La prima volta a Londra per vedere la NFL

Sono ormai dieci anni e diciassette partite che Londra ospita un incontro ufficiale di stagione regolare NFL.

Molti hanno avuto la fortuna di assistere a più di una di queste partite, altri non vedono l’ora di essere tra il pubblico e infine c’è chi è riuscito a coronare il suo sogno e a volare a Londra e andare allo stadio.

Mako Mameli e Alessio Salerio sono due ottimi collaboratori di Huddle Magazine che finalmente sono riusciti ad assistere alla loro prima partita NFL e vi proponiamo il loro racconto.

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“Quest’anno vado a vedere la NFL a Londra…”, quante volte avrò detto questa frase negli ultimi 10 anni? Poi per un motivo o per un altro saltava sempre tutto… mancano i soldi, biglietti esauriti, non ho le ferie, non posso mancare ad una occasione di famiglia, biglietti esauriti (si, l’ho già detto… ma siccome fa tanta rabbia mi ripeto!).

“Quest’anno vado a vedere la NFL a Londra…” e, hey, questa volta ci sono andato davvero!

Colts-Jaguars, Giants-Rams, Redskins-Bengals… la partita scelta è stata la seconda un po’ per accontentare gli amici tifosi dei Giants un po’ perché, sulla carta, sembrava la partita più interessante.

Presi i biglietti a gennaio, acquistato il biglietto aereo con largo anticipo e prenotato l’albergo (una topaia per contenere l’esborso) non restava che sperare che non sorgessero complicazioni per le ferie… Ferie approvate… “Niente malattie dell’ultimo minuto, fottuto destino, niente malattieeeeecciù… NO, fisico, non tradirmi!”. OK, solo un falso allarme, tutto bene… domani si parte… “Hey ma avete sentito dello sciopero? Stanno cancellando voli”… “No eh… non fatemi diventare volgare!”.

In aereo, forse si parte davvero… decollo… forse è vero, NFL a Londra baby!

Essendo già stato a Londra in passato tutte le mie attenzioni erano dedicate alla NFL. Il desiderio era quello di tuffarmi a capofitto in ogni attività organizzata per lanciare la partita di Twickenham.

In questo piccolo resoconto voglio condividere con voi le scelte fatte, il mio giudizio sull’esperienza e una analisi sia degli errori da me fatti nella preparazione personale che delle scelte azzeccate. Inoltre voglio dare un mio giudizio sulla organizzazione messa in piedi dalla NFL, che a mio modesto parere ha peccato sotto diversi punti di vista.

I BIGLIETTI

Quando è arrivata la busta con i biglietti (che emozione ragazzi, che emozione!) abbiamo trovato all’interno anche una mini guida con le informazioni più importanti sulle regole e sull’organizzazione del tailgate.

Considerazione numero 1: in tutti i biglietti c’è il nome di chi ha fatto la prenotazione. Ora, visto che il biglietto non è nominativo perché diavolo ci stampi sopra il nome di chi ha effettuato l’acquisto? Sembrerà una cosa stupida, ma il mio primo biglietto NFL ha stampato sopra il nome di un’altra persona. Non fa piacere!

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Considerazione numero 2: la miniguida è un piccolo ricordo… costava tanto fornirne una per biglietto?

LA APP

Nella guida viene indicato di scaricare la app Fan Mobile Pass e di registrarsi per avere accesso esclusivo ad alcuni eventi del tailgate e qualche altro piccolo vantaggio. Si può anche vincere un viaggio a New York ma leggendo i termini e condizioni del concorso si vede che è destinato ai residenti del Regno Unito.

Considerazione: le International Series si giocheranno anche a Londra, ma attirano tifosi da tutta Europa. Perché quindi limitare il concorso ai residenti del Regno Unito?

Ho installato subito la app ma in un primo momento non ho fatto la registrazione proprio scoraggiato da questo fatto. Perché devo darti i miei dati personali se poi non posso neanche ambire al premio?

