[NFL] Miami Dolphins, una stagione piena di dubbi

La stagione dei Miami Dolphins si chiude mestamente con una sconfitta al Sun Life Stadium che lascia parecchi dubbi sul futuro di questa franchigia.

Avevamo lasciato coach Philbin con un trend di vittorie in crescendo ma alle sette vittorie del 2012 e alle otto del 2013 quest’anno abbiamo registrato un non progresso sotto questo punto di vista.
Definire l’annata di Miami è diciamo non semplicissimo. È evidente che non riusciamo a tirarci fuori dalla mediocrità nella quale siamo finiti da circa un lustro ormai.
Joe PhilbinMa la cosa che preoccupa non poco i tifosi è che questa sensazione di stallo sia poco recepita a livello dirigenziale. Non avvertiamo mai la sensazione che qualcosa possa cambiare. Il nostro owner non è tipo di personaggio che ama stravolgere magari sbagliando i propri piani. Abbiamo sempre la sensazione che si vada sul sicuro. Mai un colpo di teatro da lasciare a bocca aperta, mai un qualcosa che dia una sferzata emotiva all’ambiente e negli anni molti tifosi Dolphins concordano sul fatto che forse Miami ha proprio bisogno di questo.

È evidente che non siamo in situazioni ben più complesse tipo i Raiders ma siamo in uno stato di mediocrità generale dove non facciamo schifo in alcun reparto ma non eccelliamo nemmeno per qualsiasi qualità.
Inizialmente Miami ha dato prova di avere grinta e con sommo stupore abbiamo accolto prestazioni come nella week uno strabattendo i poco ancora rodati Patriots a Miami molto nettamente. Spesso abbiamo dato segnali incoraggianti che però subito svanivano la settimana successiva.
Non è stata certo la costanza di rendimento il nostro punto forte.
Abbiamo avuto molti moltissimi infortuni che certamente hanno pregiudicato la crescita della squadra ma se permettete questi sono inconvenienti che nella NFL odierna tutte le squadre hanno.

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La stagione nasceva dalla curiosità di vedere come il nuovo offensive coordinator Bill Lazor avrebbe stravolto l’attacco dopo l’annata precedente nella quale avevamo mostrato al mondo una rush game tra le peggiori che i miei occhi avessero mai visto.
Nella preseason e al camp alcune novità intriganti si erano viste e dobbiamo dire che tolte le prime week funestate dall’infortunio di quello che doveva essere la stella dell’attacco, quel Knowshow Moreno arrivato dai Denver Broncos forte di una stagione stellare, le risposte sono state incoraggianti.

lamar miller dolhpinsLazor ha decisamente dato linfa nuova all’intero attacco. Ha permesso a quella che doveva essere sola la seconda scelta sulle corse Lamar Miller finalmente di mostrare tutto il suo valore. Il game plan Dolphins molto si è basato sulle sue corse e lui ha risposto alla grande con dati da runningback di altissimo livello, tra i migliori della lega (1099 yard corse, decimo assoluto ).
Fare meglio sulle corse dell’anno precedente non era poi grande impresa ma certamente quest’anno abbiamo avuto una rush game degna di tale nome.
Lazor ha fatto crescere un WR rookie su cui potremo puntare in futuro, Jarvis Landry.

Il secondo motivo di interesse era capire come e in che modalità si sarebbe sviluppata la delicata sintonia tra Lazor e il quarterback Ryan Tannehill .
Ebbene non penso di dire un’eresia se affermo che questo aspetto rappresenta il fattore positivo dell’annata di Miami. La stagione di Tannehill è nata malissimo e lasciava presagire una preoccupante involuzione più che tecnica direi caratteriale; la stagione di Tannehill ha pero’ svoltato in positivo a partire dall’halftime nella partita persa all’ultimo drive contro i Green Bay Packers.

Ryan Tannehill DolphinsDa quel momento abbiamo visto un qb più sicuro, più in grado di prendere in mano la squadra e anche capace di modificare in corso le chiamate. È chiaro che si tratta di un qb che se vuole stare nell’elite nel suo ruolo deve evolversi anche in altri aspetti; un dato statistico letto parla di come solo il 30% dei suoi lanci siano oltre le 35 yard; quindi ancora non ha il braccio e la visione per tirare la bomba in profondità però crediamo che il lavoro di Lazor non sia stato negativo sotto questo aspetto.
Ogni sua statistica quest’anno è stata in crescita con un rating da 15° nella lega.

Mister 58 sack veniva chiamato beffardamente lo scorso anno e anche in questo caso i 46 sack subiti non è che facciano poi dormire sonni sereni ai tifosi. Sono tanti troppi anche quest’anno è questo ci porta a dire che ancora una volta abbiamo problema non risolto con la offensive line. Terribile lo scorso anno e nonostante alcune aggiunte più o meno importanti in free agency (su tutte Brandon Albert) e dal draft (Ja’Wuan James ) alcun miglioramento si è visto. A me pare evidente che in questo reparto andranno concentrate molte risorse per migliorare. Quindi secondo me Lazor promosso a pieni voti e questo nonostante siamo una squadra che ha alcuni limiti nelle scelte di gioco (siamo tra le peggiori squadre a saper convertire i terzi down).

Reggie Wayne, Brent GrimesLa difesa di Miami, un tempo nemmeno lontano un nostro vanto ora non c’è più. Lo sapevamo, lo temevamo e il campo ha dato il verdetto che tutti aspettavamo.
Abbiamo serissimi problemi in ogni reparto . La coperta era talmente corta che ai primi infortuni sono emersi inesorabili i nostri limiti. Non sappiamo fermare le corse da anni (media di 121 yard concesse, ventiquattresimi tra le squadre NFL).
La secondaria è lacunosa, non abbiamo defensive tackle, il reparto linebacker è completamente da rivedere (non ne abbiamo di livello e quelli che abbiamo sono nei ruoli sbagliati) e l’ottima annata del cornerback Grimes ha solo addolcito l’amara pillola di una difesa che nemmeno la grande stella della squadra, Cameron Wake, ha potuto migliorare.
Concediamo troppi punti in un’annata andata peggiorando sempre più (30,4 punti concessi nelle ultime quattro settimane e contro squadre, Patriots a parte, non propriamente a livelli eccelsi in attacco).

Questo reparto desta davvero tante preoccupazioni e pescando dal draft e lavorando sodo in free agency per forza di cose dovremo dare una svegliata che il coaching staff Dolphins attualmente non pare in grado di risollevare.

Prima parlavamo di una scossa verso la quale il nostro owner pare essere restio. Voci parlano di un contatto tra Rex Ryan appena scaricato dai Jets e la dirigenza Dolphins. Voci senza fondamento provenienti dalla piacevole baia della florida, voci che però se confermate potrebbero essere davvero un inizio confortante per poter uscire da quella mediocrità che noi tifosi desideriamo lasciarci alle spalle.

L’incredibile storia di Cameron Wake

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Luca Rossi

Tifoso NFL dagli ultimi anni di Dan Marino. Tifoso Dolphins molto paziente. Settimanalmente parlo della squadra della Florida in Cool Bueno. Presento The Drive, unico gioco a quiz sullo sferoide prolato. In The Snap in 10 minuti ogni settimana racconto una storia prolata.

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