The Ice Bowl: la partita più fredda della Storia

E’ il 31 dicembre del 1967, sei originario di Green Bay, Wisconsin, e come ogni cheeseheads che si rispetti nel pomeriggio andrai a vedere la finale del campionato NFL fra la squadra di casa, i Green Bay Packers di Vince Lombardi e Bart Starr, e i Dallas Cowboys di Tom Landry e Bob Hayes. Quello che non sai è che assisterai a quella che sarà definita da tutti come la partita più fredda di tutta la storia del football americano.

La temperatura sul campo era di -26°C che grazie al forte vento freddo che spirava raggiunse la temperatura percepita record di -44°C.

Ice Bowl
Spettatori sugli spalti. Uno di loro morì a causa del troppo freddo.

Prima dell’inizio della partita, per evitare che il campo si congelasse venne posizionato un telone e fu adoperato un impianto di riscaldamento, fornito dalla General Eletric, del costo di quasi 100.000 dollari.

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Bart Starr racconterà che la mattina andò in chiesa con suo padre per pregare, e nessuno dei due tirò fuori l’argomento “freddo” per paura; Bart Starr che sarà fondamentale nella vittoria di Green Bay grazie ad una sua personale sneak.

Ice Bowl
La sneak di Bart Starr

La leggenda narra che la offensive line di Dallas per chiamare l’azione usasse le dita delle mani, perchè richiedeva poca fatica, fatica che veniva raddoppiata dal freddo, e che la difesa di Green Bay l’avesse capito: bastava semplicemente guardare le dita degli avversari per capire l’azione in arrivo.

Una partita in cui gli arbitri non potettero fischiare poiché dopo il fischio del kickoff il fischietto si attaccò alle labbra dell’arbitro provocandogli un taglio. Ah naturalmente dal freddo il sangue si congelò sulle labbra dell’arbitro.

Ice Bowl
Bart Starr guidó l’attacco di GB alla vittoria nel Championship NFL e alla successiva vittoria del SuperBowl II contro gli Oakland Raiders (vittoriosi nella AFL).

La banda dell’università del Wisconsin non poté suonare poiché gli strumenti di legno si congelarono e quelli di metallo si attaccarono alle labbra. Sette musicisti furono portati all’ospedale per ipotermia e un anziano spettatore morì per il troppo freddo.

La storia della “Bart sneak” è una leggenda che non tramonterà mai.
Third-and-goal Green Bay ad una yard di distanza dall’endzone. Sedici secondi alla fine. Un solo timeout rimasto. Green Bay sotto di tre punti.

Bart chiama il timeout e va a conferire con Vince Lombardi sulla sideline, però prima di tutto chiede alla sua guardia destra, Jerry Kramer, se aveva abbastanza trazione sul manto erboso ghiacciato per poter fare un blocco per una corsa centrale del runningback, perchè se la corsa non fosse andata in end-zone avrebbe significato sconfitta per i Green&Gold.

Starr chiede consigli a Lombardi sul da farsi e riceve una risposta inequivocabile: “Run it, and let’s get the hell out of here!”. Nient’altro da dire. Bart va in campo, e nessuno sa che sarà lui a correre, ma tutta la linea è pronta per il blocco. Bart chiama lo snap e appena gli arriva la palla corre ed entra in end-zone. Green Bay avanti 20-17, divenuto 21-17 dopo il punto addizionale. Lombardi&soci al Super Bowl contro Oakland. Il resto è storia.

Per farvi capire quello che provarono i tifosi giallo-verdi quel giorno ci vuole poco: provate ad andare in Wisconsin, dicendo magari che eravate presenti a quella partita e verrete sottoposti ad un interrogatorio, vi chiederanno di mostrare il vostro biglietto della partita; biglietti che valgono oro adesso.

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Luca Belli

Nonostante la giovane età, tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers. Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta. Aspetta con ansia il secondo anello personale. Go Packs Go!

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