[NFL] Week 4: tutta la giornata in un solo articolo

Delle cinque che erano, soltanto tre squadre restano imbattute dopo lo scoglio della Week 4. Gli Eagles godono della bye week, Broncos e Vikings vincono ancora, mentre cadono Patriots e Ravens. 15 partite, 30 squadre in campo e la NFL si appresta ad entrare nella seconda metà della prima parte di questa intensa regular season.

Pur privati del loro sorprendente quarterback, Trevor Siemian, a causa di un infortunio alla spalla a ridosso dell’intervallo, i Broncos non hanno alcuna difficoltà ad avere la meglio sui Buccaneers. Il prodotto di Northwestern fa comunque in tempo a trovare il touchdown pass da 11 yard per Demaryius Thomas e a spingere i suoi avanti fin dai primi minuti del match. Jameis Winston è braccato da una difesa eccezionale e lancia senza alcun tipo di continuità (17/35 per 179 yard e 2 INT), pur costruendo la segnatura da 7 yard palla alla mano che pareggia la partita.

Da lì in avanti, però, il reparto difensivo degli ospiti si chiude a cassaforte, con Derek Wolfe (6 tackle, 2.5 sack) e Aqib Talib (3 tackle e 2 INT) a dominare la scena, e fa crollare le flebili aspirazioni di Tampa Bay. Anche la difesa dei padroni di casa prova ad alzare i toni, con Clinton McDonald sugli scudi (8 tackle, 1.5 sack), ma C.J. Anderson, con la corsa in touchdown da 1 yard, ed i field goal di Brandon McManus da 38 e 24 yard, apparecchiano la scena per la prima volta di un ottimo Paxton Lynch (14/24 per 170 yard e 1 TD pass), all’esordio NFL. Emmanuel Sanders riceve la pepita da 5 yard ed i Broncos (4-0) conquistano il successo per 27-7 sui Buccaneers (1-3).

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Minnesota continua ad impressionare gli appassionati e, soprattutto, i suoi tifosi, schiacciando i Giants con l’ennesima prestazione difensiva esemplare. Eli Manning viene completamente oscurato (25/45 per 261 yard e 1 INT), mentre un nervoso Odell Beckham chiude con il minimo in carriera a quota 23 yard e incappa nella quarta partita consecutiva senza touchdown. Nei primi tre quarti New York è offensivamente assente dal campo e trova punti soltanto con il field goal di Josh Brown da 40 yard.

I padroni di casa, invece, cavalcano un Sam Bradford di alto livello (26/36 per 262 yard e 1 TD pass), capace di lanciare Kyle Rudolph in end zone da 7 yard, dopo che Matt Asiata aveva sbloccato il punteggio con la corsa vincente da 1 yard. Blair Walsh allunga da 44 yard, ma gli ospiti provano a riaprire i conti grazie ad Orleans Darkwa, titolare del backfield dopo le defezioni di Rashad Jennings e Shaine Vereen. Nel corso dell’azione, per altro, si sottolinea una meravigliosa galoppata del rookie Paul Perkins su una ricezione per ben 67 yard di guadagno. La speranza, però, dura poco ed un Jerick McKinnon da 85 yard in 18 portate chiude i conti definitivamente, mentre la difesa continua nel proprio show. I Vikings (4-0) vincono per 24-10 contro i Giants.


I Ravens lottano fino all’ultimo, ma devono abbandonare la propria perfezione nella sconfitta contro gli scatenati Raiders. La partita vive di alti e bassi fino al terzo quarto, ma tiene le scintille in serbo per gli ultimi 15 minuti. Derek Carr inizia a far intuire che per lui sarà una giornata meravigliosa (25/35 per 199 yard e 4 TD) con i touchdown pass per Seth Roberts ed il primo per Michael “Re Mida” Crabtree, capace di trasformare 3 delle sue 7 ricezioni di giornata in touchdown. Baltimore resta dentro il match grazie ai field goal di Justin Tucker da 24 e 43 yard, almeno finché Joe Flacco, non ancora straripante al lancio (32/52 per 298 yard con 1 TD pass e 1 fumble), trova la propria dimensione su corsa, con la giocata vincente da 1 yard che riporta i suoi a contatto.

