[NFL] Preview 2015: Philadelphia Eagles

Gli amici di “Quel che passa lo sport” hanno deciso di inaugurare il nuovo e bellissimo sito con le preview delle 32 squadre NFL. Abbiamo chiesto di poterle ripubblicare su Huddle Magazine aggiungendo i voti ad attacco, difesa, coaching staff e offrendo anche a voi la possibilità di votare.

Gli Eagles sono la squadra più divertente della NFL su 365 giorni. Lo sono in campo da settembre a gennaio. Lo sono durante la offseason quando puntualmente rivoluzionano ogni reparto. Chip Kelly ormai è il padre padrone di questa franchigia, riuscire a capire ogni sua mossa è tanto difficile quanto inutile. Di certo abbiamo intuito che se decide di andare a fondo o in paradiso lo vuole fare unicamente con i suoi uomini: non lo erano DeSean Jackson, Evan Mathis, LeSean McCoy, Jeremy Maclin, Nick Foles, Trent Cole, ecc ecc e non a caso sono stati salutati senza troppi ripensamenti.

Al terzo anno di questa sua continua rivoluzione, Philadelphia inizia ad essere a sua immagine e somiglianza, ma siamo sicuri che nel 2016 ci troveremo ancora qui a raccontarvi dell’ennesima sarabanda di epurazioni e nuove acquisizioni. Ragion per cui meglio limitarsi a ragionare sull’attuale roster.

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OFFENSE

Nick Foles non andava bene, cioè sembrava potesse andare molto bene: nel suo primo mezzo anno nel 2013 aveva sorpreso tutti lanciando solo 2 intercetti a fronte di ben 27 TD in 13 partite di cui solo 10 da titolare. Nel suo secondo mezzo anno, prima di infortunarsi, le cose erano andate meno bene sotto questo aspetto (13 TD, 10 intercetti) e visto che con Kelly niente è mai come sembra, è arrivato il siluramento che ha portato Foles ad atterrare a St. Louis e Bradford a Philadelphia. In realtà nemmeno quest’ultimo sarebbe dovuto essere il QB titolare, ma solo una pedina di scambio per poter arrivare a Mariota, almeno così voleva la narrativa sportiva in fase di draft. Chip ha fatto di tutto per riportarsi a casa il suo QB ad Oregon, ma (per il momento) non c’è riuscito.

L’attuale corpo dei QB agli Eagles è così composto: Sam Bradford, Mark Sanchez, Matt Barkley e Tim Tebow. Quando due anni fa Matt Barkley finì nella città dell’amore fraterno, il mio primo pensiero fu “questo sarà il QB di Kelly”. Lo vedevo molto adatto al tipo di attacco che in questi anni sta importando all’interno della NFL. Devo ammettere che in due stagioni, pur avendone le chance per farlo, l’HC non ha praticamente mai buttato in campo l’ex Trojans, ragion per cui immagino che il mio primo pensiero non fosse così azzeccato. Al momento Barkley è quello che rischia maggiormente di non fare il roster (perché va bene essere rivoluzionari, ma non credo saranno portati 4 QB a settembre). L’ultimo posto se lo giocherà con Tebow: da un punto di vista tattico Barkley è semplicemente un QB backup, Tebow è un QB diverso, molto dipenderà se questa diversità potrà essere vista come una opportunità dal coaching staff dei verdi, in quel caso la lotta per il posto di lavoro sarà impari.

Bradford lancia contro le macumbe dei tre dietro
Bradford lancia contro le macumbe dei tre dietro

Il titolare comunque sarà Sam Bradford. I punti di domanda sullo stato fisico del giocatore in parte hanno distolto l’attenzione sul fatto che comunque anche quando sano non è che abbia fatto onde, nemmeno nell’anno da rookie che nei libri di storia passa come buono. A Philadelphia trova tutt’altro contesto tattico che potrebbe lanciare finalmente la sua carriera tra i pro (ricordiamo che è una prima scelta assoluta), ma dovessimo giudicare per quanto visto sinora dargli un posto da titolare sembra un grosso azzardo. Dietro a lui Mark Sanchez, che dopo le grandi aspettative e le grandi delusioni, si è finalmente ricavato un ruolo di riserva di lusso che gli calza a pennello.

