[NFL] Week 11: Cousins smantella i Packers (Green Bay Packers vs Washington Redskins 24-42)

C’era una volta la difesa dei Packers…

Potrebbe iniziare così il commento al quarto stop consecutivo di Green Bay che subisce dai Washington Redskins il secondo “cappotto” di fila (89 punti subiti e 49 fatti in due gare) e consegna quest’ultimo mese alla storia della gloriosa franchigia del Wisconsin anche se per motivi sbagliati: era dal 1958 infatti, l’anno prima che il mitico Vince Lombardi arrivasse al Lambeau Field, che i Packers non subivano così tanti punti, 153 per l’esattezza, in quattro gare.

Lo stop fa scivolare i Packers (4-6) a -2 dalle battistrada della NFC North Detroit e Minnesota, un distacco in realtà colmabile visto che né Lions né Vikings sono parsi irresistibili, ma certamente il margine di errore per i gialloverdi è ora veramente ridotto.

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I Redskins invece celebrano giustamente un successo prezioso, ottenuto contro un avversario decimato dagli infortuni ma sempre temibile e, soprattutto, approderebbero alla post season se il campionato finisse oggi.

La vittoria contro Green Bay porta la firma di Kirk Cousins, il regista scelto nei draft 2012 dai Redskins lo stesso anno di Robert Griffin III ma tre giri dopo, che ha demolito il disastrato secondario dei Packers lanciando per 375 yard e tre mete con un rating “mostruoso” di 145,8.

Forse comunque la cosa più impressionante riguardo la prestazione di Cousins sono state le due “bombe” completate nonostante l’attacco dei Redskins fosse contro un fastidioso vento che ha flagellato il match, quando ad esempio tutte le segnature dei Packers sono arrivate con l’offense a favore di vento.

Bersaglio preferito di Cousins è stato Pierre Garcon che ha chiuso con 6 ricezioni, di cui una da ben 70 yard, ed un bottino totale di 116 yard. In tripla cifra è andato anche Crowder che ha sfruttato la sua velocità per bruciare più volte il secondario ospite ed ha portato a casa 3 ricezioni per 102 yard e un’altra meta.

Sarebbe però sbagliato non citare anche Reed (5 palle catturate per 79 yard), autore di alcune ricezioni preziose, ed il veterano DeSean Jackson che ha segnato anche lui un touchdown ed ha aggiunto 51 yard.

Anche il rushing game ha però partecipato all’abbuffata delle 515 yard: il rookie Kelley ha corso per 24 volte guadagnando 137 yard con alcune accelerazioni che hanno seminato il panico fra i linebacker dei Packers, e tre mete.

Proprio dal backfield dei Redskins arriva l’ennesima storia sulla spietatezza del mondo NFL: nelle prime 7 giornate di campionato, Matt Jones, runner al secondo anno, era stato l’indiscusso leader nella rotazione dei runner poi, complici un leggero infortunio al ginocchio e tre fumble, di cui due persi, commessi in stagione Jones è stato relegato al terzo posto, ed anzi da due settimane è addirittura “inattivo”.

Un’altra piccola nota statistica riguardo il match di domenica: era dal 1999 che Washington non aveva due ricevitori ed un runner sopra le 100 yard in una sola gara.  

In difesa i Redskins sono riusciti a mettere sovente sotto pressione Rodgers, che ha subito due sack ed è fuggito alcune volte grazie al suo atletismo, con Baker e l’outside linebacker Kerrigan che insieme hanno combinato per due sack e tre hit contro Rodgers. A livello di secondario bene i due cornerback Norman e Breeland, col primo che ha concesso un solo completo sui cinque passaggi lanciati nella sua direzione per 13 yard, anche se è stato per un touchdown, mentre Breeland ha fatto persino meglio con appena 9 yard concesse.

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A questo c’è da aggiungere il fumble causato da Norman ai danni di Cook che ha consegnato virtualmente il match ai padroni di casa. Decisamente da dimenticare invece le prestazioni delle safety Whitner e Ihenacho che sui passaggi medio-corti sono stati in balia degli avversari per tutta la sera.  

