[NFL] Week 13: i Seahawks copiano i Seahawks (Seattle Seahawks vs San Francisco 49ers 19-3)
Non sono passati più di quattro giorni da quando i Seattle Seahawks avevano inferto la seconda sconfitta della stagione agli Arizona Cardinals. E al tempo vi avevamo descritto la debacle dei cardellini come una W dei falchi basata su un doppio fattore: la difesa e Russell Wilson. Era bastata una ricezione sbagliata ad Ariziona per scivolare fuori dalla partita e arrendersi al CenturyLink. Ecco, potete tranquillamente mettere i caschi con il 49 ai giocatori dei Cardinals, spostarli al Levi’s Stadium e avrete un quadro perfettamente fedele di ciò che è successo nell’ultima partita del Thanksgiving 2014. Anche il risultato è lo stesso, identico, e nella cronaca cercheremo di evidenziare semplicemente i momenti in cui la partita ha assunto le sembianze di quella di domenica scrosa.
Prima di tutto, l’errore arriva molto prima di quello di Jaron Brown di Arizona. Infatti, già nel primo quarto si capisce che Colin Kaepernick accompagnerà i suoi Niners nel baratro. Scivola sulla destra del campo, pressato dalla difesa in blu, e scocca un dardo ben poco velenoso in direzione di Brandon Lloyd. Ecco, l’utilizzo delle parole “dardo” e “direzione” è generoso, perché il pigskin, lanciato in condizioni di equilibrio dubbie e con tecnica approssimativa, non ha né spirale né tanto meno verso, finendo banalmente tra le fauci di Richard Sherman, che non aspetta altro per stabilire il tono della contesa. In pratica Kaep ha sbagliato, e può capitare, ma ancora più gravemente l’ha fatto nell’unica zona di campo che può far scattare sull’attenti l’intera squadra avversaria, che spronata dal suo padre ideologico Sherman non si guarderà più indietro. Facendo un piccolo salto in avanti, il numero 25 in blu passerà il quarto quarto a prendere in giro il pubblico della baia, giungendo le mani mostrando il falco disegnato sui guanti e mettendo il solito dito davanti alla bocca. Zittiti, a domicilio; siamo a un passo dal “Crabtree, a sorry receiver” esclamato dopo il Championship della scorsa stagione.
Pochi secondi dopo la giocata descritta, Robert Turbin marcia in End Zone per il 7-0, che basterebbe già a ipotecare la vittoria, visto che l’attacco dei 49ers arriverà a soli 3 punti in tutta la contesa. Ma contro Arizona c’era stato l’errore degli avversari, che abbiamo già coperto anche oggi, e la genialata di Wilson, che all’ombra del Golden Gate arriva nel secondo periodo. Il QB degli ‘Hawks è assediato dai difensori rivali quando, incomprensibilmente per gli umani, punte le caviglie nel turf, esegue un movimento repentino e trova Tony Moeaki con un lancio dal solito rilascio impercettibile che prende sempre controtempo la retroguarida avversaria. Il tight end ex-Chiefs, l’ennesima comparsa utile alla causa di Pete Carroll, si invola per 63 yard nell’incredulità del pubblico. Non segna, ma il field goal successivo porta Seattle al 10-0. Nel terzo quarto una pass interference offensiva toglierà un’altra gioia a Wilson (e a Paul Richardson), ma il prodotto di Wisconsin finisce comunque un bel 15/22 per 236 yard e il TD lanciato per Turbin.
Ma di San Francisco non diciamo nulla di buono? Sicuramente la difesa che li ha resi una squadra temibile esiste ancora. La pass rush è molto più che buona, la voglia in fase difensiva è strabordante, la sensazione è che il reparto sia del tutto simile a quelli che li hanno guidati così lontano nelle scorse tre stagioni. Pregi che si moltiplicano in Red Zone, dove sistematicamente i 49ers fermano i Seahawks per tutta la durata dell’incontro, costringendoli al punt o ad accontentarsi del field goal. È l’attacco a essere stato impalpabile. Qualche numero: 164 yard totali, 2.8 di media per Frank Gore, Stevie Johnson, Anquan Boldin, Vernon Davis e Crabtree che arrivano a 110 yard in cinque. E il merito dei campioni del Mondo è evidente tanto quanto le decisioni e la mancanza di forma della serata di Kaepernick.
Verso la fine della partita Carroll affida la palla ai suoi runningback, Marshawn Lynch supera le 100 yard e sul 19-3 il sipario si chiude, dopo il solito didascalico secondo tempo che serve solo a impilare figuracce ai padroni di casa e a foraggiare l’ego sconfinato di Sherman. Un’altra domanda calzante sarebbe chiedersi se la legion of boom sia tornata. Mentalmente, e forse questa è la più grande notizia per il tifoso di Seattle, sicuramente sì. Forse a livello di prestazioni ci sono stati troppi passaggi a vuoto precedenti in questo 2014 per esprimersi in merito.
Analiticamente, possiamo limitarci a esaminare il calendario. Seattle (8-4) va ad Arizona e a Philadelphia mentre ospiterà i 49ers e i Rams. Giocando così, potrebbe vincerle tutte ma Arizona dovrebbe perderne un’altra per lasciare la testa della NFC West. San Francisco (7-5) vanno a Oakland e a Seattle prima di ospitare Chargers e proprio Cardinals. E quell’ultima partita vorrà dire moltissimo, dato per scontato che Sherman, Wilson e Carroll accederanno ancora alla fotocopiatrice aziendale e continueranno a stampare altre vittorie “Seahawks-style” tutte uguali. Magari il risultato non sarà ancora 19-3, ma in questo modo, se non si bissa il titolo, si va decisamente molto vicini.
[jwplayer mediaid=”17950″]
[NFL] Week 13: i Seahawks copiano i Seahawks (Seattle Seahawks vs San Francisco 49ers 19-3) http://t.co/UKytx183ej
[NFL] Week 13: i Seahawks si copiano (SEA – SF 19-3) – huddle.orgHuddle Magazine – http://t.co/DqKi4QFEoq via @huddlemag
RT @huddlemag: [NFL] Week 13: i Seahawks copiano i Seahawks (Seattle Seahawks vs San Francisco 49ers 19-3) http://t.co/AjT1nZkbkf
Giovanni Ganci liked this on Facebook.