[NFL] Preview 2015: Jacksonville Jaguars

Gli amici di “Quel che passa lo sport” hanno deciso di inaugurare il nuovo e bellissimo sito con le preview delle 32 squadre NFL. Abbiamo chiesto di poterle ripubblicare su Huddle Magazine aggiungendo i voti ad attacco, difesa, coaching staff e offrendo anche a voi la possibilità di votare.

Mark Brunnell, David Garrard, Byron Leftwich, Blaine Gabbert, Chad Henne: una cosa è certa, a Jacksonville non hanno ancora ben chiaro il concetto di franchise QB. Con Blake Bortles ovviamente non ci si può esporre, il primo anno è stato un po’ sul chi va là, per lui e per tutto l’attacco, è stato impegnato sia ad imparare un nuovo sistema offensivo in una lega nuova, sia a scoprire sempre compagni diversi da servire a mano a mano che la stagione proseguiva e i titolari diventavano infortunati, i panchinari venivano prima promossi a titolari e a loro volta evolvevano ad infortunati.

Il ciclo dell’infortunio peraltro non sembra essersi esaurito se la terza scelta assoluta di quest’anno (il DE Dante Fowler Jr.) al primo mezzo allenamento con la squadra, ancora prima di mettere nero su bianco il proprio contratto, s’è distrutto un ginocchio e salterà tutta la prossima stagione.

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OFFENSE

Ma andiamo con ordine e torniamo all’attacco: la parola d’ordine è gioventù. Che nel mondo dello sport fa spesso rima con talento. Da questo draft è arrivato il nuovo cavallo da tiro e sembra quasi poetico che l’abbia fatto quasi in concomitanza con il contratto da un giorno firmato da Maurice Jones-Drew per ritirarsi da Jaguars, lui che in questa franchigia ha costruito la sua carriera e che di questa franchigia è il giocatore copertina (assieme a Jimmy Smith, che però al momento s’è perso dietro qualche sbarra). T.J. Yeldon ha tutto per raccogliere questa eredità e rinverdire quei fasti: velocità, capacità di leggere i buchi e durabilità ne fanno il titolare dal day1. Con l’arrivo dell’ex Alabama, Denard Robinson, che l’anno scorso ha dimostrato di poter stare in NFL come RB seppur sui generis, potrà tornare ad occuparsi del cambio di ritmo, per diminuire la quantità dei tocchi ed aumentarne la qualità. Detro a loro c’è l’imbarazzo della scelta tra Toby Gerhart (che ha fallito di nuovo nel ruolo di RB1), Storm Johnson (settimo giro dell’anno scorso) e Bernard Pierce (ripudiato dai Ravens): tutti e tre lotteranno tra camp e preseason per il posto da RB3, con proprio l’ex Baltimora che ha dimostrato in questi primi anni nella lega di essere un ottimo backup e che se riesce a non incasinarsi fuori dal campo potrebbe avere la meglio sui diretti rivali; certo non è un se di poco conto, se contiamo che a fine luglio avrà la sentenza per una guida in stata di ubriachezza avvenuta a marzo, a causa della quale era stato tagliato proprio dai Ravens.

Se i 23,8 anni di media del reparto RB (valore alzato dai 28 anni di Gerhart) vi sorprende, meglio se non andate a controllare il valore che viene fuori con i 5 6 WR che saranno a roster poi a settembre, perché si arriva a fatica a 23: messo da parte l’ “imbarazzo Blackmon” che stando alle ultime news (ed alle ultime foto) difficilmente tornerà a giocare a football, ed aggiunto via quinto giro da questo draft Rashad Greene, da Florida State, il resto è chiamato a fare il salto di qualità dopo un primo anno piuttosto positivo: il trio Robinson/Lee/Hurns ha veramente tutto come completezza di reparto, l’unico timore che si può avere su di loro è che il marasma che ha regnato ai Jaguars in questi anni possa farli perdere nel loro processo di crescita comunque necessario. Di certo in Florida con cotanto upside non rimpiangeranno la dipartita di Cecil Short (peraltro rimasto in division ai Texans), che quello che poteva dare l’aveva già mostrato.