Suggerimento numero 1: Installate la app e registratevi se volete partecipare non solo agli eventi del tailgate ma anche ad alcuni eventi collaterali come il Fan Rally che si tiene il sabato alla presenza di diversi giocatori.

Prima di partire ho fatto la registrazione proprio perché interessato a partecipare a quanti più eventi possibile ma non ho prestato per un motivo o per un altro troppa attenzione alle notifiche sugli eventi in programma.

Suggerimento numero 2: Non mancate di controllare attentamente gli eventi in quanto alcuni hanno dei posti limitati per cui è necessaria una prenotazione a parte, e se tardate come ho fatto io potreste vedere il triste messaggio “SOLD OUT”.

IL PROGRAMMA

Come contorno alla partita del 23 ottobre tra Giants e Rams il programma era il seguente:

Sabato 22 – Fan Rally at NFL House dalle 11 del mattino alle 3 del pomeriggio
Sabato 22 – Team Pub Rally
Sabato 22 – NFL House Party dalle 19 alle 23
Domenica 23 – Tailgate dalle 9.30 del mattino

FAN RALLY

“Come and be part of the unmissable atmosphere this Saturday at the Giants and Rams Fan Rally taking place at NFL House! From 11am to 3pm, enjoy appearances from current players, interviews from NFL Legends, performances from the fantastic LA Rams cheerleaders. Food, drink and merchandise will also be available for purchase.”

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Come detto questo evento richiedeva una registrazione a parte e vedere la scritta SOLD OUT ci ha demoralizzato non poco. Dannazione a noi e alla poca attenzione ai dettagli!

Con la coda tra le gambe abbiamo deciso di fare un giro per Londra ma per sicurezza abbiamo provato ugualmente a passare intorno alle 11 alla NFL House, un seminterrato che si trova in Bloomsbury Square, vicino al British Museum.

Con nostra grande sorpresa abbiamo visto che erano state create due file diverse, quella per i “VIP” (vuota) e quella per i comuni mortali. Ci siamo accodati speranzosi e con nostra grande sorpresa è stata sufficiente la scansione del QR code che si ottiene quando si registra la app Fan Mobile Pass per ottenere un timbro sul polso e la possibilità di accedere alla NFL House.

Consiglio: non portatevi cibo! Le borse vengono ispezionate e il cibo viene fatto buttare nella spazzatura… addio pranzo!

La NFL House presenta all’ingresso un piccolo store poi delle scale ti portano al seminterrato dove c’era una esposizione degli anelli del Super Bowl, il Lombardi Trophy, tutti i caschi delle squadre (alcuni autografati da un ex giocatore), un bancone dove servivano birra Budweiser (sponsor dell’evento), una serie di postazioni per giocare all’ultimo Madden, una postazione sull’NFL Game Pass, una dove si poteva acquistare un pallone ufficiale e farselo personalizzare sul momento e una zona dove si potevano mettere alla prova le proprie skill da QB con uno strumento che misura (vai a vedere se è vero) potenza del lancio, qualità della spirale e altri parametri.

Ovviamente era poi presenta il palco che avrebbe ospitato i giocatori delle due squadre e alcune leggende.

Osservazione: Sono un fan affamato di NFL e nonostante non sia più un ragazzino amo raccogliere ricordi degli eventi a cui partecipo, ancora di più se sono legati al football. Avrei gradito che fossero distribuiti dei piccoli gadget (un portachiavi con lo scudo NFL, una spilletta con il logo delle due squadre) ed invece sotto quel punto di vista la NFL ha mancato il bersaglio.

L’unico “premio” (che finirà probabilmente presto nella spazzatura) è stato un adesivo bianco con il logo Wilson ricevuto dopo aver messo alla prova le mie qualità di QB (per la cronaca ho fatto abbastanza schifo secondo la macchina, ma sicuramente meno schifo di Case Keenum).

