
[NCAA] Il riassunto della terza settimana NCAA
Con la disputa della terza giornata di college football, ed i primi scontri divisionali, ci si aspettava qualche sorpresa questa settimana. Ebbene, l’attesa non è stata tradita ed abbiamo assistito a delle partite incredibili, con tanti incontri di cartello, ed una rivoluzione nel ranking con ben 6 squadre della top ten a scambiarsi di posizione.

Al primo posto si conferma Ohio State che soffre tantissimo contro Northern Illinois e risolve la sfida dopo ben 5 turnover; per la squadra di Urban Meyer è un periodo molto strano in cui la squadra denuncia troppi cali di concentrazione e la facilità della schedule, invece di avvantaggiare i Buckeyes, sembra sortire l’effetto contrario; per la prima della classe dunque, urge un cambio di rotta immediato.
Stabili al quarto e quinto posto TCU, che vince contro SMU e Baylor, che usufruiva della bye week, mentre al sesto posto troviamo Notre Dame che nonostante la perdita di Malik Zaire riesce a vincere ugualmente contro la temibile Georgia Tech.
Georgia resta al settimo posto grazie alla vittoria convincente contro South Carolina ed all’ottavo fa un grande balzo in avanti LSU che, con le corse di Fournette, demolisce la povera difesa di Auburn. UCLA guadagna una posizione con la vittoria all’ultimo respiro su BYU e chiude la top ten Florida State che, con il minimo sforzo si libera di Boston College.
Appena fuori dalle migliori dieci troviamo Clemson che vince, a fatica, in casa dei Cardinals di Louisville; Oregon invece perde una posizione nell’AP Poll, nonostante la vittoria su Georgia State, mentre scalano la classifica Texas A&M, vincente contro Nevada, Arizona, a valanga con Northern Arizona e Northwestern che continua a stupire grazie alla vittoria contro Duke.
Chi invece passa dalle stelle alle stalle è USC che nell’attesissimo “derby” contro Stanford perde in un colpo solo partita e sesta posizione del ranking mentre Utah, Wisconsin e Oklahoma State provano a piccoli passi ad avanzare in classifica grazie alle rispettive vittorie contro Fresno State, Troy e UTSA.
Ole Miss vs Alabama 43-37
Dopo 17 vittorie consecutive in casa, Alabama deve cedere l’onore delle armi ai Rebels di Ole Miss e si complicandosi, di fatto, il cammino verso i play off. La squadra di Saban ha disputato una partita molto discontinua, fatta di ottime giocate e di amnesie preoccupanti, ed alla fine non è riuscita a rimontare una sfida che era iniziata con il piede sbagliato. Certo, siamo appena alla terza giornata e mancano ancora tante partite ma da adesso in poi i Crimson Tide non si possono permettere ulteriori passi falsi se anche quest’anno vogliono far parte del lotto delle fantastiche 4.
Sorride invece la squadra guidata da Hugh Freeze che per il secondo anno consecutivo riesce a sconfiggere i rivali divisionali, dimostrandosi cinica e concreta in attacco e tosta in difesa, dove la parte del leone, neanche a dirlo, l’ha fatta Robert Nkemdiche. Diciamoci la verità; i Rebels sono una buona squadra con ottime individualità che però difficilmente riusciranno ad arrivare nella top 5, tuttavia, questa loro sfrontatezza li può portare a togliersi più di una soddisfazione quest’anno.

Come detto prima la partita inizia male per Alabama che perde il pallone subito dopo il kick off, consegnandolo agli avversari e consentendo poi a Wunderlich di mettere a segno i primi tre punti. Le difese, in questa prima parte di gara, sono asfissianti e gli attacchi faticano a trovare le giuste soluzioni con il primo quarto che si conclude sul punteggio di 3-0. I Crimson Tide, che in cabina di regia partivano con Cooper Bateman, riescono a pareggiare con un drive lunghissimo ad inizio di secondo quarto con Griffith, anche se l’entusiasmo dura poco; qualche drive più tardi infatti, prima il QB #18 si fa intercettare con Wilkins che andrà in TD con una corsa da 1 yard poi nel kick off successivo un altro fumble consegna la palla del punto 17 a Kelly che si incarica personalmente di “scramblare” in endzone. A questo punto Saban, infuriato come non mai, manda in campo Coker e le cose iniziano a girare bene per Alabama; grazie ad un suo passaggio per Mullaney infatti la squadra di casa riesce ad accorciare prima dell’intervallo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi ci si aspetterebbe una reazione rabbiosa dei ‘Tide ed invece sono ancora i Rebels i padroni del campo e segnano in rapida successione un TD con Adeboyejo e due fg con Wunderlich. Tra la fine del terzo e l’inizio dell’ultimo quarto è ancora Coker a riportare ad un solo possesso di distacco i suoi con un TD personale ed un passaggio per Stewart ma ci pensa Kelly a ristabilire le distanze con due passaggi per Core e Treadwell. Le ultime speranze di Alabama portano il nome di Henry e Mullaney ma il fortino di Ole Miss resiste e per i ‘Tide è ormai notte fonda.
Stanford vs USC 41-31
Una partita bellissima, una rivalità storica sentitissima e sullo sfondo il Los Angeles Memorial Coliseum. Questi gli ingredienti della supersfida andata in onda nella notte di sabato tra i Trojans ed i Cardinals. Nonostante i favori del pronostico per la squadra di Sarkisian, che si presentava con la posizione 6 del ranking, sono alla fine i ragazzi guidati da Kevin Hogan a spuntarla, grazie ad un ottima difesa ed al fatto di aver tenuto il pallino del gioco in mano per più tempo. Quando si gioca un derby la sconfitta è da mettere in conto anche se sulla carta sei più forte; proprio questo errore USC l’ha pagato a caro prezzo lasciandosi andare dopo aver giocato una buona prima parte di gara e non riuscendo più ad attaccare in maniera concreta.