Crabtree è la spina nel fianco dei padroni di casa, perforati a ripetizione dal wide receiver, mentre l’ottima difesa di Oakland, con Cory James a dominare (15 tackle e 1 FF), soffre le sgroppate di Terrance West, autore di 113 yard ed un touchdown in sole 21 portate. Dopo la meravigliosa segnatura di uno Steve Smith tornato grande protagonista (8 ricezioni per 111 yard e 1 TD), è proprio il runningback ex Browns a far emozionare il pubblico di casa e a portare i suoi avanti nel punteggio per la prima volta nel match. Carr e Crabtree, però, hanno altri programmi e confezionano il terzo touchdown di loro produzione in giornata, mettendo definitivamente le mani sulla partita. I Raiders (3-1) si impongono per 28-27 sui Ravens (3-1).


Nell’ultima partita senza Tom Brady la sua mancanza si fa sentire più che mai per i Patriots, tanto che i Bills sono in grado di far chiudere gli avversari a quota 0 punti in casa per la prima volta dal lontano 1993. Un negativo Jacoby Brissett (17/27 per 205 yard e 2 fumble) è nella tana del lupo e viene messo al tappeto da uno Zach Brown a dir poco spaventoso (18 tackle, 1 sack e 2 FF), ministro della strepitosa difesa degli ospiti. A Tyrod Taylor basta il minimo indispensabile (27/39 per 246 yard e 1 TD pass), aiutato da un LeSean McCoy indispensabile con le sue 70 yard in 19 portate a cui ne aggiunge 38 extra in 6 ricezioni ed un touchdown su ricezione.

Dopo il suo viaggio in end zone da 7 yard arrivano soltanto tre field goal di Dan Carpenter, rispettivamente da 34, 43 e 44 yard, a scuotere il punteggio, altrimenti inalterato. Pur con un’ottima prestazione difensiva, in particolare di Logan Ryan (17 tackle), e nonostante le 109 yard per Martellus Bennett in 5 ricezioni, i Patriots (3-1) vengono dominati e perdono 0-16 al cospetto dei Bills (2-2).

La Top 5 delle corse

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Crollano sempre più a fondo Panthers e Cardinals, sconfitte negli scontri divisionali rispettivamente contro Falcons e Rams. La terrificante difesa di Carolina vista nel corso degli ultimi anni, contro un Matt Ryan fantascientifico (28/37 per 503 yard con 4 TD pass e 1 INT) e compagni resta soltanto un ricordo e concede la bellezza di 571 yard totali, di cui 300 in 12 ricezioni ad un Julio Jones insensato nella propria grandezza. Dall’altra parte Cam Newton colleziona una prestazione mediocre (14/25 per 165 yard e 1 TD pass), prima di dover abbandonare il campo nel quarto periodo per una concussion, lasciando il posto ad un Derek Anderson più produttivo, ma anche più impreciso (17/23 per 172 yard con 2 TD pass e 2 INT). Fino all’intervallo, comunque, la partita resta in bilico, con Jacob Tamme e Devonta Freeman ad aprire le danze in un primo quarto da urlo per Atlanta, prima che Kurt Coleman intercetti Ryan e riporti il pallone per 8 yard fino alla end zone avversaria, riaprendo i giochi.

Dopo la pausa lunga, però, i padroni di casa piazzano un’accelerazione pazzesca con i colpi da 42 yard di Austin Hooper e da 35 yard di Aldrick Robinson, lanciati alla perfezione dal loro quarterback in stato di grazia. Matt Bryant allunga ulteriormente da 53 yard, prima che gli ospiti tentino in ogni modo la disperata rimonta. Kelvin Benjamin e Greg Olsen regalano un touchdown pass a testa a Newton ed Anderson, ma è Jones a mettere la ciliegina sulla torta alla propria prestazione storica, con la magica ricezione vincente da 75 yard che chiude i conti. C’è ancora tempo per Corey Brown di intrufolarsi nella end zone dei Falcons (3-1), capaci, però, di rispondere colpo su colpo fino alla fine grazie al pazzesco Robert Alford (3 tackle e 2 INT), che intercetta il numero 3 dei Panthers (1-3) e riporta il pallone per 30 yard fino al touchdown del definitivo 48-33 per i suoi.


Non altrettanto scoppiettante, ma di indubbio interesse la vittoria dei Rams in trasferta contro i Cardinals, lontani dalla condizione ottimale. Case Keenum sembra averci preso gusto e colleziona una performance ottima (18/30 per 266 yard con 2 TD pass e 1 fumble), aperta dal lancio perfetto per un letale Brian Quick (2 ricezioni per 69 yard e 2 TD), abile nel farsi spazio per 65 yard fino alla end zone avversaria. Nonostante la difesa ospite sia un fortino, con Mark Barron ancora sugli scudi (7 tackle e 1 INT) ed Aaron Donald ad accompagnarlo (5 tackle, 1.5 sack e 1 FF), un discreto Carson Palmer (23/36 per 288 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble) trova il modo di scardinarla, con l’aiuto delle ricezioni di John Brown (10 ricezioni per 144 yard) e grazie al touchdown di Michael Floyd.

