[NFL] Week 8: Vittoria di Pirro (San Diego Chargers vs Baltimore Ravens 26-29)
Questa ottava settimane di gare verrà ricordata per multi lustri in NFL. Raramente nella storia del gioco si era assistito ad una moria di infortuni come quella verificatasi domenica. Al M&T Bank Stadium di Baltimore, nel match tra Ravens e San Diego Chargers, non si è verificata alcuna eccezione e le due contendenti hanno visto alcuni dei loro migliori elementi andare negli spogliatoi e non tornare più in campo. In quella che è stata un’autentica gara di nervi, i Ravens sono riusciti a superare le difficoltà e vincere, allo scadere, per 29 a 26.
Il primo quarto è uno scambio di cortesie tra i kicker. Le difese fanno la parte del leone e gli attacchi non riescono a muoversi con efficacia, motivo per cui ben presto Justin Tucker e Josh Lambo sono chiamati in causa. Il kicker dei Ravens è una sentenza e segna da 48 e 29 yard, ma il suo collega non è da meno e mette la sua firma su un calcio da 42 yard. La seconda frazione è un turbinio di emozioni. Philip Rivers (28/37 per 301 yard, 3 TD) si toglie un po’ di ruggine dalle spalle e inizia a connettere per lunghi guadagni, soprattutto con Keenan Allen. Il lavoro viene completato da Malcom Floyd, che batte secco il suo marcatore e riceve per 9 yard in end zone.
Joe Flacco (25/37 per 319, 1 TD, 1 rush TD) è meno spettacolare e più metodico rispetto al suo pari-ruolo e arriva in touchdown grazie a piccoli guadagni. La difesa dei Chargers commette un grave errore, lasciando liberissimo di ricevere e segnare Crockett Gillmore per il 13 a 6 in favore di Baltimore. La risposta di Rivers non tarda a giungere. Il quarterback da NC State marcia sul campo fino alla splendida segnatura che vede protagonista Allen. Il ricevitore cattura la palla in volo in mezzo a due avversari, ma paga carissimo il suo gesto tecnico, ricadendo male al suolo e costringendo i suoi compagni a fare a meno delle sue preziosi ricezioni.
Negli spogliatoi, sul punteggio di 16 a 13 in favore degli ospiti, avviene qualcosa che è già diventato leggenda. Ray Lewis, icona dei Ravens, è allo stadio per le celebrazioni in onore dei vent’anni di storia della franchigia. Capisce che i giocatori hanno bisogno di una scossa che rimuova la paura che si ritrovano. In piedi, al centro dello spogliatoio, inizia uno dei suoi discorsi motivazioni sul lottare e rimanere uniti nelle difficoltà. I giocatori pendono dalle sue labbra e lo ascoltano in religioso silenzio. Ciò che succede nel secondo tempo è storia.
I Ravens sembrano un’altra squadra. Stanno in campo in un altro modo, nei loro occhi brilla la fiamma del coraggio e giocano un football che, in questa stagione, si era visto solamente a tratti. La difesa in particolar modo, galvanizzata dal discorso di colui che per anni ne è stata l’anima, serra i ranghi e diventa insuperabile. Commette un solo errore, lasciandosi scappare Floyd per 70 yard in campo aperto fino al touchdown, ma è l’unica leggerezza concessa agli avversari in tutto il secondo tempo. Nel discorso di Lewis, Flacco è interpellato personalmente, è compito suo guidare i Ravens alla vittoria e il quarterback da Delaware risponde alla grandissima. Non si scompone quando Steve Smith cada a terra con il tendine d’Achille lacerato, tiene unito l’attacco e continua a lavorare ai fianchi la difesa avversaria.
Tucker e lo special team lo aiutano nella rimonta, mettendo insieme altri sei punti frutto di due field goal, ma è il quarterback stesso a siglare il touchdown che vale in controsorpasso sul 26 a 23. Pochi minuti dopo Lambo riesce ad impattare sul pari, ma i Ravens sentono la vittoria nell’aria. I Chargers sono confusi e commettono due sanguinose penalità che permettono ai padroni di casa di guadagnare molto terreno gratuitamente. La palla arriva sulle 39 yard, Tucker inquadra i pali e calcia preciso in mezzo ai pali, mettendo la parola fine alla contesa e facendo esplodere di gioia tutto il pubblico di Baltimore.
La vittoria per i Ravens (2-6) non cambia di certo la stagione, ma permette loro di raccogliere una piccola gioia in un momento molto difficile. La prestazione è stata altalenante, con un secondo tempo giocato molto meglio rispetto al primo, soprattutto da parte della difesa che, anche se non è riuscita a forzare turnover, è riuscita comunque a limitare gli avversari a piccoli guadagni. L’attacco è andato a piccoli passi, guidato da un Flacco lucido e perfetto nel non rischiare lanci avventati. Il punteggio finale premia soprattutto il carattere dimostrato, peccato per l’infortunio di Smith, il quale dovrà saltare tutto il resto della stagione, che lascia i Ravens con l’amaro in bocca. Settimana prossima arriva un provvidenziale bye, fondamentale per ricaricare le batterie.
I Chargers (2-6) sono una delle squadre più enigmatiche di questa stagione. Giocano un buon football, hanno numeri impressionanti in attacco e sono dotati di playmaker eccezionali, ma arrivano sempre e solo ad un passo dalla vittoria. Fin qui la stagione è fallimentare e gli infortuni accorsi a 3/5 di linea offensiva e ad Allen e Ladarius Green non fanno certo ben sperare per il prosieguo delle stagione. Il calendario prevede l’impegno coi Bears lunedì notte, concedendo dunque ai californiani un ulteriore giorno di riposo per arrivare al match nelle migliori condizioni possibili.