[NFL] Preview 2015: New England Patriots

Gli amici di “Quel che passa lo sport” hanno deciso di inaugurare il nuovo e bellissimo sito con le preview delle 32 squadre NFL. Abbiamo chiesto di poterle ripubblicare su Huddle Magazine aggiungendo i voti ad attacco, difesa, coaching staff e offrendo anche a voi la possibilità di votare.

Questa cavalcata attraverso le 32 squadre non poteva che iniziare che con i campioni in carica, i New England Patriots, che hanno vissuto una offseason più tribolata del preventivabile sia in fase di mercato (con partenze illustri) che per quel che riguarda le sanzioni riguardanti il “deflate gate”: le scelte prelevate influiranno sulle prossime due stagioni (prima 2016 e quarta 2017), il milione di multa benché sia la sanzione pecuniaria più alta mai inflitta in NFL fa il solletico anche considerando che non saranno spesi gli stipendi del giocatore squalificato e qui appunto veniamo alla parte della penalizzazione che più ha impatto su questa stagione, ovvero il ban per 4 giornate di Tom Brady, che stando alle indagini non poteva non sapere e non ha collaborato come richiesto. Non sappiamo al momento se le giornate saranno ridotte (l’appello è stato fissato per il 23 giugno), ma già il fatto che il giudice per il ricorso per le sanzioni alla squadra fosse Goodell ha fatto desistere il proprietario Kraft di proseguire la battaglia per quel ramo della penalizzazione.

kraft goodell OFFENSE

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Sarà quindi un attacco inizialmente orfano dell’uomo che è stato l’anima di questa squadra in campo negli ultimi 15 anni. Al debutto, l’opener stagionale contro gli Steelers, mancherà anche LaGarrette Blount, ma tutte le attenzioni saranno per Jimmy Garoppolo, ennesimo backup nell’era Brady attorno ai quali negli anni si sono addensate le più disparate fantasie, da Matt Cassel (ora rivale divisionale con i Buffalo Bills) sino a Ryan Mallett (per la precisione, New England dal 2000 ad oggi ha draftato 8 QB, ai quali aggiungere undrafted meritevoli di menzione come Hoyer o Gutierrez, il massimo in NFL nello stesso lasso di tempo è 9). Garoppolo avrà la chance per mettersi in mostra e più che impensierire Brady, queste prime partite potrebbero essere un seme gettato nell’orto della NFL, con la speranza di essere raccolto tra un paio d’anni dall’ennesimo GM che si lascia affascinare da poche ma positive prestazioni dietro a veterani affermati o visto che Brady non è immortale (anche se è stato sepolto troppo presto troppe volte), guadagnare qualche punto nella considerazione che hanno di lui Belichick e il coaching staff dei Patriots.

Blount come detto sarà costretto a saltare la prima partita per delle “marachelle” fatte ad inizio della scorsa stagione quando era proprio in maglia Steelers. LaGarrette è un bischero che in questi anni sembra essere stato gestito in maniera positiva solo a New England, non che a Tampa ed a Pittsburgh giocasse male, ma la gestione di tutto il pacchetto è sempre stata complicata e l’ha portato sempre a defenestrazioni senza problemi. Qui sembra l’unico punto fermo di un reparto che negli anni ha sempre avuto modo di tirar fuori carneadi poi in fretta ritornati nel dimenticatoio: Brandon Bolden e Jonas Gray hanno avuto le loro chance, a breve quest’anno potrebbe toccare anche a James White o a Tyler Gaffney (“rubato” ai Carolina Panthers l’anno scorso nel passaggio alla injury reserve post draft). Mentre Travaris Cadet, in arrivo da New Orleans, è l’ennesimo tentativo di trovare un nuovo Kevin Faulk.

