[NFL] Week 9: Una mano sola, l’escapista e un immenso Monday Night (Buffalo Bills vs Seattle Seahawks 25-31)

Il Monday Night della nona settimana arriva come ultimo capitolo della prima parte di stagione. L’ideale spartiacque della stagione si rivelerà essere, nonostante le due squadre coinvolte abbiano poco da spartire, una delle più spettacolari partite dell’anno.

I Buffalo Bills partono infatti alla grande, bloccando il primo punt dell’incontro e passando avanti nel punteggio poco dopo grazie alla corsa del loro QB Tyrod Taylor.

Seattle, che ospita l’evento, non è squadra da scomporsi sotto 7-0. Anzi, lo schema rabbia-prestazioni instaurato da Pete Carroll in questi anni ama tali situazioni. L’interprete principale è Russell Wilson: il quarterback da Wisconsin lancia a Doug Baldwin il passaggio da 50 yard che pone i Seahawks sulla linea delle 2 yard avversarie.

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Guardando il replay si nota come Wilson lanci pestando il piede di uno dei suoi uomini di linea. È costretto, il povero Russell, a lavorare in condizioni disagiate. Il suo left tackle, George Fant, a esempio, è un giocatore di basket che non fa una partita di football da titolare dall’ultimo anno di liceo. Questa è la realtà dell’attacco dei Seattle Seahawks: tanti figuranti e poi Russell che si barcamena come può.
E, incredibilmente, Wilson condurrà una partita quasi perfetta, iniziando con la corsa che porta sul 7-7.

I Bills non si fanno impressionare e rispondono a loro volta. Il possesso successivo occupa 10 minuti di cronometro (uno dei più lunghi in stagione in NFL), vede la linea offensiva di Buffalo dominare e porta ad altri sette punti con la ricezione di Justin Hunter.

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Nel primo gioco del secondo parziale Wilson è costretto a lanciare “off the back foot”, cioè con tutto il peso del corpo sul piede arretrato. È un problema per tutti i QB, tranne per quello che a ora viene additato come l’MVP della stagione: l’ovale cade un metro davanti a Jimmy Graham, che lo riceve usando la sola mano destra.

Ricapitolando: Wilson lancia un pallone impossibile e Graham lo prende con una sola mano. Sul 14-14 si sta già assistendo a un classico moderno, tra una squadra che sta giocando alla grande (Buffalo) e una che sta facendo miracoli (Seattle). E il copione continuerà.

LeSean McCoy dimostra il suo stato di forma non solo come corridore ma anche come ricevitore. Il fatto che la linea di Buffalo domini si vede pure sugli esterni, quando la varietà dell’attacco della squadra di Rex Ryan passa ai bloccaggi downfield con facilità. Il primo sack di giornata arriva però al momento giusto; dopo aver macinato altre 65 yard l’attacco in bianco si ferma su Cliff Avril, che lo costringe al field goal. Nuovo vantaggio Bills.
Sarà l’ultimo ricordo di una partita iniziata troppo bene per essere vera.

Una penalità di Ronald Darby – non memorabile la partita del forte cornerback secondo anno – propizia il touchdown di Christine Michael nel possesso Hawks successivo, dando il primo vantaggio ai padroni di casa.

Graham manda una cartolina alla Hall of Fame quando Seattle poco dopo torna in possesso del pallone. Prima riceve su una traccia corta e, letteralmente,  salta Stephon Gilmore per chiudere un primo down, poi, mentre un difensore gli tiene la mano sinistra dietro la schiena e un altro lo accompagna sul lato destro, riceve il secondo touchdown del suo incontro, sempre utilizzando unicamente la mano destra. 28-17 per i Seahawks mentre il dodicesimo uomo è festante ma quasi irretito dallo spettacolo definitivo al quale sta assistendo.

È un vero peccato che un grandissimo primo tempo si concluda con la frittatona di cui vi abbiamo parlato su “Scusate il Disturbo” e che affronteremo nella scheda “L’errore arbitrale” a cui potete accedere su questa stessa pagina. Gli arbitri commettono una serie di errori incomprensibili sul tentativo di field goal di Dan Carpenter, prima colpito duro da Richard Sherman e in seguito dall’applicazione cervellotica del regolamento da parte dei direttori di gara. Rex Ryan dichiarerà di aver perso la partita per colpa degli arbitri.

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Non possiamo che essere in disaccordo con l’head coach dei Bills, ma come vedremo ora Buffalo andrà davvero vicina a far saltare il banco dell’inespugnabile CenturyLink Field.

