La Strada verso il Draft: Ameer Abdullah

Ruolo: running back – College: Nebraska – Classe: senior
Età: 22 – Altezza: 175 cm – Peso: 88 kg

strada draft provvisorioIl punto focale dell’attacco dei Cornhuskers, il giocatore dal quale sono dipese gran parte delle fortune della squadra nella passata stagione, è un running back tosto e potente, che ricorda molto da vicino un giocatore su cui sono state spese molte parole durante l’ultima annata NFL: Ray Rice.

Come l’ex giocatore dei Ravens, Ameer Abdullah è undersize, ma è forte fisicamente, agile e possiede un ottimo equilibrio, grazie soprattutto al suo baricentro basso. La sua corsa è sempre decisa e si basa molto su una forte accelerazione che gli permette di guadagnare qualche yard in più anche dopo il primo contatto. Una delle sue qualità migliori è, senza dubbio, la coordinazione. Ha delle finte di corpo che al college hanno fatto la differenza e gli hanno permesso anche di andare per l’home run. Questa coordinazione gli permette di non perdere velocità mentre esegue la finta e, nel frattempo, porta il difensore a perdere il suo bilanciamento e, di conseguenza, a perdere potenza nel tackle.

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Sa come lanciarsi nei varchi per guadagnare più yard possibili, qualità che gli torna molto utile nelle goal line situations, ed in campo aperto, pur non avendo una velocità di punta impressionante, è bravo nell’eseguire dei cambi di direzione repentini verso la zona più sguarnita del campo. È capace di muoversi bene anche fuori dal backfield, anche se negli schemi di Nebraska gli veniva richiesto raramente, ed in NFL è una caratteristica che può affinare.

I problemi maggiori arrivano col blocking. Ai Cornhuskers, fondamentalmente, non gli veniva chiesto di bloccare, ma nelle poche volte in cui si è trovato a proteggere il suo quarterback è stato facilmente superato. In NFL, con rusher decisamente più esperti e potenti, rischia di essere letteralmente spazzato via. Potrà certamente lavorarci su e migliorare, ma al momento è un difetto che potrebbe fargli perdere qualche posizione sulle draft board dei general manager NFL.

ameer abdullahCon l’allenamento e l’esperienza, Abdullah può diventare il running back principale di qualsiasi squadra, perché è bravo in campo aperto, corre in maniera intelligente ed è anche abile nell’aggiustare e catturare la palla quando viene impiegato in situazioni di passaggio. Potrebbe facilmente effettuare la transizione tra i pro, avendo già ricoperto un ruolo pieno di responsabilità al college ed essendo pienamente maturo come atleta.

Con ancora tutta la free agency davanti, è veramente molto difficile, se non impossibile prevedere in quale squadra potrebbe finire. Essendo, al momento, il terzo running back della sua classe, dietro ai fenomeni Melvin Gordon e Todd Gurley, molto dipenderà dal giro in cui verranno scelti i suoi compagni. Potrebbe uscire al secondo come al terzo giro e più avanti dovesse andare, più probabilità ci sono che la squadra che lo sceglierà possa fare un affare. Basandoci su quelli che sono gli attuali need delle squadre, ci sentiamo di segnalare i Vikings e i Ravens come destinazioni che potrebbero favorirlo.

A Minnesota, con la situazione Adrian Peterson in piena evoluzione, potrebbero decidere di voltare pagina e affidarsi ad un giovane prospetto come Abdullah che, nel giro di pochi anni, possa diventare il workhorse del gioco a terra. A Baltimore, nel caso Justin Forsett non dovesse rifirmare e visti i pochi progressi di Bernard Pierce, troverebbe una situazione ideale per imporsi sin da subito come pretendente ad un ruolo da starter. Si troverebbe anche in un sistema che si adatta perfettamente alle sue caratteristiche e in cui potrebbe proseguire la grande tradizione di running back della franchigia del Maryland.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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