[NFL] Week 6: Troppo forti i Bengals per questi Bills (Cincinnati Bengals vs Buffalo Bills 34-21)

I Cincinnati Bengals mantengono l’imbattibilità andando a vincere 34-21 in casa dei Buffalo Bills in una partita piuttosto a senso unico nella quale i padroni di casa hanno offerto resistenza solo nel primo tempo.

Orfani di Tyrod Taylor, infortunatosi contro i Titans la scorsa settimana, i Bils presentavano in cabina di regia EJ Manuel, che ad inizio stagione era il terzo quarterback a roster. Manuel tornava titolare dietro il centro per la prima volta dalla scorsa stagione, quando venne panchinato in favore di Kyle Orton, e per questo doveva anche ringraziare la trade di qualche settimana fa nella quale i Bills avevano ceduto il backup di Taylor, Matt Cassell.

Come quarterback d’emergenza ci poteva essere certamente di peggio, e Manuel sembrava essere davvero in palla nel primo drive offensivo, nel quale il rientrante LeSean McCoy si rendeva subito protagonista con una corsa da 58 yard alla prima azione di gioco portando Buffalo immediatamente a ridosso della end zone, dove lo stesso Manuel si incaricava di portare la palla oltre al goal line per il vantaggio iniziale dei padroni di casa.
Sembrava quindi una domenica pomeriggio favorevole per i bufali in maglia blu, ma Dalton ed i Bengals avevano altri programmi per la giornata.

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LeSean McCoy Bills

Il quarterback di Cincinnati è stato, in questo inizio di campionato, una guida sicura ed autorevole per l’attacco dei Bengals, ed il drive di risposta alla segnatura dei Bills ne era la dimostrazione palese. Con una difesa dei Bills che puntava forte sulla copertura di A.J.Green (e con ottimi risultati, peraltro, limitando il forte ricevitore a sole quattro prese per 36 yard in partita), Dalton incassava un primo three-and-out per poi cambiare registro ed iniziare a colpire i ricevitori secondari con regolarità e precisione. I Bills ci mettevano del loro con una penalità che regalava ai Bengals la metà campo per iniziare il drive, e Dalton portava il punteggio in parità pescando sulla sideline Hill, il quale si faceva strada fino alla end zone avversaria.

L’inizio promettente di Manuel si era già trasformato in un paio di passaggi sbagliati, ma il quarterback dei Bills si faceva addirittura intercettare da Dennard, che restituiva palla all’attacco Bengals verso la fine del primo quarto. I Bengals non sfruttavano l’occasione, ma la prontezza di Dalton evitava il disastro su uno snap sbagliato che il quarterback recuperava prontamente tredici yard dietro la linea di scrimmage.

L’attacco di Buffalo non riusciva a muovere palla, e Manuel era addirittura costretto all’intentional grounding dalla forte pressione della linea difensiva avversaria.
Questa volta, con la palla sulle proprie 45, Dalton non sprecava l’occasione. Dopo una prima corsa di Bernard, il runningback veniva di nuovo chiamato in causa con uno swing pass che si trasformava in un guadagno di 26 yard e poi, dopo un incompleto ed un passaggio su Jones che piazzava la palla sulle 17 yard, era ancora Bernard a portare la palla in end zone con una off tackle da 17 yard corsa in assoluta scioltezza.

Jeremy Hill Bengals

Prima della fine del tempo i Bengals allungavano ancora con un field goal di Nugent, ma i Bills sembravano rimettere il punteggio in discussione grazie ad un ottimo drive culminato con un passaggio di Manuel per Watkins a 26 secondi dall’intervallo che siglava il 17-14 in favore dei Bengals.
Nell’azione del touchdown, però, Watkins si infortunava e doveva lasciare la partita. Un altro colpo da niente per una squadra già duramente colpita dagli infortuni.
Al rientro dall’intervallo i Bengals piazzavano l’allungo definitivo. Dalton e la sua no huddle coglievano i Bills totalmente impreparati, ed in otto azioni percorrevano novanta yard andando a segnare con un passaggio da 10 yard di Dalton su Jones.

La risposta dei Bills era piuttosto velleitaria ed i Bengals segnavano ancora, sempre con il solito Dalton che faceva tris di passaggi da touchdown, pescando questa volta Eifert per quattro yard.
Gli ospiti aggiungevano ancora un field goal di Nugent ad inizio quarto quarto, e poi i Bills segnavano ancora con McCoy, ma era decisamente troppo tardi.
Gli ultimi sette minuti di partita vedevano i Bengals impegnati a far correre il cronometro evitando accuratamente di lanciare l’ovale, mentre i Bills, che riuscivano a recuperae il possesso con poco più di tre minuti ancora sull’orologio, si impegnavano in una improbabile rimonta, convertendo anche un quarto down, ma senza successo.

I Bengals, quindi, restano tra le cinque squadre imbattute, pareggiando uno dei migliori inizi di stagione della propria storia. Dalton (22/33, 243 yd, 3TD) distribuendo palloni a sette differenti ricevitori è riuscito a sfruttare i buchi di una difesa di Buffalo che all’inizio di campionato era annoverata tra le più temibili ma che in queste prime giornate si è rivelata invece piuttosto inconsistente, soprattutto nella secondaria difensiva, che ha lasciato troppo spazio ai ricevitori avversari con un nome diverso da Green.
Certo, il ricevitore dei Bengals era un pericolo da tenere sotto stretta osservazione, ma non pensare che stringendo troppo le maglie su un uomo solo si sarebbero aperte delle voragini per gli altri è stata davvero una ingenuità.

Cincinnati Bengals quarterback Andy Dalton

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Attesi dalla trasferta londinese, alla quale, a questo punto, non si sa se parteciperà Sammy Watkins, i Bills stanno perdendo i pezzi per strada dopo un inizio più che promettente. Rex Ryan ha una bruta gatta da pelare nel cercare di rimettere insieme i pezzi in cui sembra essersi rotto il giocattolo Bills, e la partita con i Jaguars potrebbe essere l’occasione adatta per tentare di tornare sopra quota .500.
Tutto dipenderà dalla vena di Manuel. Se il quarterback sarà quello del primo drive, allora i Bills potranno avere qualche possibilità di proseguire la stagione con una certa tranquillità, ma se Manuel dovesse giocare come nel secondo e terzo quarto, allora sarebbe un grosso problema, e la trade di Cassell potrebbe finire per rivelarsi davvero controproducente per la squadra dello stato di New York.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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