Richard Sherman,Dan Carpenter

E ciò nonostante il terzo periodo si apra con Taylor che, dopo l’ennesimo convincente drive offensivo ospite, compie uno dei pochissimi errori in partita mancando clamorosamente Robert Woods e consegnando un intercetto a Sherman, come sempre personaggio in bilico tra grandezza e indole da mascalzone.

Sul pallone che segue finalmente Wilson subisce un sack. L’escapista principe della lega finalmente per i tifosi avversi viene placcato, sembrando vulnerabile. Buffalo riprende il pallino del gioco, orchestro l’ennesimo drive fantastico e stavolta non lo butta alle ortiche: i numeri di Woods e Taylor si gonfiano, poi Mike Gillislee fa 28-23 e Taylor si occupa della conversione da due punti.

Il field goal successivo di Steven Hauschka è diretta conseguenza di un altro sack: Lorenzo Alexander, uno dei pass rusher più temuti in AFC, riesce ad avere la meglio sul famoso Fant, quello che giocava a basket a Western Kentucky e che non gioca titolare dai tempi della scuola superiore, fino a giungere a Wilson.

Le squadre sono stanche dopo aver regalato alla folla una delle contese più aperte e divertenti dell’anno, e questa stanchezza verrà fuori quando Tyrod Taylor, palla in mano, cercherà di mandare avanti i Bills per l’ultima, decisiva volta.

K.J. Wright, Cliff Avril e Bobby Wagner sackano Taylor, protetto male da una linea che per quattro quarti ha lavorato in modo perfetto ma dispendioso, che non si scompone. Completa un terzo e ventuno che si porta in dote 15 yard di penalità per un roughing the passer inopportuno di Wagner, e sembra davvero poter dare la vittoria ai Bills. La difesa di casa tiene, però, e l’ultimo lancio di Taylor per Woods cade in End Zone. È la fine, nel delirio di Seattle.

Il finale in realtà è molto opportuno. L’attacco dei Bills ha tenuto il pallone per 40 minuti su 60. È un dato davvero importante: solitamente una squadra che tiene la palla così a lungo ha una grossa possibilità di imporsi. Il problema è che sfidare Seattle in casa sua corrisponde a non avere alcuna garanzia, indipendentemente da quanto li escludi dal gioco. La partita si è decisa su un attacco di Buffalo: non vediamo altro epilogo possibile.

Rimane da dire che la squadra di Rex Ryan avrebbe vinto contro tutti lunedì sera. Solo Seattle, il dodicesimo uomo e i Seahawks hanno impedito che ciò avvenisse; la buona notizia è quindi il gioco, ma con i Dolphins in netta ripresa sarà comunque difficile migliorare una classifica che, a 4-5, vede i Bills arrancare nella AFC East. Se Ryan riuscirà a convincere questa squadra che giocando così si può accedere alla Post Season compirà un altro dei suoi miracoli motivazionali.

Quando scriviamo la parola “miracolo” pensiamo spesso a Russell Wilson: la sua partita è stata incredibile, da videogioco nel quale hai inserito un codice per avere tutti i parametri al massimo. Precisione, velocità, decisione, intelligenza. Per ProFootballFocus è lui l’MVP 2016, e ciò non può sorprendere. Giocando 20 minuti su 60 ha fatto segnare 31 punti ai suoi Seahawks – il tutto dietro a una linea inesistente – che ora hanno una posizione di dominio sulla loro division difficile da spezzare.
In settimana si parte per Foxborough: avete trovato che partita guardare questo weekend.

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Non possiamo pretendere Jimmy Graham faccia altri due TD con una mano sola ma ciò non ci scoraggia nell’aspettare con impazienza l’ora di un nuovo scontro Brady-Wilson.

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Tre secondi all’intervallo della partita, Seahawks avanti di 11 punti. I Bills tentano un field goal da 53 yard, ecco il video dell’azione e di tutto quello che è accaduto.

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Cosa è successo in campo.

Richard Sherman dei Seahawks parte in fuorigioco e colpisce (volutamente o meno non cambia il discorso) Carpenter, il kicker dei Bills che accusa il colpo e rimane per terra.

Nel momento del contatto arriva il fischio arbitrale che ferma l’azione per l’evidente fuorigioco di Sherman. Vi ricordiamo che un fuorigioco difensivo si verifica nel momento dello snap della palla o quando la posizione del difensore è pericolosa per il quarterback (kicker o punter che sia) e in gergo tecnico si chiama “anabated” ed è una penalità che viene considerata a palla morta, come se l’azione non fosse mai avvenuta.

