[NFL] Week 6: Dallas passa anche a Seattle e inizia a sognare (Dallas Cowboys vs Seattle Seahawks 30-23)

Century Link Field di Seattle, la tana dei campioni del mondo in carica. Dopo una manciata di minuti dall’inizio del match, i Dallas Cowboys sono già sotto di dieci punti avendo appena subito un ritorno in touchdown di un punt bloccato. Contro una difesa formidabile, su un campo assolutamente ostico, molti team avrebbero iniziato ad annaspare, ed invece piano piano i “Garrett Boys” sono venuti fuori dal buco, hanno ribaltato il punteggio già a metà partita, sono rimasti aggrappati al match nel terzo quarto, il migliore per Seattle, e poi nel finale hanno piazzato la stoccata vincente.
Se la difficilissima sfida di Seattle era una sorta di prova di maturità per i Cowboys edizione 2014, beh Romo e compagni l’hanno superata brillantemente. Contro la miglior difesa sulla corsa del torneo, Murray ha superato quota 100 yards per la sesta gara consecutiva, eguagliando il record di un certo Jim Brown, Romo ha aggiunto 250 yards e due mete mentre una difesa sempre più sorprendente ha addirittura messo la museruola al potente rushing game di casa, con Lynch che ha dovuto accontentarsi di 61 yards. E il finale di 30-23 sta quasi stretto ai texani, che hanno dominato il match in fatto di yards (401 a 206) e di possesso di palla (37 minuti a 22). Grazie a questo successo Dallas sale così a cinque vittorie ed una sconfitta, miglior record dell’intera NFC seppur in coabitazione con Philadelphia e Arizona.

DeMarco Murray CowboysCosa, esattamente, ha trasformato Dallas nella più grossa sorpresa di questa stagione almeno finora? In attacco Romo ha non solo una grande linea offensiva a proteggerlo, ma attorno a lui ci sono tantissime soluzioni a disposizione, e non dovendo più “cantare e portare la croce” in contemporanea,  il numero 9 sta limitando in maniera decisiva gli errori, non lesinando però alcune giocate veramente pregevoli. Inoltre una difesa che, alla vigilia, era data a rischio costante di essere polverizzata dagli avversari, non è certamente impenetrabile ma sta dimostrando una compattezza formidabile e con questo la ricetta è completa.

In realtà nella sfida di Seattle, la gara dei Cowboys non è certo stata perfetta: oltre al punt bloccato, Dallas è anche riuscita a perdere due fumble e solo una ricezione miracolosa di Terrance Williams le ha permesso di piazzare l’allungo finale, ma analizzando la gara nel suo complesso i texani hanno compiuto l’ennesimo miracolo di questa loro stagione. Nonostante un paio di colpi molto duri, Romo ha completato 21 passaggi sui 32 tentati per 250 yards, con due mete ed un rating di oltre 110. Proprio Williams ha catturato due soli palloni, che però hanno portato a Dallas ben 70 yards. Decisamente più “quieto” in fatto di statistiche, è stato invece Dez Bryant anche perché il fenomeno da Oklahoma State è stato spesso coperto dall’altro fuoriclasse, vale a dire Richard Sherman, e le quattro ricezioni sui dieci lanci andati nella sua direzione testimoniamo le difficoltà incontrate dal buon Dez che ha comunque contribuito con 63 yards.
Le due mete sono invece venute grazie ai tight end anche se né Escobar, ne soprattutto Witten hanno brillato in modo particolare. Chi invece sembra decisamente arrivato da un’altra galassia è DeMarco Murray: contro la miglior difesa della NFL sul rushing game, Murray ha portato palla 29 volte per 115 yards ed ha segnato la meta del definitivo sorpasso. Oltre alla consueta, bruciante accelerazione, Murray ha anche mostrato grande pazienza nell’aspettare lo sviluppo dei blocchi diventando spesso devastante.

