[NFL] Week 15: I falchi riprendono quota (Atlanta Falcons vs Jacksonville Jaguars 23-17)

I Falcons sbancano l’EverBank Field di Jacksonville mettendo fine alla terrificante striscia di 6 sconfitte consecutive dalla quale erano reduci.
Con questa vittoria la squadra di Atlanta torna ad un record di 0.5 (7-7) e tiene virtualmente accesa una minima speranza di conquistarsi quel posto ai playoff che, dopo le prime giornate, sembrava certo ma che era diventato un miraggio fino alle 13:00 di domenica scorsa.

I Jaguars dal canto loro non colgono un’opportunità fondamentale per restare in corsa per il comando della deludentissima AFC South ma, malgrado il record negativo di 9 sconfitte a fronte di appena 5 vittorie, la possibilità di ottenere una Wild Card rimane reale.
Questo riapre l’eterno dibattito tra i tradizionalisti, che difendono, spesso oltre il limite della ragionevolezza, il sistema attuale di gestione dei playoff; e gli innovatori, che ogni mattina si svegliano con una nuova idea su come poterlo stravolgere.

Ad oggi il regolamento è quanto mai chiaro e dice che, sia i Falcons che i Jaguars, possono virtualmente sperare in una qualificazione che probabilmente, anzi, mi voglio sbilanciare, sicuramente sarebbe immeritata, ma che dà alla gente di queste metropoli del sud un flebile motivo per alzarsi fiduciosi, almeno fino a domenica prossima.

Pubblicità

Al di là del discorso playoff, le due squadre hanno giocato un football discreto regalando spunti interessanti e una partita che, rimanendo in bilico fino all’incompleto di Blake Bortles su un 4th e 10 a meno di un minuto dalla fine, tutto sommato si è rivelata divertente. Le due buone prestazioni però non fanno altro che acuire l’amaro nella bocca dei rispettivi tifosi che non possono fare altro che chiedersi “perché non prima?”

Per quanto riguarda i Jags, la risposta comune si centra sull’età media (leggasi esperienza) della squadra.
A Jacksonville è infatti in atto una completa ricostruzione iniziata quando, nel 2012, l’uomo d’affari Shahid Khan acquistò la proprietà e decise di rivoluzionare totalmente coaching e roster.
Le stagioni che seguirono furono disastrose a livello di risultati (2-14, 4-12 e 3-13) ma consentirono di investire su alcuni dei migliori giovani uscenti dai college e, malgrado alcuni di essi siano ancora un po’ acerbi, ad oggi il potenziale (specialmente offensivo) del team appare notevole.
Per Atlanta invece il discorso è differente.

Francamente è complicato spiegare il trend dei ragazzi di Dan Quinn in questa stagione.
Nel football le squadre si possono riassumere semplicisticamente in 3 categorie: quelle solide e affidabili che si concedono pochi passi falsi e generalmente chiudono con 10+ vittorie; quelle che per varie ragioni (infortuni, roster non all’altezza, schedule particolarmente difficile…) chiudono con record ampiamente sotto lo 0.5; e infine, la stragrande maggioranza, che rimane per tutta la stagione nel limbo delle “mediocri” alternando vittorie e sconfitte senza lasciar trapelare il proprio reale valore.

blake bortles jaguars

Se considerassimo unicamente il record, i Falcons cadrebbero pienamente in quest’ultima categoria; il problema è che quel 7-7 non è frutto di un’alternanza di risultati positivi e negativi ma deriva da una straordinaria prima parte di stagione nella quale i “dirty birds” hanno implacabilmente collezionato 5 vittorie consecutive, alla quale è poi seguito un filotto di batoste degne del peggior team NFL.
L’ultima umiliazione in particolare, ovvero la disfatta per 38-0 contro i rivali di Carolina, aveva lasciato segni tanto profondi da cancellare gli ultimi residui di speranza.
Ma quando la speranza e la fiducia iniziano a mancare entrano in gioco disperazione e sfrontatezza.

E così lo “short and safe game” predicato da Kyle Shanahan si è trasformato in un gioco profondo e aggressivo che nel primo drive ha totalmente travolto un’impreparata difesa di Jacksonville.
Matt Ryan è tornato a vestire i panni del suo gemello buono, quello che fino a qualche mese fa incantava la Georgia per intenderci, e con un 6/6 per 72 yard ha portato i suoi a ridosso della end zone avversaria; il compito di mettere i primi punti a tabellone è toccato al RB Devonta Freeman che dopo una corsa esterna si è esibito in un tuffo spettacolare terminato appena oltre il pilone arancione: 7-0

Il secondo possesso dei Falcons viene ben arginato dalla retroguardia verde-oro ma il 4th e lungo nel proprio territorio è un’ulteriore dimostrazione di spavalderia: il punt team mette piede in campo ma lo snap va nelle mani di Eric Weems che corre fino a chiudere il down; la giocata viene però vanificata da un holding e Bosher è costretto a calciare via il pallone.
Il resto del primo quarto è un susseguirsi di cambi di possesso nei quali Atlanta torna ad essere più cauta nelle giocate e poco per volta l’attacco dei ragazzi di Gus Bradley comincia a guadagnare terreno.
La partita si risveglia dal torpore solo nel secondo quarto; ai primi 3 punti della partita dei Jags, timbrati Jason Myers, i Falcons rispondono con una grande corsa di Freeman da 21 yard seguita da un TD di Julio Jones da 11 yard: 14-3

