[NFL] Decalogo per il tifoso NFL italiano

[quote font=”play” font_style=”italic” bgcolor=”#DFFFE1″ arrow=”yes”]Gianni Cidioli su Endzone.it ha scritto un bellissimo articolo con dieci consigli ai tifosi NFL italiani per godersi meglio il proprio sport preferito. Noi di Huddle Magazine li condividiamo tutti e ve li riproponiamo.[/quote]

Dieci consigli per stare sereni, e godersi il nostro sport anche attraverso i social network, dedicati ai tifosi NFL italiani. L’undicesimo consiglio ve lo do anticipatamente: l’ironia, e soprattutto l’autoironia, non è mai troppa. #sapevatelo.

Si gioca in 11, all’anagrafe fa “football” ma non è uguale a quell’altra cosa in cui ogni anno scoppiano 5-6 scandali per gare truccate in giro per il mondo. Di conseguenza evitate epiteti tipo “ladri”, “favoritismi”, “lo sappiamo tutti che…” perchè… ehm, lo sappiamo tutti che… non è così.

Le gare a chi ce l’ha più lungo dovreste averle smesse a circa 12 anni, dopo averne perse troppe, anche contro esemplari di etnia cinese. Di conseguenza inondare un post di proprie considerazioni con in mente l’equazione “più scrivo più ho ragione” è degna di un qualsiasi talk show politico nostrano.

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Gli highlights dei giocatori di college che trovate su youtube non sono ESATTAMENTE un sunto oggettivo della carriera di un prospetto. E’ come quando la mamma parla di voi alle amiche: non racconterà mai quando è dovuta venire in commissariato a ritirarvi sbronzi marci, ma si soffermerà lungamente sul vostro ultimo (ed unico) 8 in un compito di matematica.

I giocatori sono professionisti stipendiati. Le bandiere sono quelle che sventolano fuori dagli edifici pubblici, o al massimo dagli yacht immatricolati in paradisi fiscali. Cercate di coglierne la sottile ma fondamentale differenza.

Le dichiarazioni alla stampa, sono dichiarazioni. E sono alla stampa. Smettetela di fare cuoricini a tutto spiano sotto al vostro giocatore preferito che dice “Starò tutta la vita ai Maremma Cinghials”, perchè è sottinteso che la frase termini con “… finchè pagano bene”.

Se siete tifosi di lunghissima data, evitate ti torturarci al grido di “Eh ma i veri campioni erano Pippo, Pluto e Paperino che giocavano nel 1890 quando il football era così così e cosà ed era uno sport MOLTO PIU’ VERO”. Non parliamo del Wrestling: lo sport evolve, ci aspetteremmo che lo facessero anche i tifosi.

Il football è uno sport di squadra, e come detto sopra, è cambiato. Chiedersi qual’è stato il miglior quarterback di tutti i tempi o il miglior punter mancino sotto i 6 piedi di tutti i tempi è come chiedersi se va più forte il treno o è più buona la cioccolata.

Può darsi che qualcuno non la pensi come voi. NO PANIC, vi giuro che può accadere, e vi assicuro anche che quelli che non la pensano come voi, quasi sempre sono persone normali, purtroppo non sono dei Soldati dell’Impero come voi vorreste, può capitare.

Giocano loro, non giocate voi. Per quanto trasudiate orgoglio per la jersey, dovete ricordarvi che siete parte assolutamente infinitesimale, oserei dire trascurabile, di questo gioco. Ricordatevelo quando decidete di inondarci con tristezza o euforia causa sconfitta o vittoria della vostra squadra. Non riducetevi alla brutta copia digitale di quelli che dopo uno scudetto o una coppa, fanno il bagno nella fontana, bagno che poi finisce con inseguimento da parte dei vigili.

Il plurale dei termini inglesi, quando scrivete in italiano E’ UGUALE AL SINGOLARE!

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