Pubblicità

La linea offensiva, attesa da un compiuto durissimo, ha vissuto un’altra giornata decisamente positiva, anche se stavolta l’avversario era di tutto rispetto. Dopo un avvio un po’ difficile, Frederick e compagni hanno disputato un gran primo tempo. Poi nel terzo quarto la pressione della difesa di Seattle si è fatta sentire e sono arrivati alcuni errori, anche gravi, come lo snap sbagliato dallo stesso Frederick che ha consentito a Seattle di recuperare il pallone sulle 20 di Dallas, ma nella frazione conclusiva i Cowboys hanno ripreso a macinare gioco e avversari.
Questa volta però il merito del successo va diviso equamente con una difesa che ha ancora una volta giocato una gara solidissima. Il grande merito del reparto di coach Marinelli è stato anche quello di limitare un cliente pericolosissimo come Russell Wilson, costretto spesso a scappare da una pass rush furiosa. Il regista dei locali ha così completato appena 14 passaggi su 28 per 126 yards, 53 delle quali, dunque quasi la metà, sono arrivate con un unico lancio a Kearse in avvio di match. Questa volta la vera spina nel fianco della linea offensiva di Seattle è stato l’end Mincey, autore di ben cinque hit su Wilson, mentre in copertura si sono distinti McClain ed un Durant che prosegue in questa sua super stagione. Anche il secondario non è stato da meno con prestazione maiuscola dei due cornerback Carr e Scandrick.

Russell WilsonSeattle ha, come detto, rischiato di vincere la partita più per gentile concessione dei Cowboys che non per merito suo ed il k.o. con i Cowboys è un deciso passo indietro rispetto alla bella prestazione casalinga offerta contro Denver. Costretto spesso a muoversi per sfuggire alla pressione, Wilson ha decisamente perso in precisione ed ha completato un solo passaggio per un guadagno oltre le 20 yards. Contro una delle peggiori difese sul rushing game, che concede oltre 5 yards di media a portata, pure Lynch non ha certo brillato, anche se il suo bottino parla a fine gara di dieci portate per 64 yards. Ma la statistica totale inganna: se si eccettua infatti una corsa da 32 yards, nelle rimanenti 9 portate “beast mode” ha racimolato appena 29 yards. Ed è chiaro che sul banco degli imputati stavolta ci è finita anche una linea offensiva in affanno contro una difesa che ha costantemente dettato i tempi del gioco. Se si eccettua il centro Schilling, bravo soprattutto nel gioco di corsa, la linea offensiva ha faticato tremendamente un po’ in tutte le fasi del gioco con la coppia di sinistra composta da Carpenter ed Okung particolarmente in ombra.

Nessun ricevitore in maglia blu è andato oltre le tre palle catturate, ma l’unico dato significativo sono le 62 yards portate a casa da Kearse; per il resto buio pesto.  La difesa onestamente non ha demeritato: opposto ad un reparto temibilissimo e senza quasi aiuto dal proprio attacco, il reparto di coach Dan Quinn ha contenuto i Cowboys decisamente bene per tre quarti, poi nella parte finale ha un po’ mollato ed ha finito per subire un ultimo, lunghissimo drive che ha messo definitivamente in ginocchio Sherman e compagni.
Proprio quest’ultimo è stato il migliore in campo per Seattle, mentre i due linemen Mebane e McDaniel sono stati decisamente bravi nel rushing game. Nelle coperture sui passaggi nota di merito, oltrechè per Sherman, anche per il collega di reparto Maxwell. A livello di pass rush è invece arrivato un sack dal linebacker Irvin e poco d’altro: un segnale negativo per una difesa che fa della pressione sul regista avversario uno dei suoi marchi di fabbrica.

E onestamente, venendo alla cronaca del match, visti i primi otto minuti di partita, molti tifosi di Dallas avranno temuto il peggio: nel primo drive Seattle si doveva accontentare di tre punti ma un terzo e nove veniva chiuso in precedenza con un gran passaggio di Wilson a Kearse per 53 yards. E nella serie seguente,  il punter di Dallas Jones si vedeva bloccare il calcio dal receiver Baldwin, staccatosi dalla sua copertura e andato incontro al calciatore senza che nessun atleta di Dallas lo degnasse di un sguardo. La palla vagante veniva recuperata da Morgan che la riportava in meta: 0-10 e Dallas già ad arrancare. Ma come detto i Cowboys di quest’anno sono fatti di altra pasta rispetto a quelli delle ultime stagioni: Romo e soci non si sono scomposti e in due drive hanno recuperato la parità grazie ad un “lancetto” in end zone ad un Escobar tutto solo ed al calcio in mezzo ai pali di Bailey, che tra l’altro grazie a questo primo field goal è diventato il kicker più accurato della storia NFL (per entrare nella statistica ci vogliono almeno 100 tentativi di field goal).
La difesa di Dallas costringeva poi Seattle ad un altro tre e fuori e l’attacco riprendeva a macinare yards e avversari: i texani non si scomponevano neppure davanti ad un terzo e 14 che Romo convertiva grazie al lancio corto a Dunbar che veniva fermato solo dopo 18 yards. Arrivava poi un bel lancio a Bryant da 23 yards quindi, grazie anche a due penalità contro i Seahawks, Dallas si trovava sulla linea delle 3 di Seattle, da dove Romo trovava Witten per il 17-10 con cui si andava al riposo. E c’è da aggiungere una piccola nota statistica: in tutto il secondo quarto l’attacco dei campioni del mondo giocava la miseria di tre azioni.

