[NFL] Week 7: tutta la giornata in un solo articolo

Cowboys a riposo a godersi i successi di questo inizio di stagione, Panthers a rimuginare, invece, sul tragico avvio di annata dopo il Super Bowl 50. Tutte le altre 30 squadre sono in campo, con Giants e Rams a Londra ad inaugurare Twickenham formato NFL, per conquistare una vittoria fondamentale a ridosso del giro di boa.

La partita tra Packers e Bears ha dimostrato per l’ennesima volta, se ce ne fosse bisogno, che Aaron Rodgers è un campione. Dopo un primo tempo di noia mortale, con Mason Crosby a colpire da 32 e 40 yard e Colin Barth a rispondere da 39 yard, la partita si accende. Un eccezionale Leonard Floyd (3 tackle, 2 sack e 1 FF) strappa il pallone dalle mani del quarterback e lo recupera in end zone per il touchdown del vantaggio ospite.

Rodgers, colpito nell’orgoglio e sotto accusa dopo un inizio di regular season tutt’altro che florido, reagisce compilando una prestazione meravigliosa (39/56 per 326 yard e 3 TD pass), con tre touchdown pass nel giro di un quarto e poco più, due tra le mani di uno strepitoso Davante Adams (13 ricezioni per 132 yard e 2 TD) ed uno diretto, invece, all’ottimo Randall Cobb (11 ricezioni per 95 yard e 1 TD). C’è da dire che la sfortuna si era accanita su Chicago al momento della rottura del braccio per Brian Hoyer, già backup di Jay Cutler, con la squadra costretta a ricorrere all’inguardabile Matt Barkley (6/15 per 81 yard e 2 INT). La difesa dei Packers (4-2), comandata da Nick Perry (4 tackle, 1 sack e 1 INT), si chiude a cassaforte ed i Bears (1-6) escono sconfitti per 26-10.

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Il secondo match delle International Series si rivela un viaggio da incubo per i Rams. Demerito di un inguardabile Case Keenum (32/53 per 291 yard, 1 TD, 4 INT) che per quattro volte regala palla agli avversari. Eppure il match contro i Giants era partito bene per gli uomini da Los Angeles. E.J. Gaines recupera un fumble e favorisce la successiva segnatura di un discontinuo Tavon Austin (10 ricezioni per 57 yard, 1 TD). Greg Zuerlein da 36 yard allunga di tre punti, ma il blackout è solo dietro l’angolo. Robbie Gould muove il tabellone per New York, poi un eccezionale Landon Collins (8 tackle e 2 INT) si candida per la giocata dell’anno con uno splendido ritorno da 44 yard in touchdown.

La situazione in parità fa crollare Keenum che trova ancora le mani di Collins. I Giants trasformano il turnover in touchdown grazie a Rashad Jennings (13 corse per 25 yard, 1 TD) e fissano il punteggio sul 17 a 10 con cui si chiude la contesa. Anche senza un Eli Manning (24/37 per 196 yard) particolarmente ispirato, i Giants (4-3) tornano negli USA con una importante vittoria, lasciando i Rams (3-4) al bye con una decisione fondamentale da prendere in cabina di regia.


Cincinnati non ha grossi problemi a regolare i sempre più derelitti Browns. Le corse sono protagoniste del primo tempo. Prima Giovani Bernard (17 corse per 80 yard, 1 TD) apre le marcature per i padroni di casa, a cui rispondono un calcio da 28 di Cody Parkey e una segnatura di Isiah Crowell (12 corse per 63 yard, 1 TD). Andy Dalton (19/28 per 308 yard e 2 TD) si stufa di giocare sul corto e aziona il cannone che manda immediatamente in touchdown i suoi ricevitori. Brandon LaFell (4 ricezioni per 83 yard, 1 TD) per 44 yard e una incredibile ricezione di A.J. Green (8 ricezioni per 169 yard, 1 TD) da 48 yard portano i Bengals alla pausa lunga comodamente in vantaggio.

