[NFL] In un bar di Tampa Bay

Si sa, l’off-season per un amante del football targato NFL è un po’ come l’inverno per un titolare di uno stabilimento balneare, è come l’attesa di una ragazza per il ritorno del suo fidanzato da un viaggio di lavoro lungo tanti mesi, è come la smania di un bambino che aspetta il Natale ed i doni che dovrà ricevere.

E allora ogni tifoso, di una delle 32 franchigie, aspetta con ansia settembre per vedere il primo lancio del quarterback, la prima corsa di un running back, e il primo touchdown.
Ma la noia dell’off-season va in qualche modo combattuta e allora ci si appiglia alla free agency, al draft (dobbiamo aspettare fine aprile), ai workout, al pre-season di agosto e alle chiacchiere, tante chiacchiere quelle da bar per intenderci.

Oggi dall’Italia ci sposteremo proprio in un pub della calda e soleggiata Tampa, per cercare di immaginare di cosa si parla e cosa ci si aspetta dalla stagione 2016 per i colori red and pewter, che negli anni recenti sono stati molte volte fanalino di coda della propria division, tifosi che ogni anno vedono sempre più sbiadito il ricordo di quel 26 gennaio 2003, giorno del primo ed ultimo Vince Lombardi Trophy, tifosi che vorrebbero rivedere la propria squadra giocarsi un playoff, e che vorrebbero un numero di W maggiore di quello delle L, cosa che negli ultimi 7 anni è successa solo una volta, nel 2010.

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La prima grande novità, rispetto alla stagione passata, è ovviamente l’Head Coach, esatto perchè l’ex allenatore dei Bears, Lovie Smith, è ormai ex allenatore anche dei Buccaneers, non credo che i tifosi siano stati particolarmente colpiti da quest’esonero, parliamoci chiaro, il buon Smith aveva si migliorato il suo trend in quel di Tampa, passando da un record di 2-14 ad uno di 6-10, ma non aveva dimostrato di poter portare la squadra, se non ai playoff, almeno ad avvicinarsi ad una Wild Card.

Dirk Koetter tampa bay Bucs

Senza considerare il fatto che si è dovuta aspettare la sua seconda stagione per una vittoria in casa, 11 ottobre 2015 dopo quasi due anni dall’ultima vittoria al Raymond James Stadium che risaliva al 2013 quando sulla sideline c’era ancora Greg Schiano. Ad ogni modo ci sarebbero tantissime cose da dire in merito a quest’allontanamento da parte dei Glazer nei confronti di LS ma non vorrei dilungarmi, togliendo spazio a quelle che sono le attese per il nuovo anno, nuovo anno che vedrà Dirk Koetter (ex OC proprio dei Bucs, nella fotto con Jameis Winston), alla guida dei bucanieri insieme ad un rinnovato coaching staff.

E’ inutile nascondere che nel sopra citato bar di Tampa, le speranze dei tifosi siano quelle di entrare nei playoff, seppure con uno staff quasi completamente nuovo e una squadra con delle evidenti lacune da sistemare nel corso della free agency e del prossimo draft (i cui i Buccaneers avranno la nona scelta assoluta).

Come si sa l’umore dei tifosi cambia spesso ed in questi giorni si è parlato molto della decisione da parte del GM, Jason Licht, di “non taggare” l’ottimo Martin, a mio avviso uno dei migliori RB dell’intera NFL, ed è innegabile che perdere questo giocatore sarebbe stato un duro colpo, soprattutto in virtù del fatto che le needs per il prossimo draft sono altre e che spendere una pick per un runningback sarebbe stato davvero troppo, considerando che trattenendo Martin non ci si sarebbe posti questo problema, anzi!

Ma per fortuna i tifosi red and pewter dopo giorni passati ad aggiornare il sito NFL, sperando di leggere qualche news che avrebbe cambiato l’umore, stavolta in modo positivo, hanno ricevuto la notizia che aspettavano con trepidazione, un contrattone da 35,75 milioni, di cui 15 garantiti per il giocatore draftato nel 2012 che tanto bene ha fatto in questi anni e allora la decisione di non porre il tag su Martin, che tanto aveva fatto discutere, ora si spiega: c’era la concreta possibilità di allungare la sua avventura a Tampa, e cosi è stato, sarà il numero 22 per altri cinque anni.

doug martin tampa bay buccaneers

Sicuramente il punto di partenza per la prossima stagione sarà il quarterback Winston, che ha vissuto una stagione da rookie davvero di alto livello, facendo intravedere grandi margini di miglioramento e dando l’impressione che possa diventare un franchise qb di tutto rispetto per molti anni a venire e, quindi, un’ottimo punto fermo del roster 2016 (pronto a diventare anche uno dei capitani nei prossimi anni).

Un problema potrebbe essere sicuramente rappresentato dal recente ritiro dai campi di gioco di Logan Mankins ma credo, che partendo da giocatori come Winston, David Lavonte, Vincent Jakson, McCoy, Alexander (scelta numero 124 dello scorso Draft, che è stato un’ottima scoperta), qualche altro ottimo giocatore, la conferma di Martin e con scelte ponderate al Draft 2016, soprattutto per quanto riguarda la linea difensiva, la truppa di Tampa potrà recitare un ruolo importante all’interno della NFC South e magari, perchè no, di giocarsi nuovamente una Wild Card (onestamente è troppo pensare di superare i Panthers per la vittoria della South division) per la gioia dei tifosi, che siano in quel bar a Tampa o che siano qui in Italia.

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E’ fuori dubbio che in estate si potrà avere un quadro più preciso della situazione, si potranno analizzare con dati più concreti le aspettative dei Bucs per il 2016, ma come detto all’inizio dell’articolo il tempo di off-season si inganna con le chiacchiere e noi, non potendo fare altro, ne abbiamo fatte alcune, aspettando con ansia Settembre ed il primo Kick-off!!!

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Umberto Abbisogno

Ragazzo di Sorrento, con due grandi passioni: il Napoli e i Bucs! Si è avvicinato all'NFL grazie a Drew Brees, ma poi Tampa è entrata nel suo cuore. Affezionatissimo alle jersey red and pewter presenti nel suo armadio, sopratutto quella di David Lavonte. Sogno nel cassetto: vedere una partita al Raymon James Stadium!

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