[NFL] Week 1: Bears battuti con onore dai Packers (Green Bay Packers vs Chicago Bears 31-23)

Si può essere contenti di una sconfitta contro gli arcirivali ? La risposta è ovviamente no ma forse, questa volta, nonostante il k.o. casalingo, i tifosi dei Chicago Bears qualcosa per cui essere contenti ce l’hanno. Per il match di apertura della stagione 2015, al Soldier Field di Chicago, è andata in scena la centonovantunesima sfida fra Green Bay e Chicago, la più antica rivalità della NFL e, per alcuni, semplicemente “the Rivalry”, la Rivalità con la R maiuscola.

Come in nove delle ultime dieci partite, la vittoria è andata ai Packers di Mike McCarty che l’hanno spuntata 31-23. Parlavo di un bicchiere mezzo pieno per i tifosi degli Orsi e la spiegazione parte proprio da qui: lo scorso anno nelle due sfide dirette, Green Bay vinse con uno scarto impressionante: 93 punti fatti e 31 subiti. Stavolta invece i rinnovatissimi Chicago Bears hanno tenuto testa agli avversari per praticamente tutto il match, cedendo solo nel finale. Merito di Chicago ? Demerito di Green Bay ? Come spesso accade probabilmente un insieme di entrambi i fattori.

I Bears del nuovo head coach John Fox, hanno decisamente cambiato faccia da entrambi i lati del pallone in questa offseason e, nonostante sia decisamente presto, sono sembrati sulla strada giusta per tentare il ritorno nell’elite del football, da cui mancano ormai da molto tempo. L’attacco firmato Adam Gase, per due anni l’offensive coordinator di Payton Manning a Denver, ha restituito un po’ di sicurezza a Cutler e soprattutto è sembrato molto meno confusionario rispetto alle ultime annate. Vero, le formazioni con più tight end e i tanti passaggi corti e screen aiutano sicuramente un reparto che deve trovare una sua identità, ma la possibilità di sfruttare atleti come il tight end Bennett o il runner tuttofare Forte ha fatto si che Chicago rimasse in partita veramente quasi fino alla fine.

Pubblicità

Proprio Forte è stato sicuramente l’mvp per i padroni di casa, con 124 yard portate a casa sulle corse, più altre 25 sui passaggi, e una meta. Bennett dal canto suo ha segnato l’unico touchdown su passaggio dei Bears mentre il bersaglio preferito di Cutler è stato ovviamente il forte receiver Jeffery che, nonostante un problema al polpaccio, ha comunque ricevuto 5 palloni per 78 yard. Cutler non è sembrato ancora a proprio agio con i nuovi schemi, e il 18 su 36 per 225 yard e l’intercetto che ha di fatto chiuso il match sono lì a dimostrarlo, ma il numero 6 non ha certo demeritato: il regista da Vanderbilt è sembrato molto più “in controllo” rispetto alle scorse annate, ed è uscito in scramble quattro volte guadagnando ben 31 yard.

124 yard su corsa per Matt Forte
124 yard su corsa per Matt Forte

La difesa si è invece presentata nella sua nuova veste con 3 linemen e 4 linebacker ed è comunque riuscita a contenere un Rodgers che non è praticamente mai riuscito a colpire sul profondo, merito soprattutto delle buone prestazioni del neoacquisto Rolle e dell’altra safety Amos. L’mvp difensivo per Chicago spetta però al linebacker McClellin che, soprattutto sulle corse, è sembrato non patire lo spostamento da outside a inside linebacker (lui che per altro fino a due anni fa era schierato come defensive end).  Non ha invece brillato l’outside linebacker Jared Allen: il recordman dei sack fra i giocatori ancora attivi non è mai riuscito non solo a placcare ma neppure a portare una vera pressione su Rodgers

Aaron Rodgers ha invece giocato la solita, superba partita: senza il receiver Jordy Nelson, k.o. in preseason e già fuori per la stagione, il prodotto da California ha faticato nel primo drive, in cui ha lanciato due incompleti, poi ha infilato un mostruoso 18 su 21 per 189 yard e tre mete, con alcuni palloni veramente pregevoli. Con un Cobb non ancora al cento per cento per un problema alla spalla, sono stati l’astro nascente Davante Adams e soprattutto James Jones a dare il principale contributo al passing game ospite, con Adams che ha chiuso con 59 yard, mentre Jones ha terminato con 51 yard impreziosite però due mete.

