[NCAA] Il riassunto della prima settimana

Non poteva che partire col botto la nuova stagione NCAA, grazie ad una delle più selvagge “kick-off week” di sempre; siamo stati testimoni, infatti, di una giornata che ha presentato upset clamorosi, vittorie sul filo di lana ben oltre i 4 periodi e risultati assolutamente impronosticabili.

A fare la voce grossa, neanche a dirlo, è Alabama che, forte del titolo nazionale e del primo posto nel ranking, demolisce USC con un perentorio 52-6 nella bolgia dell’AT&T Center di Arlington. Non poteva esserci inizio migliore per la squadra di Saban, che nonostante abbia mandato fior fior di giocatori in NFL, si conferma come il programma da battere anche per quest’anno grazie ad un roster di assoluto livello.

Mantiene il secondo posto anche Clemson che vince, ma non convince, contro Auburn mentre sale di una posizione Florida State che vince in rimonta contro Ole Miss in una delle partite di cartello di questa prima giornata.

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Salgono al quarto e quinto posto Ohio State e Michigan, a valanga rispettivamente contro Bowling Green e Hawaii, mentre la prima sorpresa di giornata è il sesto posto di Houston che vince una partita bellissima contro Oklahoma, ormai ex #3 del ranking.

Tennessee rischia grosso contro Appalachian State (già nota per gli upset clamorosi) e risolve la pratica solo all’OT grazie ad un fumble di Dobbs ricoperto da Hurd; il balzo più grande in classifica invece è quello di Wisconsin che nello splendido teatro del Lambeau Field riesce a sconfiggere la favorita LSU ed entra così direttamente nella top ten.

wisconsin prima settimana

Vittorie anche per Stanford, Washington e Georgia mentre fa scalpore la sconfitta di UCLA, che si arrende all’OT contro una rediviva Texas A&M.

Ha del clamoroso invece quello che è successo nel Mississippi, con i Bulldogs che si arrendono a South Alabama, dopo aver sbagliato il FG della vittoria a 6 secondi dalla fine, e consegnando la vittoria ad una squadra che prima di scendere in campo molti bookmakers neanche avevano quotato. Per la squadra di coach Dan Mullen si tratta della peggior sconfitta della storia e sembra che la partenza di Dak Prescott (scelto dai Cowboys) abbia lasciato un vuoto incolmabile, sia in campo che nella locker room.

Vittorie incredibili anche di Richmond, Northern Iowa e Eastern Washington, squadre FCS che sono riuscite a sconfiggere rispettivamente Virginia, Iowa State e Washington State, mentre nella notte di domenica i Longhorns e Notre Dame, hanno dato vita ad una delle più belle partite degli ultimi tempi conclusa con il trionfo di Texas solo al secondo overtime.

Delle altre squadre di classifica vittorie a valanga di Louisville (con un Lamar Jackson da 8 TD complessivi) Miami, Oregon, Iowa, Baylor e Oklahoma State mentre Michigan State e TCU vincono ma senza impressionare, nonostante le avversarie non proprio irresistibili.

USC vs Alabama 6-52

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato una vittoria così larga da parte dei campioni in carica, contro una delle migliori squadre di quest’anno; forse neanche i più temerari, neanche i più ottimisti, neanche i più folli avrebbero potuto pronosticare un Alabama così travolgente, che ha dominato in difesa annullando l’attacco dei Trojans.

Il naturale ricambio di giocatori (con molte stelle dei ‘Tide passate ai PRO) non ha minimamente scalfito la squadra di Nick Saban che si è presentata con una difesa ancora una volta di livello assoluto e con un attacco ben bilanciato e guidato da due freshman.