Un discreto Kevin Hogan (12/24 per 100 yard e 2 INT) si prodiga per accorciare le distanze con una corsa da 28 yard, ma è l’ultimo acuto prima del monologo finale firmato Cincinnati. Jeremy Hill (9 corse per 168 yard e 1 TD) manda a scuola la difesa ospite con una corsa poderosa da 74 yard. L’ultimo periodo, segnato da errori da ambo parti, serve solo per le statistiche. Cincinnati (3-4) vince tranquillamente per 31 a 17, i Browns (0-7) ormai pensano già al draft 2017.


Redskins e Lions mettono in scena una partita pazza ed emozionante. Il primo tempo è molto più divertente di quanto dica il 3-3 parziale. Che la fortuna sia nettamente dalla parte di Detroit si capisce quando Golden Tate (6 ricezioni per 93 yard) riceve il pallone dalla schiena dello sfortunato Breshaud Breeland. Matt Prater calcia malissimo da 49 yard, ma ancora più brutto è il fumble dei Redskins che perdono palla ad una yard dalla end zone. Dustin Hopkins vuole imitare il suo collega e calcia direttamente sulla punta del palo per l’ilarità del pubblico di Detroit. Zach Zenner mette finalmente il primo touchdown a referto, ma deve ringraziare l’ottimo lavoro di Matthew Stafford (18/29 per 266 yard, 1 TD) e, soprattutto, di Marvin Jones (4 ricezioni per 94 yard).

Kirk Cousin (30/39 per 301 yard, 1 TD) è complice di un brutto fumble ricoperto dagli avversari, ma si riscatta qualche minuto dopo con un bel drive che porta Rob Kelley in end zone. Il quarterback di Washington suona la carica ad un minuto dal termine, portando in vantaggio i suoi con un’azione personale da 19 yard. Sembra fatta per i Redskins (4-3), ma Stafford tira fuori dal cilindro un drive spettacolare, chiuso nel migliore dei modi dal veterano Anquan Boldin. Vittoria thrilling per 20 a 17 dei Lions (4-3), che riaccendono le loro speranze per un posto ai playoff.

Top 5 corse

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Il match tra Jaguars e Raiders certifica chi ha intrapreso il percorso migliore dal draft 2014. Derek Carr (23/37 per 200 yard, 1 TD) dimostra di essere decisamente più maturo rispetto al suo collega Blake Bortles (23/43 per 246 yard, 1 TD, 2 INT), ancora vittima di errori banali e letture sbagliate. Oakland è padrona del campo e propone un gioco spumeggiante. Sebastian Janikowski muove il tabellone da 26 e 32 yard, risponde Jonathan Myers da 23, prima che Latavius Murray (18 corse per 59 yard, 2 TD) inizi a scavare il solco tra le due formazioni con una corsa da 2 yard.

Marquise Lee (7 ricezioni per 107 yard), coadiuvato da Myers, prova a tenere a contatto i Jags, ma la connection tra Carr e Michael Crabtree (8 ricezioni per 96 yard, 1 TD) porta in dote ai Raiders altri sette punti. Myers e Janikowski si dividono la gloria del terzo quarto. La difesa di Oakland è troppo ostica per Bortles, che trova la via del touchdown solamente grazie ad un prodigio di Julius Thomas. Carr amministra il lauto vantaggio, Murray segna il suo secondo touchdown di giornata, Reggie Nelson intercetta Bortles e i Raiders (5-2) passeggiano comodamente per 33 a 16 su degli spenti Jaguars (2-4).


All’Arrowhead di Kansas City va in scena un pomeriggio di fuoco. Saints e Chiefs battagliano a viso aperto, dando luogo ad una delle partite più intense del week 7. Brandin Cooks (7 ricezioni per 58 yard, 1 TD) riceve da Drew Brees (37/48 per 367 yard, 3 TD e 1 INT) il primo touchdown di giornata. La reazione dei Chiefs è furiosa. Spencer Ware (17 corse per 77 yard e 2 ricezioni per 54 yard e 1 TD) è un coltello nel burro quando taglia tutta la difesa ospite pareggiando i conti con una ricezione da 46 yard. L’indemoniato Daniel Sorensen (6 tackle, 1 sack, 1 INT) approfitta di un ottima difesa di Eric Barry per compiere un intercetto che vale un ritorno da 48 yard in touchdown.

