[NFL] Week 7: Osweiler annullato, trionfo Denver (Houston Texans vs Denver Broncos 9-27)

La difesa dei Broncos rovina il ritorno a Denver, da avversario, di Brock Osweiler e regala agli uomini di Kubiak un successo che permette loro di restare appaiati a Oakland in vetta alla AFC West. Nonostante il k.o. anche i Texans restano al comando della loro division, la AFC South, ma vedono avvicinarsi Indianapolis, ora solo più ad una vittoria dalla vetta.

Nella sfida dello Sports Authority Field erano tante le storie che si incrociavano, da quella di Osweiler, per quattro anni a Denver ma solo nel 2015 in qualità di titolare per sette partite complice l’infortunio a Payton Manning, a quella dell’head coach di Denver Gary Kubiak, per otto anni capo allenatore a Houston portata per due volte ai playoff, ma alla fine la sfida l’ha decisa il gruppo di un altro ex, quel Wade Phillips che fu defensive coordinator a Houston dal 2011 al 2013.

Il reparto di coach Phillips ha costretto Osweiler ad una prestazione decisamente deficitaria, con appena 131 yard lanciate, nonostante l’assenza per infortunio del veteranissimo Ware. Miller ha guidato, come sempre, la pass rush dei blu di casa con ben otto hurries, mentre nel secondario Talib ha confermato di essere fra i più forti cornerback del torneo, ma anche Chris Harris ha fatto sentire il suo apporto: in coppia i due defensive backs hanno concesso sì dieci completi ma per appena 52 yard.

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La difesa di Denver è stata meno efficace contro il rushing game ospite, con Blue ed un acciaccato Miller che hanno guadagnato entrambi oltre 60 yard correndo esattamente undici volte a testa. Uno dei principali imputati per questa prestazione sotto tono è stato il defensive tackle Crick perennemente eliminato dal gioco dai blocchi della linea di Houston.

Dall’altra parte della palla il passing game dei Broncos non ha impressionato: Siemian si è ripreso bene dopo un primo quarto decisamente deficitario, ed ha chiuso 14 su 25 per però appena 157 yard, con almeno due occasioni in cui ha mancato un ricevitore libero in profondità. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, si può dire che Siemian abbia disputato un match senza errori.

Praticamente il parco ricevitori di Denver inizia e termina con due nomi visto che Sanders (4 ricezioni per 86 yard) e Thomas (6 per 40) hanno all’attivo dieci dei quattordici completi di Siemian. In compenso la coppia di runner Anderson e Booker ha seminato il panico nella difesa di Houston: aiutati dagli ottimi blocchi del centro Paradis e delle guardie Garcia e Schofield, i due runner hanno trovato delle autentiche praterie soprattutto al centro della linea di Houston ed entrambi hanno corso con medie assolutamente fuori dal comune: 6,7 yard a portata per Anderson, 4,9 per il rookie Booker, più una meta a testa.

Houston arrivava alla difficile partita di Denver assolutamente decimata in difesa e durante la gara con i Broncos le cose sono ulteriormente peggiorate. Ai Texans mancavano infatti J J Watt, la safety Demps ed il forte cornerback Kevin Johnson, poi in partita sono andati k.o. anche Moore e Buoye, ma nonostante questo la difesa, soprattutto contro il passing game, ha tenuto più che degnamente.

Protagonista della serata è stato sicuramente Buoye, testato ben dieci volte dall’attacco dei Broncos cui ha concesso appena 38 yard. Il resto della difesa non è però stato così brillante: Clowney stavolta ha inciso decisamente poco, i due tackle Wilfork e Reader sono stati deficitari contro la corsa ed il solo Mercilus ha avuto un minimo di successo nel mettere pressione a Simien.

In attacco il passing game ha vissuto un’altra giornata da dimenticare: Osweiler continua a soffrire tremendamente le trasferte ed anche la gara di Denver non ha fatto eccezione: in tre gare lontano da casa i Texans hanno segnato appena 22 punti con Osweiler che non è mai andato oltre le 200 yard con un rating attorno al 60. Vero, le tre trasferte sono state New England, Minnesota e Denver, però i segnali sono tutt’altro che confortanti per un uomo che in estate ha firmato un contratto da 72 milioni di dollari per 4 stagioni.