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Chandler Catanzaro e Greg Zuerlein si scambiano i favori da 25 e 29 yard, ma il kicker di Arizona fa il bis da 21 yard nel terzo periodo, portando avanti i suoi. La difesa dei padroni di casa tiene duro, grazie soprattutto ad un fantastico Chandler Jones (4 tackle, 1 sack e 1 FF), ma Palmer subisce una concussion ed è costretto a lasciare il posto all’impresentabile Drew Stanton (4/11 per 37 yard e 2 INT). A Keenum basta lanciare Quick in touchdown per la seconda volta ed il colpo grosso è realtà. I Rams (3-1) vincono per 17-13 sui Cardinals (1-3).


Non si fermano, invece, Seahawks, Texans, Cowboys e Steelers, a completare il novero delle squadre con tre vittorie all’attivo finora. Seattle non ha particolari difficoltà a sbarazzarsi dell’ostacolo Jets, tanto che più che Ryan Fitzpatrick scrive un’altra prestazione ignobile (23/41 per 261 yard con 1 TD pass, 3 INT e 1 fumble), fatto a pezzi da una difesa colossale, con Richard Sherman straordinario protagonista (5 tackle e 2 INT). Se, poi, l’attacco trova i giusti automatismi, sotto la magnifica guida di Russell Wilson (23/32 per 309 yard e 3 TD pass) e con le fondamentali ricezioni di Jimmy Graham (6 ricezioni per 113 yard), tutto è più semplice per gli ospiti. Nick Folk sblocca il punteggio con un field goal da 34 yard, ma è un fuoco di paglia, perché il nuovo arrivato C.J. Spiller e Tanner McEvoy colpiscono con i touchdown su ricezione rispettivamente da 8 e 42 yard.

Brandon Marshall prova in tutti i modi a rendere meno amara la giornata di Fitzpatrick e prima dell’intervallo sigla il viaggio in end zone da 17 yard della speranza. Dal terzo quarto in avanti, però, sono i field goal di Steven Hauschka, da 33 e 53 yard, ed il touchdown di Christine Michael ad allargare la forbice in maniera inequivocabile. Charone Peake recupera il fumble del proprio sciagurato quarterback e lo riporta per 42 yard fino alla (vana) gloria. Ciò non rovina, comunque, la vittoria dei Seahawks (3-1) per 27-17 sui Jets (1-3).


I Texans, pur privati a lungo termine del loro leader J.J. Watt, continuano ad incamerare successi, questa volta vincendo contro i Titans. Succede (quasi) tutto nei primi due quarti di gioco. Un onesto Brock Osweiler (25/37 per 254 yard con 2 TD pass e 2 INT) spende tutte le proprie gioie personali nei primi 15 minuti, grazie alle ricezioni in touchdown di C.J. Fiedorowicz e di un fenomenale Will Fuller. Ryan Succop accorcia da 48 yard, ma Nick Novak risponde con due colpi, rispettivamente da 53 e 45 yard. Nel frattempo, però, si è scatenato un uomo risorto a Nashville, DeMarco Murray (25 portate per 95 yard e 2 TD), capace di portare a termine ciò che Marcus Mariota lascia a metà, in una prestazione per lui deludente (13/29 per 202 yard e 1 INT).

L’ex runningback di Cowboys ed Eagles trova per due volte la strada della end zone avversaria e pareggia momentaneamente la partita. A deciderla, però, è Fuller. Impiegato anche come punt returner, il rookie da Notre Dame riporta per 67 yard un calcio di Brett Kern fino alla end zone avversaria. Nel quarto periodo non succede nulla ed i punti da lui segnati risultano definitivi nel 27-20 con cui i Texans (3-1) hanno ragione dei Titans (1-3).

La top 5 delle ricezioni

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I Cowboys soffrono inizialmente, ma poi hanno la meglio dei 49ers, spentisi alla distanza. Jeremy Kerley esalta subito, con un touchdown da 33 yard, un Blaine Gabbert altrimenti dormiente (16/23 per 196 yard con 1 TD pass e 1 INT) e nel secondo quarto Carlos Hyde dà seguito alla questione, portando i padroni di casa avanti per 14-0. Dallas è tramortita, ma sono i suoi rookie a riportarla sulla retta via, nonostante Antoine Bethea e Michael Wilhoite, con 12 tackle a testa, provino a fare la voce grossa. Un Dak Prescott ancora splendido protagonista (23/32 per 245 yard e 2 TD pass) e capace di raggiungere i 120 lanci senza alcun intercetto per iniziare la propria carriera NFL, lancia nell’ordine Terrence Williams e Brice Butler in end zone per pareggiare la partita prima dell’intervallo.

