[NFL] Preview 2015: Tampa Bay Buccaneers

Gli amici di “Quel che passa lo sport” hanno deciso di inaugurare il nuovo e bellissimo sito con le preview delle 32 squadre NFL. Abbiamo chiesto di poterle ripubblicare su Huddle Magazine aggiungendo i voti ad attacco, difesa, coaching staff e offrendo anche a voi la possibilità di votare.

Successivo al Super Bowl vinto nel 2002, sono 2 le apparizioni ai playoff (e 0 le vittorie in esse), 2 le stagioni con 10 o più vittorie (peraltro una delle quali non è valsa la qualificazione alla post season) e sono 2 le vittorie raggiunte l’ultima stagione che hanno consegnato alla squadra la prima scelta assoluta. I Bucs occupano l’ultimo posto di una division, che sembra in involuzione, ormai da 4 anni consecutivi e, pur parlando della franchigia NFL meno vincente di sempre (.385, i penultimi, gli Arizona Cardinals, li precedono ben staccati a .420), solo nel loro anno di debutto (il 1976) erano riusciti a raggiungere un numero di vittorie inferiori a quanto fatto nel 2014 (0-14). In questo contesto è facile capire che non è una prima scelta che può risolvere ogni problema.
A proposito di prima scelta, nonostante quasi 40 anni di sconfitte è solo la quinta volta che Tampa sceglie prima di tutti, le altre quattro tutte antecedenti al 1987: del DE Lee Roy Selmon, scelto nel 1976, non si possono che spendere elogi, Hall of famer dal 1995, anche difensore nell’anno nel 1979, tre volte first team all-pro, presente nel team della decade NFL per gli anni ’80; l’anno successivo non andò poi così bene con il RB Ricky Bell; anche le altre due prime scelte assolute arrivarono in back to back (occhio alla prima assoluta 2016?): 1986 Bo Jackson, 1987 Vinny Testaverde. Il primo è stato un icona dello sport americano a tutto tondo, ma non a Tampa, dove appunto non ha mai giocato, il secondo ha cambiato 7 squadre in NFL, dimostrando di poterci stare tutto sommato, ma gli anni migliori li ha donati ai Jets.

OFFENSE

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Jameis Winston quindi almeno dal punto di vista della cabala e della storia, si inserisce in un contesto ostile, non a caso quando si parla della possibilità di vincere un Super Bowl anche con QB mediocri il riferimento che si fa è sempre quello di Brad Johnson e di quei Buccaneers. L’ex Seminoles però almeno potenzialmente sembra essere fatto di tutt’altra pasta. L’hanno criticato per qualche “stupidaggine” al college (il furto delle chele di granchio resta una storia per certi versi affascinante), non è un prodotto finito dal punto di vista tecnico ovviamente, ma tutto questo scetticismo attorno al suo conto per quello che ho visto, fatico a capirlo. In realtà il dubbio più grosso a dopo la FA e dopo la prima notte del draft riguardava la linea offensiva…
L’arrivo, via trade, l’anno scorso di Logan Mankins non ha sorto benefici immediati globali, pur avendo l’ex Pats fatto una buona stagione stando ai ratings di PFF. Ratings che risultano impietosi per l’attuale lato destro: Omameh ha giocato tanto e male in RG, Pamphile al momento sarebbe il RT titolare, ma per il poco che abbiamo visto l’anno scorso, non c’è da stare tranquilli.

Al giorno 2 del draft, però Tampa ha investito due secondi giri per potenziare e dare profondità proprio a questa zona nevralgica del gioco: una stagione migliore per i Bucs passa per forza attraverso Donovan Smith (OT) e Ali Marpet (C/OG), quest’ultimo in particolare viene da un college (almeno a me) sconosciuto, Hobart and William Smith Colleges, terza divisione e per prenderlo c’è voluta anche una trade up.
Presa di petto la questione QB e la sua protezione, il resto dell’attacco necessitava di ben pochi aggiustamenti, nonostante questo non sono del tutto trascurabili le acquisizioni, via quinto e sesto giro di due ricevitori: Kenny Bell e Kaelin Clay. Mi vorrei soffermare in particolar modo sul primo, prodotto di Nebraska, che storicamente non è per nulla una università amica nei confronti dei WR. Bell però può essere un complemento perfetto rispetto ai due totem Jackson ed Evans, avrà la concorrenza di Louis Murphy da battere, ma si può fare. Mentre Clay lotterà per il posto in squadra soprattutto negli special team come ritornatore.


Per il resto del lineup ci si aspetta un salto di qualità da parte del TE Austin Seferian-Jenkins al suo secondo anno e soprattutto non si vede l’ora di vedere all’opera Charles Sims, terzo giro 2014, che per il momento ha confermato la tradizione che vuole i RB dei Buccaneers spaccarsi con una certa costanza e facilità. Il posto da titolare comunque per ora è sempre ad appannaggio di Doug Martin (un altro che non resta mai sano per più di due sospiri), anche se attorno alla sua testa iniziano a veleggiare condor chiamati trade. La cosa non mi sembra così probabile, specie in questa fase di offseason, anche se qualche squadra (…..Dallas?) interessata al ruolo potrebbe esserci, mi limito per ora a riportare la notizia data da giornali locali qualche settimana fa.

DEFENSE

Tampa Bay in questi anni c’ha abituato a free agency molto aggressive, poi puntualmente rinnegate negli anni successivi, come abbiamo visto in attacco non è arrivato praticamente nessuno a livello di mercato libero, diversamente è stato in difesa, dove però, rispetto agli anni passati, si è andato a cercare più il giocatore funzionale al proprio schema e alla propria idea difensiva, piuttosto che il nome di grido e dal contratto pesante.

In questa ottica vanno classificati gli arrivi di giocatori come Henry Melton(DT), George Johnson (DE), Bruce Carter (LB), Chris Conte (S) e Sterling Moore (CB), praticamente uno per ruolo e quasi tutti cresciuti in una cover2, schema che a Tampa è piuttosto familiare storicamente tanto da definirne una variante come tampa2 e dove non a caso allena un allenatore (Lovie Smith) che ha portato ai massimi livelli questo tipo di difesa.

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Dopo che avrai letto tutto il preview guarda i voti che abbiamo assegnato ad offense, defense e coaching staff ed esprimi la tua valutazione sui Buccaneers 2015.

[review]

I voti di Gabriele Balzarotti

Offense - 60%
Defense - 55%
Coaching Staff - 60%

58%

La nostra media

Quella che vedete a destra è la media matematica dei due reparti più coaching staff. Dopo aver letto tutto l'articolo votate anche voi, da 1 a 10 decimali inclusi, per dirci qual'è il valore dei Buccaneers 2015 oppure lasciate un commento con la vostra opinione.

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“Datemi un divano e vi racconterò il mondo (sportivo)” o ancor meglio “un corpo immerso in un evento sportivo riceve una forza uguale e contraria che lo spinge a dire necessariamente la sua opinione a riguardo”.

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