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Jeremy Pruitt, sostituto di Kirby Smart nel ruolo di DC, ha confezionato una retroguardia completa in ogni reparto e che ha concesso solamente 194 yard totali ad USC; in attacco invece Lane Kiffin, si è preso una piccola rivincita nei confronti della squadra che lo aveva scaricato in aeroporto e sembra aver trovato in Damien Harris e Bo Scarborough delle valide alternative alle partenze di Derrick Henry e Kenyan Drake.

usc alabama

I Trojans invece escono totalmente ridimensionati da questa sconfitta e con più di un punto interrogativo. Innanzitutto il sostituto di Cody Kessler, Max Browne, non è sembrato all’altezza del suo predecessore e non è riuscito ad imprimere all’attacco il giusto ritmo; anche il running game è stato molto limitato, per via sopratutto del front seven dei Crimson Tide, e si è fermato a sole 64 yard. Per la squadra di Clay Helton si tratta di una sconfitta che può servire per riordinare le idee e la prossima sfida contro Utah State sarà fondamentale in questo senso.

A dire il vero la partita è rimasta in bilico per i primi venti minuti con le due squadre che si sono annullate in attacco e con USC che ha chiuso il primo quarto in vantaggio grazie ad un FG di Boermeester. Nel secondo quarto però Alabama inizia a carburare e nel giro di 5 minuti mette a segno 17 punti, frutto di un TD pass di Hurts per ArDarius Stewart, di un FG di Griffith e un intercetto riportato in endzone di Marlon Humprey.

Al rientro dagli spogliatoi, i Crimson Tide non mollano un centimetro e diventano i padroni assoluti del campo, allungando nel punteggio ancora con Stewart, sempre su passaggio di Hurts che poi si incarica personalmente di varcare la endzone per ben due volte, prima che Alabama conceda un altro calcio da tre punti a Boermeester.

L’ultimo quarto è puro garbage time ma i campioni in carica ne approfittano per mettere a segno altri due TD con una corsa del freshman Scarborough e con un passaggio di Blake Barnett per Gehrig Dieter.

Oklahoma vs Houston 23-33

Una delle sorprese di questa prima giornata di college football, è l’upset dei Cougars ai danni dei Sooners, che venivano indicati come una delle favorite alla vittoria finale. Per la squadra di Tom Herman, la stagione inizia così com’era finita (vittoria nel Peach Bowl contro Florida State) e pone Houston come una delle probabili sorprese di questa stagione.

I Cougars, guidati da un ottimo Greg Ward Jr., sono riusciti a risolvere una sfida che all’inizio li vedeva sotto pressione contro la squadra di Bob Stoops ; tuttavia, con pazienza e costanza, Houston ha ritrovato il ritmo e, dopo aver preso le misure a Baker Mayfield, ha preso in mano la situazione, sopratutto nel terzo quarto dove ha dato la spallata decisiva ad Oklahoma.

Per i Sooners si tratta di una sconfitta bruciante e la troppa pressione addosso ai ragazzi di Stoops, potrebbe aver giocato un ruolo decisivo. Molti addetti ai lavori infatti avevano indicato Oklahoma come la possibile vincitrice di quest’anno, dopo la stagione scorsa che li ha visti uscire solamente ai PO.

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oklahoma houston

Con molti giocatori che saranno al loro ultimo anno (chi perché senior, chi perché andrà in NFL) questa sembra essere la stagione da dentro o fuori ed iniziare con una sconfitta non aiuta di certo. Tuttavia ci sono ancora 11 partite da giocare ed escludere i Sooners dai giochi già dopo la prima partita, è un errore da non commettere assolutamente.

Eppure la sfida era iniziata bene per i ragazzi in maglia rossa, che grazie alla up-tempo offense, passavano subito in vantaggio con una corsa di Mixon da 32 yard. Houston, nel drive successivo riusciva ad accorciare grazie al FG di Cummings, ed il primo quarto si concludeva con i Sooners in vantaggio di 7 punti grazie al FG di Seibert.

Nel secondo quarto però i Cougars, guidati da un Wardy in grande spolvero, riuscivano a passare in vantaggio prima grazie al FG di Cummings e poi grazie ad un TD pass del #1 per Duke Catalon; a Mayfield bastava un minuto e mezzo per riportare davanti i suoi ma è Houston che chiudeva in vantaggio il primo tempo grazie ai due field goal del suo kicker.