Mentre siamo in fila per lanciare inizia lo spettacolo sul palco con il presentatore Neil Reynolds che introduce le cheerleader dei Rams. Un gruppo di belle ragazze esce da una stanza, ci passa accanto e si dirige sul palco. Lasciare la fila per correre dietro alle gonnelle? Nah, stiamo per essere dei QB NFL!

https://twitter.com/NFLUK/status/789793918993006592

Completati i lanci ci portiamo più vicini possibile al palco dove le cheerleader hanno lasciato il posto prima a Osi Umenyiora (ex Giants che sta lavorando per la BBC) poi all’Hall of Famer ed ex Rams Orlando Pace.

Ci facciamo largo tra il pubblico e guadagnamo posizioni man mano che qualcuno si stufa e cambia aria. Arriva il Commissioner Roger Goodell e con mia grande sorpresa non ci sono fischi. Reynolds fa qualche domanda e poi dà spazio anche ai tifosi. Goodell risponde alla prevedibile domanda sulla possibilità di una franchigia londinese con un “si, no, dobbiamo vedere come organizzare una cosa del genere ma è bello vedere l’entusiasmo con cui le International Series vengono accolte ogni anno”

La parte con Goodell è certamente la più noiosa poi il Commissioner si leva dai piedi e sul palco salgono i rappresentanti dei Rams.

Oltre all’head coach Jeff Fisher ci sono il QB Case Keenum, il punter Johnny Hekker, il TE Lance Kendricks, il DT Aaron Donald e (spero di non averlo confuso) il LB Alec Ogletree. Ciascuno di loro risponde a qualche domanda e mente su quanto sia felice di essere venuto a giocare a Londra.

Arriva il turno di un altro ex Rams, l’Hall of Famer Kevin Greene. Ragazzi, Greene è magnifico! Sa intrattenere il pubblico, è divertente, è a suo agio davanti ai tanti fan accalcati sotto al palco e racconta aneddoti divertenti come il fatto di aver messo a segno tanti sack su QB leggendari come Joe Montana, John Elway e Dan Marino, ma nessuno gli dava soddisfazione quanto quelli messi a segno sul piagnucoloso Steve Young, che ogni volta si lamentava con l’arbitro.

Dopo Greene è stato il turno del miglior ricevitore della storia dei Giants, Amani Toomer. Tra gli aneddoti raccontati da Toomer non poteva mancarne uno relativo a David Tyree e alla sua spettacolare ricezione contro i Patriots nel Super Bowl XLII. Toomer ha raccontato che nell’allenamento del venerdì Tyree stava commettendo dei drop assurdi e che tutti i compagni erano convinti che non fosse pronto ad affrontare una partita così importante.

“Io non sono molto religioso” ha detto Toomer, “mentre David lo è. Per aver fatto una ricezione del genere dopo quello che aveva fatto vedere il venerdì sono convinto che un qualche aiuto dall’alto lo abbia ricevuto”.

Dopo Toomer è salito sul palco un altro ex Giants, il due volte campione NFL David Diehl che alla fine del suo intervento ha lanciato una frecciatina ai Jets: “Io ho un anello in più rispetto a quelli vinti dai Jets”.

Sono poi saliti sul palco John Mara, Ben McAdoo e diversi giocatori dei Giants: Eli Manning, Victor Cruz, Jonathan Casillas, Olivier Vernon, Jason Pierre-Paul e Odell Beckham Jr.

A concludere le ospitate ci hanno pensato i due ex Bears campioni NFL 1985 Shaun Gayle (analista di Sky Sports UK) e Mike Singletary.

Le cheerleader dei Rams hanno fatto un ultimo balletto e Reynolds ha congedato il folto pubblico.

Giudizio: come detto in precedenza, dei gadget sarebbero stati graditi e qualche attività in più per coinvolgere il pubblico non avrebbe fatto male. L’aver visto da vicino tanti giocatori e soprattutto due Hall of Famer però è stato molto interessante.

Se siete fortunati e avete un po’ di intraprendenza potete anche riuscire ad intercettare uno dei vostri idoli sulla strada verso il palco e fare un veloce selfie con lui (selfie che come minimo vi verrà mosso e sfuocato ma che pubblicherete comunque su Instagram, Facebook e che i vostri amici ignoreranno perché non avranno minimamente idea di chi sia la persona accanto a voi).

