[NFL] Week 9: La vendetta di Murray (Philadelphia Eagles vs Dallas Cowboys 33-27)

L’AT&T Stadium di Dallas si conferma terra di conquista per i Philadelphia Eagles che nel Sunday Night della nona giornata della NFL ci vincono per la terza volta consecutiva e condannano con ogni probabilità Dallas a vedere i playoff davanti al televisore.

Gli Eagles ottengono la quarta vittoria consecutiva ed ora sono l’unica, vera inseguitrice dei New York Giants in una lotta per il titolo della NFC East che sembra ormai ridotta a due soli team. Dallas va invece k.o. per la sesta volta consecutiva, tutte sconfitte arrivate da quando Romo è in panchina per la rottura della clavicola, e con un record di 2-6 è in fondo alla division e anche andare a segno in tutte le otto gare ancora da disputare, potrebbe non bastare per agguantare la post season.

Per gli appassionati della statistica, l’esito del match non è stato per altro una sorpresa: nelle ultime undici partite fra Cowboys e Eagles, il successo è andato al team ospite in ben nove occasioni.
E se fino ad adesso i successi degli Eagles erano stati soprattutto “figli” della difesa, in quel di Dallas pure l’attacco ha dimostrato di poter far male, anche se l’offense di Chip Kelly rimane un “work in progress”.
Ben due runner, l’ex di lusso Murray e Mathews, sono andati oltre le 4 yard e mezza a portata (18 corse per 83 yard il primo, 11 per 67 yard il secondo) ed hanno segnato una meta a testa, circostanze ancora più significative se si tiene conto che gli ospiti erano senza il tackle Peters, atleta abbonato al Pro Bowl, bloccato da un problema alla schiena.

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Bradford, che ha festeggiato nel migliore dei modi il suo ventottesimo compleanno, ha disputato probabilmente il suo miglior match da quando è al comando dell’attacco di Philadelphia, completando 25 passaggi su 36 per 295 yard e una meta. Come al solito l’ex regista dei Rams è stato “vittima” delle tante palle droppate dai suoi ricevitori, problema che sta diventando veramente cronico per il team di coach Kelly.
Un altro dei protagonisti di giornata per l’attacco ospite è stato Jordan Matthews, che non solo è andato oltre le 100 yard di ricezione (133 per l’esattezza), ma ha anche all’attivo il “catch” da 41 yard che in overtime ha dato la vittoria agli ospiti. Dopo di lui, il secondo ricevitore in fatto di yard e palle catturate, è stato il runner Murray che ha punito la sua ex squadra anche con 78 yard per via aerea.

Sam Bradford philadelphia eagles

In pratica quando funziona l’attacco dei Philadelphia Eagles, che ha cambiato la partita soprattutto grazie al rushing game, è devastante (ad un certo punto nel primo tempo i Cowboys hanno dovuto chiamare timeout per permettere alla linea difensiva, stremata dai giochi continui dei verdi, di rifiatare), però ha ancora troppe pause e senza un intercetto riportato in meta forse staremmo qui a raccontare di un risultato diverso.

In difesa invece ancora un’ottima prestazione per il rookie Jordan Hicks che oltre a sei placcaggi e un pass difeso, è stato l’autore dell’unica palla recuperata dalla difesa delle Aquile, palla che però ha fruttato 6 punti essendo stata riportata in meta dall’ex Texas Longhorn. Oltre a lui si sono distinti anche l’end Cox e soprattutto il linebacker Graham che ha al suo attivo due sack, giunti entrambi battendo Tyron Smith, probabilmente il miglior tackle di sinistra della NFL, e sette placcaggi.

I Cowboys arrivavano da una settimana difficile: prima c’era stato il rilascio del runner titolare Randle, arrestato recentemente nel Kansas. Poi il clamore per la vicenda Hardy; l’end era stato sospeso nel 2014 dai Carolina Panthers per aver picchiato la sua fidanzata. Quindi la NFL l’aveva squalificato per dieci turni da scontare nel 2015, poi ridotti a quattro, ma nella settimana precedente la partita un sito aveva pubblicato delle foto della ragazza piuttosto impressionanti e in molti avevano chiesto il taglio del giocatore che invece è stato difeso da coach Garrett e dal presidentissimo Jones che all’unisono avevano parlato di “second chance” per Hardy.

