[NCAA] Il riassunto della quinta settimana

La quinta settimana NCAA appena trascorsa, doveva essere una settimana cruciale per molte squadre e così è stato: infatti con tre big match fondamentali, non solo per l’obiettivo playoff ma anche per la classifica di conference, abbiamo assistito a delle partite bellissime, combattute e che hanno chiarito quali sono i veri obiettivi di alcune squadre e quali sono le reali possibilità di altre.

Chi non ha bisogno di conferme è sicuramente Alabama, che nella vittoria contro Kentucky continua a tenere il primo posto del ranking, e Ohio State, vincente a valanga contro Rutgers.

I primi cambiamenti però si vedono dal terzo posto che non è più occupato da Louisville ma da Clemson, che nella sfida della Death Valley è riuscita a sconfiggere proprio i Cardinals di coach Petrino, retrocedendoli al settimo posto. Per la squadra di Lamar Jackson si tratta di una sconfitta che costa provvisoriamente un posto ai playoff e rimanda tutte quelle che erano le aspettative di tifosi e addetti ai lavori.

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Confermato anche il quarto posto di Michigan, che nell’altra partita di cartello si libera non senza difficoltà di Wisconsin mentre la prima sorpresa è il quinto posto di Washington. Più che la sorpresa per la vittoria su Stanford, della squadra di Petersen stupisce il modo con cui è stata ottenuta e questa affermazione candida prepotentemente gli Huskies non solo per il titolo della PAC 12 ma forse per qualcosa in più.

Stabile al sesto posto Houston che vince nella sfida di giovedì contro Connecticut mentre salgono di qualche posizione Texas A&M, vincente contro South Carolina, Tennessee, che ancora una volta si trova a recuperare ma alla fine vince con un Hail Mary di Dobbs contro Georgia, e Miami che sembra aver ritrovato i fasti dei primi anni 2000 nella vittoria contro Georgia Tech.

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Dalla top ten escono Wisconsin, sconfitta ad Ann Arbor, con i Badgers che si devono guardare dall’avanzata di Nebraska che comanda proprio la Big Ten West dopo la vittoria contro Illinois invece Ole Miss e Arkansas, con le rispettive vittorie contro Memphis e Alcon State, procedono a grandi passi verso le posizioni che contano.

Entra direttamente alla posizione 17 North Carolina, che riesce nell’impresa di battere a domicilio una ormai sfiduciata Florida State mentre Florida e Boise State lasciano le posizione di coda per scalare il ranking grazie alle affermazioni su Vanderbilt e Utah State. Le altre new entry sono Oklahoma, che rientra in classifica dopo la vittoria su TCU, Colorado, per la prima volta nel ranking dopo la facile vittoria contro Oklahoma State, West Virginia, vincente contro Kansas State e Virginia Tech che guadagna la classifica nonostante la bye week.

Louisville vs Clemson 36-42

In quella che da molti era definita la partita dell’anno, i padroni di casa di Clemson riescono ad imbrigliare Lamar Jackson e portare a casa una vittoria d’importanza vitale. Dopo una partita bellissima, giocata con grande foga agonistica, i Tigers oltre alla vittoria collezionano il terzo posto nel ranking ed il primo posto della ACC Atlantic, blindando quello che per la squadra di Dabo Swinney sarebbe il secondo anno consecutivo ai playoff.

I ragazzi in maglia arancione hanno dimostrato di essere più “squadra”, di non dipendere solo dalle prestazioni del singolo ed infatti ci è voluto l’apporto di tutti per conquistare questa vittoria. Al contrario i Cardinals hanno fatto troppo affidamento sulle doti di Jackson che ha comunque disputato una partita splendida, condita da 3 TD totali e oltre 400 yard e si sono dimostrati mentalmente scarichi. Louisville infatti non ha approfittato dei tanti turnover causati da Deshaun Watson ed alla fine ha pagato a caro prezzo una concentrazione non sempre al massimo.

Per i Cardinals adesso la schedule è in discesa fino alla penultima giornata dove affronterà Houston, sesta nel ranking; a quel punto i giochi per i playoff potrebbero essere già fatti ma per la squadra di Petrino le porte per la postseason sono ancora aperte.

