[NFL] Week 15: Benvenuto Johnny (Cincinnati Bengals vs Cleveland Browns 30-0)

La seconda parte della Battaglia dell’Ohio avrebbe dovuto avere una presentazione migliore che non una intera settimana di battage pubblicitario sull’esordio da titolare di Johnny Football, al secolo Johnny Manziel, e di come questo evento avrebbe cambiato non solo la stagione dei Browns, ma addirittura il corso della storia.
In fin dei conti la sfida tra Cincinnati Bengals e Cleveland Browns era di vitale importanza, soprattutto per i padroni di casa, in chiave playoff, in una division dove nessuna squadra ha un record negativo, il che la rende esattamente complementare alla NFC South.
Visto che, invece, non si è parlato d’altro che del debutto di Manziel, leviamoci subito d’impiccio ed affrontiamo l’argomento pure noi. In due parole, l’esordio da titolare di Manziel è stato disastroso, ed ha coinciso con la peggior partita disputata dai Browns in questa stagione. Le due cose sono sicuramente correlate, ma non è così scontato determinare quale sia la causa e quale la conseguenza.

Geno Atkins Bengals Johnny Manziel BrownsManziel ha provato con mano diverse delle differenze tra il gioco professionistico e quello del College di cui tutti hanno sempre parlato e che tutti sono sempre sicuri di riuscire a superare in men che non si dica. La velocità di reazione dei linebacker, le coperture più pressanti dei defensive back, la rapidità con cui si aprono e si chiudono i buchi in linea, l’estrema velocità dei “ciccioni” in linea di difesa, in generale la maggiore velocità del gioco, sono scogli contro cui sono pochissimi i quarterback a poter dire di non essersi arenati, e se la squadra intorno a te non ti aiuta, il pomeriggio diventa lungo ed il tempo non passa mai, soprattutto guardando la partita dalla panchina, dove Manziel ha passato troppo tempo ad ammirare il collega Dalton, vista la monumentale quantità di three and out messi insieme dall’attacco di Cleveland.

Senza entrare in analisi troppo dettagliate che lasciamo volentieri ad altri, tutto si riassume perfettamente nelle parole di Mike Pettine a fine partita: “Non ha giocato bene. Sembrava un rookie, ha giocato come un rookie”. Poche ma chiare parole dirette sia a coloro i quali guardavano a Manziel come al Messia salvatore, sia a coloro i quali lo avevano bollato come un sicuro “bust” al primo terzo down non convertito della partita.
Ecco… la partita. Oltre al fenomeno mediatico di Johnny Football c’è anche stata una partita che i Bengals hanno dominato da cima a fondo, lasciando i Browns a zero, senza nemmeno concedergli le briciole, permettendosi anche il lusso di disputare un secondo tempo in pieno controllo con il motore al minimo, tanta era la superiorità in campo.
Possono bastare alcuni numeri: 347 yard di total offense contro le sole 107 dei Browns, 24 primi down a 5, tre sack e due intercetti (senza contare quello annullato da una penalità), 23 punti segnati e zero subiti. I Bengals hanno totalmente dominato e controllato ogni fase dell’incontro, mandando anche il rookie runningback Hill a guadagnare quasi 150 yard su corsa e segnare due touchdown.

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Jeremy Hill BengalsAd inizio partita l’asse Dalton/Green sembrava poter devastare la secondaria dei Browns, ma il ricevitore ha avuto una partita molto sottotono a partire dal secondo quarto in poi. Era proprio Hill ad aprire le segnature al termine del drive iniziale dei Bengals, con una corsa di due yard, a cui seguiva il field goal di Nugent dopo il primo, infruttuoso drive dei Browns.
Ad inizio secondo quarto, Hill raddoppiava con una bella corsa da 16 yards, e dopo l’intercetto di Kirkpatrick su Manziel, era ancora Nugent a piazzare la palla tra i pali.
I Browns sembravano poter recuperare quando Robertson intercettava Dalton, ma Manziel ricambiava il favore poco dopo per ben due volte. Il primo intercetto di Maualuga veniva annullato da una penalità della linea di difesa dei Bengals, ma quello di Adam “Pacman” Jones veniva confermato anche dopo la revisione arbitrale e mandava le due squadre negli spogliatoi con i Bengals avanti 20-0.

Nel secondo tempo, come già accennato in precedenza, i Bengals giocavano con il freno a mano abbastanza tirato, più in attacco che non in difesa, dove l’attività preferita restava quella di bloccare le iniziative di Manziel mostrandogli poi il “suo” segno dei soldi in segno di scherno, pratica, in verità, simpatica le prime due o tre volte, ma che ha poi ampiamente stufato. Nugent metteva a segno il terzo field goal della giornata e Burkhead apponeva il sigillo finale alla partita segnando il touchdown del 30-0 con una corsa di dieci yard.
Con questa vittoria i Bengals mantengono il comando della Division con mezza partita di vantaggio su Steelers e Ravens, in vista dell’impegnativo Monday Night della prossima settimana con i Broncos.
Il vero showdown, comunque, sarà all’ultima giornata, quando i Browns sfideranno i Ravens e gli Steelers ospiteranno proprio i Bengals in quello che potrebbe essere lo scontro decisivo per l’assegnazione della corona della AFC North.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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