarto e una dalle 43 yard offensive, Belichick decideva di giocarsela affidando la palla a Lagarrette Blount.

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I Rams, che evidentemente erano ancora preoccupati di non vedere in campo nè “Danny” nè “Brandon”, cioè i due runningback di cui Fisher aveva dichiarato di temere le qualità in un’intervista precedente alla partita, lasciavano che Blount corresse indisturbato le 43 yard che lo separavano dalla goal line. Sette a zero per i padroni di casa e via andare.

La risposta dei californiani era uno stupefacente three and out, il primo di tanti che sarebbero arrivati nelle tre ore successive, che dava modo a Johnny Hekker di scaldare la gamba per una delle migliori giornate che un punter abbia mai avuto nella storia NFL. Quest’ultima frase dovrebbe dire tutto sul tipo di giornata che i Rams hanno avuto a Foxboro.

Otto punt per un totale di 430 yard, una media di 53,8 (52,9 netta) con un bombone da 76 yard e 5 calci entro le venti sono i numeri di Hekker che gli varranno sicuramente una convocazione al Pro Bowl, ma stanno anche a dimostrare la pochezza dell’attacco di Los Angeles.

I Patriots andavano ancora a segno con Hogan su passaggio di Brady e, a undici secondi dall’intervallo, con un field goal di Gostkowski che portava i Patriots avanti 17-0 alla pausa.

Le statistiche di metà tempo erano davvero impietose: per i Rams il total offense era di ben 25 yard, una vera miseria, frutto di cinque corse di Gurley e quattro passaggi completati da Goff (su undici tentati), con i Rams in possesso di palla per solo 8 minuti contro i quasi 22 dei Patriots.

Con numeri di questa portata era praticamente impossibile pretendere un risultato qualsiasi da parte dei Rams, mentre i Patriots si ritrovavano con un vantaggio fin troppo esiguo per quanto mostrato nei primi trenta minuti di gioco.

Nel secondo tempo la solfa cambiava pochissimo, con i Patriots a macinare gioco ed i Rams ad arrancare e continuare a droppare palloni su palloni, anche se ad inizio terzo quarto gli ospiti trovavano una fiammata per arrivare fino alle porte della red zone avversaria (mai più avvicinata, nè in seguito nè prima), dove però dovevano accontentarsi di un field goal di Zuerlein.

Più dell’assenza di Tavon Austin, pesava quella di Rodger Saffold, perchè la linea d’attacco, nonostante il rientro di Greg Robinson, era un autentico colabrodo, lasciando che la pressione del front seven (spesso eight) dei Patriots si facesse sentire in tutta la sua potenza nei confronti di Jared Goff il quale, al termine dell’incontro, metterà a referto quattro sack subiti più un buon numero di hit e pressures.

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La difesa aggiustava un po’ il tiro contenendo Blount e concedendo il minimo indispensabile ad un Tom Brady chirurgico come al solito, ed il risultato era che i Patriots dovevano accontentarsi di tre field goal di Gostkowski che portava a ventisei i punti segnati dai Patriots.

Ormai in garbage time Goff trovava una bella palla profonda per Britt dopo che questi aveva effettuato una bellissima doppia mossa per liberarsi della marcatura. Il tutto valeva per una ricezione da touchdown da 66 yard, ma era il classico fuoco di paglia, dopo che per tutta la partita Goff aveva faticato assai a trovare un ricevitore libero, e quando lo trovava due volte su tre il lancio si trasformava in drop del ricevitore.

Partita a senso unico, come dicevamo all’inizio, quella che permette a Brady di arrivare a 201 vittorie in carriera, una in più del precedente recordman Peyton Manning, e grande dimostrazione di forza da parte dei Patriots, che sono ad un passo dall’ennesima qualificazione alla post season.

A Los Angeles più che della partita di domenica si parla dell’incredibile rinnovo di contratto sottoscritto da Fisher e Snead, nonostante la disastrosa stagione in corso. Oramai i Rams hanno poco da chiedere alla stagione che, per l’ennesima volta, potrà al massimo essere in pareggio, avendo raggiunto il limite delle otto sconfitte.

Le quattro partite che attendono i californiani sono tutte piuttosto ostiche, per cui difficilmente vedremo rimnere stabile la colonnina delle sconfitte. Si comincia domenica sera con Atlanta, che avrà il dente avvelenatissimo dopo la sconfitta rocambolesca subita da parte dei Chiefs.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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