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Green Bay ha invece confermato gli enormi problemi in difesa, problemi che derivano soprattutto dall’incredibile catena di infortuni subiti dal reparto di Dom Capers che contro Washington era privo dei due cornerback e di uno dei due inside linebacker titolari, mentre era al rientro, pur ancora lontano dalla forma abituale, Clay Matthews, dopo uno stop di tre settimane.

Il secondario è stato bombardato senza tregua da Cousins e nessuno dei cornerback, Rollins, Hyde o Gunter si è neppure avvicinato alla sufficienza. La vulnerabilità sul passing game ha afflitto una difesa che per il resto ha contenuto discretamente l’attacco sulla terra dei Redskins con il trio Daniels, Guion e Clark particolarmente efficace.

L’attacco ha guadagnato 424 yard ma non sono mancate le difficoltà, ormai croniche, nel rushing game. Sempre privi di Lacy, e domenica sera senza anche il centro Tretter e la guardia Lang, i Packers hanno avuto come miglior runner Aaron Rodgers, che però di mestiere fa il quarterback, il quale in tre portate ha guadagnato 33 yard. La prestazione del parco runner è invece da dimenticare con Starks che ha portato a casa appena 25 yard e Montgomery 19.

E Rodgers? Il buon Aaron ha chiuso con ottime statistiche, 26 su 41 per 351 yard e tre mete, però, come già altre partite in stagione, ha mancato alcuni bersagli piuttosto facili ed ha fatto leva soprattutto su un passing game incentrato sui lanci medio-corti. A riprova di ciò i terminali più gettonati dall’ex Cal Bears sono stati due tight end ed un runner.

Il ritorno dopo un lungo stop del tight end Cook è stata una delle poche note liete per le Cheeseheads: l’ex Rams ha ricevuto sei palloni per 105 yard e una meta, seguito da Starks (5-46) e dall’altro tight end Richard Rodgers (4-28). Fra i receiver di ruolo, il migliore è stato Cobb che ha aggiunto 84 yard in appena tre ricezioni, mentre ha segnato, ma per il resto è stato quasi invisibile, Jordy Nelson che ha racimolato appena 28 yard.

E nonostante i 66 punti segnati in totale, in avvio di match erano state le difese a dominare la scena: un gran  placcaggio del defensive tackle Baker su Starks e un sack del linebacker Perry su Cousins costringevano le due squadre al punt. Il secondo drive di Green Bay era un nuovo “tre e fuori” e così per assistere alla conquista di un primo down bisognava attendere quasi cinque minuti, con il runner Kelley che trasformava con una grande corsa un terzo e 2.

Garcon su ricezione aggiungeva poi altre 17 yard, ma un bell’intervento di Martinez che evitava una ricezione sicura di Reed ed un errore di tocco di Cousins nel servire Jackson, portavano ad un altro punt dei Redskins.

Dall’altra parte però l’attacco di Green Bay, sempre controvento, faceva registrare nuovamente un non pervenuto, e qui la difesa dei Redskins scriveva un piccolo pezzo di storia, perchè era la prima volta nella carriera di Rodgers che l’attacco guidato dal numero 12 in maglia Packers faceva registrare tre “tre e fuori” consecutivi in avvio di match.

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Tornando alla cronaca, sul rovesciamento di fronte era Washington alla fine a passare. Il drive iniziava già sulle 45 dei Redskins e poggiava tutto sui passaggi di Cousins: uno a Garcon per 8 yard, poi quello a Ryan Grant per 4. Sul terzo e sei ancora Cousins trovava con un bel passaggio da 14 yard Maurice Harris quindi, ancora su un terzo down dalle 17 dei Packers, il regista ex Michigan State ingannava la safety Clinton Dix guardando a lungo verso la sua destra, salvo poi servire a sinistra con un bel tocco DeSean Jackson per il 7-0.

Sul possesso seguente finalmente i Packers iniziavano a giocare ed il drive era uno dei tipici loro di questo 2016: 17 giochi, 75 yard con il guadagno più lungo costituito proprio dal td pass di Rodgers a Nelson per 13 yard. Tra l’altro la segnatura era un pezzo di bravura e di “durezza” di Rodgers che resisteva al tentativo di decapitazione della safety Cravens che gli saltava davanti e quindi, ricadendo, gli tirava il face mask, per poi scaricare l’ovale a Nelson.

