Addio Buddy Ryan, genio della difesa

La notizia è arrivata ieri pomeriggio: Buddy Ryan, genio difensivo del football americano, si è spento a 82 anni nel suo ranch a Shelbyville nel Kentucky.

Buddy Ryan, padre di Rex e Rob head coach il primo e assistente in difesa il secondo nei Buffalo Bills, è stato l’inventore delle più forti difese della NFL dagli anni 60 agli anni 80.

I primi anni nella NFL

Il primo anello lo vince con i New York Jets nel 1969 battendo in finale i Baltimore Colts nel Super Bowl III concedendo solo sette punti mettendo moltissima pressione al quarterback avversario introducendo diversi blitz, tutti con nomi particolari come “Taco Bell Blitz” o “Cheeseburger Blitz”.

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Sono allenato da lui i terribili Purple Eaters dei Minnesota Vikings di metà anni 70. Una delle più forti linee di difesa viste nella storia del gioco che aveva come motto “incontriamoci dal quarterback”.

Quella squadra riuscirà ad arrivare alla post season per cinque anni consecutivi con tre Super Bowl disputati.

I Bears 1985

Il vero marchio di fabbrica della carriera di Buddy Ryan è la difesa dei Chicago Bears del 1985. Ryan viene assunto dai Bears nel 1978.

Gli serve qualche anno per mettere a punto sia come schemi che come personale la mitica 46 Defense che nel 1985 ridicolizzò tutti gli attacchi della NFL incontrati in stagione regolare e nei playoff fino al Super Bowl XX contro i Patriots.

Alcuni numeri di quella difesa (grazie a Sporting News):

7 — le yard su corsa concesse ai Patriots nel Super Bowl XX in undici tentativi (record NFL)

7,4 — i punti concessi di media in casa stagione regolare più playoff (record NFL con i Rams 1977).

14 — il numero di partite in cui i Bears hanno concesso 10 o meno punti agli avversari.

64 — il numero di sack che i Bears del 1985 misero a segno nella stagione. Ogni titolare della front seven di Buddy Ryan mise a segno almeno tre sack con Richard Dent che ne collezionò 17,5.

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64 — il numero di palle perse causato dalla difesa.

144,7 – la media di yard in attacco delle tree avversarie nei playoff (Giants, Rams e Patriots).

Finalmente Head Coach

Quella prestazione gli fece guadagnare il posto da Head Coach dei Philadelphia Eagles dove riuscì a prendere una squadra allo sbando per portarla nel giro di una stagione in una da dieci vittorie minimo, unico neo lo 0-3 nei playoff.

Dopo un periodo da commentatore per la CNN ritorna sui campi prima un anno a Houston con gli Oilers e due stagioni in Arizona con i Cardinals, ma non sono esperienze del tutto fortunate, così nel 1995 decide di ritirarsi dal football “allenato”.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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