Io ho fatto la foto con… rullo di tamburi… Rampage, la mascotte dei Rams! (Lo so che sotto sotto mi state invidiando…)

TEAM PUB RALLY

Usciti dalla NFL House alle 15.30 abbiamo deciso di trovare un posto dove mangiare (ricordate che alla NFL House la security mi ha fatto buttare il panino?) ed abbiamo rinunciato a continuare la serata nei pub occupati dalle due squadre, The Green Man vicino alla Great Portland Street station per i Rams e The Finery vicino a Oxford Circus per i Giants.

Per farvi un’idea dell’atmosfera che si respirava al Finery guardate questo video.

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NFL HOUSE PARTY

L’evento risultava sold out sulla app e francamente non abbiamo neanche provato ad avvicinarci.

TAILGATE

Questo era il programma del tailgate:

9.30am NFL TAILGATE OPENS
10.30am – 12.30pm TAILGATE STAGE ENTERTAINMENT
11.00am – 1.30pm AUTOGRAPH SIGNINGS & ENTERTAINMENT ON OUTER CONCOURSE
1.30pm NFL TAILGATE CLOSES
2.00pm PRE-GAME ENTERTAINMENT IN STADIUM
2.30pm KICK OFF
5.30pm NFL TAILGATE RE-OPENS
5.30pm – 8.00pm POST-GAME TAILGATE (FEAT. REDZONE)
8.00pm NFL TAILGATE CLOSES

Ecco la mappa del tailgate:

Suggerimento numero 1: Arrivate all’apertura per avere il tempo di godervi il tailgate prima che l’area si riempia e che si crei una fila enorme per ogni cosa.

Di una cosa eravamo certi: saremmo arrivati allo stadio prima dell’apertura del tailgate. La NFL aveva fatto un buon lavoro nell’indicare come raggiungere lo stadio di Twickenham che si trova fuori Londra. La nostra topaia si trovava ad un tiro di schioppo da una fermata della linea verde (la district) e quindi la via da noi scelta è stata la metro per Richmond e da lì la navetta gratuita messa a disposizione dall’organizzazione.

Arrivati intorno alle 9:15 a Twickenham abbiamo dato uno sguardo allo stadio dall’esterno prima di metterci in fila per i controlli di routine.

Suggerimento numero 2: la NFL invita a leggere con attenzione la “bag policy”, il regolamento su cosa è consentito portare dentro lo stadio e le dimensioni consentite delle borse. Se avete una reflex la potete portare ma mettetevela al collo senza custodia.

Superati i controlli ci siamo dati uno sguardo intorno ed abbiamo fatto tappa al maggiore degli NFL shop. Ci hanno regalato la classica borsa trasparente NFL (questa per capirci) che è una porcheria ma si è rivelata utile successivamente.

Abbiamo poi deciso di fare la fila per i giochi gonfiabili visto che ancora non era troppo lunga. Le attività erano purtroppo solo due: potevi calciare tre FG e lanciare tre palloni dentro ad un buco del gonfiabile.

Come un Aguayo qualsiasi ho fatto registrare un pessimo 0/3 sui FG ma mi sono riscattato con un 2/3 nei lanci, risultato tuttavia insufficiente per ottenere un premio. A quanto pare mettendo a segno almeno due FG si poteva vincere un premio consistente in un programma di un Super Bowl del passato oppure un biglietto di un vecchio Super Bowl inserito dentro ad una scatola in plexiglass. Peccato.

suggerimento numero 3: essenziale la app già menzionata e la registrazione per ottenere il QR code, altrimenti non si può partecipare a nessun gioco né evento.

Considerazione: I gonfiabili erano davvero pochi e non c’era varietà. Questo significa che si è presto creata una fila enorme e, diciamocelo chiaramente, il gioco non è così divertente da affrontare un’ora di fila per farlo. Visto che gli spazi a disposizione non erano poi così limitati si sarebbe potuto fare qualcosa di più.

