[NFL] Top (e Flop) della stagione: Arizona Cardinals

E’ vero, i Cardinals non sono arrivati ai playoff. È anche vero, però, che chiunque in una Division che comprende coloro che si sono aggiudicati il titolo al recente Super Bowl, i Seahawks, oltre alla seconda squadra presente in finale di Conference, i 49ers, e a un team di tutto rispetto come i Rams, avrebbe gettato la spugna prima ancora di cominciare a lottare per qualcosa di grande. Sapete qual è stata la media di vittorie nei sette raggruppamenti che non siano la NFC West? 30,7 a Division. Sapete quante sono state le vittorie complessive per i team di NFC West? 42. Ecco perché il record di 10-6, che per altro in NFC North, così come in AFC da seconda wild card, sarebbe bastato a strappare un biglietto per la post-season, ha il sapore di un mezzo miracolo.

Jaron Brown, Larry Fitzgerald, Andre Ellington
Brown, Fitgerald, Ellington

La sconfitta di misura all’esordio contro la più debole delle tre avversarie di Division, St. Louis, non è stato certo un toccasana per cominciare la stagione. Alla vittoria, frutto più di una difesa eccezionale che di un attacco ancora impreciso, sui Lions non è seguito niente di particolarmente buono. Anzi, la sconfitta contro i Saints è stata la più netta dell’intera annata (-24), con il numero minimo di punti segnati (7). Un successo poco convincente contro i Buccaneers, ancora senza vittorie al momento della sfida, ha anticipato invece la prima, vera affermazione di sostanza sui Panthers, che si accingevano a cominciare, proprio dalla sconfitta di Arizona, la loro striscia vincente. La sesta e settima week, che dovevano confermare i netti progressi visti contro Carolina, hanno invece tagliato le gambe ai sogni dei Cardinals, battuti nettamente (-12 in entrambe le uscite) dalle prime due forze di Conference, Seattle e San Francisco. Se i Seahawks avevano già lanciato una fuga che non si sarebbe mai arrestata, tanto in regular season, chiusa al primo posto in NFC, quanto in post-season, terminata con la vittoria finale, l’avversario vero e proprio su cui doveva puntare Arizona erano i Niners. Portata a termine metà della stagione con la vittoria sui Falcons, che li rialzava sul 4-4, i Cardinals erano però costretti a guardare col binocolo i californiani, a quota 6-2 e col vantaggio del primo scontro diretto. Tutto già finito?

Darnell Dockett
Darnell Dockett

Non proprio, perché Frisco perde due sfide consecutive dopo la bye week con Panthers e Saints e Arizona lancia la rimonta. Al successo su Atlanta seguono altre tre affermazioni consecutive. Dopo aver spezzato, forse definitivamente, le ali dei Texans in questa loro disastrata stagione, ecco il tranquillo successo sui Jaguars e la scoppola rifilata ai Colts, letteralmente schiacciati da un attacco finalmente fluido ed efficace e da una difesa al solito eccellente, con il punteggio di 40-11. La week 13 si apriva con il medesimo record di 7-4 per Cardinals e Niners, favoriti solo dal fattore scontro diretto. Peccato per loro che i vice-campioni in carica terminino la loro stagione con cinque successi consecutivi, di cui l’ultimo proprio con Arizona, a far evaporare definitivamente i sogni di gloria del team di Bruce Arians. Carson Palmer e compagni si fermano invece al cospetto degli scatenati Eagles di Nick Foles, demoliscono i Rams, superano i Titans in overtime con un field goal decivisivo di Jay Feely, utile per continuare a credere fino alla fine al sogno post-season, e si concedono il lusso di superare niente meno che Seattle, all’ultima sconfitta della sua annata prima del trionfo finale di New York. La sconfitta dell’ultima settimana contro i Niners, firmata da Phil Dawson a una manciata di secondi dal termine, chiude la stagione dei Cardinals prima che si entri nel vivo, a step short from the playoff.