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A completare la festa ci pensa Alex Smith (17/24 per 214 yard, 2 TD), ispiratissimo anche sul profondo, quando trova le mani di Tyreek Hill su un lancio di 38 yard. Nella ripresa, Brees macina yard e scrive la storia diventando il primo quarterback con più di 100 partite oltre le 300 yard lanciate. Mark Ingram (16 corse per 62 yard) accorcia le distanze, ma Cairo Santos da 39 yard riporta a distanza di sicurezza i Chiefs. Un infuocato drive dei Saints (2-4), con protagonista Michael Thomas (10 ricezioni per 130 yard), si chiude con il touchdown di Brandon Coleman, ma non è abbastanza per strappare la vittoria ai Chiefs (4-2) che, recuperando un onside kick e calciando un’altra volta tra i pali, fissano il punteggio sul 27 a 21.


I Dolphins in maglia throwback hanno la meglio sui rivali divisionali di Buffalo dopo una partita in cui, per lunghi tratti, sono sembrati completamente fuori dal gioco. Per tre quarti abbondanti sono i Bills gli unici padroni del campo. Tyrod Taylor è in forma smagliante (14/28 per 221 yard, 1 TD) ed è lui stesso a segnare il primo touchdown della gara. Marquise Goodwin (4 ricezioni per 93 yard, 1 TD) raddoppia il bottino di squadra con una ricezione da 67 yard e solo Andrew Franks con due field goal da 36 e 33 yard porta punti in casa Dolphins. Almeno fino al momento in cui si sveglia Jay Ajayi, alla seconda partita consecutiva oltre le 200 yard corse.

Il running back da Boise State prima sfonda in end zone con una corsa da 4 yard, poi toglie le castagne dal fuoco ai suoi con una poderosa azione da 53 yard. Il suo collega Damien Williams conclude il lavoro, correndo 12 yard in end zone e, pochi minuti dopo, Kenny Stills (5 ricezioni per 100 yard, 1 TD) su lancio da 66 yard di Ryan Tannehill (15/25 per 204 yard, 1 TD) allunga ulteriormente. Il touchdown di Reggie Bush giunge troppo tardi per i Bills (4-3), che vedono festeggiare i Dolphins (3-4), vittoriosi per 28 a 25.


Baltimore continua la sua striscia negativa perdendo la quarta partita consecutiva. Il MetLife Stadium si rivela ancora una volta teatro degli errori per i Ravens che, ad una orribile prova offensiva, aggiungono pessime coperture e scarsa capacità nei placcaggi. Come di consueto, la partenza è positiva, con Chris Moore a ricoprire un fumble in touchdown e il solito Justin Tucker a segnare da 50 yard. Geno Smith (4/8 per 95 yard, 1 TD) riesce a trovare Quincy Enuwa, che trasforma un guadagno di 5 yard in un touchdown da 69. Tucker segna ancora da 49 e quando Smith viene asfaltato da Matt Judon (3 tackle, 2 sack) e costretto negli spogliatoi, sembra che per i Jets sia finita.

Invece, Ryan Fitzpatrick (9/14 per 120 yard, 1 TD) e Matt Forte (30 corse per 100 yard, 1 TD e 4 ricezioni per 54 yard, 1 TD) tirano fuori una prestazione d’altri tempi e distruggono la difesa dei Ravens. Forte entra in end zone per due volte, prima ricevendo uno screen e poi sfruttando un ampio spazio, conducendo senza troppi problemi i suoi Jets (2-5) alla vittoria per 24 a 16. Joe Flacco (25/44 per 248 yard, 2 INT) è stato inefficace per tutta la gara e il pessimo fumble di Timmy Jernigan sulla goal line, dopo che lui stesso aveva forzato e recuperato la palla dai Jets, ha definitavemte spento le speranze di rimonta. I Ravens (3-4) dovranno riflettere nel bye sull’assenza del running game (12 corse e solo 6 yard guadagnate) e sulla loro eccessiva predisposizione agli errori.