L’area del tailgate era disseminata di strutture dove poter acquistare roba da mangiare ma noi amanti della NFL e vergini di International Series ci sfamiamo di football e non abbiamo sentito il bisogno di provare i “cibi tipici americani”.

Vicino al palco si stava iniziando a formare una fila così ci siamo avvicinati a chiedere per cosa fosse. Una bella fila di una quindicina di minuti per… scansionare il QR code e poter partecipare all’estrazione di un fantastico e misterioso premio… You are better than that, NFL!

In diversi punti dello stadio c’erano i chioschi che vendevano i programmi della partita. Sarebbe stato certamente un bel ricordo e sono stato a lungo tentato di comprarlo, ma francamente 10 sterline mi son sembrate esagerate e alla fine ho rinunciato pur con un senso di insoddisfazione latente.

Lo spettacolo sul palco stava per avere inizio con la comparsa del primo ospite, Orlando Pace. Noi però eravamo già proiettati oltre, alla ricerca dell’accesso alla zona autografi.

Stranamente delle 74121 persone indicate poi come pubblico presente allo stadio sono stati ben pochi quelli interessati alla sessione di autografi. La prima fila è stata davvero corta ed abbiamo ottenuto la foto autografata da Orlando Pace in un batter d’occhio. Abbiamo anche potuto fare una foto con l’Hall of Famer.

Ottenuto il prezioso ricordo abbiamo deciso di fare orario in attesa della sessione successiva, quella di Kevin Greene (che era tra l’altro il nostro principale obiettivo).

Ci siamo leggermente spostati per fare di straforo qualche foto del campo dal basso ed abbiamo aspettato come pirla fuori dalla porta in attesa che Orlando Pace finisse il suo turno. Stolti! Quando ci siamo rimessi in fila c’era abbastanza gente da far si che la mezzora a disposizione di Kevin Green passasse prima che toccasse il nostro turno. Rabbia e disperazione!

Suggerimento numero 3: Ottenuto l’autografo del primo giocatore rimettetevi subito in fila, tanto mezzora passa in fretta e ci sarà sicuramente un numero abbastanza elevato di persone da non farvi rischiare di finire due volte dallo stesso giocatore.

Ingoiato il rospo abbiamo preso la foto autografata dal terzo e ultimo ospite, David Diehl, abbiamo fatto la foto con lui e siamo usciti per cercare qualcosa da mettere sotto i denti.

Siamo poi andati a cercare il nostro settore ed abbiamo preso posizione:

La vista non era niente male dalla nostra postazione e dopo una mezzoretta durante la quale i giocatori delle due squadre si sono riscaldati è iniziato lo spettacolo pre partita.

La partita è stata, diciamocelo, molto noiosa e senza dubbio in TV non avrei resistito neanche un tempo, ma allo stadio l’atmosfera era magnifica ed era facile non pensare a quanto scarsi fossero i due attacchi.

La partita è stata ben raccontata qui su Huddle da Massimo Foglio e non mi dilungherò nel raccontarvela.

Suggerimento numero 4: Probabilmente vi capiterà di distrarvi e guardare i replay nei maxi schermi. State attenti perché probabilmente il QB sta già ricevendo lo snap dal suo centro per iniziare l’azione successiva!

Alla fine della partita per questioni logistiche non ci siamo potuti trattenere. Il deflusso era appena iniziato e le code per i bus navetta erano tali da scoraggiare chiunque. Abbiamo quindi deciso di fare a piedi la strada dallo stadio alla fermata della metro di Richmond e la ventina di minuti necessari per fare il tratto di strada sono volati riesaminando i vari avvenimenti della giornata.

E’ stata una avventura bellissima e le nostre menti sono già proiettate al 2017. Se ci saranno i soldi, se ci sarà possibilità di prender ferie, se si troveranno i biglietti… “Sono già in crisi d’astinenza baby, smettila con questi se!”

