[NFL] Wild Card: Battaglia feroce (Pittsburgh Steelers vs Cincinnati Bengals 18-16)

Pittsburgh Steelers e Cincinnati Bengals non si amano. Erano volate parole grosse alla vigilia del wild card round che li vedeva contrapposti e, i fatti, non sono stati assolutamente da meno, con le due squadre che, una volta finita la partita, contavano tra le loro fila un numero impressionante di giocatori infortunati. La battaglia è stata caratterizzata da colpi al limite, ed anche oltre, da ambo le parti. Aver giocato sotto una pioggia torrenziale ha quasi incattivito i team, che hanno sfogato sul campo tutta la loro rabbia. Ad uscire dal campo vincitori, alla fine, sono stati gli Steelers, che hanno sfruttato a loro favore un eccesso di foga degli avversari, siglando, con un field goal a quindici secondi dal termine, la vittoria per 18 a 16.

Il primo quarto è solo di studio, con le due contendenti a scambiarsi punt a ripetizione. Azione vera inizia a vedersi dal secondo quarto, quando, al Paul Brown Stadium, comincia a scendere una pioggia torrenziale. L’acqua fa perdere un po’ di grip ai giocatori, che commettono molti errori in fase di ricezione e, a fatica, tengono il possesso palla. La girandola dei turnover inizia con un fumble provocato da Vontaze Burfict ai danni di Markus Wheaton, ma A.J. McCarron (23/41 per 212 yard, 1 TD, 1 INT) non sfrutta l’occasione e, su un tentativo di big play, si fa malamente intercettare da Antwon Blake, che riporta palla per 35 yard. Ben Roethilsberger (18/31 per 229 yard, 1 TD) prende il comando delle operazioni e prepara il campo per il field goal di Chris Boswell con cui si aprono le marcature. Pochi minuti dopo, Boswell raddoppia e le due squadre vanno negli spogliatoi sul 6 a 0.

pittsburgh steelers - cincinnati bengals

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Il secondo tempo è stato il teatro di una delle battaglie più brutali che si siano viste ai playoff. I Bengals iniziano malissimo: Jarvis Jones fa perdere palla a McCarron; il defensive lineman Cam Thomas la recupera e si invola in end zone, ma è troppo lento e viene atterrato dai Bengals, perdendo palla a sua volta; subentra William Gay che corre in touchdown. Gli arbitri riguardano tutto e si accorgono che Thomas perde palla dopo essere stato placcato. Touchdown annullato e possesso per i Pittsburgh Steelers che si accontentano di mettere altri tre punti sul tabellone.

Questa azione scalda decisamente degli animi già bollenti e la pioggia, mista a neve, che scende nella notte di Cincinnati non migliora la situazione. Gli Steelers giocano più ordinatamente e Roethislberger riesce finalmente a mandare in touchdown un suo ricevitore. La ricezione di Martavis Bryant è quasi indescrivibile a parole, ma è dimostrazione di coordinazione, atletismo e concentrazione ai massimi livelli, qualità che ai playoff fanno davvero la differenza.

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I Bengals sono storditi ed iniziano a vedere lo spettro dell’ennesima sconfitta al primo turno di playoff. La situazione peggiora quando Ryan Shazier asfalta letteralmente Giovani Bernard, causando un altro fumble, e lasciando a terra il running back dei Bengals. Le due squadre vengono quasi alle mani e gli arbitri devono faticare parecchio per evitare la rissa. Jeremy Hill è il giocatore più contrariato per l’infortunio del suo compagno e si vendica trafiggendo la difesa ospite per il primo touchdown dei suoi. Da segnalare che, pochi secondi prima, i Cincinnati Bengals hanno potuto beneficiare di una pass interference di ben 42 yard chiamata contro i Pittsburgh Steelers.

Cincinnati è carica, ed inizia a dominare il campo su entrambe i lati. Soprattutto può contare sull’assenza di Roethilsberger dall’altra parte, mandato negli spogliatoi da un brutale sack di Burfict poche azioni prima. Landry Jones non riesce a sopperire all’assenza del quarterback titolare e blocca l’attacco di Pittsburgh. Cincinnati può così rientrare, prima con un field goal di Mike Nugent e poi con un’incredibile touchdown di A.J. Green, che sfugge ad un tackle volante di Mike Mitchell ed entra camminando in end zone. Sotto di 15 punti, sembrava impossibile rimontare un team tosto come gli Steelers, ma i Bengals, con un minuto e spiccioli sul cronometro, iniziano ad intravedere la loro prima vittoria ai playoff dal 1990.

Un altro tassello in questa direzione lo aggiunge Burfict che, in tuffo, si impossessa di una palla diretta a Wheaton. Sembra la fine, ma questa partita ha ancora qualcosa da raccontare. Jeremy Hill supera la prima linea difensiva, desideroso di macinare i secondi sul cronometro e sigillare il risultato, ma Shazier compie un prodigioso intervento strappandogli palla e possesso. È quando la pioggia rende il campo pesante e i muscoli tremano per la tensione, che i veri campioni fanno la differenza.

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Roethilsberger torna eroicamente in campo, dolorante, ma deciso a regalare ai suoi compagni la vittoria. La sua presenza campo manda completamente fuori di testa gli avversari che compiono un autentico suicidio sportivo. Burfict colpisce gratuitamente Antonio Brown con un colpo violento e alquanto stupido, lasciando il wide receiver a terra. Ne nasce una rissa in cui anche Adam Jones perde le staffe. Questa serie di caotici eventi costa ai Bengals non solo 30 yard di penalità, che portano al field goal vincente di Boswell, ma anche e soprattutto, la settima sconfitta consecutiva per coach Marvin Lewis ai playoff.

Questa partita verrà ricordata per tanto tempo come uno dei match più selvaggi e al limite del regolamento che si siano mai disputati ai playoff. I Pittsburgh Steelers sono riusciti a sopravvivere a questo scontro e giocheranno il divisional round contro i Denver Broncos. Per i Bengals invece, è buio pesto su Lewis e l’organizzazione. Ogni anno, durante la regular season, sembrano una delle squadre più complete ed efficaci della lega, ma ogni anno, ai playoff, si sciolgono come neve al sole. Sarà una primavera ricca di riflessioni in Ohio e, forse, il tempo di Lewis, è ormai giunto al termine.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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4 Commenti

  1. La ricezione di Bryant è oltre il limite del regolamento sul possesso, ma magari segnavano all’azione dopo.
    L’assistant coach entrato in campo per polemizzare con burfict e jones aveva l’espressione molto soddisfatta dopo la flag lanciata dal ref, lo stesso che aveva ripromesso ritorsioni su burfict se avesse continuato con gli interventi assassini.
    La flag andava lanciata prima per fallo personale a danno di brown e burfict espulso, e la stessa cosa doveva capitare a Shazier con il colpo inferto a Bernard, se non è targeting quello allora è meglio eliminare la regola dal gioco.

  2. A me pare abbiano arbitrato a senso unico e la doppia flag finale è stata imbarazzante… Tomlin che usa il challenge dopo l’intervento sporco di shazier su Bernard è vergognoso come l’atteggiamento del loro coach attacco che tira i capelli a Nelson…. Noi siamo polli che ci siamo caduti ma loro e gli arbitri hanno fatto la differenza… Purtroppo abbiamo una mentalità perdente… Mah tante cose strane in sto match

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