[NFL] La speranza dei Jacksonville Jaguars

Settimana scorsa, a Londra, si è disputata la seconda partita delle International Series con protagonisti i Buffalo Bills e i Jacksonville Jaguars. Il sempre caloroso pubblico di Londra ha potuto assistere ad un match mirabolante che, alla fine, ha premiato proprio coloro che ormai da tre anni hanno fatto di Wembley la loro seconda casa: i Jaguars.

È notizia di due settimana fa che Shadid Khan, proprietario pakistano della franchigia, ha esteso il contratto di partecipazione con la capitale inglese fino al 2020, un’ottima notizia per i tantissimi fan europei della NFL e, soprattutto per quelli dei Jaguars. Da quando, due anni fa, l’head coach Gus Bradley e il general manager Dave Caldwell hanno cominciato a costruire questa squadra, il loro obbiettivo principale è stato quello di creare un progetto. Oggi, pur se il record recita solo 2 vittorie a fronte di 5 sconfitte, incominciano a vedersi i primi frutti di quel progetto. La conferma dell’accordo con Wembley è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei tasselli posti ad inizio gestione.

I Jaguars a Londra
I Jaguars a Londra

Dal draft 2013, nello scetticismo generale, Caldwell e Bradley hanno iniziato a dare una forma concreta alla loro squadra. I Jaguars sono uno dei rari esempi moderni di costruzione a partire dalle fondamenta: nel 2013 è stato selezionato il left tackle (Luke Joeckel), nel 2014 il quarterback (Blake Bortles) ed un paio di buoni ricevitori (Allen Robinson e Marquise Lee), quest’anno il defensive end (Dante Fowler Jr.) e il running back (T.J. Yeldon). Un gruppo di giovani talenti che sta iniziando a trovare la giusta chimica di squadra, soprattutto nell’aerea in cui sono state spese più pick al draft: l’attacco aereo.

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Grazie anche all’innesto di un tight end veterano come Julius Thomas, il quale però deve ancora poter fornire un contributo costante, l’attacco dei Jaguars ha tutte le componenti per fare bene e, in questo inizio di stagione, lo sta dimostrando. Blake Bortles lo scorso anno aveva lanciato, nelle sue tredici partenze da starter, 11 touchdown e 17 intercetti, ma quest’anno ha completamente invertito il trend. Già 15 touchdown e 8 intercetti e, sul profondo, è uno dei quarterback più prolifici della lega. Sta migliorando parecchio la visione di gioco e riesce con più costanza a piazzare giocate importanti, anche con le sue gambe.

Buona parte dei meriti per i suoi progressi va anche spartita tra i suoi ricevitori. Se Lee, per ora, non è riuscito ad essere quel giocatore che ci si aspettava, colpa anche di numerosi infortuni che lo hanno limitato, Robinson e Allen Hurns hanno ampliamente contribuito a colmare il vuoto di playmaker presente a Jacksonville. Robinson, con le sue 586 yard ricevute, è al nono posto della classifica di categoria ed è presente in ogni zampata che piazzano i Jaguars. È il giocatore che ha completato più ricezioni da 20 yard (14) di tutta la lega e i suoi 6 touchdown sono secondi solo ai 7 di Rob Gronkowski. Hurns è un’ottima spalla e si sta rivelando devastante in campo aperto, grazie alle sue 198 yard after catch guadagnate finora. Un duo di wide receiver che si sta trovando veramente a meraviglia con Bortles e che, sul profondo, rischia di essere un incubo per qualsiasi difesa.

Robinson e Hurns, i gemelli del touchdown
Robinson e Hurns, i gemelli del touchdown

Grazie anche alle giocate di Yeldon via terra, l’attacco dei Jaguars sta velocemente trovando la sua dimensione ideale, e non è più un avversario tanto facile per le difese avversarie. Il punto debole di questa squadra, e l’accusa maggiore che viene imputata a Bradley, è una difesa troppo traballante. I Jaguars sono trentesimi per punti medi subiti (29.6) e ultimi per punti totali (207), segnale di come manchino, al contrario dell’attacco, elementi in grado di alzare il proprio livello di gioco quando la palla scotta di più. In tal senso, l’aggiunta di Folwer fa ben sperare per gli anni futuri. Il giovane defensive end, infortunatosi nel mini-camp al ginocchio e costretto ai box per tutto il 2015, è uno dei cacciatori di quarterback più interessanti usciti dallo scorso draft e, a Jacksonville, si augurano possa diventare un playmaker devastante, il primo tassello su cui costruire una difesa talentuosa quanto l’attacco.

L’estensione contrattuale con Wembley assume molta importanza per un team giovane e che ora, finalmente, sta vedendo concretizzarsi i propri obbiettivi. Una presenza costante oltreoceano permetterà loro di fidelizzare un pubblico sempre maggiore, composto prevalentemente da giovani appassionati, che potranno più facilmente rispecchiarsi in una squadra costantemente presente, anche se solo una volta l’anno, nella propria terra.

Il design delle divise, accattivante ed innovativo; la presenza di talenti interessanti che possono esaltare il pubblico con le loro giocate; la fortuna di trovarsi in una division altalenante in cui è possibile, coi giusti accorgimenti, sopravanzare le altre squadre, garantiscono ai Jaguars ottime speranze per il futuro. Se Caldwell e Bradley continueranno a seguire il loro progetto, nel giro di due anni potrebbero trovarsi ai playoff e con una fan base nuova di zecca a supportarli oltreoceano. Un’ottima prospettiva di crescita per un team finora abituato a navigare nei bassifondi della lega, ma che ora più che mai può guardare al futuro con rinnovata speranza.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.
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