[NFL] TOP (& FLOP) della stagione 2014: Dallas Cowboys

Dall’ultimo Vince Lombardi Trophy portato tra le mura di Dallas sono trascorse ormai venti primavere. Molte di queste non sono state semplici per i Cowboys, considerando che, se escludiamo il 1996, anno successivo all’ultimo trionfo, da allora fino all’inizio della passata stagione i texani avevano giocato soltanto sette partite di playoff, perdendone sei. La post-season sembrava diventata una chimera, così come il modesto record di 8 vittorie e 8 sconfitte, conquistato nelle ultime tre stagioni consecutivamente. Quest’anno, però, Dallas ha deciso di tornare fuori dal guscio.

È stata una stagione storica per molti aspetti, soprattutto a livello offensivo. Il leader e trascinatore dell’attacco dei Dallas Cowboys quest’anno è stato un DeMarco Murray da record. Sempre oltre le 100 yard nelle prime sette partite consecutive di regular season, primo a riuscirci nella storia NFL. Striscia poi allungata ad otto contro i Redskins, giusto per essere sicuri di mantenere il primato a lungo. Su 16 gare giocate, 12 oltre la fatidica soglia, utili a cancellare uno storico record di franchigia appartenuto ad Emmitt Smith, con 1.845 yard totali macinate in stagione regolare, in 392 portate (4.7 yard di media). Non è un caso che Dallas sia stata al secondo posto per yard totali su corsa (2.354) e, ovviamente, a partita (147.1), alle spalle soltanto degli incredibili corridori in maglia Seahawks. Terzo risultato, invece, in termini di touchdown prodotti, ben 16, di cui 13 portano il marchio a fuoco di Murray. Se la stagione di quest’ultimo è stata mostruosa, Joseph Randle si è dimostrato un’ottima seconda linea, portando a casa 343 yard in 51 portate (6.7 di media) e tre viaggi in end zone. Tutto perfetto, insomma, nel backfield texano.

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Un altro, importante record di franchigia è stato superato durante la scorsa regular season, ma, prima di arrivarci, è il momento di citare il timoniere che ha guidato i Cowboys ai loro grandi successi di questa annata.
Tony Romo Dallas CowboysTony Romo ha, in parte, cancellato le critiche che da sempre girano intorno al suo nome con una stagione incredibile per continuità di rendimento e numeri fatti segnare sul campo: 304 completi su 435 tentativi (69.9%), una media spaventosa, per 3.705 yard di guadagno con ben 34 touchdown pass ed appena 9 intercetti, di cui 3 soltanto nella partita d’esordio contro i Niners. Delle ultime otto partite giocate, quelle che, solitamente, l’hanno sempre messo più in difficoltà in carriera, Romo ha steccato soltanto nella prima sfida contro gli Eagles, lanciando due intercetti e nessun uomo in end zone, mentre, per il resto, ha messo insieme 1.916 yard con 20 TD pass ed appena una palla persa, nell’ultima e pressoché inutile gara stagionale contro i Redskins. Il passer rating narra di un 113.2 straordinario, che da solo basterebbe a definirne la produttività quest’anno.

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Da non dimenticare, però, è l’incredibile protezione offerta al quarterback da un’offensive line perfetta per lunghi tratti della stagione, con un rookie, Zach Martin, sorpresa assoluta ed un Tyron Smith in grado di vincere, a seguito della vittoria nella Week 6 contro i Seahawks, il premio di Offensive Player of the Week in NFC. Le 115 yard, con touchdown annesso, di Murray contro Seattle sono parte di una prestazione meravigliosa della linea, premiata con un riconoscimento che mancava da 10 anni e da Brian Waters in maglia Chiefs per un offensive lineman.