Top 5 ricezioni

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La spirale negativa in cui sono finiti i 49ers sembra non avere mai fine. Dopo una partenza incoraggiante, in cui Colin Kaepernick (16/34 per 143 yard, 1 TD, 1 INT, 1 fumble) sembra tornare quello di un tempo e il running game funziona a dovere, i 49ers escono dalla partita e lasciano spazio alla lenta, ma inesorabile rimonta dei Buccaneers. Mike Davis e Shaun Draughn portano i Niners sul 14 a 0, sfruttando anche il prezioso intercetto del loro compagno Gerald Hodges (7 tackle, 1 INT). Tampa Bay comincia la sua rimonta sfruttando l’asse Jameis Winston (21/30 per 269 yard, 3 TD, 1 INT) – Mike Evans (8 ricezioni per 96 yard, 2 TD). Robert Aguayo centra i pali da 38 yard e Russell Shepard riceve per 19 yard il touchdown del sorpasso.

La difesa dei Bucs tormenta Kaepernick, intercettandolo con Bradley McDougald (7 tackle, 1 INT) e forzando un fumble con Gerald McCoy (3 tackle, 1 sack, 1 FF). L’attacco condotto da un buon Wilson riesce nuovamente a trovare la end zone grazie ad Evans. Jacquizz Rodgers (26 corse per 154 yard) asfalta la difesa in maglia rossa e il suo collega Peyton Barber (12 corse per 84 yard, 1 TD) con una lunga corsa da 44 yard fissa il risultato finale di 34 a 17 con cui i Buccaneers (3-3) battono i 49ers (1-6).


I Falcons, forti del miglior reparto offensivo della lega, fermano la loro corsa contro il muro dei Chargers, guidati da un Melvin Gordon (22 corse per 68 yard, 2 TD e 6 ricezioni per 53 yard, 1 TD)) in formato stellare. È proprio il running back da Winsconsin ad aprire le marcature, prima che Matt Bryant e Josh Lambo si scambino i field goal. Philip Rivers (27/44 per 371 yard, 1 TD, 1 INT) si fa intercettare da Deion Jones (7 tackle, 1 INT), lasciando campo libero al braccio infuocato di Matt Ryan (22/34 per 273 yard, 1 TD, 1 INT). Julio Jones (9 ricezioni per 174 yard) è il solito fenomeno e macina yard con la stessa facilità cui ci si mangiano salatini all’aperitivo. Jacob Tamme con una comoda ricezione da 17 yard porta i Falcons in vantaggio, ma le luci della ribalta le prende Tevin Coleman (8 corse per 64 yard, 1 TD) con una devastante corsa di 30 yard dritta in touchdown.

Un fantastico Vic Beasley (3 tackle, 2 sack, 1 FF) strappa la palla dalle mani di Rivers e permette ad Adrian Clayborn di ricoprirla in touchdown. Gordon risponde alla furia offensiva dei Falcons correndo tre yard in end zone e la difesa dei Chargers con Joey Bosa (5 tackle, 2 sack) stoppa l’attacco avversario al momento giusto. Rivers trova ancora Gordon per accorciare le distanze sul 27 a 30, prima che un prodigioso intercetto di Denzel Perryman mandi Lambo al field goal del pareggio e la partita in overtime. Ed è sempre Perryman (7 tackle, 1 INT) a rendersi protagonista nel tempo supplementare, fermando su un 4&1 il tentativo di sfondamento di Atlanta. I Falcons (4-3) non possono far altro che stare a guardare mentre la palla calciata da Lambo centra i pali dando ai Chargers (3-4) la vittoria per 33 a 30.

