[NCAA] Week 8: riassunto della giornata

Il giro di boa del college football emette già i suoi verdetti; tra squadre che continuano a sognare un posto al sole e squadre che hanno abbandonato completamente qualsiasi proposito questa ottava giornata è stata fondamentale e ci ha dato indicazioni importanti sul proseguo di stagione. Con Mississippi State a riposo toccava ai Seminoles recitare la parte da protagonista.
Weekend in 4 disegniI ragazzi di Jimbo Fisher hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione di Notre Dame e soltanto il td finale dei Fighting Irish annullato per una pass intereference (su cui si discuterà molto a lungo) fischiata contro l’attacco, ha evitato una spiacevole sorpresa a Florida State. Ole Miss rimane attaccata al terzo posto ed al suo qb, Bo Wallace, ancora una volta l’artefice principale della vittoria contro Tennessee mentre Baylor deve dire addio alla top ten e probabilmente anche ai playoff per via della sconfitta contro West Virginia.
In chiave post season risale la classifica a ridosso del podio Alabama, che con una prestazione sontuosa annichilisce Texas A&M con un perentorio 59 a 0 frantumando in un attimo i sogni di gloria degli Aggies, e Oregon, vincente su Washington grazie al solito Mariota. Nella BIG 10 east è una corsa a due tra Michigan St che ha battuto agevolmente Indiana ed Ohio State vittoriosa su Rutgers con lo stesso punteggio mentre nella BIG 12 chi deve dire addio a tutte le speranze è Oklahoma, che con la sconfitta contro Kansas State perde partita e conference. Continua altalenante invece la stagione di Stanford sconfitta in casa di Arizona State mentre Georgia,TCU e Marshall proseguono il loro sorprendente cammino che li può portare verso la vittoria di conference.

Michigan State vs Indiana 56-17

Partita a senso unico quella andata in onda al Memorial Stadium di Bloomington e che vedeva opposte due contendenti per la BIG 10. Le 662 yard totali di Michigan State, distribuite equamente tra passaggi e corse, contro le 224 di Indiana ci danno la misura di quanto fossero squilibrate le forze in campo. Gli Hoosiers, privi di Nate Sudfeld, hanno dovuto schierare in posizione di qb il freshman Zander Diamont che alla sua prima partita ha pagato sicuramente l’emozione dell’esordio. Sono state infatti solo 11 le yard lanciate dal #12 anche se al ragazzo non è mancata la personalità andando personalmente in endzone per il td del momentaneo sorpasso di Indiana. Con Sudfeld fermo ai box quindi, il peso dell’attacco è ricaduto tutto sulle spalle di un Tevin Coleman che continua ad abbattere record uno dopo l’altro. Il junior da Illinois, primo in svariate classifiche tra cui yard corse e partite consecutive con più di 100 yard, da solo però non è bastato contro l’arcigna difesa degli Spartani, che si presentava come una delle migliori contro il rushing game, ed ha dovuto interrompere la striscia consecutiva di partite con almeno un td.
La partita ha avuto senso solo nella prima parte di gara dove Indiana ha provato a tenere testa agli Spartans grazie appunto al gioco sul terreno ed andando a segno con Wynn, che ha corso per 75 yard dopo una grande azione di reverse, e il td del qb Diamont. Il vantaggio degli Hoosiers durava però meno di due minuti e le segnature di Langford, su corsa, e di Kings jr, su passaggio di Cook, iniziavano a scavare un solco importante tra le due formazioni. Con 11 punti di vantaggio all’intervallo, Michigan State controllava tranquillamente la partita, non concedendo più azioni offensive agli avversari, ed incrementando il punteggio prima con il passaggio di Cook per Shelton, poi con 3 segnature su corsa grazie ancora a Langford, Williams ed il td del definitivo 56 a 17 dopo una bellissima corsa da 76 yard di Nick Hill.

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Oklahoma State vs TCU 9-42

Lo possiamo dire con certezza; ormai TCU è diventata una realtà consolidata di questa stagione di college football e la vittoria larghissima contro i Cowboys conferma lo splendido stato di forma della squadra texana, sopratutto in attacco. La premiata ditta Boykin, Catalon e Doctson ha fatto incetta di yard nel territorio di Oklahoma State dominando il campo in lungo e largo e anche la difesa, che contro Baylor aveva peccato di leggerezza ed inesperienza, stavolta si è fatta trovare prontissima ed ha relegato l’attacco in maglia bianca a soli 9 punti. Dall’altra parte, la squadra di Mike Gundy con questa sconfitta probabilmente ha perso il treno della vittoria di conference ed il calendario, che la vedrà opposta a ben 5 squadre di ranking, non la aiuta per il proseguo di stagione.
La partita viene chiusa subito nel primo quarto con le Horned Frogs che mettono a segno tre big play grazie ai suoi giocatori più talentuosi; alla corsa per 34 yard di Bj Catalon, che metteva a sedere la pass rush dei Cowboys, si aggiungevano i due passaggi da 77 e da 84 yard di Boykin per Doctson. Per il wr da Mansfield, le 225 yard ricevute rappresentano il record in carriera ed il feeling con il suo qb sta diventando sempre più importante per l’economia della squadra. L’attacco di Oklahoma State, ancora privo del qb Walsh, non riusciva a trovare spazi sufficienti per andare fino in endzone ed infatti metteva punti a referto solo grazie ai field goal di Grogan soffrendo particolarmente la pass rush di TCU guidata da un ottimo Paul Dawson. Il primo tempo della partita si chiudeva con il secondo td su corsa di Catalon e i 19 punti di differenza rendevano la seconda parte di gara pura accademia. Le Horned Frogs infatti abbasseranno vistosamente il ritmo della partita anche se avranno il tempo di mettere a segno altre due mete con Deantè Gray, ben imbeccato dal solito Boykin, e le 4 yard corse da Aaron Green.