Dez Bryant CowboysSe Murray non ha deluso nemmeno in termini di ricezione, portando a casa 416 yard in 57 ricezioni, pur senza touchdown, ci ha pensato un quartetto eccezionale, guidato dal terrificante Dez Bryant, a regalare viaggi in end zone e punti a Dallas. Il record di cui si parlava poc’anzi è quello dello stesso Bryant, capace di varcare le soglie avversarie per ben 16 volte durante la regular season, primato di franchigia per un receiver, cui ha aggiunto 1.320 yard macinate in 88 ricezioni (15 di media!), con ben 22 giocate da oltre 20 yard. A lui si sono aggiunti un Jason Witten mai domo da 703 yard e 5 touchdown, un Terrance Williams superbo quando la palla è nelle zone più calde del campo, come dimostrano gli 8 touchdown in 37 ricezioni (621 yard) ed un Cole Beasley da soli 12 drop su 49 target ed altre quattro segnature. Menzione d’onore non può mancare per il buon Gavin Escobar, capace di tramutare (quasi) ogni pallone in oro: 9 ricezioni totali, 4 touchdown.

I 467 punti segnati in regular season, 29.2 a partita, rappresentano il quinto risultato assoluto in NFL, un solo punto alle spalle dei Patriots. Niente male nemmeno il risultato di 383.6 yard macinate a partita, altro dato tra i più alti registrati nella Lega durante la scorsa stagione. Se la difesa ha concesso ben 355.1 yard di media, non certo un numero tra i più contenuti, ha salvato la faccia contenendo i danni in termini di punti subiti: 352, 22 a partita. A deludere, in particolare, è stata la difesa sui lanci dei quarterback avversari, capaci di completare con una percentuale del 66.5% per la bellezza di 4.031 yard (251.9 a partita). I Cowboys, però, non si sono fatti prendere dal panico in redzone, lasciando strada per appena 22 touchdown e mettendo insieme la bellezza di 18 intercetti. Assai meglio si è comportata la retroguardia nel contenere il gioco di corse avversario: in 392 attacchi hanno lasciato campo libero per 1.650 yard, 103.1 di media, ma in questo caso si alza considerevolmente il numero delle segnature altrui festeggiate (18).

Reggie Wayne, Rolando McClainNumeri non eccezionali sono arrivati in termini di tackle (1.001), ma, soprattutto, per quanto riguarda i sack (28). Ottime statistiche, invece, quelle sui pass deflected (85) e, come detto, per quanto riguarda gli intercetti (18), riportati per 228 yard e 2 touchdown. Fantastico è come Dallas abbia recuperato ben 13 dei 15 fumble forzati, aggiungendo una terza segnatura extra al conteggio precedente. Arrivando ai numeri individuali, nessuno ha sfondato quota 100 tackle, ma, senz’altro, la stagione di Barry Church può dirsi piu che soddisfacente con 97 di questi, 6 pass deflected e 2 intercetti. Il migliore nella retroguardia dei Cowboys è Bruce Carter, che ha unito 68 tackle e 1 sack a 8 pass deflected e la bellezza di 5 intercetti, di cui uno riportato nella end zone avversaria. Da sottolineare anche i 74 tackle, con 5 pass deflected, 3 intercetti e 2 fumble recuperati di J.J. Wilcox. Jeremy Mincey, invece, è stato il primatista in termini di sack messi a segno (6).

La stagione dei Cowboys è stata senza dubbio molto migliore della loro entrata in scena contro i Niners. Un Romo ancora in preda ai propri incubi e ai propri limiti, un Murray alle prese con la questione fumble, tema che ha aggiunto un’unica, piccola nota dolente al suo inizio da urlo. È lo stesso runningback, in premiata ditta con Bryant, a riportare le cose sulla retta via e al successo contro i Titans. Dallas finisce sotto 21-0 contro i Rams, ma ha la forza di recuperare lo svantaggio e portare a casa una vittoria da brividi, firmata da Williams in attacco e da Carter all’intercetto. Romo scalda i motori e Murray è un treno in piena corsa: niente da fare nemmeno per i Saints e i texani volano a tre vittorie consecutive. Che diventano ben presto ben sei quando il quarterback da San Diego aiuta Murray a piegare l’ostacolo Arian Foster al supplementare, prima della meraviglia compiuta dall’offensive line di Dallas contro i campioni NFL in carica e che Escobar si dimostri un miglior compagno di giochi per il mostruoso Bryant di quanto non sia Larry Donnell per il fenomenale Odell Beckham Jr. Texans, Seahawks e Giants cadono come birilli. I derelitti Redskins hanno uno scatto d’orgoglio e sconfiggono i Cowboys all’overtime, ma, giunti a metà stagione, i texani non hanno proprio nulla di cui rimproverarsi.