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La prima partita di football americano dal vivo, la prima partita di NFL, la prima partita dei Giants, per cui non nego di simpatizzare vivacemente (usiamo un eufemismo), la prima partita di un qualsiasi sport vista in uno stadio fuori dai confini d’Italia, per altro nel tempio di Twickenham.

Ah e, tra parentesi, la prima volta a Londra. Penso possa bastare questa introduzione per raccontare cos’ha significato Los Angeles Rams-New York Giants per il sottoscritto.

L’introduzione al tempio è da brividi. Migliaia di tifosi con maglie tra le più disparate, di ogni franchigia e di ogni tempo, raccolti insieme senza alcuna polemica o tensione, anzi sorridenti ed accomunati dalla passione per il football. E per la birra ovviamente. In quale ordine di apprezzamento non è dato precisarsi.

Twickenham è spartano a vedersi da fuori, ma non appena ci si rende conto che, anche dal terzo piano, la vista è magnifica si dimentica tutto il resto. Vedo Robbie Gould scaldarsi centrando i pali a ripetizione e non è che l’inizio, perché ogni ruolo procede con la propria training schedule guidato dal coach di riferimento. Pazzesco.

twickenham londra cheerleaders massimo foglio

La partitella di riscaldamento mi emoziona, soprattutto nel vedere un runningback dei Giants guadagnare più di 10 yard in una volta. Poi, tutti negli spogliatoi. Craig David guida con entusiasmo le cheerleader dei Rams nello show pre-match, mentre Nicole Scherzinger e Laura Wright incantano con gli inni americano e britannico. Come ci fosse bisogno di altra carica emotiva prima della partita. Si comincia.

Il football NFL dal vivo è un’emozione che ogni appassionato deve provare prima o poi. Ogni azione, anche la più insignificante, può essere spunto di osservazione ed analisi, le pause, infinite alla TV, volano e il batticuore non manca, anche in una partita senza grandi scossoni.

Larry Donnell decide di rendere più emozionante il primo lancio di Eli Manning visto live nella mia vita con un fumble, ma per fortuna c’è una difesa stellare a frenare Los Angeles. Il touchdown di Landon Collins è l’azione più bella della partita e mi fa alzare di scatto dal seggiolino.

Sarà difficile da dimenticare, come tutto il resto del match d’altronde, passando tra le tante meraviglie difensive delle due squadre a frenare i rispettivi attacchi, che trovano la end zone soltanto con Tavon Austin e Rashad Jennings, dopo la magia di un Odell Beckham carico a mille, come fosse nello stadio di casa.

Fino all’ultimo intercetto di Dominique Rodgers-Cromartie a chiudere i conti. Bellissimo il momento dei complimenti reciproci tra le due squadre e della preghiera comune al centro del campo.

Poi, ogni singolo tifoso, felice o affranto dall’esito della partita, prende la via di casa accanto all’altro, in un esempio di sportività e comunione sportiva che raramente ho vissuto nella mia vita.

All’uscita si aspetta di tornare tutti in stazione parlando delle partite della sera, che iniziano in quei minuti, e ci si raccoglie ancora una volta tutti intorno al football, senza pensare ad altro.

twickenham londra massimo foglio

Tutte le foto sono di Massimo Foglio

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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7 Commenti

