Il sabato pre-Super Bowl è il giorno in cui si riunisce il comitato che deve eleggere i nuovi membri della Hall Of Fame.
Il Board composto da quarantasei persone esprime il proprio gradimento per ognuno dei diciotto candidati e quelli che superano l’80% dei voti favorevoli vengono eletti nella Hall of Fame. Non è semplice quindi entrare “ufficialmente” nella storia della NFL.
I primi due candidati presi in esame sono stati Stabler e Stanfel che hanno superato il quorum dell’80% dei voti positivi così come il terzo DeBartolo, Jr..
Dei 15 finalisti della cosiddetta era moderna non hanno superato il primo taglio Morten Andersen, Steve Atwater, Alan Faneca, Edgerrin James e Terrell Owens.
Il secondo taglio ha eliminato Don Coryell, Terrell Davis, Joe Jacoby, John Lynch e Kurt Warner.
I cinque finalisti rimasti, Dungy, Favre, Greene, Harrison e Pace sono stati sottoposti a voto di gradimento segreto e hanno tutti passato la fatidica soglia dell’80% venendo così eletti per la Hall Of Fame.
La cerimonia formale di insediamento si terrà come tradizione ad inizio agosto a Canton (Ohio) insieme alla prima partita di pre-season della stagione 2016.

Edward de Bartolo: proprietario dei 49ers dal 1977, è stato artefice delle loro imprese più gloriose. Con roster sempre competitivi e di talento ha portato la franchigia a dieci Championship e, soprattutto, cinque successi al Super Bowl, oltre alla miglior percentuale di vittorie sia negli anni ’80 che negli anni ’90. Lascia San Francisco nel 2000.

Kevin Greene: linebacker in carriera diviso tra Rams, Steelers, Panthers e 49ers, mette a segno almeno dieci sack in ben dieci stagioni per un totale di 160 (terzo di sempre), tra cui un career-high di 16.5 in due anni consecutivi e di 4.5 in una partita. Gioca sei Championship ed un Super Bowl, il numero XXX, perso contro i Cowboys.

Brett Favre: quarterback da 6.300 completi, 71.838 yard e 508 TD pass in carriera, è una delle icone della storia dei Packers e di questo sport. Detiene il record di completi (481) e di passing yard (5.855) ai playoff. MVP della Lega per tre anni di fila (1995-97), protagonista di cinque Championship, è campione al Super Bowl XXXI.

Marvin Harrison: ricevitore per 13 stagioni nei Colts, esplode nel 1999 con 1.663 yard e 12 TD. Otto anni consecutivi oltre le 1.000 yard e i 10 TD. Fondamentale per la vittoria al Super Bowl XLI, chiude la carriera con 1.102 ricezioni (secondo solo a Jerry Rice), 14.580 yard e 128 TD. Detiene il record di 59 partite con almeno 100 yard di guadagno.

Orlando Pace: tackle prima scelta al Draft del 1997, ha bloccato per tre MVP della NFL consecutivi (Kurt Warner 1999, 2001; Marshall Faulk 2000) e conquistato il Super Bowl XXXIV insieme a loro. Strepitoso blocker, nel 2000 aiuta l’attacco dei Rams a scrivere il maggior numero di passing yard nella storia NFL in una regular season.

Tony Dungy: dopo 14 anni da assistant coach, è protagonista della rinascita dei Buccaneers con quattro viaggi ai playoff in sei anni. In sette anni ai Colts raggiunge sempre la post-season, alzando il Lombardi Trophy contro i Bears nel Super Bowl XLI, primo allenatore afroamericano a riuscirci. In carriera ha un record totale di 148-79.

Ken Stabler: quarterback mancino, seconda scelta assoluta nel Draft 1968. In nove stagioni ai Raiders la squadra chiude sempre con un record positivo, chiude la carriera con il 66% di vittorie. Gioca cinque Championship consecutivi, oltre che portare Oakland al successo nel Super Bowl XI. In carriera 27.938 passing yard e 194 TD pass.

Dick Stanfel: guardia protagonista delle fortune dei Lions ad inizio anni ’50, capace di guidarli a tre Championship in altrettante stagioni e a due titoli consecutivi nel 1952-53. I compagni lo eleggono MVP della seconda di queste stagioni. Ai Redskins prosegue la sua carriera tra i migliori giocatori NFL, ritirandosi a 31 anni.