Al rientro dall’intervallo lungo, i ragazzi di Herman escono più motivati e mettono a segno i TD decisivi grazie ad un ritorno di 100 yard di Wilson, dopo il FG mancato di Seibert, ed il passaggio di Wardy per McCloskey. La difesa in maglia bianca a questo punto sale in cattedra grazie alle prestazioni del freshman Oliver e del LB Steven Taylor e riescono ad imbrigliare Mayfield; al #6 infatti non basterà il TD pass per Andrews per recuperare lo svantaggio e neanche gli assalti finali riusciranno a cambiare il punteggio.

Ole Miss vs Florida State 34-45

Una prestazione maiuscola del freshman Deondre Francois ed del DL DeMarcus Walker, permettono a Florida State di avere ragione di Ole Miss nell’ultima partita della prima giornata di NCAA. E’ stata una partita bellissima, che ha visto i Rebels dominare nella prima parte, e che ha messo in mostra la grande qualità dei giocatori in campo.

La squadra di Jimbo Fisher alla fine ha meritato la vittoria, dimostrandosi molto più attenta e concentrata e sfruttando al massimo i turnover della squadra di Hugh Freeze.

La prima partita del nuovo QB Francois è stata di assoluto livello ed il freshman con la maglia #12 ha dimostrato di essersi integrato alla perfezione nel sistema di Fisher, dove ha messo in mostra il suo grande bagaglio tecnico fatto di ottime letture, braccio potente e una grande facilita di corsa.

Anche la difesa di Florida State, che ha dominato nella seconda parte di gara grazie a Walker e alla secondaria, ha dimostrato di essere attrezzata anche contro uno degli attacchi più forti di tutta la lega.

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Dall’altra parte invece i Rebels, escono delusi da una sfida che li ha visti controllare il campo per larghi tratti ma i turnover di Chad Kelly, il più atteso dei suoi, hanno vanificato l’ottimo lavoro svolto nel primo tempo; saranno infatti tre alla fine gli intercetti (più un fumble) del #10 che risulteranno poi decisivi per il risultato finale. Freeze ha strigliato per bene i suoi nella locker room e, nonostante l’obiettivo della SEC West sia già in salita, siamo sicuri che Ole Miss saprà riprendersi da questa batosta già dalla prossima partita.

Come detto i primi due quarti di gioco sono di marca Rebels; a Kelly infatti basta 1 minuto e mezzo per portare in vantaggio i suoi grazie ad un passaggio per Stringfellow. Florida State prova a rientrare in corsa grazie al FG di Ricky Aguayo (fratello di Roberto, draftato dai Bucs) ma la up-tempo offense di Ole Miss non lascia scampo ed infatti Kelly allunga il punteggio grazie al TD pass per Metcalf.

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La velocità con cui i Rebels giocano l’ovale manda in bambola i difensori in maglia rossa e così Kelly ne approfitta mandando a segno prima Engram e poi guidando il drive concluso con la corsa in ednzone di Judd. I Seminoles, nonostante un primo tempo da incubo, riescono comunque ad accorciare con un TD pass di Francois per Rudolph, andando a riposo con un Fisher dal dente avvelenato.

Le urla dell’HC sembrano sortire l’effetto sperato e Florida State, complici i turnover degli avversari, riescono a prendere in mano la partita a stretto giro di posta. Due fumble ed un intercetto recuperati dalla difesa infatti, portano ad altrettanti TD, e nell’arco di 7 minuti i Seminoles si trovano incredibilmente in vantaggio.

Ole Miss è completamente stordita e Kelly non sembra più essere quello del primo tempo; nonostante la reazione di orgoglio del senior porti al TD del meno 5, Florida State infatti allunga inesorabilmente con due FG dell’infallibile Aguayo e l’intercetto finale di Kelly chiude il discorso definitivamente.

Notre Dame vs Texas 47-50 (2OT)

Partita vietata ai deboli di cuore quella andata in onda al Royal Texas Memorial Stadium di Austin tra Fightin Irish e Longhorns. Dopo un sfida terminata al secondo overtime, è la squadra di casa ad avere la meglio, in quella che è la miglior partita della prima giornata, e forse non solo.

Per Texas, che ha messo in mostra le grandi qualità del suo nuovo QB Shane Buechele, si tratta di una vittoria di grande valore; sconfiggere uno dei migliori roster della NCAA non è cosa facile, sopratutto per una squadra che non godeva di grande considerazione.

