[NFL] Cairo Santos, il kicker che viene dal Brasile

Cairo Santos è un nome che, fino a qualche tempo fa, era pressochè sconosciuto intorno al panorama NFL. Ora che, però, è diventato il kicker dei Kansas City Chiefs, soppiantando niente meno che Ryan Succop, nessuno può continuare ad ignorarlo.

Le stranezze intorno a questo personaggio cominciano dalla sua nazionalità. Infatti, Santos, sarà il primo giocatore brasiliano a giocare nella Lega, dopo che Damian Vaughn fu scelto dai Bengals nel 1998, ma non fu mai impiegato in campo. Come ha imparato a giocare a football? Una volta sbarcato a St. Augustine, high-school in Florida, come exchange student, si è appassionato giocando a Madden sulla sua Xbox. I suoi idoli assoluti erano Mason Crosby e Mike Nugent, contro cui ha duellato, visibilmente emozionato, in pre-season.

Cairo-Santos-TulaneA livello fisico il sudamericano è altrettanto inusuale, considerando la struttura corporea della maggior parte dei giocatori NFL. E’ alto 1 metro e 72 centimetri e pesa soltanto 72 chilogrammi, tanto da sembrare almeno cinque anni più giovane della sua età, che dice 22 sulla carta d’identità. Dustin Colquitt, punter dei Chiefs e holder di Santos, ha spiegato qual è stato il problema principale per il brasiliano dopo che Kansas City l’ha scelto tra gli undrafted: trovare una maglietta ed un casco che potessero stargli a dovere. Colquitt, amico strettissimo di Succop, non avrà apprezzato granchè la scelta della società, ma Santos giura che sono già ottimi amici.

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La carriera di Santos al college di Tulane non è stata tutta rose e fiori, ma, alla fine, le sue capacità e il suo talento sono venuti alla luce. Dopo una stagione di ottima qualità da freshman, tanto da essere nominato nel Conference USA All-Freshman Team grazie al suo 13/16 in termini di field goal e al 32/33 ai PATs, quella da sophomore è stata, invece, abbastanza negativa, soprattutto a causa dei 7 field goal sbagliati su 18 tentati. Nel 2012, però, il brasiliano ha stupito tutti ancora una volta, esplodendo definitivamente: 26/27 ai PATs, di cui l’unico non a segno è stato bloccato, e un perfetto 21/21 nei field goal, compreso uno da 57 yard che segnato il record assoluto per il suo college. E’ diventato, inoltre soltanto il secondo kicker a compiere una stagione da oltre 20 calci a segno senza alcun errore. Di questi 21 field goal, 12 sono stati da oltre 40 yard, mentre 2 da oltre 50. Al termine della stagione è stato nominato tra gli All-American e ha ricevuto il premio Lou Groza per il “most outstanding placekicker” a livello collegiale.

Cairo Santos ChiefsTutto questo, però, non è bastato per avere una scelta nel ricchissimo Draft della scorsa estate, ma Santos ha ricevuto un’opportunità dai Chiefs come undrafted. E l’ha sfruttata a dovere. Contro i Bengals ha segnato un field goal da 28 yard, contro i Panthers ha centrato i pali da 44 yard, contro i Vikings non ha sbagliato un facile calcio da 21 yard, mentre contro i Packers ha segnato soltanto uno dei cinque extra-point della sua pre-season. Non ha mai sbagliato un calcio e lo stesso ha fatto Ryan Succop, veterano di cinque stagioni ai Chiefs. A pensar male, si potrebbe dire che Kansas City ha scelto Santos per una questione economica: infatti, il brasiliano guadagnerà 422.000 dollari che, confrontati ai due milioni che avrebbe dovuto prendere Succop, hanno tutta l’aria di un ottimo affare. Non sembra, però, cosÏ scontato liberarsi di un kicker che, nel corso della sua avventura ai Chiefs, ha tenuto la percentuale più alta nella storia della franchigia (81%).

Succop ritroverà Kansas City già al kick-off d’esordio di questa sera con la sua nuova squadra, i Titans. Santos avrà bisogno di tutto il suo estro per reggere la pressione. Niente paura, però, il passato sembra sorridergli. Andy Reid nel 2011 fece esordire negli Eagles il rookie Alex Henery e lui lo ripagò con una stagione da record nella storia dei kicker rookie in NFL. Avrà la stessa “fortuna” con Santos?

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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