Di conseguenza 5 yard di fallo e ripetizione del calcio. Carpenter accusa il colpo, entrano i trainer dei Bills per assisterlo e quando sembra essersi ripreso gli arbitri lo invitano a uscire, perchè gli ospiti hanno finito i timeout e per regolamento eventuali infortunati in situazioni del genere devono uscire almeno un’azione.

In campo c’è confusione, i giocatori dei Bills si dirigono verso gli spogliatoi credendo finito il tempo di gioco venendo richiamati in campo dal Referee Walt Anderson.

L’attacco di Buffalo rientra in campo e grazie ad uno spike riesce ad avere un secondo a disposizione per provare il field goal con Carpenter che dopo l’azione in panchina per regolamento può rientrare sul terreno di gioco. L’arbitro impiega tantissimo tempo a posizionare il pallone mentre il cronometro dei 40 secondi per riprendere il gioco è già in movimento. Snap, calcio, palla in mezzo ai pali, flag, fischio, ritardo di gioco!

I Bills riprovano il field goal cinque yard più indietro, ma questa volta Carpenter sbaglia, il tempo finisce e Rex Ryan esce dal campo furioso rilasciando a fine partita dichiarazioni di fuoco con accuse alla crew arbitrale di avergli fatto perdere la partita.

Sembra evidente a tutti che siano stati commessi diversi errori arbitrali in quegli ultimi eterni tre secondi e di solito in casi del genere la NFL nei giorni successivi scrive alla squadra che ha subito il torto ammettendo che qualcosa non ha funzionato e a volte pubblica anche un video per spiegare meglio i fatti.

In questo caso è stato tutto così evidente e sotto gli occhi di milioni di persone che subito a fine partita, Dean Blandino Vice Presidente NFL con delega agli arbitri, ha commentato l’azione evidenziando i due macroscopici errori commessi dalla crew arbitrlae:

– il fallo di Sherman doveva essere considerato una violenza non necessaria, di conseguenza 15 yard di avanzamento, primo down automatico e soprattutto Carpenter sarebbe potuto rimanere in campo e non costretto ad uscire per un’azione

– nel tentativo di calcio a un secondo dalla fine l’arbitro è ancora sul pallone quando mancano 10 secondi allo scadere dei 40 a disposizione per la ripresa del gioco e in quel caso Coleman avrebbe dovuto fermare il gioco e resettare il cronomentro facendolo ripartira da 25.

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Questi due errori commessi nel giro di pochissimi minuti (formalmente 2 secondi di tempo ufficiale) hanno ridato fiato al dibattito sul futuro dell’arbitraggio nella Lega di cui abbiamo parlato anche in Scusate il Disturbo.

A cura di Giovanni Ganci

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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4 Commenti

  1. Caro Dario se un qualunque altro team avesse subito la porcata che hanno subito i Bills sarabbe successo un putiferio!
    La stavo guardando live é coach Chris Ault mi ha scritto un sms dicendo che erano anni che non vedeva un chiamata cosi’ catastrofica e che quanto fatto sul delay of game successivo era pure piu’ imbarazzante. Forse dire che avremmo vinto senza l’errore non é vero ma di sicuro saremmo andati in overtime.

    1. Poi magari per equità ci stava anche di dire che I Bills hanno perso nel III quarto e per la stagione Eric Wood che é incontestabilmente nella Top 3 dei Centri NFL.

      1. L’infortunio a Wood è stato sicuramente chiave, ma diciamo che non era un elemento che mi serviva per chiudere la cronaca. Inoltre, informazioni definitive sull’infortunio non erano ancora disponibili al momento della stesura (non lo sono al 100% ora).
        Detto questo hai ragione, andava quantomeno accennato. Non capisco però in base a quale “equità”… forse per completezza, quello di sicuro.

    2. Caro Alessio,

      grazie di aver letto e commentato.
      È unanime la condanna all’operato degli arbitri, come leggi nell’approfondimento in cui il nostro direttore è entrato nei dettagli.

      Da qui a essere d’accordo con un allenatore che dice “Abbiamo perso per gli arbitri” ce ne passa.
      Parlo personalmente, gli allenatori che si lamentano degli arbitri in questi toni non mi piacciono. Sarò troppo oltranzista ma penso la cultura sportiva passi anche attraverso le parole di questi individui. Per quanto possa avere matematicamente ragione. Temo che se avesse perso di 20 l’avrebbe detto comunque, nel dubbio non gli posso dare ragione.

      Spero tu capisca la mia posizione.

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