[NFL] Super Bowl XLIX: Preview

Ci siamo. Glendale, Arizona, 1 febbraio 2015. Di fronte i New England Patriots, clamorosi vincitori di una AFC dominata per gran parte della stagione, e i Seattle Seahawks, reduci da una seconda parte di stagione devastante, minata solo parzialmente da una vittoria nel Championship molto più miracolosa di tanti episodi di biblica memoria.
Quello che però è lampante è come alla partita più importante siano arrivate di gran lunga le due squadre migliori di questa stagione NFL.

Cominciando dai campioni della NFC, i Seahawks hanno alzato il volume proprio quando ce n’era bisogno. La difesa che ha concesso meno punti durante la regular season è stata la loro. Ma per contestualizzare meglio gli sforzi che la squadra di Pete Carroll ha compiuto nell’ultima parte di stagione, quando le bastava vincere tutte le partite per ottenere la prima piazza nel seeding della NFC, basta pensare che ha concesso solo 6,5 punti a partita in quelle gare (week 11-16) contro i 15,6 che le sono bastati per vincere questa speciale statistica sulle sedici settimane. Prima difesa, per distacco, sui passaggi e terza sulle corse. I soli 37 sack registrati rendono bene l’idea di come la “legion of boom” abbia dominato, prima di tutto con tempismo e solo poi con le qualità di placcatori e marcatori di fantastici defensive back come Richard Sherman, Byron Maxwell, Earl Thomas, Kam Chancellor. Prima di tutto organizzazione, poi arrivano gli atteggiamenti oltre le righe e i commenti arroganti.

In attacco, Russell Wilson gestisce quello che è un attacco su passaggio statisticamente al di sotto della media, ma che può contare nel backfield su un playmaker vero e proprio in Marshawn Lynch. Per quanto l’ex Bills sia prevedibile nel suo incedere, spacca placcaggi uno sull’altro fungendo anche da barometro della condizione mentale della sua squadra; esempio classico il Championship, in cui nel maggior momento di inerzia per Seattle, Lynch è andato a prendere il touchdown del sorpasso asfaltando i difensori avversari.
In generale, la chiave per mantenere Seattle in controllo è quella di costringere Wilson a lanciare dalla tasca, perché in movimento ha dimostrato più volte di poter chiudere la partita anche solo con un buon drive quando serve di più.

Passando alla qualificata della AFC, i Patriots, cominciamo dall’attacco. La differenza di 12 tra palle perse e recuperate è una dimostrazione di quanto l’attacco di Bill Belichick e Josh McDaniels non tema confronti nella protezione del pallone, fattore cruciale contro gli astuti difensori di Seattle. Il runningback è LeGarrette Blount, un cavallo da tiro completamente gratificato dalla possibilità di marciare e far valere il suo fisico nel sistema di gioco grigio-blu. Stesso discorso per gli altri attaccanti: nessuno di livello eccelso ma tutti funzionali al sistema, basti vedere Brandon LaFell, bistrattato in Carolina ma risorto ricevendo i passaggi di Tom Brady.

La migliore arma del quarterback da Michigan rimane Rob Gronkowski, il tight end per cui addirittura si parla di titolo di MVP. Troppo grande per i defensive back e troppo veloce per i linebacker: il classico “matchup nightmare” che ha fatto scuola nella NFL contemporanea. È talmente ovvio che sarà lui l’uomo da tenere d’occhio che pensiamo Carroll stia pensando a qualcosa di speciale per contenerlo. Alla fine della stagione regolare, la linea offensiva di New England ha concesso solo 26 sack, il quarto miglior risultato nella lega; per alcuni questo dato è stato una sorpresa, dopo un inizio di stagione balbettante. Belichick può alternare corse e passaggi, oppure prediligere una delle due cose. Nel divisional ha solo lanciato, nel championship Blount ha avuto vita facile. Anche una difesa storica come quella di Seattle trema di fronte a questa varietà.