Per l’11 bianco sono i primi punti dopo 7 settimane di digiuno, settimane nelle quali, non a caso, i ragazzi di Dan Quinn avevano sempre perso.
Nel drive seguente Jacksonville è implacabile e si porta su 1 yard di Atlanta con una manciata di secondi da giocare; Bortles cerca un passaggio esterno che però trova le mani di Kemal Ishmael; l’unico avversario che si frappone tra la safety e l’inevitabile TD, che chiuderebbe la partita, è proprio il QB che in qualche modo riesce a sottrarsi dal blocco di Justin Durant e ha sgambettare il 36 in maglia bianca lanciato sulla sideline; il cronometro segna 1 secondo rimasto ma è più che sufficiente per Shayne Graham per mandare i Falcons a riposo sul 17 a 3.

davonte freeman falcons

Pubblicità

Nella seconda frazione l’attacco dei Jaguars sembra rinato e in poco più di 4 minuti si riporta su quella linea di 1 yard dove poco prima Bortles si era fatto intercettare, questa volta il 5 non rischia il passaggio e dopo una play action magistralmente eseguita varca indisturbato la linea di TD: 17-10
Atlanta si ritrova, con un solo possesso di vantaggio, a dover gestire la palla ma il lancio di Ryan viene murato da Jared Odrick e si impenna terminando la sua assurda parabola tra le mani del LB Paul Posluszny.
Dove non intervengono gli errori interviene la sfortuna e alla gioia smisurata del pubblico del EverBank Field si frappongono i visi impietriti dei numerosi supporters in maglia rossa giunti a Jacksonville.

L’attacco dei Jaguars riprende possesso del pallone in pieno territorio nemico e in pochi giochi Bortles connette con Allen Robinson per uno spettacolare TD pass che vale il pari.
La mente dei tifosi di fede “falconiana” torna istantaneamente alle precedenti partite e l’ombra di un’ennesima sconfitta porta a pensare al draft pick del prossimo aprile.
L’attacco dei Falcons torna ad assumere lo stesso atteggiamento impaurito e prevedibile degli ultimi tempi e sembra che il play book di Shanahan sia composto da 2 schemi: corsa centrale sui primi 2 down e lancio per Jones sul terzo e lungo che ne segue.

Dal canto loro anche i Jaguars non intendono rompere la tradizione di non prender parte ai playoff che ormai dura dal 2007 e a fine terzo quarto possono vantare un penoso 0/5 sui 3rd down.
A terminare questo deprimente scambio di 3 and out ci pensa Jones che prima chiude 3 terzi down consecutivi e poi ottiene una defensive pass interference da 31 yard che spiana la strada per il sorpasso Falcons: 20-17
Nel possesso successivo Jonathan Babineaux tocca il pallone un attimo prima che Bortles possa lanciarlo forzando il fumble (secondo personale per il QB); la palla ancora una volta placa la sua carambola impazzita nelle mani di un giocatore in maglia nera ma Jacksonville è costretta a puntare.

I Jaguars continuano a non riuscire a fermare i rivali sui 3rd down e, allo show di Jones, si uniscono anche Roddy White e il rookie Justin Hardy che, con 2 catch notevoli, permettono a Graham di realizzare il +6.
Nel drive finale Bortles è chiamato a coprire 80 yard in meno di un minuto ma colleziona solo il sack di uno scatenato Adrain Clayborne e 3 incompleti.

Atlanta rialza la testa, anche se ormai probabilmente è troppo tardi per sperare realisticamente di non terminare la stagione il 3 gennaio.
Per accedere ai playoff infatti, non solo dovrà uscire vittoriosa dai due match divisionali (prima contro gli imbattibili Panthers del futuro MVP Cam Newton e poi contro i Saints, eterni rivali che venderanno carissima la pelle se sarà necessario), ma dovrà anche sperare che, i Vikings o i Seahawks, perdano entrambi i match rimasti.

Situazione analoga per i Jaguars le cui speranze sono legate alla vittoria della propria divisone.
Per finire al comando della AFC South dovranno battere i Saints sperando nella duplice sconfitta dei Texans (at Titans) e dei Colts (at Dolphins), per poi trionfare proprio a Houston nell’ultima giornata.

Di questa partita rimangono da conservare le prove dei due top receivers.
Da un lato Julio Jones è stato devastante e ha confermato di essere uno dei migliori WR della lega.
Con le sue 9 ricezioni per 118 yard ha raggiunto quota 118 rec in stagione infrangendo il record della franchigia stabilito dal compagno di squadra White nel 2010 (115).

A fine gara Jones ha risposto così in merito al record raggiunto:

“The record means nothing, nothing. It’s just numbers. I go out there to try and help my team win. Roddy has been like a mentor to me. Records are made to be broken. One of these young guys will probably break mine.”

Anche i Jaguars possono finalmente affermare di aver trovato un grande ricevitore in Allen Robinson (3 rec per 57 yard e 1 TD) che ormai si è imposto nella top 10 WR, vantando il maggior numero di ricezioni da 20+ yard (26) e il maggior numero di TD (13, ex equo con Odell Beckham Jr e Doug Baldwin).

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Gabriele Morelli

Ingegnere 26enne di Torino, appassionato cronico di sport trova nel football l'unione perfetta di tutti i suoi interessi. Non chiamatelo di notte... potreste disturbarlo mentre guarda una partita!

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.