Da notare anche che durante il drive, visti i problemi nel kicking game per il vento, coach McCarthy optava per giocarsi ben due quarti down, nonostante fossimo appena nel secondo quarto; uno chiuso grazie ad una penalità contro Breeland, l’altro grazie ad una corsa di Rodgers. La serie seguente dei Redskins si fermava subito a causa di una giocata stratosferica del veteranissimo Peppers che nonostante i quasi 37 anni d’età e le mille battaglie, saltava come un ragazzino davanti a Cousins deviando il lancio del regista di casa.

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Dopo il punt di Washington, i Packers erano già quasi a metà campo e grazie a due bei lanci di Rodgers, le Cheeseheads approdavano con facilità sulle 8 avversarie, dove però un intoccato Kerrigan stendeva Rodgers costringendo Green Bay al field goal.

A questo punto mancavano poco più di tre minuti e mezzo all’intervallo, ed iniziava il Cousins show: dopo un’ottima portata di Thompson, il regista di casa trovava per tre volte di seguito Reed per 26, 5 e 18 yard. A 45 secondi dalla pausa di metà gara, con palla sulle 10, ci pensava poi Kelley ad infilare il buco lasciato libero dal brutto posizionamento del linebacker Martinez ed era il 13-10 che tale restava perché il tentativo di trasformazione da due falliva.

In avvio di terzo quarto, una penalità di roughing the passer contro Daniels e un nuovo gran passaggio di Cousins a Reed per 28 yard, facevano approdare i Redskins nella red zone ospite, ma qui dopo una bella corsa di Kelley, due grandi giocate ancora di Peppers facevano perdere 5 yard ai “capitolini” che comunque allungavano a +6 grazie al piede di Hopkins.

Ed il solco decisivo del match veniva creato proprio in questo frangente, visto che il successivo drive di Green Bay non portava punti perché Crosby sbagliava il field goal dalle 18 dei Redskins, mentre Washington trovava un altro touchdown sull’asse Cousins-Crowder, con il receiver che si beveva facilmente i defensive backs dei Packers per il 22-10.

In avvio di ultimo quarto a dire il vero i Packers si riportavano a -5 grazie ad un colossale errore della difesa di casa che lasciava liberissimo, ed uso un eufemismo, il runner Starks. Rodgers naturalmente individuava subito lo svarione dei Redskins e serviva il suo runner che terminava la sua corsa in meta, intoccato, dopo 31 yard.

Partita riaperta? Nemmeno per sogno: a Cousins bastavano due giochi per riportare i Redskins a +12: un passaggio a Garcon per 5 yard faceva da preludio ad una clamorosa bomba, controvento, allo stesso Garcon per 70 yard, il gioco più lungo di questo 2016 per i Redskins, che raggiungevano così quota 29.

Ma i Packers edizione 2016 potranno essere in difficoltà però non difettano loro certamente classe ed orgoglio, ed infatti nemmeno questa mazzata fiaccava l’offense ospite: Rodgers serviva con un passaggio corto Cobb che veniva fermato faticosamente solo dopo aver guadagnato 47 yard. Quindi all’interno della red zone ospite, il regista col numero 12 decideva di servire due volte il tight end Cook che lo ripagava con due palle catturate, la seconda delle quali, una slant in end zone, regalava il 24-29 a Green Bay.

Sul drive seguente di Washington sembrava che Green Bay potesse definitivamente riaprire il match, visto che i Redskins erano costretti ad un quarto e uno nella loro metà campo. Coach Gruden optava però per giocarsi l’azione alla mano, e Cousins guadagnava quanto bastava per chiudere il down. Poi su un terzo e sette ecco il gioco decisivo: un tracciante da Cousins a Crowder per 53 yard.

Il piccolo ricevitore al secondo anno di NFL veniva fermato una yard corto dalla meta, ma ci pensava Kelley a firmare il touchdown decisivo. A far scendere i titoli di coda sul match era poi Norman che con una astuta giocata faceva perdere la palla al tight end Cook, col linebacker Compton che si impossessava dell’ovale.

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Prima della fine i poveri tifosi dei Packers vedevano il loro team subire altri 7 punti, cortese omaggio del terzo touchdown di giornata di Kelley e, come ciliegina, arrivava anche un intercetto lanciato dal quarterback di riserva Hundley e messo a segno dal linebacker Spaight, al primo “pick” della sua carriera nella NFL.           

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