Inutile cercare il successo della difesa bostoniana nei numeri: troppo vicini alla media NFL in tutte le statistiche. Ricordiamo però qualche risultato: 7 punti concessi ai Colts nel championship, 9 a Detroit e 21 a Denver in stagione regolare. Nel divisional complicato contro i Ravens di un Joe Flacco memorabile, la tenuta psicologica del reparto ha fatto la differenza, riuscendo a migliorare con il passare del tempo e bloccando gli ultimi due drive avversari, quelli decisivi.

La partita potrebbe, dato questo identikit delle due compagini, essere decisa sul lato mentale, più che tecnico e tattico. Un equilibrio delicato che può volgere a favore di Seattle se riuscirà a fermare i primi drive degli avversari, oppure dalla parte di New England se Wilson commetterà qualche errore di troppo come capitato nel championship.

Un paragone calzante in fase di anteprima si potrebbe fare con la partita tra gli stessi Seahawks e i Philadelphia Eagles, giocata a dicembre. In quell’occasione la compagine dello stato di Washington aveva trovato qualche difficoltà ad arginare l’attacco imprevedibile di Chip Kelly, ma poi alla lunga aveva capitalizzato sulle penalità degli Eagles e sugli errori di Mark Sanchez. L’attacco aveva convertito un alto numero di terzi down, costrigendo Phila a dover cogliere (senza riuscirci) le pochissime occasioni che la difesa avversaria concedeva loro. Se sostituite Tom Brady a Sanchez, vi renderete conto di quanto questo Super Bowl, come ci auguriamo, possa essere davvero equilibrato e divertente.

Se i Patriots vinceranno questo quarto Super Bowl negli ultimi quindici anni lo dovranno quindi alle mani affidabili di Brady, Gronkowski, Julian Edelman quanto alla capacità di non concedere entusiasmo a una difesa avversaria che vive anche di quello.
Se saranno i Seahawks a imporsi vorrà dire che hanno reagito bene ai trick play che Belichick ha collaudato nei Playoff e tirerà fuori anche in finale, e che Wilson ha avuto il tempo necessario per correre o lanciare con agio.

Neanche sul lato romantico questo quarantanovesimo Super Bowl delude. Brady potrebbe affiancare Terry Bradshaw e Joe Montana come unici quarterback ad aver vinto quattro Super Bowl, aggiungendo una ulteriore soddisfazione a una carriera già stellare. In pratica si affrontano la dinastia del recente passato NFL e quella del futuro; i Patriots possono fermare il parto di una squadra vincente che ricorda molto proprio la New England di inizio secolo, mentre l’occasione di un generazionale cambio di testimone tra dinastie è ciò che intriga i tifosi e i giocatori di Seattle.

C’è quindi di che essere felici il pronostico della viglia di questi Playoff sia stato rispettato, perché oltre a vedere le due migliori squadre della stagione 2014, a Glendale vedremo uno scontro che avrà un posto dorato nella leggenda NFL. Sarà il tramonto dei grandi Patriots e una seconda alba per i Seahawks oppure Belichick scaccerà con un calcio la voglia di vincere dei campioni in carica?

Nei prossimi giorni vedremo l’avvicinamento delle due squadre alla partita, tra una dichiarazione piccata di Sherman e una scocciata del coaching staff bostoniano di fronte all’ennesimo mezzo scandalo che li riguarda, ma per ora diciamo che la partita che ci aspettiamo di vedere non dovrebbe deluderci.
Il calcio d’inizio è lontano solo qualche giorno e, come sempre, non sappiamo decidere se vogliamo che questa settimana voli o duri più del solito. Quello che sappiamo è che Patriots e Seahawks sono le due migliori protagoniste possibili per chiudere la stagione del grande football NFL, e che comunque vada renderanno giustizia alla storia del più grande evento dell’anno.