[NFL] Wild Card Playoff: Il pagellone NFL

Ogni giornata in NFL porta con sé una serie infinita di informazioni. Di settimana in settimana cercheremo di ordinarle e dar loro un voto, per orientarci meglio tra di esse. Tra chi ha brillato e chi invece ha deluso, tra chi merita un bel 10 e chi una bocciatura; tentando di non scordarci di nessuno tra coloro che, in un modo o nell’altro, meritano l’attenzione del pubblico. E’ il nostro pagellone NFL!

Voto 10: Aaron Rodgers

È folle chi mette in dubbio Aaron Rodgers. L’MVP 2014 salva una stagione cambiando marcia in modo scientifico dopo l’ennesimo inizio piatto dei suoi. Passa alla no-huddle, gioca sulle esitazioni della pass rush10 dei Redskins, trova i suoi ricevitori in modo continuo, lasciandoci con il punto di domanda su come è possiible che si siano d’improvviso tutti liberati dei loro marcatori. Prestazione mostruosa per il prodotto di Cal, e anche misteriosa. Chissà cosa ci riserverà da qui in poi. I Cardinals, solo un paio di settimane dopo averlo umiliato, probabilmente farebbero bene a temerlo.

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Voto 9: Martavis Bryant

Esercizio di stile: mettetevi davanti allo specchio e cercate di raccontare, come se lo faceste a qualcuno che non ha visto la vittoria degli Steelers sui Bengals, la ricezione di Martavis Bryant. È impossibile, provate.9 C’è il rischio di dilungarsi, che in una frase solo non ci stia tutto l’accaduto e che, soprattutto, riassumendo siate imprecisi. Indescrivibile. Una delle ricezioni più belle e ricercate nella storia dei Playoff NFL, una pietra miliare. Poi, d’accordo, dalla parte di Bryant ci sarebbe pure una corsa da 51 yard. Giocatore spaventoso, e bel modo di reagire alle critiche “fatte con il cuore” di Ben Roethlisberger.

Voto 8: Davante Adams

Abbiamo apertamente criticato il ricevitore da resno State nelle scorse settimane. Come noi anche molti altri, ve lo possiamo assicurare. Però nel Wild Crad vincente contro i Redskins, Davante Adams diventa uno 8 dei centri della rimonta, siglando un touchdown e ricevendo altri tre palloni. Aggiungendo drammaticità al tutto, si infortuna (sembra gravemente) al ginocchio. Una serata speciale per un giocatore che non è riuscito ad approfittare delle opportunità stagionali ma ha reso quando era più importante. Chissà che a settembre non possa essere in campo per diventare la nuova speranza di Green Bay per il secondo anno consecutivo.

davante adams green bay packers

Voto 7: Sean Smith

Se c’era una sola persona in grado di arginare lo strapotere di Kansas City, questo era DeAndre Hopkins. Peccato che il fenomenale receiver abbia trovato sulla sua strada Sean Smith. Il cornerback da Utah non è 7 stato solo fenomenale nell’uno contro uno, ma sembrava proprio aver rubato il playbook agli avversari ed esserselo studiato a memoria. Se i furori dei Texans vengono spenti sul nascere è soprattutto merito di Smith, una pagina avanti a tutti in campo. Un capitolo intero avanti a Brian Hoyer e Hopkins.

Voto 6: Russell Wilson

Ora, noi non sappiamo come possa essere giocare a football a -21°. Ma la partita di Wilson è per almeno tre quarti davvero pessima. Sembra non avere grip sul pallone, lancia spesso e male, viene anche intercettato e 6 non alza il livello del gioco su terzi e quarti down. Una eventuale sconfitta e i detrattori si sarebbero scatenati. Il problema è che però, come ogni vincente che si rispetti, il prodotto di Wisconsin l’ha proprio risolta lui recuperando un pallone morto e rendendolo oro. Come al solito, è bastato un drive azzeccato per far vincere Seattle, una storia che vedremo ancora molto spesso nel prossimo futuro.

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Voto 5: Kirk Cousins

I numeri ricalcano un’ottima stagione per “You like that”. La prestazione non tanto, se è vero che nel quarto quarto sparisce di fronte a un front seven avversario lanciatissimo al suo inseguimento e a una 5 partita che stava sfuggendo di mano. Per avendo dimostrato di non essere ancora pronto per vincere nei Playoff, il fatto che tutti al FedExField sventolassero il fazzoletto con il suo motto la dice lunga sull’impatto di questo ragazzo su una franchigia in disperato bisogno di leadership. Ora che non faccia troppo il prezioso e firmi il nuovo contratto prima possibile.

Voto 4: Wilfork fullback, Watt quarterback

I Texans avevano fatto una grande drive. Avevano sorpreso un avversario superiore con fantasia e capacità. Bill O’Brien stava saltellando sulla sideline in preda al delirio di onnipotenza. Poi, chissà se proprio per 4 questo sentimento, ha mandato in campo una wildcat con Vince Wilfork fullback e J.J. Watt quarterback. Genio, ci aspettavamo tutti il touchdown e di vedere la partita riaperta. Invece niente, Watt si infrange su Wilfork e qualche avversario, si rimette in piedi, corre molto lentamente dall’altra parte dove trova minimo cinque Chiefs a placcarlo. Fine delle speranze.

break

Voto 3: Blair Walsh

Come è possibile che un kicker che sbaglia un facilissimo calcio per battere una grande squadra come i Seahawks prenda solo 3 e non 1? La prima ragione è che due giocatori hanno fatto molto peggio di lui. La 3 seconda è che errare è umano e il field goal era di quelli pieni di pressione. Inoltre l’aver segnato gli altri tre, da molto più lontano, ha probabilmente distratto in modo decisivo Blair Walsh, destinatario dello scherno della rete in queste ore.

Voto 2: Brian Hoyer

Per PFF, la prestazione di Brian Hoyer è la peggiore della storia per un quarterback nei Playoff. Siamo d’accordo, o quantomeno possiamo dire che ci ha fatto male vederlo lanciare sabato. Una singola persona 2 che ci ha convinto che forse il vantaggio del campo per la vincitrice di una division è sprecato. Perché, intendiamoci, il 30-0 potrebbe far pensare che i Texans hanno fatto schifo. Tutt’altro, sono una squadra ben allenata e il primo tempo è stato anche molto equilibrato. Il problema è che hanno avuto Hoyer nella sua peggiore serata, una serata storicamente agghiacciante.

Voto 1: Vontaze Burfict

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I Cincinnati Bengals non vincono una partita di Playoff dal 1990. Sono passati 25 anni (6 gennaio 1991). Tra la squadra del povero Marvin Lewis e la prima storica vittoria del millennio corrente c’era solo la1 gestione difensiva di un drive disperato di un Roethlisberger infortunato. E Vontaze Burfict cosa fa? Stende Antonio Brown, regala quindici yard e, dopo una bella rimonta, i suoi Bengals devono arrendersi per l’ennesima volta, la quinta consecutiva al primo turno.
Ciò che conta è questo: non gli sputi a David DeCastro, non una condotta tutt’altro che sportiva per tutta la partita. Conta solo che a causa del prodotto di Arizona State, giudicato un ribelle all’uscita dal college e raccolto con mani paterne da Lewis, Cincinnati non ha di che esultare. Quando lo meriterebbe. Il progetto rischia seriamente di naufragare, il che rende la penalità descritta una delle più gravi nella storia della NFL.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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