terrence williams cowboysI ragazzi di coach Garrett sembrano ripartire con lo stesso copione anche nel secondo tempo, ma poco all’interno della metà campo di Seattle Irvin riusciva finalmente a mettere a terra Romo e Dallas era costretta al punt.  I Seahawks, probabilmente strigliati a dovere dal loro coaching staff, sembravano finalmente risvegliarsi dal torpore, e Lynch riusciva a sfondare la difesa dei Cowboys e a guadagnare 32 yards, arrivando quasi fino a metà campo. Ma qui scendeva nuovamente la nebbia su Wilson e soci e Seattle andava nuovamente al punt. I Cowboys a questo punto hanno probabilmente avuto pietà delle fatiche di Seattle ed hanno pensato bene di dare un aiuto ai padroni di casa. Come aveva già fato la settimana scorsa contro Houston, il ritornatore Dwayne Harris si faceva sfuggire l’ovale anzichè riceverlo  per il ritorno, e ancora Morgan lo recuperava. Stavolta non era meta diretta, ma due azioni dopo Wilson si incaricava di recapitare direttamente lui la palla in end zone con una corsa di nove yards.
I pasticci dei Cowboys non erano finiti: sul drive successivo, uno snap bassissimo di Frederick colpiva Romo, che era in shotgun, nelle gambe con il linebacker Hill che agguantava il pallone, ringraziava e lo regalava nuovamente al suo attacco. E qui si assisteva alla prima svolta del match: avessero subito altri 7 punti probabilmente le certezze dei Cowboys avrebbero iniziato a vacillare, invece due ottime giocate di Spencer limitavano Seattle al field goal del 20-17 con 3 minuti e mezzo da giocare nel terzo quarto. E stavolta la risposta di Dallas arrivava sotto forma di un gran lancio di Romo a Williams per 47 yards. Il drive in realtà si bloccava lì, ma Bailey, fresco recordman, per nell’inferno del Century Link Field, infilava con assoluta naturalezza in mezzo ai pali un pallone da 56 yards che ridava la parità ai Cowboys in avvio di ultimo quarto.

Anche nella frazione finale i Cowboys cercavano di fare un nuovo, ultimo regalo ai Seahawks: dalla linea delle 7 yard Chris Jones, punter solitamente affidabile, ciccava parzialmente il pallone e Seattle aveva palla in mano sulle 42 avversarie. Due buone corse di Lynch facevano chiudere il down agli uomini di Carroll, ma poi due incompleti di Wilson li costringevano al field goal che Hauschka metteva in mezzo ai pali. Dallas ripartiva dalle proprie venti ma si trovava ben presto a fronteggiare un terzo e venti che se non trasformato avrebbe permesso a Seattle di mettere una seria ipoteca sul successo finale. Romo invece sfuggiva alla pressione di Irvin e trovava dopo 23 yards Williams che come un ballerino classico riusciva a toccare con le punte dei piedi il terreno prima di volare fuori dal campo. Ricezione da urlo che veniva poi seguita da tre corse di Murray da 25, 6 e 15 yards, l’ultima delle quali terminava nella end zone dei padroni di casa.

In realtà a questo punto Seattle era sotto solo di quattro ma i Seahawks di domenica erano solo dei lontanissimi parenti di quel team duro mentalmente ammirato nei playoff dello scorso anno, e tre incompleti consecutivi di Wilson regalavano nuovamente la palla a Dallas. I Cowboys si accontentavano poi di un nuovo field goal ma non dovevano preoccuparsi di essere raggiunti nel finale, perché al secondo lancio del drive della disperazione, Wilson veniva intercettato da McClain che faceva così scendere i titoli di coda.

[jwplayer mediaid=”16646″]
Pubblicità
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

3 Commenti

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.