Al fianco di Prescott combatte un Ezekiel Elliott taurino (23 portate per 138 yard e 1 TD) ed è proprio lo straordinario rookie da Ohio State a decidere la sfida, con la corsa da 1 yard in touchdown a fine terzo quarto. Phil Dawson e Dan Bailey si scambiano un favore, l’uno da 36 yard e l’altro da 22, ma la difesa dei Cowboys (3-1) è perfetta nel secondo tempo e non consente alcuna rimonta ai 49ers (1-3), sconfitti per 17-24.


La vittoria più facile la portano a casa gli Steelers, indemoniati contro i Chiefs. I primi tre quarti sono una pura sinfonia offensiva di un Ben Roethlisberger meraviglioso (22/27 per 300 yard e 5 TD pass), capace di lanciare in touchdown Darrius Heyward-Bey, Jesse James, Markus Wheaton e due volte il solito Antonio Brown e di sfruttare a pieno i tanti errori degli intimoriti avversari. Se a ciò aggiungiamo il rientro di Le’Veon Bell, indiavolato nel raccogliere 144 yard in 18 portate ed altre 34 extra in 5 ricezioni, la situazione per gli avversari non può che farsi disperata.

Pittsburgh fa la voce grossa anche in difesa finché la partita resta in bilico, con Vince Williams (15 tackle, 1 sack) e Cameron Heyward (6 tackle, 3 sack) a dettar legge nel deserto offensivo degli ospiti, abbandonati al proprio destino da un Alex Smith svegliatosi soltanto nel finale. Uno sgusciante Tyreek Hill e Travis Kelce provano a rendere il passivo meno amaro nel quarto periodo, ma, tra le altre, gli Steelers hanno DeAngelo Williams come arma di riserva nel backfield ed è proprio lui ad aggiungere un’altra segnatura alla lista con la corsa vincente da 2 yard. Gli Steelers (3-1), dunque, demoliscono i Chiefs (2-2) per 43-14.


L’esordio NFL a Londra, in una magica giornata per tutti gli appassionati, è di quelli da ricordare nella sfida tra Jaguars e Colts, soprattutto in un esplosivo quarto periodo. Jacksonville domina nei primi 45 minuti di gioco, grazie ad un Blake Bortles finalmente convincente, tanto al lancio (19/33 per 207 yard e 2 TD pass), quanto con la corsa da 1 yard che allarga la forbice nel secondo quarto. Allen Robinson aveva dato inizio allo spettacolo con la ricezione in touchdown da 3 yard, prima che Adam Vinatieri colpisse due volte, rispettivamente da 53 e 49 yard, e Jason Myers non si facesse pregare nella tripla risposta da 22, 46 e 49 yard.

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Andrew Luck, vessato in giornata dalla pressione di un sempre ottimo Paul Posluszny (7 tackle, 1.5 sack), continua il proprio inizio di stagione assai deludente e resta a guardare, almeno finché Frank Gore suona la carica e lancia la rimonta dei suoi. T.Y. Hilton riporta Indianapolis a contatto, ma Allen Hurns fa il fenomeno e sigla il touchdown da 42 yard che sembra poter chiudere definitivamente la questione. Il pubblico di Londra, però, ha ancora fame di grandi giocate e Philip Dorsett accontenta tutti con la segnatura da 64 yard su lancio perfetto di un Luck uscito dal letargo. Il quarterback, però, spreca nel possesso finale ed i Jaguars (1-3) vincono per 30-27 la trasferta europea sui Colts (1-3).


Redskins e Bengals conquistano due agili successi su Browns e Dolphins e provano a risalire nelle rispettive classifiche di Conference. Washington vive di un fantastico primo quarto sull’asse Kirk Cousins (21/27 per 183 yard con 3 TD pass, 1 INT e 1 fumble) – Jordan Reed, capace di costruire due touchdown e di cavalcare il grande inizio del quarterback. Nel secondo, però, si svegliano gli ospiti. Isaiah Crowell si regala una giornata di grazia (16 portate per 120 yard e 1 TD) e la apre con la corsa vincente da 2 yard, seguita da quella da 9 su ricezione di Terrell Pryor, lanciato da un modesto Cody Kessler (28/40 per 223 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble).