  1. Ho avuto il piacere di accompagnare Mako a Londra (il maledetto nome sul biglietto è il mio) e ne approfitto per aggiungere un paio di considerazioni e curiosità sull’avventura.
    – la app è davvero brutta e inutile, ma ho paura di disinstallarla; per ogni evento del tailgate bisogna fornire il proprio QR code, ogni “scansione” vale una presenza e più presenze hai, migliore è il premio che potresti ottenere in caso di fantomatica estrazione. Mi chiedo, i punti saranno cumulabili con quelli dell’anno prossimo? Immagino di no, ma nel dubbio tengo la app (il premio migliore è un casco, se non ricordo male).
    – alla NFL House qualcuno fra il pubblico ha chiesto a Goodell qualcosa su Josh Brown, ma è stato zittito da Neil Reynolds.
    – Case Keenum in borghese non sembra un giocatore di football, ma sul campo è peggio.
    – Eli ha davvero quella faccia. Sempre.
    – cheerleader: le ragazze più belle che abbia mai visto dal vivo, ma sono automi. Il loro spietato sorriso artificiale fa venire i brividi, sembrano quasi drogate o in trance agonistica. È il loro lavoro e lo prendono molto sul serio, molto più di Keenum.
    – I love Rampage.
    – sulla bag policy: pur non avendo con me nessun borsello, sono stato ugualmente perquisito “a fondo” perché portavo un giaccone molto grosso…
    – la mia NFL bag trasparente si è rotta dopo 5 minuti.
    – per aver centrato 2 field goal su 3 ho vinto questo, rigorosamente made in Taiwan: https://i.imgsafe.org/772cada033.jpg
    chi ne ha azzeccati 3 su 3 è stato contattato da Tampa Bay.
    – i palloni usati nei giochi erano sgonfi!
    – Orlando Pace sembrava quasi costretto a firmare autografi, mentre David Diehl è stato simpaticissimo e ha scambiato due parole con tutti; il migliore però è stato Kevin Greene (che abbiamo perso, purtroppo): a un certo punto si è avvicinato un ragazzo con una maglia dei Falcons, e Greene ha voluto scattare una foto con lui COL SUO CELLULARE (di Greene)!
    – non lasciare la giacca sotto il sedile, allo stadio. Qualcuno potrebbe rovesciarci sopra la birra, e in Inghilterra fa freddo…
    – l’unico gadget in regalo è la bandierina che trovi allo stadio, una per ogni posto. Anche se sembra impossibile, in molti non la vogliono, quindi alla fine della partita si può portare a casa anche più di una bandiera… vero?

    1. Mi sono ricordato un altro aneddoto: uscendo dalla sala, subito dopo l’autografo di Orlando Pace, scambio due parole con i tizi della security (inglesi), che mi chiedono: “ma quello che c’è dentro è un giocatore importante?”

  2. Ragazzi, chiedo aiuto a voi…sono riuscito a coronare un mio sogno e prendere un biglietto per quest’anno….la mia prima volta a Londra e per di più con una partita NFL!
    Adesso senza se e senza ma devo organizzare per il 24 settembre a Wembley.
    Che consigli mi potete dare in generale?
    Il biglietto preso dal sito ufficiale ticketmaster, quando arriverà più o meno? prima o dopo l’estate?…
    ora mi salgono mille paure di non essere a casa in quei giorni

    1. Il biglietto ti arriverà a ridosso della partita. Se hai scelto la spedizione con corriere ti arriverà il codice per tracciare la spedizione, ma paradossalmente spesso arriva prima quello con posta normale che non quello con UPS. Comunque nessun problema, perchè nel caso il lunedì prima della partita non ti sia ancora arrivato nulla c’è una procedura da seguire su Ticketmaster per poterlo ritirare allo stadio.
      Arriva allo stadio presto, goditi la festa fuori tra stand, mangiare, bere e qualche attrazione e poi entra allo stadio un’ora prima del kickoff per guardare il riscaldamento delle due squadre.
      Se la tradizione viene rispettata, giocando i Jaguars in casa, è probabile che il sabato pomeriggio chiudano Regent Street per ospitare gli stand NFL.

      1. Pian piano si avvicina il giorno… e sto con calma progettando tutto… secondo voi, in che zona di Londra mi conviene pernottare? Avevo sentito parlare bene di EARLS COURT…

        1. Earls Court zona molto bella. Consiglio ovunque tu vada: una fermata della metropolitana raggiungibile in 5/10 minuti perchè così potrai muoverti più liiberamente per la città.

      2. Ciao a tutti, piccolo aggiornamento se qualcuno può interessare…

        purtroppo un amico non potrà venire a vedere la partita del 24 settembre a Londra tra i Jags e Ravens quindi ho un biglietto in più….

        Se qualcuno fosse interessato mi faccia sapere

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