Con un Osweiler praticamente nullo, tutto il peso dell’attacco è ricaduto sulle spalle dei runner Miller e Blue, i quali invece hanno risposto presente: Miller ha chiuso la partita con 61 yard nonostante un problema alla spalla destra che lo ha perseguitato fin dal primo quarto, mentre Blue ha aggiunto 63 yard, avendo però sulla coscienza il fumble perso che ha fatto girare la partita in modo definitivo a favore di Denver.

Tornando un attimo al passing game, la pessima giornata di Osweiler si è naturalmente riflessa anche sui ricevitori, col funambolico Hopkins che ha terminato la gara con 5 palle catturate per 36 yard mentre il rientrante rookie Fuller, che in tre delle prime quattro gare era andato oltre le ottanta yard, ha racimolato appena 22 yard. Unico altro nome da menzionare è quello del tight end Fiedorowicz che ha avuto praticamente le stesse statistiche di Hopkins (5 ricezioni, 35 yard)

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E che la partita non sarebbe stato uno show “aereo” lo si era capito sin dai primi quattro drive in cui Osweiler completava un passaggio su tre per 7 yard e Siemian faceva tre su sei per 15 yard. Poi dopo cinque minuti di nulla assoluto, finalmente Houston faceva vedere una gran giocata: su un terzo e quattro, coach O’Brien optava per una corsa di Miller che grazie a degli ottimi blocchi trasformava la sua portata verso l’esterno in un guadagno di 25 yard.

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Sulle 24 di Denver il drive si bloccava ma arrivavano comunque i tre punti grazie al piede di Novak. Dall’altra parte, complice una penalità fischiata a Okung che annullava un’ottima ricezione di Thomas, Denver era nuovamente costretta al punt.

Con Miller fuori per un problema alla spalla, Houston faceva affidamento su Blue, ed il runner non deludeva guadagnando 26 yard in quattro portate. Su un terzo e cinque però Osweiler non riusciva a servire Fuller, e Novak, ancora dalle 25, permetteva a Houston di allungare sul 6-0 confermando i problemi in avvio di gara di Denver che nei primi quarti di questa stagione 2016 ha un parziale di -40 fra punti segna ti e punti subiti.

Con l’avvio del secondo quarto, quasi magicamente, Siemian finalmente trovava un po’ di ritmo, completando ben tre passaggi per un guadagno oltre le dieci yard: uno a Thomas, uno a Sanders e uno al fullback Janovich. Poi due buone corse, una di Booker ed una di Anderson, unite ad altri due buoni lanci di Siemian a Thomas, facevano approdare Denver sulle 7 da dove Anderson metteva a segno la meta del sorpasso grazie soprattutto ai grandi blocchi della linea.

Nel drive seguente Houston non riusciva a chiudere il down, e Denver recuperava subito l’ovale. Stavolta era Booker il principale protagonista della serie per i Broncos: tre sue portate facevano avanzare l’attacco di coach Kubiak di 20 yard, poi arrivavano altre 29 yard sull’asse Siemian-Sanders infine, sulle 4 di Houston, ancora Siemian trovava Thomas per la meta del 14-6.

In avvio di terzo quarto sembrava che la partita potesse ribaltarsi: Denver si produceva in due “tre e fuori” mentre Houston accorciava le distanze col terzo field goal di Novak e poi si trovava a giocare un primo e dieci sulle 38 di Denver. Qui però Blue, che stava disputando un ottimo match, veniva colpito pesantemente dalla safety Stewart che faceva perdere l’ovale al runner ospite, con Davis che recuperava prontamente la palla.

Scampato il pericolo, Denver, da grande squadra, coglieva al volo l’occasione e grazie prima alle corse della ditta Anderson-Booker e poi al gran passaggio di Siemian a Sanders per 31 yard si portava sulle 2 di Houston, con ancora Booker che si incaricava di varcare la linea di meta per il primo touchdown in carriera e soprattutto per la prima meta di Denver nel terzo quarto in stagione.

In avvio di ultimo quarto un nuovo errore di Houston ne decretava virtualmente la sconfitta: Osweiler “caricava” il braccio per il lancio ma prima di iniziare il movimento in avanti l’ovale gli scivolava via per la felicità del cornerback Chris Harris che lo recuperava prontamente.

Nonostante partisse dalle 25 dei Texans, l’attacco di Denver produceva appena tre punti, ma viste le difficoltà dell’attacco di Houston a quel punto la gara era quasi chiusa. Nei due drive seguenti infatti i Texans chiudevano tre primi down senza però mai avvicinarsi alla metà campo, mentre era ancora Denver a segnare, di nuovo con McManus, che dalle 14 di Houston fissava il punteggio sul 27-9.

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