Con queste premesse non certo idilliache Dallas ha comunque disputato un buon match, pagando alla fine proprio quell’intercetto sciagurato di Cassel più alcune circostanze sfavorevoli, come la commozione cerebrale sofferta dal linebacker Lee che ha di fatto perso quasi mezza partita. Uscito il numero 50 l’attacco di Philadelphia è sembrato rinascere e i Cowboys hanno costantemente dovuto inseguire.

Aiutato dalla presenza di due, talvolta tre tight end, il neo titolare McFadden ha giocato un grande match fatto di 27 portate per 117 yard, ma anche il regista Cassel non ha certo sfigurato completando 25 passaggi su 38 per 299 yard con tre touchdown e un intercetto. Suo bersaglio principale è stato, a sorpresa, il piccolo wide receiver Beasley che si è divertito a ricevere passaggi corti e a fare lo slalom fra i difensori ospiti, il che alla fine gli ha fruttato 112 yard e due mete.

Dopo di lui naturalmente la stella Bryant (5 ricezioni per 104 yard) ed un Witten tutto sommato impalpabile. La difesa invece ha retto bene finchè in campo è rimasto Lee; uscito lui un po’ tutto il reparto è andato in barca, anche se c’è da considerare che il crollo nel finale è un marchio di fabbrica per il reparto di coach Marinelli, che nelle gare precedenti aveva subito, nei quindici minuti finali, 300 yard in più del secondo e del terzo quarto. Nella difesa di Dallas comunque ottima prova del cornerback Carr e dell’undrafted free agent Irving, autore di due hit e tre hurries su Bradford.

Dez Bryant Cowboys

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La partita era iniziata in realtà con il “solito” attacco di Philadelphia che faceva enorme difficoltà a muovere palla: addirittura gli Eagles iniziavano con un “tre e fuori”, venivano graziati perché sul punt una penalità contro la safety di Dallas Heath regalava loro il primo down, ma nei tre giochi seguenti arrivavano solo nove yard e dunque un nuovo calcio di allontanamento.
I Cowboys facevano invece decisamente meglio: il nuovo running back titolare McFadden portava la palla 5 volte per 23 yard, trasformando anche un quarto e uno, ma decisivo era il long pass completato da Cassel su Bryant per 51 yard. All’interno della red zone, Cassel trovava ancora Williams e poi Beasley il quale correva una traiettoria che lo portava prima a tagliare decisamente verso l’esterno, poi a fermarsi, tornare verso l’interno e ricevere l’ovale dal suo quarterback per il 7-0.
Da notare che per Dallas la meta era un’azione da “circoletto rosso” visto che negli ultimi 42 drive offensivi erano arrivati appena 4 touchdown, 10 field goal e ben 5 intercetti.

Philadelphia riusciva a chiudere un down nella sua seconda serie grazie ad una ricezione da 27 yard dell’ex Miles Austin, ma il drive andava in stallo subito dopo. Dallas per altro sul drive seguente non faceva meglio e gli ospiti recuperavano ancora il possesso, ma anche questa nuova serie era di breve durata perché la pressione della linea difensiva e dei linebacker texani metteva spesso in grossa crisi la linea offensiva ospite.
Anche la difesa di Chip Kelly cresceva però di livello, e infatti Dallas riusciva a chiudere un terzo down grazie ad un ottima corsa centrale di McFadden ma poi Terrance Williams non riusciva a ricevere una “bomba” di Cassel difficile ma non impossibile ed era di nuovo punt.

L’attacco dei Philadelphia Eagles decideva a quel punto di aver fatto da spettatore a sufficienza e da metà del secondo quarto iniziava a macinare gioco. Assolute protagoniste erano le corse del duo Murray-Mathews: il primo si incaricava di portare gli Eagles fino a metà campo grazie a quattro portate che fruttavano 21 yard, il secondo trovava poi due ottimi guadagni da 21 e 12 yard e gli ospiti erano sulle 6 di Dallas.
Qui arrivava prima un passaggio incompleto a Huff, poi anche Sproles partecipava alla festa con un guadagno di 5 yard, infine però un grande intervento del cornerback rookie Jones impediva la ricezione a Matthews. Si arrivava così al quarto e uno con il coaching staff dei verdi che decideva di andare alla mano e Murray dava loro ragione segnando la meta del 7-7.

Nel drive seguente Dallas sciupava un’ottima occasione per mettere altri punti: prima una ricezione da touchdown di Williams da 29 yard veniva annullata per una penalità di pass interference dello stesso receiver poi, a causa di due penalità, Dallas arrivava a giocarsi un terzo e 14, e poi un quarto e 21 per un sack di Graham che spostava Dallas anche fuori dal raggio da field goal.

