[NFL] Week 11: Il pagellone NFL

Ogni giornata in NFL porta con sé una serie infinita di informazioni. Di settimana in settimana cercheremo di ordinarle e dar loro un voto, per orientarci meglio tra di esse. Tra chi ha brillato e chi invece ha deluso, tra chi merita un bel 10 e chi una bocciatura; tentando di non scordarci di nessuno tra coloro che, in un modo o nell’altro, meritano l’attenzione del pubblico. E’ il nostro pagellone NFL!

Voto 10: Cam Newton

Finalmente possiamo metterlo al posto più alto in classifica. Il quarterback da Auburn sta dominando la stagione, facendo seguire alle qualità di leadership e fisiche già ben evidenti in passato dei livelli di 10precisione da top-5 nel ruolo. Il risultato è che Carolina è ancora imbattuta, e contro Washington lancia per 5 segnature (massimo in carriera) e 246 yard, sfoderando sicurezza sulle play action. Ricordiamo che Newton non ha il suo miglior ricevitore e va avanti cercando gente come Ted Ginn Jr., il rookie Devin Funchess e l’ormai attempato Jerricho Cotchery. Chissà cosa sarebbe successo con Kelvin Benjamin in campo.

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Voto 9: Thomas Rawls

Torna Thomas Rawls in queste pagelle. Lo fa meritatamente dopo una partita clamorosa, in cui non solo ha dimostrato potenza e la possibilità di correre tra i tackle, ma anche una certa agilità sui down di 9passaggio. Il touchdown messo a segno su ricezione (traccia wheel e taglio al centro del campo seminando i linebacker di San Francisco) a cui si aggiungono quello via terra e le 209 yard corse sono un’affermazione di talento e tenuta fisica. Con Lynch infortunato, Seattle è stata fortunata, e brava, ad avere un rincalzo perfetto, forse migliore dell’originale, in casa. È proprio così che si costruiscono le dinastie.

break

Voto 8: Jameis Winston

Non ci faremo scappare l’occasione di includere Winston in classifica per la prima volta in stagione. La partita del rookie da FSU è perfetta, agevolata certamente da una versione comica delle secondarie di 8Philadelphia ma comunque concreta. In stagione la prima scelta assoluta si attesta sulle 7.7 yard a tentativo (Rodgers ha 7.2, Newton 7.5 per fare degli esempi) e, indipendentemente da come finirà, il suo 2015 rimarrà comunque solido. Forse un po’ di velocità lo fa finire dietro a Mariota nell’opinione pubblica, ma la lotta tra i due migliori QB draftabili dai tempi di Andrew Luck è solo all’inizio e promette scintille per il prossimo decennio.

Voto 7: Patrick DiMarco

Totale sconosciuto ai più, DiMarco ha segnato due touchdown nel solo primo tempo della partita persa contro i Colts. Anche se ciò non è bastato per evitare un’imbarazzante sconfitta ai suoi, la storia di 7Patrick, fullback prodotto di South Carolina, adatto unicamente agli special team e tagliato l’anno scorso da Kansas City, colpisce tutti i romantici appassionati di football. Cosa succederà ora? Tornerà nel cassetto come qualsiasi meteora del football professionistico oppure diventerà un’arma in più per un (mediocre) Matt Ryan? Non vediamo l’ora di scoprirlo.

Voto 6: Tony Romo

Possiamo dire quanto vogliamo che Romo non è uno dei migliori quarterback NFL. In teoria, però è finora l’MVP della lega. Nella definizione di questo titolo tutta la verità: most valuable player to his team. 6Semplice, i Cowboy sono 3-0 con lui, 0-7 senza. Tony Romo è quindi il giocatore che più migliora le prestazioni della sua squadra. Ci facciamo perdonare la provocazione con un misero 6, ma Dallas è persa senza il suo condottiero, e questo è un dato di fatto.

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Romo-McFadden Dallas Cowboys

Voto 5: Ryan Fitzpatrick

Accanirsi sulla peggiore prova dell’anno di FitzMagic sarebbe ingiusto. L’infortunio al pollice, operato dopo lo scorso Thursday Night, ha pesantemente condizionato la sua prestazione contro i Texans. 5Meriterebbe un voto più basso, ma le circostanze e l’impossibilità per Todd Bowles di fidarsi del suo backup Geno Smith lo fanno riscattare almeno un po’. Con coraggio, Ryan andrà avanti mettendosi la squadra sulle spalle, sperando che una stagione stoica non si riveli del tutto buttata.

Voto 4: Darrelle Revis

Auguriamo pronta guarigione alla stella dei Jets, uscito con una commozione cerebrale dal campo durante la sconfitta maturata contro Houston nel weekend. Detto questo, un Revis d’annata non avrebbe 4mai e poi mai permesso due touchdown in un tempo a DeAndre Hopkins. Certo, il giovane ricevitore è un fenomeno, ma quante volte abbiamo visto fior fiori di giocatori essere isolati su Revis Island? Forse la stessa sta imbarcando un po’ d’acqua, forse la vittoria del titolo a New England ha tolto qualche motivazione al cornerback migliore dell’ultimo decennio. Il risultato è che New York perde una partita importantissima contro un avversario decisamente alla portata, e tale L potrebbe rivelarsi decisiva in fase di seeding AFC.

Voto 3: Dan Campbell

Lamar Miller domina a Tennesse, contro Houston, supera le 100 yard a Buffalo e segna a Philadelphia. Contro i Cowboys Dan Campbell gli fa recapitare otto palloni. Ciò in una partita che prima dell’ultimo 3periodo non era poi così decisa, lasciando spazio all’uso del runningback da Miami. Le scelte inspiegabili di un allenatore che ancora sta imparando il mestiere dopo un inizio clamorosamente buono.

Miami Dolphins interim head coach Dan Campbell

Voto 2: i Rams, proprio tutti i Rams

Jeff Fisher perde molta credibilità nella partita persa contro i menomati Ravens. La gestione dell’ultimo quarto è scellerata, con continue occasioni sprecate ed errori nel piano partita davvero allucinanti, come 2tentare un field goal da molto lontano in situazione di parità e con gli attacchi molto appannati. In più il suo staff rimanda in campo un giocatore con commozione cerebrale, Case Keenum che, diciamocelo, non è nemmeno così vitale per la squadra. Se ci aggiungiamo tutti i problemi logistici (trasferimento in California alle porte compreso) la stagione di Saint Louis, che verrà ricordata come la prima dello straordinario Todd Gurley, sembra destinata a un fallimento sotto ogni punto di vista.
P.s. Un pensiero a Stedman Bailey, nelle ultime ore vittima di una sparatoria e in ospedale in condizioni critiche.

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Voto 1: Jason Hatcher

Hatcher ha dichiarato che gli arbitri ce l’hanno con i suoi Redskins. E capirne la frustrazione è abbastanza semplice analizzando alcuni errori della crew arbitrale nella partita contro Carolina, finché 1essa era in bilico. Ma poi ha anche affermato che i Redskins sarebbero penalizzati per il loro nome. Sì, quel famoso “Redskins” che un paio d’anni fa fece arrabbiare i nativi americani, che sollevò un caso montato ad arte da una specifica fazione politica a stelle e strisce. Una storia che speravamo di poter definitivamente dimenticare, e che dobbiamo affrontare nuovamente perché un mediocre pass rusher la usa a giustificazione di una sconfitta di trenta punti dei suoi contro la migliore squadra in NFL. Probabilmente nella lega fanno parlare un po’ troppe persone…

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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