[NFL] Pro Bowl 2016 – Le uniformi del futuro

E’ arrivata come ogni anno la settimana della parata delle stelle NFL. Il 31 gennaio all’Aloha Stadium di Honolulu si sfideranno il team di Jerry Rice e quello di Michael Irvin.

Per il terzo anno consecutivo infatti il Pro Bowl verrà giocato con il formato “unconferenced”, cioè non vedrà di fronte il meglio della AFC contro il meglio della NFC ma, teoricamente, il meglio del meglio NFL distribuito tra i due team tramite un vero e proprio Draft. Questo è stato fatto per cercare di creare un po’ di interesse intorno al più noioso e meno competitivo degli All-Star Game.

Che poi in campo ci sia davvero il meglio del meglio è un altro discorso, visto che tra giocatori “infortunati” e giocatori delle squadre che si affronteranno nel Super Bowl le assenze importanti saranno tantissime. Ma questo è un discorso che ci interessa tanto quanto.

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Questo è un articolo sul lato estetico del Pro Bowl, quindi limitiamoci alle uniformi che verranno usate.

NUOVE UNIFORMI – IL TEMPLATE NIKE VAPOR UNTOUCHABLE

La Nike introdurrà un nuovo taglio rivoluzionario per il Pro Bowl, una anteprima di quello che ci aspetta per la prossima stagione NFL. Le divise utilizzate dagli All-Star saranno le nuovissime Nike Vapor Untouchable, progettate per… e questa l’avrete sicuramente già sentita… essere leggere come una piuma e rendere gli atleti più comodi, liberi nei movimenti e veloci.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia con questo nuovo taglio rispetto al “vecchio” Elite 51 usato fino ad ora.

nike elite 51

I designer Nike hanno deciso di eliminare il più possibile le cuciture ed hanno quindi limitato il numero di parti che costituiscono il prodotto finito. Se avete presente una delle classiche maglie da football attualmente usate, avrete sicuramente notato che questa è composta da tanti pezzi di materiali diversi (alcune parti in materiale più resistente, altre in materiale traforato per aumentare la leggerezza e la traspirabilità) cuciti insieme. Il risultato non è sempre gradevole alla vista, sia perché molto spesso materiali diversi hanno sfumature di colore diverse rendendo non “uniforme” l’uniforme… sia perché materiali diversi hanno una reazione diversa agli agenti atmosferici o al semplice sudore.

nike pro bowl

Il taglio Elite 51 della Nike è stato più volte criticato per la presenza di un pannello all’altezza della pancia realizzato in materiale traforato per alleggerire la maglia e aumentare la traspirabilità. Al contrario di altre parti della maglia, realizzate in materiale idrorepellente, questa parte, definita ironicamente sweat box, assorbe il sudore ed assume una colorazione decisamente più scura durante la partita.

Lo stesso si può dire per altre parti nella zona delle ascelle e della schiena.

 

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Nike si è resa conto che l’effetto non era per nulla piacevole ed è corsa ai ripari con il nuovo taglio Vapor Untouchable. Tra maglia e pantaloni il numero di parti totali da unire insieme tramite cuciture è stato ridotto da 36 a 10 (5 parti separate costituiscono la nuova maglia e 5 parti i nuovi pantaloni).

Potete guardare questo video della Nike per vedere cosa cambia:[clear]

https://youtube.com/watch?v=Tdnx3bVbt2s

L’azienda dello Swoosh ha dichiarato:

“Abbiamo rimosso tutte le cuciture dal davanti della maglia e dalle spalle in modo da aumentare l’elasticità, la mobilità, il campo di movimenti possibili e la resistenza. Questo ha permesso una vestibilità aderente che riduce i punti che gli avversari possono afferrare per trattenere il giocatore”.

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La divisa è fatta di tessuto elastico e pesa 20.4 once (578 grammi), udite udite ben 4 once meno della precedente divisa Nike… sicuramente i giocatori correranno come razzi senza questo “fardello” addosso!

Come detto il tessuto è idrorepellente e le parti traforate, anziché essere del classico “mesh”, sono di tessuto elastico forato con il laser, in modo da evitare di cambiare colore con il sudore.

LE UNIFORMI DEL PRO BOWL 2016

Ma veniamo alla grafica. Le due divise hanno dettagli oro in onore del Super Bowl 50 che si giocherà al Levi’s Stadium di San Francisco e sono più “serie” rispetto alla versione 2014 e a quella 2015 di cui avevamo parlato lo scorso anno. Via i colori evidenziatore, arriva l’effetto “star trailing” (non saprei come meglio definirlo) con tante righine chiare e scure, sottili e spesse a catalizzare l’attenzione.