I padroni di casa non riescono ad ingranare ed i due field goal di Cody Parkey, da 51 e 45 yard, portano al sorpasso di Cleveland, che però si scioglie nel quarto finale. Chris Thompson ed uno scatenato Matt Jones (22 portate per 117 yard e 1 TD) volano in touchdown, Josh Norman sigla il primo intercetto con la nuova maglia ed i Redskins (2-2) hanno la meglio sui Browns (0-4) per 31-20.

Le migliori azioni

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Basta un dato per spiegare la seconda partita in questione: A.J. Green, in 10 ricezioni, raccoglie appena 16 yard in meno rispetto alle 189 collezionate nell’intera partita da un Ryan Tannehill disastroso (15/25 per 189 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble) e mai in grado di essere decisivo per la squadra. E dire che il suo Thursday Night comincia alla grandissima, con il lancio da 74 yard che spedisce in touchdown Kenny Stills. Da qui in avanti, però, il buio infernale assale l’attacco di Miami, con Carlos Dunlap (5 tackle, 2 sack e 1 FF) e Geno Atkins (2 tackle, 1.5 sack) a spaventare continuamente gli ospiti.

Basta una giornata a mezzo servizio a Andy Dalton (22/31 per 296 yard con 1 TD pass e 2 fumble), perché il magico Green raccoglie la sua unica pepita di giornata e, soprattutto, Mike Nugent non sbaglia un colpo, centrando i pali per ben 5 volte su altrettanti tentativi, rispettivamente da 42, 22, 43, 22 e 47 yard. Tanti saluti ai Dolphins (1-3) con il 22-7 a premiare i Bengals (2-2).


È spettacolo puro tra due squadre scatenate in attacco, Chargers e Saints, ma altrettanto incapaci di essere costanti sul lungo periodo. San Diego comincia con due quarti esplosivi, in cui, nell’ordine, Hunter Henry, Melvin Gordon ed un ottimo Dontrelle Inman (7 ricezioni per 120 yard e 1 TD) trovano la via della end zone avversaria. Philip Rivers sembra in totale controllo delle operazioni, mentre Drew Brees è in grande difficoltà. Mark Ingram ed un incredibile John Kuhn tengono New Orleans ancorata al match. L’ex Packers tocca 5 palloni in totale nella sua partita, guadagna appena 12 yard, ma è in grado di siglare ben tre touchdown, decisivi per la vittoria finale. È proprio Kuhn a proseguire la rimonta nel terzo quarto, ma Gordon ci ha preso gusto e sale a quota 6 touchdown stagionali ad inizio quarto periodo.

Josh Lambo allarga ulteriormente la forbice da 47 yard, ma Brees (23/36 per 207 yard con 2 TD pass e 2 INT) ritrova sé stesso e gli ospiti siglano l’incredibile sorpasso nel finale. Michael Thomas ridona una speranza a cinque minuti dal termine dopo il sanguinoso fumble perso dal runningback di San Diego, doppiato nell’azione successiva da quello di Travis Benjamin. Kuhn è nuovamente mortifero da 1 yard ed i Saints (1-3) trovano l’incredibile vittoria per 35-34 sui Chargers (1-3).


Una pessima giornata per Matthew Stafford (23/36 per 213 yard e 2 INT), un’ottima giornata per Brian Hoyer (28/36 per 302 yard e 2 TD pass) ed ecco spiegato il motivo della vittoria dei Bears sui Lions. Eddie Royal è in stato di grazia (7 ricezioni per 111 yard e 1 TD) e sblocca le marcature con il touchdown da 4 yard. Detroit, al contrario, non ha particolari idee, ma riesce a tornare a contatto grazie ai field goal di Matt Prater a cavallo dell’intervallo, da 50 e 21 yard.

Zach Miller, dopo il doppio colpo suonato la scorsa settimana, sale a tre con la segnatura da 6 yard su lancio perfetto di Hoyer e Connor Barth mette il punto esclamativo da 25 yard. L’attacco dei Lions (1-3) non produce nulla di significativo e tocca ad Andre Roberts sbloccare la situazione con il fenomenale punt return vincente da ben 85 yard. Nonostante ciò, però, sono i Bears (1-3) a trionfare per 17-14.

Le migliori immagini

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In settimana riposano i Jaguars, al rientro dall’Europa, oltre a Chiefs, Saints e Seahawks. Si parte domani notte con la sfida tra 49ers e Cardinals, in attesa delle grandi sfide tra le fenomenali difese di Vikings e Texans e tra gli imbattuti Broncos e gli scatenati Falcons di domenica. Week 5 in arrivo, stay tuned!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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