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Karlos Dansby

Nell’analisi di squadra partiamo dall’assoluto punto di forza dei Cardinals versione 2013, la difesa. Pur finendo solo 29esimi a livello di tackles (953), balza agli occhi che ben 825 siano stati portati da uomini in solitaria, mentre solo 128 siano assisted. Il dato, a livello di squadra, non è esaltante, ma a livello di singoli rende loro onore. Pur avendo concesso poco più di 20 punti a partita (20.2) ed aver chiuso la stagione al 14esimo posto per quanto riguarda le yard concesse al lancio a partita (233 di media, 3.728 totali), in tutti gli altri dati statistici fondamentali Arizona è tra le primissime retroguardie in NFL. La straordinaria difesa sulle corse avversarie, nettamente la migliore, ha concesso sole 84.4 yard di media per 1.351 totali (3.7 yard ad attacco), forzando più fumble (6) di quanti touchdown abbia subito (5). Sesti per sack portati ai quarterback avversari (47.0 totali, di cui due generanti una safety), quinti per intercetti (20), che hanno fruttato 251 yard guadagnate e ben 4 touchdown, gli uomini della difesa dei Cardinals hanno sorpreso (quasi) tutti gli attacchi che si sono trovati di fronte. Leader della retroguardia è stato Karlos Dansby con 122 tackles (114+8, incredibile!), 6.5 sack, 19 pass deflected e 4 intercetti, di cui due riportati fino all’end zone avversaria. Patrick Peterson si è issato al livello dei migliori cornerback della Lega con 42 tackles, 13 pass deflected, 3 INT e si è regalato anche un lancio da 17 yard a segno. Leader nella statistica dei sack sono stati John Abraham (11.5 per 100 yard perse dagli avversari), che ha anche forzato quattro fumble degli avversari, e Calais Campbell (9), che invece ha recuperato due fumble, oltre ad averne forzato uno. Meritano menzione anche Yeremiah Bell (77 tackles, 9 pass deflected e 2 INT), Daryl Washington (75 tackles, 3 sack, 11 pass deflected e 2 INT) e Rashad Johnson (3 INT).

L’attacco ha visto un buon Palmer in cabina di regia. 362 completi su 572 lanci (63.3%) per un totale complessivo di 4.274 yard totali guadagnate (249.1 a partita) sono un ottimo dato, ma se abbinato a 24 TD pass e ben 22 INT (3.8% delle giocate), il tutto assume una valenza molto meno positiva. 41 sono stati i sack subiti, per 289 yard perse. I problemi sono evidenziati comunque da un quarterback rating abbastanza deficitario (83.9). Se non è strano che il peggior risultato in quanto a QB rating (43.4) sia arrivato contro i Saints nella peggiore sconfitta stagionale, sorprende come Palmer abbia potuto lanciare complessivamente per sole 353 yard, per altro con 2 TD pass e 7 INT, nelle due vittorie più prestigiose di Arizona in regular season contro Panthers e Seahawks.

Denver Broncos v Arizona Cardinals
Michael Floyd

La sorpresa dell’anno tra i receiver è stato Michael Floyd, che ha ricevuto 65 volte per 1.041 yard (16 di media), con cinque touchdown e nessuna palla persa. La conferma è stata, ovviamente, Larry Fritzgerald. Le 82 ricezioni per 954 yard, se non sono state certo il miglior risultato in carriera, hanno aggiunto altri dieci touchdown al ruolino del fenomenale ricevitore di Arizona, primo in ordine di età a raggiungere la soglia delle 11.000 passing yard in carriera. Molto più staccati tutti gli altri receiver a roster. Una delle più grandi perdite cui dovranno far fronte i Cardinals dalla prossima stagione è quella di Rashard Mendenhall, ritiratosi a soli 26 anni per dedicarsi a una vita fatta di viaggi e scrittura, come sognava da un po’. Il runningback, nella recente regular season, ha portato 687 yard alla causa con otto touchdown, anche se ha aggiunto quattro fumble totali, di cui tre persi, al suo totale. Nel suo anno da rookie, molto bene ha fatto Andre Ellington. I suoi 118 attacchi per 652 yard (5.5 di media), di cui 8 sopra le 20 yard, con tre touchdown a segno e senza fumble persi, si aggiungono alle 371 yard al lancio e al solo touchdown ricevuto dalle mani di Palmer. Davvero niente male come inizio nella Lega.

Cosa manca ai Cardinals per fare quello passo in più che potrebbe portarli ai playoff? Rilasciato Mendenhall per cause di forza maggiore, raggiunti degli accordi con il tight-end Jake Ballard e il kicker Jay Feely, due ottimi elementi a roster, Arizona ha acquisito due componenti fondamentali come l’offensive tackle Jared Veldheer e il wide receiver Ted Ginn, protagonista del’ottima stagione dei Panthers. Manca ancora un inserto di livello in offensive line e anche la scelta di un back-up quarterback da affiancare al non più giovanissimo Palmer potrebbe essere un’idea. Bruce Arians non può che essere stato confermato, vista la complessivamente ottima stagione d’esordio ai Cardinals. Sperando che Seahawks e 49ers mollino leggermente sul pedale dell’acceleratore nella prima annata, Arizona potrà dire la sua per il discorso playoff e poi giocarsela con tutte le altre senza paura. In fondo, basta solo one more step.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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