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La lotta in AFC South si riapre completamente grazie alla vittoria dei Colts sui Titans. Potrebbero esserci dei dubbi sull’efficacia, ma è innegabile che l’attacco di Tennessee non manchi di chiamate creative. Ad aprire le danze è il touchdown di un big man, il left tackle Taylor Lewan, imbeccato alla perfezione da Marcus Mariota (22/37 per 232 yard, 2 TD). Purtroppo per i Titans, ad Andrew Luck (27/39 per 353 yard, 3 TD) interessa solo riscattare le ultime opache prestazioni e la sua gara è devastante. Prima manda Frank Gore in touchdown, poi spara un missile di 37 yard nelle mani di T.Y. Hilton (7 ricezioni per 133 yard, 1 TD). Adam Vinatieri allunga di ulteriori tre punti, ma DeMarco Murray (25 corse per 107 yard, 1 TD) sfonda in end zone e tiene i Titans vicini nel punteggio.

La rimonta di Tennessee si completa nell’ultimo periodo, quando Delanie Walker (7 ricezioni per 84 yard, 1 TD) riceve in touchdown un passaggio di 7 yard e Ryan Succop calcia tra i pali da 48 yard. Per avere ragione di un Luck così indemoniato ci vuole più cattiveria e precisione, qualità che mancano ai Titans in due momenti decisivi. Il primo è il drive inarrestabile che il quarterback da Stanford conduce mandando in touchdown Jack Doyle (9 ricezioni per 78 yard, 1 TD). Il secondo è il fumble sanguinoso di Mariota che Robert Mathis ricopre in touchdown spegnendo le speranze dei Titans (3-4). I Colts (3-4) con questa importantissima vittoria per 34 a 26 riprendono fiato e riaprono la corsa in AFC South.


In questo week 7 cade anche l’ultima imbattuta. I Vikings soccombono davanti ad una prova maestosa della difesa Eagles, che tormenta il ritorno di Sam Bradford (24/41 per 224 yard, 1 TD, 1 INT) con sei sack, un intercetto e due fumble. Non che Carson Wentz (16/28 per 138 yard, 1 TD, 2 INT) inizi meglio, sparando due intercetti e commettendo un fumble, ma il giovane quarterback da North Dakota State ritrova calma e precisione e raddrizza la sua prestazione con l’intelligenza di un veterano. Il grosso problema per i Vikings è che dal recupero palla, non riescono a trovare la via del touchdown, infilando in serie un intercetto, un fumble e tre punti dalle 48 yard con Blair Walsh.

La violenta botta al morale però non tarda ad arrivare, quando Josh Huff stampa in faccia ai Vikings un mortifero ritorno da 98 yard. Bradford perde un’altra palla e Philadelphia allunga con Caleb Sturgis da 35 yard. Nel secondo tempo Dorial Green-Beckham e Sturgis scavano il definitivo solco tra le due squadre, che nemmeno il touchdown di 14 yard da parte di Cordarelle Patterson può intaccare. Finisce 21 a 10 un match che è stato manna dal cielo per gli amanti della difesa, annoverando tra i grandi protagonisti Eric Kendricks (9 tackle) e Xavier Rodhes (4 tackle, 1 INT, 1 FF) per i Vikings (5-1) e Jordan Hicks (11 tackle, 1 sack) e Rodney McLeod (7 tackle, 1 INT, 1 sack, 1 FF) per gli Eagles (4-2).

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La macchina inarrestabile dei Patriots sembra non avere rivali, dopo aver asfaltato anche i Pittsburgh Steelers. Malcom Butler (6 tackle, 1 INT), intercettando il backup Landry Jones (29/47 per 281 yard, 1 TD, INT), riscatta subito il fumble del suo compagno Chris Hogan, prima che Tom Brady (19/26 per 222 yard, 2 TD) dia il via alla festa lanciando in touchdown James White. LaGarrette Blount (24 corse per 127 yard, 2 TD) raddoppia il punteggio con una corsa da 3 yard, prima che anche gli Steelers si iscrivano a referto. Antonio Brown (7 ricezioni per 106 yard) muove la catena, ma è una impressionante ricezione di Darius Heyward-Bey a scrivere sette punti sul tabellone degli Steelers.