Linea e TE invece non si sono accontentati dei giovani in uscita dal college (Ben Koyack, scelto al settimo giro, faticherà a fare il roster tra i TE, mentre AJ Cann potrebbe essere utile sin da subito in guardia), ma è proprio qui che sono arrivate le principali addizioni offensive via free agency: innanzitutto Julius Thomas, che dovrò togliersi in fretta l’etichetta di “prodotto di Manning” se non vorrà essere schiacciato dal contratto da 46 milioni complessivi per i prossimi 5 anni che ha appena firmato. Dovesse confermare comunque le sue doti atletiche sarà un target fondamentale per l’attacco dei Jaguars, che almeno sulla carta ha davvero margini di miglioramento infiniti.

Ce la posso fare anche senza di te
Ce la posso fare anche senza di te

In linea sono arrivati due giocatori (ed un allenatore) molto solidi: Jermey Parnell è pur vero che sinora aveva fatto solo il backup, ma nelle non rare occasioni che era sceso in campo per sostituire Free a Dallas aveva addirittura migliorato il rendimento di una delle migliori linee della lega, con lui a destra e l’ex seconda scelta assoluta, Luke Joeckel, a sinistra gli estremi della protezione dovrebbero viaggiare su standard molto alti. Per snappare la palla o per lottare per farlo è arrivato anche Stefen Wisniewski, scaricato dai Raiders anche perché nel frattempo era sopraggiunto nella baia uno dei migliori centri della lega. Il tutto sotto il comando di un offensive line coach d’eccezione, quel Doug Marrone che è scappato (col malloppo del contratto comunque garantito) da Buffalo e che riparte come assistente di reparto, un bel lusso da sfruttare.

E poi c’è Blake Bortles: come già accennato il suo primo anno è stato difficoltoso. Oltretutto, voce di questa settimana, sembra abbia giocato con dei problemi alla spalla che ne hanno limitato le prestazioni. Il front office dei Jaguars si aspetta un deciso passo in avanti in quest offseason e successivamente nella prossima stagione. Anche perché dietro a lui c’è ancora Chad Henne che l’anno scorso fu panchinato per disperazione, facendo saltare tutti i piani di un inserimento molto più graduale del giovane da UCF. L’arrivo di Jeff Tuel e quello di Stephen Morris (ex Miami Hurricanes), sono più folkloristici che tecnicamente interessanti.

DEFENSE

L’attacco quindi sembra potenzialmente avere tutto quello che è necessario non diciamo per dominare, ma quanto meno per poterlo fare nei prossimi anni, fatte salve le incognite che cotanta gioventù può portarsi dietro (la più grossa ovviamente è quella, non secondaria, che aleggia sopra il casco del QB). E la difesa? Negli ultimi anni ha stazionato sempre nei bassifondi della lega e le mosse di questa offseason sinceramente non fanno presagire niente di meglio. La sfortuna che ha colpito uno dei migliori pass rusher del draft (Dante Fowler Jr.), appena scelto, è stata già raccontata in apertura, in linea poi bisognerà recuperare a pieno uno dei pochi giocatori di livello conclamato tra i difensori (forse l’unico assieme a Posluszny), ovvero Sen’Derrick Marks. In DT sono arrivati anche Jared Odrick via FA (acquisizione da non sottovalutare, utilizzabile anche in DE) e Michael Bennett, sceso fino al sesto giro, ma che ha tutto per rendere molto di più. La pass rush, uno dei tanti talloni d’Achille di questa squadra, messa così, anche a causa della sfiga dell’infortunio di Fowler, non sembra essere migliorata tantissimo e molto dipenderà da Chris Clemons, che al suo primo anno a Jacksonville è sembrato uno di quegli anziani che vanno a svernare al caldo della Florida.

Si vede che Skuta aveva impressionato i Jaguars nel passato
Si vede che Skuta aveva impressionato i Jaguars nel passato

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Dopo che avrai letto tutto il preview guarda i voti che abbiamo assegnato ad offense, defense e coaching staff ed esprimi la tua valutazione sui Jacksonville Jaguars 2015.

[review]

I voti di Gabriele Balzarotti

Offense - 65%
Defense - 50%
Coaching Staff - 55%

57%

Quella che vedete a destra è la media matematica dei due reparti più coaching staff. Dopo aver letto tutto l'articolo votate anche voi, da 1 a 10 decimali inclusi, per dirci qual'è il valore dei Jaguars 2015 oppure lasciate un commento.

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“Datemi un divano e vi racconterò il mondo (sportivo)” o ancor meglio “un corpo immerso in un evento sportivo riceve una forza uguale e contraria che lo spinge a dire necessariamente la sua opinione a riguardo”.

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