Salvo la parentesi sfavillante (benché sforunata nel finale) di Randy Moss, tra i ricevitori si è fatto sempre di necessità virtù, l’avere un QB come Brady poi aiuta molto a costruire il game plan adatto alle proprie armi. Ormai l’underneath è talmente pieno che diventa difficile per le difesa individuare le tracce percorse dai vari Welker (prima…e anche poi?), Edelman, Amendola e soci. Anche quest’anno non fa eccezione, con Brandon LaFell ad interpretare il ruolo del ricevitore di stazza in grado anche di bloccare e gli altri a ruotare vorticosamente per il campo. Nel sottobosco, tra i vari Dobson, Boyce e Gibson, una menzione particolare la merita Brian Tyms (191 per 93 kg) che l’anno scorso abbiamo avuto modo di vedere per pochissimi snap e che dovrà dimostrare di non essere solo una freccia sul profondo se vorrà vedere un po’ di più il campo.


Questa sorta di caos controllato pervade la gestione di tutto il roster, non fa quindi eccezione il reparto di TE, che si fonda su Gronkowski, ma che dietro a lui ha un giocatore per ogni specialità. Infatti, oltre ai già presentiHoomanawanui e Tim Wright (arrivato da Tampa l’anno scorso), questa offseason è arrivato via FA prima del draft Scott Chandler da Buffalo; via draft al sesto giro A.J. Derby da Arkansas; e poi successivo al draft s’è deciso di aggiungere competizione andando a firmare Fred Davis per capire se le sue condizioni fisiche gli permetteranno un’altra stagione tra i pro. Siamo davanti a 6 TE, magari poi ne resteranno solo 3, ma per ora, escluso il totem, è una lotta senza prigionieri.

In linea, dopo lo scossone derivante dalla trade che ha portato Logan Mankins in Florida, il reparto ha lentamente ma con efficacia trovato una sua quadratura. In questi mesi sono arrivati due quarti giri dal draft, che avranno tutto il tempo di inserirsi e dimostrare di poter essere utili nei prossimi anni.

DEFENSE

La più grossa garanzia del reparto difensivo resta sulla sideline: le intuizioni tattiche e di gestione del personale di Bill Belichick valgono tanto in attacco quanto in difesa. L’infornata di giovani arrivata al draft di quest’anno (7 scelte su 11, incluse le prime 4) è un chiaro segnale che c’era bisogno di ricaricare il reparto specie per quel che riguarda le linee. Molti di questi (tutti meno Malcolm Brown?) non saranno titolari sin da subito e quindi non sono un upgrade immediato per la squadra, ma garantiscono molta duttilità e vanno ad incendiare quelle lotte tra training camp e stagione avviata che spesso hanno fatto la fortuna dei Patriots.

In generale Ninkovich e Collins continueranno ad essere le colonne sopra le quali costruire tutto il resto. Ci si aspetta un ritorno a pieno regime fisico di Chandler Jones e di Jerod Mayo, il quale però sono due anni che raccoglie solo 6 partite a stagione: dietro a loro si registra un nuovo arrivo, molto interessante, come quello di Sheard, che garantisce duttilità, capace sia di partire mano a terra che a nascondersi all’interno del front 7; mentre per rafforzare il reparto dei LB oltre ai giovani già accennati (Xzavier Dickson merita la citazione, sia per il nome che per il cognome e le due cose potrebbero essere la prima conseguenza della seconda…), bisogna registrare il ritorno di veterani come Dane Fletcher e Brandon Spikes: con quest’ultimo nelle vesti del figliol prodigo, specie se andiamo a rileggerci le sue esternazioni al momento della firma per i Bills poco più di un anno fa.

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Dopo che avrai letto tutto il preview guarda i voti che abbiamo assegnato ad offense, defense e coaching staff ed esprimi la tua valutazione sui Patriots 2015.

[review]

I voti di Gabriele Balzarotti

Offense - 85%
Defense - 70%
Coaching Staff - 95%

83%

Quella che vedete a destra è la media matematica dei due reparti più coaching staff. Dopo aver letto tutto l'articolo votate anche voi, da 1 a 10 decimali inclusi, per dirci qual'è il valore dei Patriots 2015 oppure lasciate un commento con la vostra opinione.

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“Datemi un divano e vi racconterò il mondo (sportivo)” o ancor meglio “un corpo immerso in un evento sportivo riceve una forza uguale e contraria che lo spinge a dire necessariamente la sua opinione a riguardo”.

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4 Commenti

  1. Un articolo pubblicato il 19 giugno che parli ancora di Wright e Spikes merita una sonora tirata di orecchie…

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