[NFL] Conference: rimonta Seahawks, è ancora Super Bowl per loro! (Green Bay Packers Vs. Seattle Seahawks 22-28)

Il Championship della NFC non ha deluso. Per dire la verità, ha fatto molto di più che non deludere. Ha sorpreso, emozionato, fatto arrabbiare la squadra perdente, piangere di gioia quella vincente. Raccontarlo senza poesia, senza iperboli su quanto sia stata la partita di gran lunga più frenetica dell’anno e su quanto il football sia lo sport più divertente che esiste, sarà difficoltoso. Ma è quello che siamo tenuti a fare per dovere di informazione e non ci asterremo proprio ora, a sessanta minuti dal traguardo di una stagione mozzafiato.
Certo, una cronaca a “lista della spesa” ben poco si adatta a un evento del genere, ma ci perdonerete se sacrifichiamo un po’ di spettacolarità per riportare gli avvenimenti in ordine freddamente cronologico.

Ha Ha Clinton Dix PackersL’inizio partita è di quelli che ridurrebbero al mutismo anche il Century Link Field di Seattle, e lo fa. Il primo drive di Green Bay si spinge al limite della Red Zone di casa, ma Richard Sherman intercetta Aaron Rodgers in End Zone annullando i danni. Ma riconsegnare la palla nelle mani di Russell Wilson è, per una volta nella carriera del prodotto di Wisconsin, non una ottima idea. Il primo intercetto di Ha Ha Clinton-Dix riporta i Packers a cinque yarde dal primo touchdown dell’incontro. Poco dopo, su un ritorno di kick-off, Doug Baldwin perde il pallone per mettere ancora Rodgers e Eddie Lacy a pochi centimentri da sette, preziosissimi punti.
In entrambe le occasioni però Mike McCarthy rinuncia a giocare il quarto down, accontentandosi di 6 punti totali; contro una difesa come quella dei Seahawks potresti non avere altre occasioni, e sarebbe stato consigliabile tentare di trasformare in meta almeno uno dei primi due turnover di un partita che ne sarà strapiena.
Sul 6-0 per i giallo-verdi Randall Cobb, che in settimana aveva anche passato del tempo in ospedale, riceve tutto solo il passaggio del primo TD del pomeriggio. 13-0 nel primo quarto. La difesa di Seattle funziona come al solito, ma commette troppe penalità. Richard Rodgers è l’arma affidabile del QB degli ospiti in questo frangente, dimostrando maturità.

Marshawn Lynch SeahawksNel secondo quarto finalmente arriva il primo first down per i Seahawks. È Marshawn Lynch, distruggendo un paio di placcaggi, a procurarselo. Mentre piove con il sole, il runningback ex-Bills è forse l’unica nota positiva di un pomeriggio offensivo da incubo per la squadra di Pete Carroll. Sembra che le due squadre si siano scambiate la maglia: i difensori di Green Bay giocano con quella rabbia e attenzione che hanno reso grandi il reparto avversario. Clinton-Dix compie un miracolo sul secondo pick della sua giornata, girandosi in salto, e il terzo intercetto di Wilson è siglato da Sam Shields in End Zone. Aaron Rodgers non riesce a uccidere la partita perché, anch’egli non immune da errori, vede Byron Maxwell tenere a galla i falchi con un ulteriore intercetto. Siamo sul 16-0 a causa del primo calcio dalla lunga distanza di un perfetto Mason Crosby, continua a diluviare con il sole e la squadra di casa, data per favorita alla vigilia, è sotto di due segnature contro un avversario che ha il quarterback che zoppica ma che in difesa sta giocando come mai era accaduto questa stagione. Al riposo si va con la netta sensazione che questa pazza contesa abbia bisogno di un’azione insospettabile per assumere vigore e indecisione nel punteggio.

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Giunto a fatica in zona field goal, Pete Carroll non fa l’errore di McCarthy, e stupisce tutti chiedendo al punter Jon Ryan di lanciare in End Zone su un quarto tentativo lo sconosciuto rookie Garry Gilliam. La partita si riapre con questa prima testimonianza del fatto che se esistono dei del football, sono tutti dalla parte della squadra di casa.