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La partita inizia molto contratta, con le difese a dominare il primo quarto e con due dei migliori attacchi della nazione che fanno fatica ad aggirare i difensori avversari; il primo sussulto infatti si ha proprio alla fine dei primi 15 minuti quando Jackson guida un drive praticamente perfetto, concluso con il TD di Smith dopo una corsa in regime di goal line.

I Tigers provano subito a rimediare ma in questo inizio di secondo quarto la confusione si impadronisce della partita; in rapida successione infatti prima Watson viene intercettato, i Cardinals causano un fumble nel drive conseguente e così i padroni di casa possono pareggiare nel successivo possesso grazie a Cain.

Non è finita qui però: alla ripresa del gioco infatti è Jackson che si fa intercettare, Clemson causa un fumble nel drive successivo, i Cardinals con la palla di nuovo in mano causano a loro volta un fumble e la squadra di Swinney può segnare così il TD del sorpasso con una corsa di Gallman.

Tifosi e telecronisti sono destabilizzati da queste fasi concitate ed a mettere tutti d’accordo ci pensano ancora Cain dopo un gran passaggio di Watson per 37 yard e Scott, con una corsa di 5 yard a pochi secondi dalla fine del primo tempo.
Alla ripresa delle ostilità e con 18 punti da recuperare, Jackson si veste nei panni di superman ed in pochi minuti Louisville si avvicina pericolosamente ai Tigers; un passaggio per Quick, un fg di Creque ed una corsa personale infatti portano gli ospiti a soli due punti di distacco ad inizio dell’ultimo quarto.

Proprio nell’ultimo periodo i padroni di casa sembrano cedere, soprattuto mentalmente, e dopo aver regalato un fumble, convertito in 3 punti dopo il fg di Creque, ed un intercetto, convertito da Jackson nel punto 36, Watson si ricorda di giocare e guida la rimonta. Clemson infatti accorcia con un TD pass per Williams e poi supera definitivamente Louisville con la marcatura di Leggitt a 3 dalla fine. Gli sforzi finali di Jackson però non producono risultati e la bolgia della Death Valley può finalmente festeggiare.

Wisconsin vs Michigan 7-14

Nell’altra partita cruciale per le sorti non solo della conference ma anche per i playoff, Michigan esce vittoriosa dalla Big House, piena all’inverosimile, dopo una partita difficile contro i Badgers. Per la squadra di Harbaugh è una vittoria importantissima che proietta i Wolverines in testa alla Big Ten East con una partita di vantaggio su Ohio State e conferma il 4 posto utile per i playoff. I padroni di casa hanno dimostrato di essere una squadra completa, sopratutto in difesa, e soltanto qualche errore di troppo del kicker non ha permesso ai Wolverines di vincere con un punteggio più largo.

I Badgers invece escono dal campo a testa altissima, consci di aver dato il massimo contro una squadra veramente difficile da affrontare. Qualcuno ha detto che una difesa come quella di Wisconsin si merita un attacco migliore e questo in parte è vero; tuttavia la partita di Hornibrook, che ricordiamo è un freshman alla sua seconda da starter, non è stata così disastrosa.

Dare un po’ più di tempo al giovane, senza mettergli troppa pressione, potrebbe essere fondamentale per i Badgers che sembrano aver trovato un QB su cui puntare anche per i prossimi due anni. Oltretutto la squadra di Chryst è ancora in corsa per la Big Ten West e sarà decisiva la partita contro Nebraska per decretare chi sarà una delle contendenti al titolo di conference.

Si sapeva che sarebbe stata una partita giocata sul filo dei nervi e in difesa sopratutto, ed infatti il copione è stato rispettato; le due D hanno dominato degli attacchi che non trovavano spazi anche se Michigan ha surclassato gli avversari nel confronto statistico sulle yard.

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La partita si sblocca solamente ad inizio del secondo quarto con una corsa di Hill in situazione di goal line; in questa fase infatti l’offense di Harbaugh, riesce a far girare meglio l’ovale ed arriva in regime di fg molto più facilmente. Prima della fine del primo tempo infatti il kicker Allen sbaglia per ben due volte i calci che potrebbero portare i Wolverines sul 13-0.

Al rientro dall’intervallo lungo finalmente si sbloccano i Badgers che pareggiano l’incontro dopo aver intercettato Speight, grazie ad un TD pass di Hornibrook per Ogunbowale. Harbaugh sulla sideline sembra molto teso anche se non tradisce nessuna emozione; gli errori del suo kicker però potrebbero costare cari ai Wolverines qualora Wisconsin riuscisse a passare in vantaggio.