Baylor vs West Virginia 27-41

Sconfitta pesantissima quella subita da Baylor in casa dei Mountaineers di West Virginia e che ridimensiona i sogni di post season dei Bears. La squadra guidata da Bryce Petty infatti, oltre a perdere la testa della Big 12 è stata estromessa dalla top ten del ranking ed il cammino per i play off adesso si fa sempre più in salita.
L’ultimo quarto di gioco sembra sia diventato croce e delizia della squadra texana; se la settimana scorsa nell’ultimo periodo Baylor aveva rimesso in piedi una partita che sembrava ormai persa contro TCU, stavolta si sono dovuti arrendere di fronte ai due td della squadra di coach Holgorsen, non riuscendo a segnare nessun punto nella parte finale della partita. L’attacco dei Bears, brillante nell’ultima uscita, ha sbattuto contro il muro dei Mountaineers e sopratutto le statistiche dei passaggi ne hanno risentito con Petty che completava solo 16 dei 36 passaggi tentati con 223 yard totali. La partita, equilibrata per i primi tre quarti, è stata interrotta innumerevoli volte dalle numerose flag piovute in campo; saranno alla fine ben 353 le yard di penalità distribuite dagli arbitri con i Bears che causavano ben 9 pass interference ed il gioco infatti non è stato fluido come avrebbe voluto Petty. Questa difficoltà nel passing game si è fatta sentire proprio nell’ultimo quarto con la squadra incapace di rispondere alle offensive di West Virginia. Chi invece ha fatto la differenza è stato Clint Trickett che ha chiuso la sua settima gara consecutiva con +300 yard condita da tre td pass aiutato anche da una secondaria di Baylor non proprio posizionata bene. Il suo principale target, Kevin White, ha sfoderato una prova maiuscola segnando il td cruciale per il definitivo allungo di West Virginia con una presa straordinaria ad una mano. A completare l’opera una gran corsa di Mario Alford, dopo il passaggio del solito Trickett, che bruciava in allungo tre difensori dei Bears mettendo il sigillo sul risultato finale.

Kansas State vs Oklahoma 31-30

Se la ricorderà a lungo questa partita Michael Hunnicutt. Il #18 infatti, considerato non a torto uno dei top 3 kicker della nazione, con due suoi errori ha condannato alla sconfitta Oklahoma e costretto la sua squadra a rinunciare definitivamente alla vittoria finale della Big 12.
Sia chiaro che non si può imputare questa disfatta casalinga dei Sooners esclusivamente al kicker, purtroppo però contro di lui giocava il fatto che di fronte si trovavano due squadre speculari che in stagione hanno messo in fila gli stessi numeri, e quindi la partita non poteva che essere decisa da un singolo episodio.
La sfida infatti è stata molto equilibrata e le squadre si sono affrontate a viso aperto senza timori reverenziali con Oklahoma che passava in vantaggio dopo un drive lunghissimo concluso con la corsa in endzone di Samaje Perine. Jake Waters tuttavia non stava a guardare e in meno di un minuto sistemava le cose lanciando per 62 yard il fratello minore di Rob Gronkowski che con un paio di finte si liberava degli avversari ed andava a segnare il pareggio. Nel secondo quarto continuava il botta e risposta tra le due formazioni e all’intercetto di Trevor Knight, riportato in td da McDaniel, rispondeva subito Shepard dopo aver ricevuto un passaggio dello stesso Knight per 47 yard. La squadra di coach Bill Snyder, a cavallo tra il primo e secondo tempo, provava ad allungare grazie al td di Lockette ed al field goal di McCrane ma i Sooners, guidati da un ottimo Knight si riportavano sotto con Blake Bell prima di subire il definitivo td dopo una corsa personale del qb dei Wildcats.
Oklahoma riusciva ad arrivare in endzone ad inizio ultimo quarto con il td pass di Knight per Neal però Hunnicutt si faceva bloccare l’extra point da Britz a dieci dalla fine. L’occasione per sorpassare Kansas St tuttavia si presentava 5 minuti dopo ma il kicker in maglia rossa mandava a lato il più facile dei field goal spegnendo definitivamente i sogni dei Sooners.

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Dak PrescottCom’era prevedibile, la corsa all’Heisman Trophy cambia ancora la sua leadership che passa dalle mani di Todd Gurley, finito quinto, a quelle più affidabili di Dak Prescott che non è sceso in campo per via del bye. Per la superstar di Georgia ancora non si intravede una soluzione per il caso che lo ha riguardato e anche se i Bulldogs stanno comunque portando a casa le vittorie non è assolutamente un buon segno per il junior di Tarboro che al 99% dovrà dire addio al trofeo e forse anche a qualcos’altro.
Al terzo posto stabile Melvin Gordon anche lui a riposo a causa del bye mentre della top 5 soltanto Mariota e Golson, rispettivamente al secondo e quarto posto, sono scesi in campo, con il qb dei Ducks che per battere Washington ha fatto a meno delle sue gambe affidando le sorti della squadra al suo braccio. Le 336 yard e i due td pass la dicono lunga sullo stato di forma del #8 che sta riportando Oregon sul giusto binario della stazione playoff. A Golson invece non sono bastate 313 yard e tre td per sconfiggere i Seminoles anche se a Notre Dame resta da una parte l’amaro in bocca per essere arrivati a un passo dall’impresa, dall’altra rimane il dente avvelenato per il td degli ultimi secondi annullato dalla flag.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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