[NFL] L’importanza di essere i numeri due

Se consideriamo il variegato mondo degli sport di squadra, tanto di estrazione europea, come il calcio, quanto made in USA, di cui espressione massima sono le quattro leghe professionistiche, non credo ci sia uno sport in cui un singolo giocatore che ricopre una specifica posizione rivesta un ruolo cosi importante come il quarterback nel football americano.

I quarterback sono coloro che in campo hanno sempre la palla ovale fra le mani, pronti a prendere la decisione che in una frazione di secondo può portare la loro squadra alla gloria o alla disfatta, e che fuori dal campo firmano contratti plurimilionari e attraggano tutte le attenzioni dei media.
Fin dal college sono delle vere e proprie star e le squadre professionistiche se li contendono, disposte a tutto pur di arrivare ad ottenere l’oggetto del loro desiderio, il nuovo volto pronto a dare lustro alla franchigia.

Ma anche il ruolo più ambito dello sport americano ha un lato oscuro.

La grande maggioranza dei QB aspetta l’occasione di dimostrare il proprio valore passeggiando nervosamente su un lato del campo con un’auricolare ed un cappellino in testa, e con la consapevolezza, a volte, di non poterlo mai sostituire con il casco, mestamente appoggiato su una panchina.
Questa è la vita del backup, costantemente dimenticato, che dietro le quinte lavora duramente con la consapevolezza di dover sfruttare al massimo ogni eventuale possibilità di mettersi in mostra perchè potrebbero non essercene altre.

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Dal mio punto di vista la stagione appena conclusa ha contribuito a ridefinire in maniera importante questo paradigma.
Con il gioco che diventa sempre più veloce e competitivo, crescono anche esponenzialmente il numero degli infortuni, specialmente a danno dei quarterback, non proprio abituati a ricevere e assorbire i colpi più violenti.
Ecco che in quest’ottica la ricerca di un buon backup da affiancare all’uomo di punta diventa fondamentale per le ambizioni di squadre con un pedigree da Super Bowl.

Durante questa stagione infatti questa tendenza si è mostrata più chiaramente che in passato, determinando la caduta di alcune squadre con altissime aspettative, flagellate dalla perdita dei loro leader, mai degnamente sostituiti.
I Colts, gli Steelers e i Ravens si sono trovati in seria difficoltà quando sono stati costretti a dover affidare la manovra a giocatori non proprio di primo piano come Hasselbeck, Schaub e Jones rispettivamente.

Dall’altra parte la rivincita dei backup si completa attraverso le esperienze di chi, da sempre considerato l’alternativa, è assurto a nuovo eroe.
Mi riferisco a Cousins (nella foto) e Fitzpatrick, che hanno saputo diventare la soluzione giusta per due squadre, i Redskins e i Jets, che si approcciavano alla stagione con non poche perplessità nel ruolo, e che proprio grazie alla loro ottima stagione come titolari raccoglieranno i frutti del loro operato in questa free agency.

Kirk Cousin Washington Redskins numeri due

Anche Brian Hoyer, il silenzioso ragazzo qualunque, seppur con evidenti limiti, è riuscito in quel di Houston a trascinare i Texans verso la vittoria della Division e i playoff.
Per non parlare di Tyrod Taylor, che con i Bills ha trovato finalmente l’occasione di dimostrare che l’etichetta di “backup” stampatagli addosso all’ingresso nella lega è definizione quanto più erronea possibile visto il talento dispiegato sul campo.
Tutto questo spero possa condurre ad una definitiva rivalutazione in positivo di un ruolo per troppo tempo troppo poco considerato.

Un ruolo a cui i GM dovranno prestare più attenzione ogni volta che si troveranno, anno dopo anno, ad assemblare la squadra per gli anni a venire.

Un ruolo che, in fondo, incarna magnificamente quello spirito tipicamente americano dell’individuo che affronta gli ostacoli postigli davanti da una situazione di manifesta inferiorità e che nonostante tutto si autorealizza, fino a mostrare a tutti quale sia l’importanza di essere i numeri due. [ad id=”29269″]
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Luca Pangrazi

Studente di 23 anni innamoratosi del football guardando video delle gesta di Michael Vick e DeSean Jackson, come logica conseguenza ciò mi ha portato a tifare Philadelphia Eagles.

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