A togliere le castagne dal fuoco ed a tranquillizzare il coach ex 49ers però ci pensa Amara Darboh, che dopo aver seminato il CB in maglia bianca si invola in endzone dopo un gran passaggio di Speight. E’ il gioco che di fatto chiude la partita poche Wisconsin non più in grado di impensierire gli avversari e cosi la festa sugli spalti della Big House può finalmente cominciare.

https://youtube.com/watch?v=33co6l2R42A

Stanford vs Washington 6-44

Risultato a sorpresa quello che è uscito dall’Alaska Airline Field di Seattle con la vittoria larghissima dei padroni di casa di Washington; sorpresa non tanto per la vittoria, che era ampiamente meritata ma tanto per il risultato che non lascia spazio ad interpretazioni.

Gli Huskies infatti hanno dominato su entrambi i lati della palla, ha dominato in ogni reparto e Petersen ha “outcoachato” David Shaw. Certo in pochi si sarebbero aspettati una prestazione del genere sia da parte di Washington che da parte di Stanford ma la squadra di casa, grazie ad un allenatore prefetto per questo programma, ha messo le mani sulla PAC 12, vista anche la pochezza delle avversarie.

Stanford invece esce totalmente ridimensionata da questa sconfitta che ha confermato, dalle precedenti partite, un attacco assolutamente inadeguato. McCaffrey è stato totalmente abbandonato da una O-Line veramente inguardabile che non solo non ha creato spazi per il #5 ma ha anche concesso 9 sack ai due QB che si sono alternati dietro il centro. Shaw non è riuscito a fare degli aggiustamenti adeguati in corso d’opera e anche nell’intervista di fine primo tempo è parso frustrato e rassegnato da una partita che ormai avevo preso una piega ben definita.

Purtroppo per i Cardinals la squadra non è formata solo da McCaffrey e questa è una lezione che Stanford dovrà imparare a memoria se da qui alla fine non vorrà disputare partite cosi pessime.

La partita ha ben poco da raccontare perché gli Huskies hanno surclassato gli avversari sin dal primo minuto con un attacco stellare, guidato da un grande Jake Browning, e una difesa che pascolava nel backfield avversario a piacimento; al primo drive infatti Pettins, uno dei migliori dei suoi, si faceva trovare pronto in endzone dopo il passaggio di Browning per il 6-0.

Stanford, completamente in bambola, non riusciva ad imbastire un attacco efficace e cosi i padroni di casa ne approfittavano per allungare con una corsa di Gaskin a pochi minuti dalla fine del primo quarto. Prima dell’intervallo, i padroni di casa continuavano nel forcing, che portava ad un fg di Winkle e ad un passaggio del solito Browning per Ross e chiudevano cosi la prima frazione in vantaggio di 23 punti.

Il rientro dagli spogliatoi non cambiava la situazione ed anzi Washington continuava a segnare con i secondo TD di Gaskin prima di concedere il TD “della bandiera” a Arcega-Whiteside, ben imbeccato in endzone da Burns.
L’ultimo quarto di puro garbage time regalava agli Huskies altre due segnature con Fuller e Coleman e cosi Washington poteva festeggiare un risultato fondamentale per il proseguo della stagione.

Heisman Watch

Qualche novità per quello che riguarda la corsa all’Heisman Trophy che vede saldamente al comando Lamar Jackson. Come abbiamo raccontato prima, nonostante la sconfitta, la prestazione di Jackson è stata in linea con le altre partite e quindi il #8 di Louisville può continuare indisturbato la sua corsa.

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C’è però un cambio al secondo posto poiché Christian McCaffrey deve abbandonare la piazza d’onore dopo una partita incolore contro Washington; per il giovane RB una prestazione da sole 49 yard su corsa lo retrocede fino al quinto posto. Ad approfittarne cosi è Deshaun Watson, protagonista della vittoria contro Louisville nonostante abbia lanciato ben 3 intercetti e causato un fumble.

Conferma il terzo posto J.T. Barrett che nella vittoria di Ohio State per 58-0 contro Rutgers ha messo in fila 238 yard e 4 TD mentre guadagna una posizione anche Greg Ward Jr che è stato il mattatore nella vittoria di Houston contro Connecticut grazie a 389 yard, 3 TD pass e due segnature personali su corsa.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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