Tuttavia, il lavoro che Charlie Strong ha svolto in questi 3 anni alla guida dei texani, sia come recruiting che come mental coaching, sta iniziando a portare i frutti sperati. La qualità di gioco, le grandi opzioni offensive a disposizione ed un tenuta mentale molto solida sono infatti le migliori qualità viste contro Notre Dame e potrebbero essere l’inizio di una delle sorprese di questa stagione.

Notre Dame invece ha da recriminare per non averci creduto fino alla fine ed esce comunque ridimensionata. E’ una sconfitta che in pochissimi pronosticavano e che probabilmente ha distratto i giocatori di Brian Kelly, che hanno sottovalutato l’avversario; Texas infatti veniva da due stagioni da record negativo e la tenuta mentale degli Irish potrebbe aver giocato brutti scherzi. Naturalmente nulla è compromesso ma Notre Dame, da adesso in poi, ha bisogno di correre sui binari giusti per evitare di deragliare ancora una volta.

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La sfida ha messo in mostra attacchi pirotecnici e difese molto ballerine ed è partita con un tira e molla iniziale a cui ha fatto seguito un susseguirsi di cambi di leadership con l’inevitabile epilogo dell’overtime. E’ Notre Dame ad iniziare le danze grazie all’intesa tra il QB DeShone Kizer e il WR Equanimeous St.Brown che concludono un drive da 2.30.

La risposta di Texas non si fa attendere ed anzi i Longhorns passano in vantaggio con i TD di Armanti Foreman e la corsa personale di Buechele in regime di goal line. Il tira e molla prosegue fino alla fine del secondo quarto con la squadra di casa che chiude con un possesso di vantaggio grazie al primo dei tre TD dell’altro QB Tyrone Swoopes.

Alla ripresa delle ostilità i ragazzi di Strong allungano sul +15 con il big play da 72 yard di John Burt e il FG di Domingue ma i Fightin Irish non ci stanno e nell’arco di due drive accorciano, prima grazie alla corsa personale di Kizer, poi approfittano dell’intercetto di Buechele per mandare a segno Torii Hunter.

Il forcing di Notre Dame è asfissiante e porta al vantaggio degli ospiti con Adams imbeccato da Kizer; però proprio quando mancano 3 minuti alla fine è Texas a portarsi nuovamente avanti con la marcatura di D’Onta Freeman prima che Notre Dame blocchi il FG di Domingue e riporti in TD il calcio.

Con il risultato di 37 pari le due squadre vanno all’OT; il primo possesso è di Texas e si trasforma in TD grazie alla corsa di Swoopes. Gli ospiti pareggiano subito con C.J. Sanders prima di passare in vantaggio con il FG di Justin Yoon all’inizio del secondo overtime. ll possesso successivo però è quello decisivo ed è ancora Swoopes, che si allunga in corsa quel tanto che basta per varcare la linea avversaria.

Heisman Watch

Prima settimana anche per quello che riguarda la corsa all’Heisman Trophy, che nella lavagna della top 5 ha iscritto i nomi di giocatori che hanno provato a vincere il titolo anche l’anno scorso.

Al primo posto si issa Nick Chubb, che al rientro dopo il terribile infortunio del 2015, inizia alla grande questa nuova stagione; 222 yard e 2 TD nella vittoria dei suoi Bulldogs contro North Carolina.

nick-chubb

La piazza d’onore viene occupata da Christian McCaffrey, che l’anno scorso è stato ad un passo dal titolo. Il RB di Stanford è stato uno dei protagonisti della vittoria contro Kansas State grazie a 126 yard su corsa e due TD.

Al terzo posto Deshaun Watson, il primo dei QB; per il junior di Clemson 248 yard su passaggio ed un TD per un rating di 121 nella vittoria dei Tigers su Auburn. Al quarto posto Greg Wardy, assoluto primo attore nella vittoria di Houston contro Oklahoma (321 yard e 2 TD) mentre chiude la top 5, J.T. Barrett che nella dilagante vittoria di Ohio State contro Bowling Green, ha messo a segno 349 yard e ben 6 TD pass.

Le migliori azioni del weekend

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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