Terrance Williams CowboysIl periodo, però, è delicato e Dallas se ne accorge quando Brandon Weeden è incapace di sostituire Romo a dovere e i Cardinals impongono la seconda sconfitta in fila. Dennard Robinson e i Jaguars, così come Beckham e i Giants, non possono, però, nulla di fronte alla furia di Bryant che, con Romo tornato saldamente al timone, decide le due sfide e guida i Cowboys all’ottimo record di 8-3. Gli Eagles puniscono ogni singolo errore dei texani e li allontanano dai playoff, ma le ultime quattro partite dimostrano in maniera decisa e decisiva che, quest’anno più che mai nella storia recente della franchigia, Dallas vuole far parte della contesa. I Bears sono ridotti in brandelli da un Murray stellare, che si ripete accompagnato, nemmeno a dirlo, dal duo Romo-Bryant nel prendersi una dolce vendetta su Philadelphia, tramortita e con un piede fuori dalla post-season. Il colpo inferto diventa decisivo quando un attacco fenomenale e una difesa sugli scudi stendono i Colts e Dallas conquista la NFC East. La vittoria finale sui Redskins, la numero 12 su 16 gare giocate, serve soltanto a mettere in chiaro che i texani hanno vinto tutte le otto gare giocate in trasferta e ai playoff non staranno certo a guardare.

Le recenti disfatte in post-season mettono una pressione non indifferente sulle spalle dei Cowboys, che, nel Wild Card Game contro i Lions, partono malissimo e rischiano di veder finire nuovamente la loro stagione in anticipo. Murray e Bryant giocano sottotono, ma le loro delusioni lasciano spazio ad un Williams straordinario, lanciato splendidamente da un Romo sugli scudi. Sono due touchdown del receiver da Baylor a cambiare la storia della partita, insieme con le giocate decisive di un immaturo, ma quanto mai scatenato DeMarcus Lawrence. Quest’ultimo, nell’ultimo drive utile per Detroit, dapprima recupera un fumble e, nel tentativo di riportarlo, perde il contatto col pallone e lo lascia nuovamente agli avversari, poi, mai domo, si regala un sack su Matthew Stafford sul 4&3 decisivo, provocando nuovamente un fumble, che questa volta recupera e tiene ben saldo vicino alla metà campo. Vince Dallas 24-20, ma nel Divisional i Packers ed Aaron Rodgers sapranno dar vita ad un secondo tempo mortifero per i texani.
Dez Bryant CowboysA nulla serviranno gli ennesimi touchdown stagionali di Williams e Murray di fronte allo strapotere del quarterback avversario, anche se Dallas si costruisce un’occasione d’oro per un nuovo successo proprio nell’ultimo drive disponibile. Sul 4&2 decisivo Romo dimostra tutta la sua crescita stagionale lanciando Bryant nei pressi della end zone. Il receiver compie una presa meravigliosa su Sam Shields, ma Mike McCarthy lancia la flag rossa, dichiarando l’incompleto. Gli arbitri prendono una decisione tanto difficile quanto azzeccata: Bryant, nel tentativo di guadagnare yard extra ha scordato di mantenere il pieno controllo del pallone. La stagione dei Cowboys, tra molti rimpianti, finisce qui.

La notizia che ha sconvolto i tifosi dei Cowboys è stata la partenza di Murray in free agency, finito, per altro, in casa di un’avversaria diretta in NFC East, la stessa Philadelphia che aveva punito durante la scorsa annata. Non sono in pochi, però, a pensare che 40 milioni di dollari per 5 stagioni, di cui 21 garantiti, siano una cifra astronomica, che Dallas ha fatto bene a non sborsare. Nel frattempo è arrivato Darren McFadden dai Raiders per coprire la falla e i texani si sono regalati un innesto fenomenale come Greg Hardy per puntellare la retroguardia. Sicuri che, con molte certezze in più, si possa affrontare una nuova e ancor migliore stagione l’anno prossimo.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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