[NFL] Week 15: 96 anni per 12 vittorie (Arizona Cardinals vs Philadelphia Eagles 40-17)

96 anni. Tanto ci è voluto agli Arizona Cardinals per mettere insieme una stagione con 12 vittorie, ma finalmente i Red Birds hanno compiuto questa impresa che era già riuscita a tutti i team della NFL, tranne loro. Il dodicesimo sigillo è arrivato, insieme al titolo della NFC West, grazie al largo successo per 40-17 sui Philadelphia Eagles al Lincoln Financial Field nel Sunday Night del quindicesimo turno della NFL.

Ormai quasi irraggiungibili i Carolina Panthers per la conquista del seed #1 dei playoff NFC, Arizona dovrà ora guardarsi le spalle da un possibile ritorno di Green Bay, avendo come obiettivo la conquista della bye al primo turno della post season, con i Packers che oltre a tutto saranno proprio l’avversario dei ragazzi di Arians nel prossimo turno.

Philadelphia, invece, nonostante la battuta d’arresto che ha consentito ai Redskins di isolarsi in vetta, è ancora in piena corsa per i playoff nella NFC East: ai verdi della Pennsylvania, basterà infatti vincere le ultime due gare, proprio contro Redskins e Giants, per centrare una qualificazione che ad un certo punto sembrava impossibile.
A onor del vero però nella sfida del Lincoln Financial Field, Arizona è sembrato un team di altra levatura, con gli Eagles che hanno resistito per un paio di quarti, poi nel terzo gli ospiti hanno dilagato e dopo 45 minuti di football la gara era già virtualmente chiusa.

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David Johnson Cardinals

La netta differenza alla fine l’ha fatta il gioco sulla terra: privo di quello che fino a tre turni fa era stato il “workhorse” nel rushing game, cioè Chris Johnson, Arizona ha trovato un suo degnissimo sostituto in David Johnson, rookie da Northern Iowa, che ha fatto letteralmente ammattire la difesa in verde portando a casa il devastante bottino di 187 yard di corsa e tre mete più 42 yard su ricezione. Che la difesa di Philadelphia non fosse esattamente invulnerabile contro la corsa era noto; prima del match contro Arizona occupava la ventottesima piazza per yard concesse nel rushing game, ma le 230 yard guadagnate da Arizona sono comunque indice di una pessima prestazione.

David Johnson era in effetti aiutato dalle formazioni schierate da Arizona che prevedevano spesso due o tre tight end o formazioni con molti ricevitori stretti vicino alla linea offensiva, ma ci metteva anche molto del suo, come sulla formidabile corsa in touchdown da 47 yard dopo aver evitato almeno tre placcaggi ed essere scomparso in mezzo al traffico delle due linee che lottavano ed essere ricomparso cinque yard più avanti.
Palmer ha disputato la solita, solidissima partita (20 su 32 per 274 yard con una meta) ma stavolta non è stato aiutato dai suoi ricevitori, soprattutto John Brown, che è stato per nove volte il bersaglio del regista ex Raiders ed ha portato a casa appena 3 palloni per 38 yard. La prestazione migliore fra i receiver appartiene invece a Floyd che dopo una partenza un po’ a rilento ha terminato con 5 palle catturate per 70 yard.

La difesa dei Cardinals ha invece dominato l’anemico rushing game degli Eagles mentre ha un po’ subito le folate di un Bradford che comunque alla fine ha chiuso con un notevole 28 su 41 per 361 yard, anche se sono arrivati due intercetti, uno dei quali riportato in meta da Bucannon. Calais Campbell e Tyrann Mathieu sono stati eccellenti per la difesa dei Cards con il primo a dominare sulla line of scrimmage e il secondo che è sembrato veramente dappertutto.