Le’Veon Bell (10 ricezioni per 68 yard) dimostra ancora una volta quanto sia il running back più completo NFL, conquistando primi down sia via terra sia via aria, che portano Chris Boswell a centrare i pali dalle 32 yard. Il kicker prova a tenere vicini gli Steelers, ma quando Brady innesca Rob Gronkowski (4 ricezioni per 93 yard, 1 TD) non resta che stare a guardare. 36 sono le yard di guadagno con cui il tight end firma il suo touchdown, prima che Blount arricchisca il suo bottino personale con una corsa da 5 yard che spedisce i Patriots (6-1) in vetta alla AFC e condanna gli Steelers (4-3) alla sconfitta per 27 a 16.


La noia è l’assoluta protagonista del Sunday Night tra Cardinals e Seahawks che, in modo tutt’altro che spettacolare, entra nella storia per essere il pareggio con meno punti della storia NFL. Serve addirittura l’overtime per provare a decretare un vincitore che proprio non ne vuole sapere di palesarsi. La difesa di Seattle è, al solito, uno spettacolo a vedersi. Bobby Wagner (13 tackle) blocca in modo straordinario il calcio di Chandler Catanzaro saltando in testa al long snapper. Cliff Avril (4 tackle, 2,5 sack) fa vivere una serataccia a Carson Palmer (29/49 per 342 yard), ma dall’altro lato la manovra stenta a produrre risultati concreti. Russell Wilson (24/37 per 225 yard) fa quel che può, mal supportato da un running game che produce solo 54 yard totali.

I ricevitori dei Cardinals producono yard, ma non touchdown, così tocca ai kicker muovere il punteggio. Catanzaro e Steven Hauschka portano le squadre sul 6 a 6 in overtime. La prima occasione per vincere si presenta a Catanzaro che, però, si fa spaventare da un nuovo salto di Wagner e centra il palo dalla comodissima distanza di 24 yard. Sembra tutto spianato per la vittoria di Seattle, ma Hauschka riesce nella non facile impresa di fare peggio di Catanzaro, sbagliando da 27 yard, regalando agli annali uno scialbo 6 a 6 tra Seahawks (4-1-1) e Cardinals (3-3-1). Almeno la faccia sbigottita di coach Pete Carroll a fine gara, regalerà dei memes memorabili.


Il Monday Night ha un sapore amaro per Brock Osweiler e i Texans. Tornato per la prima volta da ex a Denver, il quarterback viene subissato di fischi dai tifosi e, condizionato dall’atmosfera ostile, mette in scena una pessima performance (22/41 per 131 yard, 1 fumble). Lamar Miller (11 corse per 61 yard) prova ad indirizzare la partita su binari texani, aiutato da due calci di Nick Novak da 43 yard, ma la difesa dei Broncos concede solo le briciole. Quando la palla passa a Trevor Sieman (14/25 per 157 yard, 1 TD) sono dolori per gli ospiti. C.J. Anderson (16 corse per 107 yard, 1 TD) e Devontae Booker (17 corse per 83 yard, 1 TD) sono inarrestabili e macinano yard su yard fino al touchdown di Anderson.

Demaryus Thomas allunga sul 14 a 6, mentre la difesa forza un fumble su Alfred Blue che, poco dopo, diventa un touchdown su corsa di Booker. L’ultimo periodo è il peggiore per Osweiler, che commette subito un bruttissimo errore perdendo palla in modo ridicolo per la gioia dei suoi ex tifosi. I Texans (4-3) sono impalpabili in attacco e le ultime emozioni arrivano dai piedi di Brandon McManus, che da 22 e 32 yard arrotonda il punteggio finale sul 27 a 9 per i Broncos (5-2).

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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