La divisa bianca del Team Rice è più elegante e ovviamente l’effetto “star trailing” è meno evidente. Le calze color oro creano inoltre quel minimo di contrasto che invece non ha la versione scura che verrà indossata dal Team Irvin.

Il sottoscritto è ancora affezionato al classico bianco-rosso della AFC e al bianco-blu della NFC; ci sono state tante uniformi ridicole nel corso degli anni, ma quelli erano i colori del Pro Bowl della NFL. I giocatori rappresentavano la propria Conference con orgoglio, mentre adesso partecipano al Nike Bowl.

Volete ripassare le divise usate nel corso degli anni? Il Gridiron Uniforms Database è a vostra disposizione.

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NOMI SULLA SCHIENA

Come sapete dal 2012 la NFL consente ai giocatori di aggiungere al cognome anche il suffisso generazionale (Jr., Sr., II, III) nel retro della maglia. La modifica era stata concessa – diciamocelo francamente, per motivi commerciali – quando il personaggio del momento Robert Griffin III era stato scelto nel Draft dai Washington Redskins.

Da allora tanti giocatori hanno scelto di essere identificati come Jr., Sr., II o III.

 

 

 

 

 

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L’anno scorso il WR Golden Tate, pur avendo giocato per tutta la stagione con TATE III sul retro della maglia dei Lions, al Pro Bowl aveva semplicemente TATE nel nameplate, mentre Odell Beckham anche al Pro Bowl aveva indossato il suo usuale BECKHAM JR.

Se per qualche motivo vi interessassero queste stupide minuzie quanto al sottoscritto… posso fornirvi i contatti di un bravo analista… ehm… tenete un occhio aperto domenica notte, ci sono alcuni giocatori che solitamente usano il suffisso: Todd Gurley dei Rams (la maglia del Draft no quella usata in partita si), Odell Beckham dei Giants e poi… beh, con tutte le defezioni ho perso un po’ l’orientamento quindi vi lascio il compito di fare le necessarie ricerche!

Ma tanto a chi voglio darla a bere… chi di noi terrà un occhio aperto durante il Pro Bowl? Zzzzzzzzzzz..

CAPITANI E COACHING STAFF

Come detto, il nuovo formato del Pro Bowlunconferenced introdotto nel 2014 prevede la nomina di due Hall of Famer come capitani. Nel 2014 il Team di Jerry Rice aveva battuto quello di Deion Sanders, mentre lo scorso anno era stato il Team di Michael Irvin a spuntarla su quello di Cris Carter. E così quest’anno i due capitani vittoriosi si affrontano nel terzo “Nike Bowl”.

Visto che i due Hall of Famer sono ex ricevitori, la NFL ha poi assegnato a ciascuna squadra un ex-Pro Bowler come capitano difensivo onorario. Con Jerry Rice ci sarà il suo vecchio compagno di squadra dei 49ers, il CB Eric Davis (volto noto di NFL Network con la trasmissione NFL AM), mentre con Michael Irvin ci sarà il suo compagno nei Cowboys, l’ex Safety Darren Woodson.

Sono poi stati scelti tra i convocati al Pro Bowl 2016 due capitani, un attaccante e un difensore, per ogni squadra. Il DT Geno Atkins e il RB Devonta Freeman saranno nel Team Irvin mentre il WR Odell Beckham Jr. e il DT Aaron Donald saranno nel Team Rice.

I due team saranno guidati da Andy Reid e dal coaching staff dei Kansas City Chiefs (Team Rice) e da Winston Moss e dal coaching staff dei Green Bay Packers (Team Irvin). L’head coach dei Packers Mike McCarthy non parteciperà all’evento perché ha sofferto di problemi allo stomaco e i dottori gli hanno consigliato di non viaggiare.

VOLANTE 1 A VOLANTE 2 (citazione per i non più giovanissimi)

Le comunicazioni fra i coach durante la partita sono importantissime e la NFL ha ammesso che qualche volta si sono verificati degli “inconvenienti”. Ricorderete sicuramente la polemica di Mike Tomlin dopo la partita d’esordio in casa dei Patriots:

“We were listening to the Patriots’ radio broadcast for the majority of the first half on our headset”

La NFL sperimenterà un nuovo sistema di comunicazione tra coach:

Merchandising Merchandising

Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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