Purtroppo per Arizona però Mathieu che stava avendo una stagione da sicura convocazione al Pro Bowl, si è rotto il legamento del ginocchio durante l’azione del suo intercetto a partita ormai chiusa, e dovrà guadare i playoff dalla sideline; un vero peccato per una atleta che nonostante l’impiego sia come cornerback che come safety, quest’anno è stato assolutamente fra i migliori dell’intera Lega (anzi addirittura il migliore secondo il Pro Football Focus).

Altra menzione nella gara di Philadelphia, va all’end Josh Mauro che ha chiuso la porta in faccia ai runner di Philadelphia che si avventuravano dal suo lato ed ha causato il fumble di Mathews che ha dato il là alla serie che ha praticamente consegnato il successo agli ospiti.

In casa Eagles è andata in scena l’ennesima puntata della saga DeMarco Murray: il leading rusher della NFL edizione 2014 è stato in campo per appena 8 giochi toccando il suo primo pallone a metà del terzo quarto. Ma ciò che ha stupito un po’ tutti è stato, ad esempio, il mancato utilizzo di Murray nel primo tempo, allorquando gli Eagles si sono giocati un quarto e uno sulle 8 di Arizona: anzichè Murray, solitamente letale in situazioni di corto yardaggio, è stato impiegato Mathews che non ha guadagnato neppure un millimetro.
Lo stesso Mathews è stato per altro l’unico runner degli Eagles a salvarsi, visto che ha guadagnato 58 yard in 11 portate. Decisamente da dimenticare invece la giornata di Sproles (6 corse, 9 yard) mentre quella di Murray non è praticamente mai iniziata (due portate per 3 yard).

zack ertz eagles

Nel passing game giornata a corrente alternata per Bradford che se da un lato ha sbagliato a leggere le coperture della difesa dei Cardinals sui due intercetti, dall’altro ha completato alcuni pregevoli passaggi lunghi e infatti sui lanci verso il centro del campo da oltre 10 yard l’ex Rams ha fatto sei su nove per 177 yard e due mete. I suoi bersagli preferiti sono stati il tight end Ertz e il receiver Matthews con il secondo autore di una prestazione monstre fatta da otto ricezioni per 159 yard e una meta.

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Più “normali” le statistiche di Ertz che ha catturato anche lui otto palloni, ma per 78 yard e un altro touchdown. Nella difesa degli Eagles non c’è invece molto da salvare: il reparto di coach Bill Davis ha concesso 230 yard di corsa con i soli Cox e Ryans che hanno cercato di tenere in piedi la baracca. E contro il terzo attacco della NFL sul gioco aereo, le cose sul passing game non sono poi andate molto meglio, con il migliore in campo che è stato il cornerback Jaylen Watkins che su quattro lanci nella sua direzione ha concesso solo una ricezione da circo a Floyd per 29 yard.

E in effetti, andando ad analizzare il match, i Cardinals sono sempre stati avanti nel punteggio o al massimo in parità, con la prima meta venuta subito nel drive di apertura: nonostante due pesanti colpi subiti dopo il lancio, Palmer completava tre passaggi per 66 yard, l’ultimo dei quali a Fells che dopo la ricezione trascinava letteralmente con sé il defensive backs di Philadelphia fin quasi in area di meta. Alla fine il tight veniva fermato sulle 6, dopo una galoppata di 37 yard, e da qui bastavano due portate di Johnson per il 7-0.

Bradford, che nelle ultime quattro partite aveva completato il 66% dei passaggi per 898 yard e cinque mete, partiva subito forte completando 5 passaggi per 65 yard soprattutto a Jordan Matthews e Sproles. Sulle 18 dei Cardinals però Mauro fermava benissimo Sproles per -3 poi, sul terzo e tredici, grande intervento di Swearinger che separava letteralmente Ertz dalla palla e Philadelphia era costretta al field goal che Sturgis trasformava in tre punti.