Aaron Rodgers Packers
Ad Aaron Rodgers piace correre ogni tanto

Proprio il ritorno di Jones è la nota più lieta per l’attacco dei Green Bay Packers, orfano come detto di Nelson. Certo che però dopo aver visto Jones tormentare la difesa dei Bears, vengono parecchi dubbi sulla gestione di Oakland Raiders e New York Giants, cioè i due team che avevano lasciato andare via Jones in estate. Lacy ha disputato una buona gara soprattutto in quella che è la sua principale occupazione cioè il portare palla, con 85 yard guadagnate in diciannove portate, cui va aggiunto il touchdown che ha consegnato la partita ai Packers con una corsa da 2 yard.

A corrente alternata invece il rendimento di una linea offensiva che ha offerto grandi giocate (zero sack e praticamente pressione nulla su Rodgers nonostante la presenza dall’altra parte di clienti temibili come Jared Allen e McPhee), intervallate però da una marea di penalità.

Fra i rientri in grande stile in casa Packers non c’è però stato solo quello di James Jones: B. J. Raji tornava a giocare dopo essere stato fuori per tutto il 2014 e lo ha fatto alla grande, collezionando un sack, due hurries su Cutler e un’ottima prestazione anche sul rushing game, non certo la specialità della casa. I veri dominatori del reparto sono però stati il semprevede Julius Peppers, ex di lusso del match, e Clay Matthews. Se qualcuno aveva dubbi sull’efficacia del trentacinquenne ex Panthers e Bears dovra ricredersi; Peppers è stato una costante spina nel fianco della linea di Chicago ed ha chiuso con un sack e mezzo, un hit su Cutler e un placcaggio per perdita di terreno.

Clay Matthews-Packers-vs-Bears
Clay Matthews intercetta Jay Cutler

Insieme a lui ha brillato un Clay Matthews assolutamente inarrestabile: oltre all’intercetto che ha virtualmente chiuso il match, il biondo linebacker è sembrato essere dappertutto, non risentendo oltre a tutto dello spostamento, durante lo svolgimento del match, da outside a inside linebacker, resosi necessario a causa dell’infortunio a Barrington, che purtroppo ha già terminato la stagione. Decisamente da rivedere invece un secondario che è stato chiamato in causa poche volte e che non ha certo brillato, a partire da un Shield cui va la palma di peggiore in campo per le “teste di formaggio” mentre il migliore del reparto è stato l’altro cornerback Casey Heyward.

Come detto, la gara è stata decisamente diversa rispetto ai due scontri della scorsa annata ed anzi, ad aprire le danze sono stati proprio i Bears grazie ad un facile field goal dalle 28 del veterano Gould, in un drive che senza una penalità della guardia Ducasse avrebbe potuto terminare in modo ancora più redditizio per i padroni di casa. Due incompleti di Rodgers (fatto da segnare sul calendario) decretavano la fine della prima serie di Green Bay, ma Chicago non ne approfittava perché l’intramontabile Peppers, che aveva già messo le mani addosso a Cutler nel primo drive, si ripeteva, stavolta più seriamente, nella seconda serie con un sack da 10 yard.

Stavolta sull’altro fronte, Rodgers non perdonava; sfruttando soprattutto le corse di Lacy ed il quasi omonimo Richard Rodgers, che però di professione fa il tight end, il numero 12 delle “teste di formaggio” pescava in touchdown il figliol prodigo James Jones che compiva un mezzo miracolo nel ricevere l’ovale con il cornerback di Chicago Hall quasi avvinghiato addosso. Iniziava il secondo quarto e Chicago dimostrava che si, insomma, sarà anche un work in progress, ma la strada per la rinascita sembra quella giusta: 15 giochi, ottanta yard di drive e soprattutto una “consistenza” che da anni non si vedeva al Soldier Field.

Pubblicità
jones-jumbo-packers
James Jones riceve per il touchdown

Protagonista assoluto della serie era il runner Forte che portava la palla 9 volte per 57 yard, compresa naturalmente la corsa da una yarda che regalava il nuovo vantaggio ai Bears. In realtà il drive era andato in stallo sulle 9 di Green Bay, con Gould che aveva messo fra i pali il field goal del 6-7, ma un clamoroso fuori gioco del cornerback ospite Shields regalava la chiusura del down ai Bears. Lo stesso Shields tra l’altro ne combinava un’altra perché poco dopo si macchiava anche di un holding. Peccato che nella stessa azione anche il tackle dei Bears Bushrod avesse commesso una penalità, per cui grazie a Shields anziché andare terzo e goal sulle 14, Chicago restava al secondo down con 4 yard da prendere, punto da cui poco dopo Forte avrebbe segnato il 10-7.