Sulla trade che ha costretto McCoy a far le valigie abbiamo già detto a caldo, meglio soffermarsi ora sui giocatori che dovranno sostituirlo:DeMarco Murray è il miglior RB della lega per quel che riguarda la stagione 2014, averlo strappato ai rivali divisionali dei Cowboys deve essere già un motivo di rivalsa per i tifosi Eagles che non vedono l’ora di vederlo macinare yard con la loro maglia. La gran parte del carico offensivo sarà sulle sue spalle, ma l’aver preso un altro top RB tra quelli disponibili sul mercato rende il running game di Philadelphia qualcosa che probabilmente non si è mai visto in NFL. Ryan Mathews usato per 10 15 portate a partita può essere devastante e con Darren Sproles come gadget player sempre più usato come WR la cosa diventa ancora più inestricabile. Siamo sicuri inoltre che Kelly non disdegnerà la possibilità di schierare due se non tutti e tre questi giocatori in campo contemporaneamente in più occasioni.

Il reparto che lascia meno tranquilli i tifosi è quello della linea offensiva, ma non tanto per le prestazioni, che sono state sempre di altissimo livello, tanto per la gestione che ne sta facendo Kelly: ultimo esempio il taglio di Evan Mathis, benché 34enne, una delle guardie più forti della lega, che per incongruenze caratteriali e contrattuali è stato accompagnato alla porta a giugno inoltrato. Il quintetto resta di primissimo livello, con Jason Peters, Lane Johnson e Jason Kelce su tutti, ma pecca forse un po’ troppo di profondità dietro agli ottimi titolari.

Avete presente DeSean Jackson e Jeremy Maclin in maglia verde? Chi per un motivo, chi per un altro ora sono un ricordo sbiadito. Nel reparto dei ricevitori Kelly ha fatto subito capire che il prototipo di WR che gioca per la sua squadra deve essere un freak atletico e fisico e non c’è spazio per le debolezze o le lamentele. Jordan Matthews prima e Nelson Agholor poi, assieme a Josh Huff ed ad un miracolato (per il momento) Riley Cooper, solo l’attuazione pratica della teoria appena esplicata. Matthews in particolare sembra proprio in rampa di lancia dopo un primo anno in cui è partito piano e, seppur tra alti e bassi, ha fatto intravedere lampi di dominio.

Dietro a loro quattro, c’è un’altra manciata di giocatori (Miles Austin, Seyi Ajirotutu, Jeff Maehl) che lotterà per fare la squadra, come classico di Kelly che adora ammassare corpi specie nelle skill position in questa fase dell’anno.

Tra i TE, strano ma vero, non è cambiato nulla: anche quest’anno sarà l’anno in cui Zach Ertz dovrà trasformare sul campo il dominio che sulla carta il suo fisico dovrebbe permettergli. In questi anni le lacune in fase di bloccaggio gli hanno precluso un utilizzo più estensivo. Mentre Celek resta uno dei rari casi di giocatori nelle skill position antecedenti all’era Kelly (direi solo assieme a Cooper, ecco il motivo per cui l’ho definito miracolato) che non è stato ancora accompagnato alla porta. Già solo per questo dovrebbe essere chiara la sua importanza in questo attacco, al di là di quello che dicono le cifre in calando in questi ultimi 3 anni.

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DEFENSE

Nelle ultime due stagioni gli Eagles sono stati la 28esima e la 29esima difesa NFL per yard concesse. È indubbio quindi che, al di là del tourbillon che ha colpito i ruoli offensivi, questo fosse il principale aspetto da migliorare in questa offseason.

Da un Jarrett Johnson ad un Elvis Dumervil, la metamorfosi di Barwin
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La linea sostanzialmente è rimasta invariata: Fletcher Cox (nelle ultime 9 partite della scorsa stagione miglior DE da 3-4 contro le corse per la NFL e secondo overall dietro a J.J. Watt), Bennie Logan e Cedrich Thornton non necessitavano di upgrade, sono giovani, forti e in fase di miglioramento. Dietro a loro la presenza di Vinny Curry peraltro garantisce oltre a profondità anche qualche chance di presentare dei fronti a numero di giocatori pari. Mentre Beau Allen per il momento resta il re stravagante di instragam a fronte di un utilizzo sinora molto limitato.

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Dopo che avrai letto tutto il preview guarda i voti che abbiamo assegnato ad offense, defense e coaching staff ed esprimi la tua valutazione sui Philadelphia Eagles 2015.

[review]

I voti di Gabriele Balzarotti

Offense - 80%
Defense - 70%
Coaching Staff - 75%

75%

Dopo aver letto tutto l'articolo votate anche voi, da 1 a 10 decimali inclusi, per dirci qual'è il valore degli Eagles 2015 oppure lasciate un commento.

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“Datemi un divano e vi racconterò il mondo (sportivo)” o ancor meglio “un corpo immerso in un evento sportivo riceve una forza uguale e contraria che lo spinge a dire necessariamente la sua opinione a riguardo”.

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