Le distanze si fanno preoccupanti però a inizio quarto periodo, quando Crosby manda a segno da 48 yard il calcio del 19-7. Non ci sono appigli: servono due touchdown ai Seahawks per raggiungere l’Arizona tra due settimane e difendere il loro titolo.
E qui comincerà la vera partita, come se quanto raccontato finora non fosse stato abbastanza clamoroso.

A 5 minuti dall fine Wilson cerca Kearse, e come le altre tre volte che ciò era successo in partita, un giocatore di Green Bay fa suo il pallone. I Packers corrono il pallone per far correre a sua volta il cronometro di una partita che sta volgendo al termine. Seattle chiama due timeout e riprende l’ovale, mentre il suo QB non sembra assolutamente in grado di sfruttare quest’altra occasione. Lynch però si fa vedere sulla sideline e guadagna le 35 yard che permettono al suo capitano di varcare in solitaria la soglia del 19-14.

Russell Wilson SeahawksOvvia situazione di onside kick. Steven Hauschka fa come meglio non potrebbe, la palla si impenna e valica la linea delle 40 yard dalla quale Seattle può recuperare il pallone. Ma sotto la parabola c’è un giocatore dei Packers: Brandon Bostick. Il tight end però commette quello che sarà l’errore che lo qualificherà per tutta la sua carriera, mancando completamente il pallone che incoccia sulla visiera del suo casco prima di finire tra le mani molto più educate di Chris Matthews. Il dodicesimo uomo si fa sentire ben svegliato dal torpore di una partita nera fino a quel momento. Dopo un apio di guadagni di entità media, a un minuto e venticinque dal termine è Lynch a iglare il TD del primo vantaggio con una corsa da 24 yard. La trasformazione da due punti porterebbe i Seahawks a un field goal di distanza, quindi Hauschka rimane seduto ed emerge l’ennesimo protagonista di un finale strepitoso: Luke Willson. Il quarterback quasi omonimo Wilson, braccato dai difensori di Green Bay, reduci da una partita perfetta rovinata da pochi dettagli avversi, vogliono placcarlo per non consentirgli il passaggio. Lui inventa un lob ridicolo, lentissimo e altissimo, sperando che sotto di esso ci sia proprio Willson. Così è, 19-22 Seattle.

Ma alla fine manca troppo. Giova ricordare che Sherman ha un braccio ridotto male e gioco tenedoselo al petto da solo in una riedizione di Napoleone Bonaparte e Aaron Rodgers ha un polpaccio strappato e una caviglia dolorante da una precedente distorsione rimediata in partita. Ma ormai tutti giocano al di sopra delle loro possibilità. Due ricezioni profonde portano nuovamente Crosby sulle 48. Carroll non chiama il famoso “timeout di disturbo” e lascia che il kicker avversario impatti la partita sul 22 pari. Overtime.

Jermaine Kearse SeattleE su questo supplementare quantomeno abbiamo poco da dire. Una partita dalle emozioni infinite si congeda con due ricezioni da 35 yard. La prima la fa Baldwin, la seconda proprio lui, Jermaine Kearse, che riceve il primo pallone del pomeriggio dopo che i passaggi a lui diretti erano finiti sempre nelle mani delle secondarie del Wisconsin.

Russell Wilson si lascerà andare a lacrime di commozione nel post partita, commosso dal fatto che dopo 4 intercetti e una delle peggiori prestazioni della sua carriera i suoi compagni gli siano rimasti accanto. Gli hanno regalato la possibilità di giocare, primo QB della storia, due Super Bowl nei primi tre anni di militanza in NFL.
Dei Seahawks vi parleremo abbondantemente nella marcia di avvicinamento al Super Bowl, ma cosa dire di Green Bay? Rimasta appesa a delle speranze svanite a cinque minuti dalla fine di una stagione che aveva in questo ultimo soprendente capitolo un epilogo felice?
Non è bastato dominare per tre quarti i campioni del Mondo in carica, non è bastato a Rodgers stringere i denti con una gamba dolorante e non è bastata una difesa praticamente perfetta per tutto l’arco del match.

Semplicemente era scritto nel destino, nel caso o ancora più in alto che a volare al University of Phoenix Stadium sarebbero stati i Seattle Seahawks. A Green Bay dimenticare quello svarione di Bostick sarà molto difficile, se non impossibile. Come è stato quasi impossibile raccontarvi ciò che è successo al Century Link Field in un pomeriggio di gennaio senza pensare ancora a quanto il Championship della NFC non abbia deluso.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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