Eppure la partita era iniziata sotto i migliori presagi con Cody Kessler che in soli tre minuti mandava in TD Tre Madden. La reazione dei Cardinals però non si fa attendere e Hogan pareggia subito guidando un drive pressoché perfetto concluso con il TD pass per Austin Hooper. La squadra di casa in questa fase sembra avere una marcia in più e riesce ad essere più concreta con drive velocissimi che non permettono alla difesa avversaria di organizzarsi; ancora Kessler infatti lancia in TD prima Mitchell, poi dopo il fg di Stanford, allunga ancora con Smith-Shuster.
E’ chiaro che la formazione di David Shaw ha un po’ di difficoltà nel riuscire a muovere la catena per via della difesa molto solida di USC; tuttavia non appena Hogan riesce a convertire i terzi down, trovando così la chiave della partita, la difesa dei Trojans inizia a vacillare. Stanford infatti, proprio sul finire del primo tempo, ribalta completamente la situazione mettendo a segno due TD consecutivi con White e Cajust e chiudendo in vantaggio. Al rientro dall’intervallo lungo però, è ancora Cody Kessler a cambiare il risultato trovando ancora libero Mitchell anche se da qui in poi la squadra di casa non sarà più in grado di imbastire un attacco pericoloso. Con Hogan, infatti, sale in cattedra la difesa in maglia bianca che riesce a bloccare ogni tentativo di Kessler e dando il via libera a Wright che segna due TD su corsa in rapida successione. I tentativi di rimettere in piedi la partita da parte di USC portano solo ad un fg e così i Cardinals possono uscire vittoriosi e fiduciosi per il proseguo della stagione.
Georgia Tech vs Notre Dame 22-30
Quando il giocatore in cui riponi buona parte delle tue speranze si infortuna e dovrà saltare tutta la stagione, le tue convinzioni iniziano a vacillare e le gambe iniziano a tremare. Tuttavia quando hai dalla tua parte un grande motivatore come coach Brian Kelly ed un gruppo di ragazzi affiatati, ecco che tutte le paure scompaiono e neanche un infortuno così grave ti distoglie l’attenzione dall’obiettivo dei playoff. Per Notre Dame si tratta di una grande vittoria, ottenuta contro una grande squadra e che assume contorni ancora più rilevanti perché scaturita all’indomani del season ending di Malik Zaire. Georgia Tech invece esce da questa sconfitta con qualche interrogativo in più ma con la consapevolezza di aver dato filo da torcere ad una squadra sicuramente più talentuosa e che è riuscita a fermarli proprio nel loro punto forte e cioè le corse.

Proprio il fatto di aver concesso solo 216 yard sul terreno, quando la media di Georgia Tech era di ben 457, è stata la chiave di volta della partita e che ha messo in evidenza quanto sia migliorata Notre Dame proprio nel contrastare il running game.
La partita inizia con i Fighting Irish che provano a mettere subito in chiaro le cose ed al secondo drive utile passano in vantaggio grazie un TD pass di DeShone Kizer, il sostituto di Zaire, per il top WR Will Fuller.
Georgia Tech palesa grosse difficoltà nel chiudere i down grazie alla pressione del front seven avversario e non riesce a far viaggiare l’ovale sul terreno; solo alla fine del primo tempo le Yellow Jackets riescono a superare le metacampo avversaria sbagliando però il calcio da tre punti. Nel secondo quarto la squadra ospite sembra far circolare meglio la palla e grazie all’intercetto su Kizer, pareggiano l’incontro grazie ad una corsa di Skov nel drive conseguente. Notre Dame però è una squadra tosta che non perde mai la bussola e allunga di nuovo con una corsa di Prosise che da qui in poi sarà il protagonista della gara.
Al rientro dagli spogliatoi c’è solo una squadra in campo ed è quella di casa; gli Irish infatti annullano qualsiasi tentativo di attacco da parte di Georgia Tech e ne approfittano per allargare ulteriormente la forbice mettendo a segno un fg con Yoon e con il secondo TD personale di Prosise. Il Senior di Petersburg però sembra non accontentarsi ed a metà dell’ultimo quarto concede il big play di giornata; una corsa bellissima di ben 91 yard che di fatto archivia la partita. La sveglia di Georgia Tech infatti suona troppo tardi e non bastano i due TD di Skov per riaprire una partita che ha avuto un solo padrone.
Nella rincorsa all’Heisman Trophy, anche questa settimana, cambia la top 5 ma sopratutto cambia la prima posizione. Leonard Fournette infatti, con la prestazione mostruosa in cui ha demolito la malcapitata Auburn, entra direttamente in vetta alla classifica.
Con le 228 yard ed i 3 TD su corsa, il running back di LSU, finalmente si prende le luci della ribalta e si inserisce prepotentemente nella lotta al trofeo.
A contendere il primo posto di Fournette c’è l’ex numero 1, Nick Chubb, che continua a macinare yard ed aggiunge al suo personale bottino 2 TD nella vittoria contro South Carolina. La lotta tra questi due formidabili corridori però è insidiata dal QB di TCU, Trevor Boykin che nella vittoria contro SMU completa ben 454 yard e 5 TD pass.

Distaccato al quarto posto troviamo Ezekiel Elliott che non è andato a segno questa settimana ma comunque ha dato il suo contributo nella vittoria sofferta di Ohio State contro Northern Illinois mentre chiude la top 5 una new entry e cioè il QB di Oklahoma Baker Meyfield, assoluto protagonista della vittoria contro Tulsa in cui mette a referto 487 yard, 4 TD pass, 85 yard su corsa e ben 2 TD personali.
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