[NFL] Week 9: Battaglia furiosa (Denver Broncos vs Indianapolis Colts 24-27)

Da quando Peyton Manning ha portato i suoi servigi alla corte di John Elway, ogni anno, la partita tra Denver Broncos e Indianapolis Colts è vista come la sfida tra chi, per decenni, ha portato alta la gloria in Indiana e chi la dovrà portare per tanti anni a venire. In poche parole, Colts contro Broncos, si è spesso ridotta a Manning contro Andrew Luck. Solamente una volta, il 9 settembre 2014, Manning è riuscito ad avere la meglio sul giovane erede e nemmeno domenica notta è riuscito ad invertire la tendenza che lo vede soffrire contro la ex squadra. In una partita decisamente emozionante, i Colts sono riusciti a non commettere errori e a tenere alta la guardia, riuscendo ad imporsi per 27 a 24.

In un Lucas Oil Stadium completamente esaurito, i Colts partono fortissimo, decisi a dare una sferzata positiva alla loro stagione. Andrew Luck (21/36 per 252 yard, 2 TD) inizialmente decide di affidare a Frank Gore il compito di muovere la catena. L’ex 49ers sembra ritrovare l’antico smalto ed è l’uomo che apre le marcature grazie ad una bella corsa di 7 yard. In apertura di secondo quarto, Adam Vinatieri allunga sul 10 a 0, ma è Peyton Manning ad agevolare il lavoro per i padroni di casa. Pressato dai difensori in maglia blu, il quarterback da Tennessee spara un missile a mezz’aria che viene prima deviato da Greg Toler e poi raccolto da Mike Adams. Da posizione avanzata è abbastanza facile per Luck macinare le yard che lo dividono dalla end zone, che raggiunge lanciando Jack Doyle in touchdown per il 17 a 0. Sembra già finita per i Broncos, che fanno una fatica tremenda a muovere la catena, ma proprio allo scadere del primo tempo, Omar Bolden si inventa un punt return spettacolare di ben 63 yard che ricuce lo strappo, ma soprattutto restituisce fiducia ai suoi compagni.

Omar Bolden riaccende le speranze dei Broncos con un punt return di 63 yard
Omar Bolden riaccende le speranze dei Broncos con un punt return di 63 yard

Nel secondo tempo, Manning e i Broncos tornano in campo completamente rivitalizzati. Con una bella finta di corpo, Manning manda a vuoto la pressione e si libera per un lancio lunghissimo, che attraversa il cielo di Indianapolis per 64 yard fin nelle mani di Emmanuel Sanders, il quale brucia la double coverage ed entra in end zone per il 14 a 17. Nemmeno cinque minuti dopo i Broncos, con un field goal di Brandon McManus, impattano sul 17 pari. Tante volte in questa stagione abbiamo visto i Colts, in una situazione simile, sciogliersi e perdere la testa commettendo errori banali, ma questa volta i ragazzi di Chuck Pagano reagiscono diversamente. Luck e Gore lavorano ai fianchi la fortissima difesa avversaria, con metodo e pazienza coprono 80 yard di campo fino al touchdown in salto di Ahmad Bradshaw che riporta i padroni di casa in vantaggio.

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I tifosi di Indianapolis non fanno in tempo ad esultare che il loro ex beniamino li zittisce in men che non si dica. Manning guadagna yard con facilità e spedisce fulmineamente Owen Daniel in end zone per il pareggio. I Colts devono ricominciare tutto daccapo. Rispetto alle azioni precedenti la manovra risulta meno fluida e la difesa dei Broncos diventa dura come il diamante. La gamba di Vinatieri è l’unica cosa che riesce a scalfire lo scudo alzato da Denver e da 55 yard centra i pali, portando il risultato sul 27 a 24. Manning prende il comando delle operazioni con ben 6 minuti sul cronometro, ben deciso a portare a termine la rimonta. I suoi sogni di gloria, però, durano meno di un secondo, perché la palla profonda, ma imprecisa che indirizza a Demaryus Thomas, viene raccolta da Darius Butler, che mette il sigillo al risultato e regala ai Colts un’inaspettata vittoria.

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Darius Butler celebrato dai suoi compagni per l’intercetto decisivo

Per Indianapolis (4-5) è un grande risultato quello raccolto tra le mura amiche. Venendo da una settimana a dir poco turbolenta, una vittoria era quello che serviva. Si sono visti molti punti positivi nella prova di Luck e compagni. Alta efficienza offensiva, con ben 27 primi down raccolti e il 63% di terzi down convertiti; attacco coinvolto completamente nella manovra, con un dosaggio accurato di corse e passaggi; nessuna palla persa e pochissime penalità ed, infine la concentrazione mantenuta per tutto il corso della gara. Se questi dati positivi verranno rispettati anche una volta rientrati dal bye, i Colts possono sperare in una seconda parte di stagione vincente.

Per i Broncos (7-1) la sconfitta non fa molto male. I Colts rimangono una bestia nera e il Lucas Oil un campo molto difficile, ma si sono visti segnali positivi. Manning è andato a corrente alternata, ma i playmaker sul gioco aereo non mancano. Purtroppo, dopo due prove convincenti, il run game è nuovamente regredito, con un C.J. Anderson da appena 34 yard a fronte però di una scarsissimo utilizzo (solo 7 portate). La difesa non è riuscita a forza turnover, ma ha comunque tenuto a bada i Colts per larghi tratti della gara, cedendo solo in situazioni di corto yardaggio e dopo drive sempre molto lunghi. Settimana prossima, tra le mura amiche, arrivano i non certo irresistibili Chiefs e i Broncos sono pronti a riprendere il loro ruolino di marcia vincente.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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