Dall’altra parte però Rodgers era entrato in partita, ed erano dolori: un completo da 34 yard a Jones, uno di 21 ad Adams portavano i Packers sulle 8 avversarie. Qui una penalità contro il tackle Bakhtiari costringeva gli ospiti ad accontentarsi del field goal del pareggio. I Bears si ritrovavano palla in mano sulle proprie 25 al two minutes warning con un solo timeout a disposizione, ma riuscivano nuovamente a mettere su un drive convincente anche se due lanci lunghi di Cutler e Jeffery cadevano incompleti. Alla fine, dalle 32 dei Packers, il piedone di Gould non sbagliava e si andava all’intervallo con Chicago avanti 13-10.

Il secondo tempo si apriva con un grande ritorno del receiver rookie di Green Bay Ty Montgomery che arrivava fin sulle 41 dei Packers. Da qui una bella corsa di Lacy da 15 yard ed un gran lancio di Rodgers ad Adams per 25 portavano gli ospiti a 6 yard dal nuovo sorpasso. E anche nella red zone il leitmotiv non cambiava: un lancio a Lacy per 5 yard poi uno a Jones che “bagnava” così il suo ritorno a Green Bay con la seconda segnatura di giornata. Ma Chicago non mollava di un millimetro: una corsa da 20 yard ancora di Forte e due completi a Bennett e Jeffery riportavano i Bears sulle 23 di Green Bay. Qui però una penalità contro la guardia Slauson costringeva Cutler e compagni a giocarsi un primo e venti, da cui il team di casa non riusciva a venire fuori, ma l’imperturbabile Gould colpiva ancora dalle 27.

Jay Cutler inseguito da Julius Peppers
Jay Cutler inseguito da Julius Peppers

Sul drive seguente Rodgers, come se non avesse già fatto abbastanza danni con i suoi lanci, pensava bene di iniziare a farne anche su corsa: in un drive il numero 12 andava infatti in scramble ben 4 volte per 32 yard, e Lacy, sempre di corsa, ne aggiungeva altre 27. Dalla linea delle 5 yard Rodgers trovava un Cobb fino a quel momento quasi invisibile per il 24-16 con 10 minuti ancora da giocare.

Il -8 non scoraggiava certo i Bears: servito da un lancio corto di Cutler, il receiver Wilson scappava ancora a Shields involandosi verso la meta avversaria, e solo il disperato intervento della safety Clinton-Dix evitava il touchdown del possibile pareggio. Il gran numero di Wilson fruttava comunque 50 yard di guadagno, cui si aggiungevano altre 10 ricevute da Jeffery. Sulle 6 di Green Bay, Cutler trovava Forte, che veniva fermato sulla linea delle 2, poi però, nonostante la cortissima distanza, Cutler non riusciva a servire né Royal, né Jeffery. Il coaching staff di Chicago optava per giocarsi anche il quarto down alla mano, ma il nuovo lancio di Cutler non aveva sorte migliore.

Green Bay si vedeva però costretta a restituire subito al palla a Chicago che ripartiva addirittura nella metà campo degli ospiti. Cutler e Forte trascinavano i Bears nuovamente fin sulle 29 di Green Bay ma qui su un primo e dieci, Clay Mathews leggeva perfettamente gli occhi di Cutler e andava a pizzicare l’ovale diretto al tight end Bennett. Da grande squadra, Green Bay sfruttava il momento favorevole per mettere definitivamente k.o. l’avversario. Complice una penalità di pass interference da 34 yard fischiata a Fuller, gli uomini di McCarthy si ritrovavano sulle 2 avversarie, dove Lacy non perdonava.

Gli ultimi 120 secondi  servivano solo a Chicago per rendere giustamente meno amara la sconfitta grazie alla meta di Bennett su lancio da 24 yard di Cutler.

[jwplayer mediaid=”24827″]
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Un Commento

  1. Con onore? Ma che partita avete visto? Vada per il punteggio ma sono sempre stati fuori partita anche quando erano i vantaggio. Si vedeva chiaramente che Green Bay aveva la partita in mano…

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.