In avvio di terzo quarto proseguivano i problemi per l’attacco dei Cowboys che in sei giochi guadagnava appena 5 yard, chiudeva un down per una penalità, ma poi era costretto a ridare palla agli ospiti, che invece mettevano su un drive impressionante partendo dalle loro 5: 14 yard di corsa di Murray, poi un completo allo stesso ex della partita per 44 yard e la metà campo era superata. Poi su un terzo e 11 arrivava la penalità di holding contro il cornerback Claiborne che consentiva agli Eagles di chiudere il down, quindi un ottimo passaggio di Bradford a Matthews portava le Aquile sulle 6, da dove il quasi omonimo Mathews metteva a segno la seconda meta di giornata per gli ospiti.

La notizia più importante del drive arrivava però dall’infermeria, dato che proprio all’inizio della serie il linebacker texano Lee andava k.o. per un colpo alla testa ricevuto da un compagno e per lui la partita terminava lì, con gli uomini di Kelly che non perdevano l’occasione e spesso colpivano la riserva di Lee Hitchens.

DeMarco Murray Eagles

Nonostante un sack subito nel primo gioco del drive seguente, Dallas era però tutt’altro che morta: Cassel indovinava due bei lanci per il folletto Beasley che si infilava nelle maglie della difesa ospite e portava a casa 34 yard. Poi un passaggio ad un Witten fino a quel momento quasi inesistente, e uno ancora a Beasley portavano i Cowboy fin sulle 28 ospiti, da dove McFadden guadagnava altre 7 yard con una corsa esterna sulla destra.
Ma lo show di Beasley, uno che nelle due gare precedenti non aveva visto palla, non era finito: altro passaggino di Cassel ed altro slalom fra i difensori del biondo wide receiver che andava a segnare la meta del pareggio. Non solo ma la difesa dei Cowboys costringeva Philadelphia ad un tre e fuori grazie ad un sack di Hardy su Bradford.

Dallas apriva così l’ultimo quarto in attacco e un’altra ricezione di Beasley da 30 yard portava gli uomini di Garrett sulle 36 ospiti. Sul primo e dieci però il regista che aveva iniziato la stagione con i Buffalo Bills cercava con un passaggio vicino alla sideline McFadden che però veniva anticipato dal linebacker Hicks che si involava verso la meta avversaria per la meta del 14-21.
La gioia degli ospiti durava però poco: sul kickoff, il returner rookie Whitehead riportava l’ovale per 79 yard fin sulle 24 di Philadelphia, e da lì in tre giochi Dallas raggiungeva nuovamente il pareggio con Cassell che trovava in end zone Bryant. Per il regista da USC era il terzo td pass, impresa che non gli riusciva dalla quinta settimana della stagione 2011 quando giocava per i Chiefs.

Grazie ai lanci di Bradford da una parte e di Cassel dall’altra le due squadre riuscivano ancora a segnare due field goal e si arrivava così col possesso di Philadelphia sulle sue 20 con poco meno di tre minuti da giocare. Un passaggio corto a Murray per 9 yard e uno che Matthews trasformava in un guadagno di 34 yard riportavano Philadelphia in raggio da field goal, con Sturgis che infilava fra i pali un gran calcio da 53 yard.
Dallas aveva però ancora quasi due minuti per cercare almeno il pareggio e nel drive conclusivo succedeva un po’ di tutto: Cassel chiudeva un quarto e 5 con un passaggio da 11 yard a Williams, poi due penalità di pass interference di Maxwell portavano Dallas nella metà campo avversaria.
Qui ancora Cassel trovava Bryant con un passaggio da 12 yard e un’altra penalità faceva arrivare i texani sulle 26 di Philadelphia con però solo più 7 secondi al termine, ma Bailey non sbagliava il calcio e si arrivava così all’overtime.

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Nei tempi supplementari però gli ospiti non perdonavano: Murray si trasformava in Superman e con una ricezione e tre corse guadagnava 46 yard portando la palla sulle 46 di Dallas. Qui i Philadelphia Eagles affrontavano un quarto e uno che Mathews trasformava alla mano perdendo però l’ovale sul placcaggio. Dallas recuperava la palla ma gli arbitri rivedendo l’azione davano il down by contact e restituivano il possesso nuovamente agli ospiti. A quel punto coach Kelly provava l’azzardo, pass lungo a Matthews che riceveva e salutava la compagnia per un td pass da 41 yard che gelava l’AT&T.

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