[NFL] Preview 2014: New York Giants

I New York Giants sono una di quelle squadre che sorprendono sempre, nel bene e nel male. Dal 2007 ad oggi sono arrivate due vittorie al Super Bowl, XLII e XLVI, per altro partendo in entrambi i casi dal Wild Card Game e da assoluta sfavorita, una sconfitta al Divisional contro gli Eagles nell’anno, tra questi considerati, con il miglior record in regular season (12-4) e ben quattro assenze dai playoff. La scorsa è stata la peggior annata da una decade a questa parte, ma, a giudicare dai precedenti, non conviene dare per vinta la squadra della Grande Mela.

OFFENSE

Will Allen, Victor CruzChi meglio di Eli Manning può rappresentare la pazzia insita nei Giants? I colpi li ha sempre avuti, soprattutto nei momenti più delicati, la testa, se connessa, è capace di giocate mostruose. Se, però, stacca la spina, come nel caso delle prime partite dell’anno passato, il crollo è totale. Per ovviare all’assenza di quantità e qualità di receiver, con la dodicesima scelta assoluta, è arrivato Odell Beckham Jr, con una delle decisioni più sorprendenti, intriganti e, secondo il parere dei più, azzeccate di questo Draft. Il talento offensivo di Victor Cruz, la crescita di Rueben Randle, il ritorno di Mario Manningham, il possibile exploit di Jerrel Jerningan e, soprattutto, l’acquisizione del ricevitore da LSU, sembrano poter regalare varietà e più opportunità di valore cui affidarsi a Manning.

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Perché l’attacco fosse completo, però, servivano delle soluzioni di livello in offensive line. L’arrivo di Geoff Schwartz dai Chiefs, di John Jerry dai Dolphins e di Weston Richburg al secondo round del Draft sono scelte atte a completare un reparto che ha inaspettatamente trovato un ottimo tackle ed un leader in Justin Pugh, preso al primo giro nel Draft 2013. Richburg, il miglior centro di questo Draft, è stata una scelta controversa, ma eccellente. Unica pecca, l’aver lasciato in disparte un’altra necessità di prim’ordine per i Giants: trovare un tight-end. La ricerca non è andata a buon fine e l’arrivo di Kellen Davis dai Seahawks, oltre a quello di Xavier Grimble, pescato tra gli undrafted, non basta per avere anche solo un titolare di buon livello.

Molto migliore sarà, invece, un’altra situazione assai complessa lo scorso anno, ovvero la questione runningback. Rashad Jennings, prelevato dai Raiders, abbina genio e sregolatezza. Anche se molto incostante, Jennings ha le qualità per alzare il livello rispetto alla stagione passata. Dal Draft, a sorpresa, è giunto anche Andre Williams, che garantirà potenza ed efficienza a ridosso della end zone.

DEFENSE

Alshon Jeffery, Prince AmukamaraIn free agency, i Giants hanno costruito una secondaria da far invidia (quasi) a chiunque, tra le primissime della Lega, almeno alla vigilia. Prince Amukamara è stato il perno del reparto l’anno passato e sta diventando sempre più una stella nel ruolo di cornerback. Finalmente potrà contare, al suo fianco, su un apporto di assoluto prestigio, dato dal grande acquisto, Dominique Rodgers-Cromartie, arrivato dai Broncos, e da Walter Thurmond, proveniente dai Seahawks. Sebbene le safety non siano al livello dei corner, Antrel Rolle è un giocatore assolutamente affidabile e Quintin Demps, arrivato dai Chiefs, ha alle sue spalle il rookie Nat Berhe, per cui, con le dovute precauzioni, si prospetta un ottimo futuro all’orizzonte.L’ampiezza e il valore del reparto sono di prima qualità.

In linea, dovrà essere la stagione del riscatto e del rilancio tanto per Cullen Jenkins quanto per Jason Pierre-Paul, mentre dal Draft è arrivato il tackle Jay Bromley a dare solidità e profondità al reparto. La partenza di Justin Tuck, idolo dei tifosi e vera spina nel fianco per gli attacchi avversari, non è stata facile da digerire, ma la difesa dei Giants sembra pronta a sopperire all’assenza. Le acquisizioni di Robert Ayers dai Broncos e di Jameel McClain dai Ravens potranno permettere un ulteriore salto di qualità e spedire la retroguardia di New York di diritto tra le prime dieci della Lega. Se l’anno scorso la difesa ha spesso tenuto in piedi la baracca, i grandi nomi nuovi arrivati in free agency possono rendere il muro pressoché invalicabile.

IN CONCLUSIONE

Non ci sono più scuse. La squadra dello scorso anno è partita troppo molle, ma soprattutto con troppe voragini da riempire affannosamente. Ora che il roster sembra completo e di valore, Manning deve ritrovare sé stesso e tornare decisivo, l’attacco dovrà macinare yard e touchdown, mentre la difesa ha i numeri e gli uomini per indirizzare ogni partita dalla parte dei Giants. Considerando la strenght of schedule, ventiseiesima assoluta per i Giants, New York potrebbe vivere una regular season da protagonista. Torneranno ad assaporare quota dieci vittorie?

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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