I Cardinals però riprendevano subito a macinare yard con Johnson che ad un certo punto era veramente impressionante, poiché veniva chiamato in causa per sei azioni consecutive, fra corse e ricezioni, per 32 yard. Palmer e compagni arrivavano fin sulle 6 avversarie, ma qui un “drop” di John Brown e un sack dell’ottimo Cox costringevano anche Arizona al field goal che Catanzaro metteva fra i pali dalle 10 avversarie.
Dopo due drive inconcludenti, l’attacco locale aveva la palla quasi a metà campo e non si lasciava sfuggire l’occasione: una bella corsa di Mathews da 20 yard e il passaggio a Jordan Matthews per 7, facevano da preludio al bel lancio in meta per un Ertz liberissimo. Nell’azione Jefferson, il controllore di Ertz scivolava , ma i Cardinals erano comunque in confusione totale visto che erano addirittura in 10 in campo.

arizona cardinals eagles

Arizona recuperava comunque l’ovale con poco meno di cinque minuti e mezzo da giocare nel primo tempo e su un secondo e cinque appena superata la metà campo, Johnson si produceva in una corsa entusiasmante: il rookie correva sulla destra dove sembrava essere imbottigliato ed invece riusciva a saltare fuori, rompere tre di placcaggi ed involarsi verso l’area di meta.
Gli Eagles reagivano però subito e grazie ad alcuni lanci di Bradford, di cui uno veramente spettacolare a Celek per 21 yard, arrivavano sulle 17 di Arizona ma qui il drive andava in stallo. Sul quarto down e uno dalle 8 di Arizona, coack Kelly decideva di giocarla non con Murray ma con Mathews, ma un grande intervento di Powers bloccava senza guadagno la corsa dell’ex Chargers.

Nel resto del primo tempo non succedeva più nulla, mentre in avvio di secondo i Cardinals mettevano progressivamente le mani sulla partita. Tutto iniziava con una corsa da 6 yard di Johnson, bissata da due buoni lanci di Palmer a John Bown da 19 yard e a Floyd per 5. Quindi era la volta di Johnson che sfruttava anche i blocchi di Fitzgerald: due corse, 25 yard, prima che Palmer pescasse ancora Floyd con un siluro da 29 yard veramente ad un passo dalla meta. Quindi ci pensava ancora Johnson a portare Arizona a +13.

Nei due drive seguenti, Philadelphia perdeva altrettante volte il possesso del pallone, una volta per un fumble causato dal sack di Golden, l’altro per un grande intervento di Mauro che faceva perdere l’ovale a Mathews, se però dopo il primo errore la difesa delle Aquile reggeva, dopo il secondo Arizona allungava ancora sull’asse Palmer-John Brown.
In avvio di ultimo quarto, sotto 10-30, Philadelphia provava una reazione ma arrivava una nuova doccia fredda, anzi gelata: Bradford veniva intercettato da Bucannon che al primo intercetto in carriera riportava l’ovale in meta.

Partita chiusa? No, perchè Arizona trovava il modo per riaprirla: un clamoroso errore sulle coperture permetteva a Matthews di involarsi da solo con il lancio di Bradford che lo trovava puntualmente: 57 yard e meta del 17-37. Tempo sulla carta ce n’era ancora molto, ma dopo la segnatura lampo ad Arizona, Bradford non riusciva a suonare la carica e nonostante due bei passaggi a Huff e Celek, i padroni di casa si arenavano sulle 30 dei Cardinals con lancio di Bradford a Mathews che cadeva incompleto.

Sul drive seguente , Johnson dimostrava di aver ancora benzina: tre portate per 24 yard più una ricezione da 10 yard e Arizona era nuovamente sulle 24 di Philadelphia. Qui però un passaggio incompleto a Fitzgerald e due corse di Kerwynn Willams erano utili per far perdere tempo, mentre il calcio di Catanzaro sanciva il 40-17 finale. Philadelphia provava un ultimo disperato tentativo in una gara ormai persa, e Bradford veniva intercettato da Mathieu che siglava il trionfo degli ospiti.

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