Capolavoro difensivo (Cincinnati Bengals vs Baltimore Ravens 3-27)
La vigilia del match tra Bengals e Ravens non offriva particolari spunti di discussione. Le giovani tigri guidate in attacco da Joe Burrow stanno costruendo il loro cammino di riscatto, dopo annate buie e deludenti, mentre i corvi di Lamar Jackson devono dimostrare, week dopo week, di essere sempre la forte contender che tutta la Lega si aspetta. La partita si è svolta secondo copione, con i Ravens andati presto in vantaggio e la difesa assoluta protagonista, tormentando Burrow e forzando turnover a ripetizione. Il risultato è eloquente: 27 a 3 in favore dei padroni di casa.
Macchina da turnover
I Ravens sono sempre stati legati alla loro difesa, che per tanti anni è rimasta nell’elite della Lega. Il reparto guidato da coach Martindale, anche domenica, ha dimostrato di appartenere ad una cerchia ristretta. I numeri messi insieme dai suoi ragazzi sono impressionanti: 7 sack, 15 quarterback hit, 9 tackle per perdita di yard, 2 fumble forzati e recuperati, di cui uno riportato in touchdown e 1 intercetto. Il rookie Patrick Queen si sta sempre più dimostrando il diamante grezzo che i Ravens speravano: leading tackler anche questa settimana, uomo dei fumble recuperati (2 su 2), autore di un sack e celebratore del suo primo touchdown. Marlon Humprhey finisce in queste righe ogni weekend, avendo anche domenica forzato un fumble decisivo, il terzo in cinque partite, che ha permesso a Queen di chiudere la partita. Senza contare giocatori come Calais Campbell e Pernell McPhee, che non sono protagonisti degli highlights, ma con il loro duro lavoro in trincea contribuiscono a rendere più semplice il compito dei loro compagni di reparto.
I dolori del giovane Burrow
La difesa dei Ravens è sempre stata capace di far sembrare i rookie quarterback, beh dei rookie quarterback. Burrow (19/30 per 183 yard, 1 INT) ha passato il suo peggior pomeriggio in NFL, venendo pressato da ogni lato (7 sack subiti e 2 fumble) e facendo davvero fatica ad entrare in ritmo. Il sistema difensivo di Baltimore è difficile da decifrare per i rookie quarterback, poiché utilizza una miriade di formazioni ombra che, al college, semplicemente non si vedono mai. I 7 sack sono arrivati da sette giocatori diversi e ben 5 sono stati opera di defensive back. Burrow ha faticato, ma anche i suoi compagni hanno passato un pomeriggio oscurati dai giocatori avversari. I wide receiver hanno ottenuto ben poco e Joe Mixon, autore di una prova da 150 yard settimana scorsa, è rimasto a sole 59 yard su 24 portate.
Attacco a corrente alternata
Offensivamente non è stata una grande prova di Baltimore. Dopo una partenza lampo nel primo tempo, andando in touchdown con Mark Andrews e Marquise Brown, l’attacco si è ingolfato, convertendo nella seconda metà di gara solo 2 terzi down su 9 giocati. Lamar Jackson (19/37 per 180 yard, 2 TD, 1 INT) è sembrato accusare il fastidio al ginocchio che lo ha limitato in settimana, facendogli saltare tre allenamenti. Il quarterback ha lanciato un intercetto banale, ha sbagliato lanci facili con i ricevitori aperti e non ha voluto rischiare con le corse. A riprova di una prova opaca, le ricezioni di Andrews (6 per 56 yard e 1 TD) sono arrivate tutte nel solo primo tempo. Parziale spiegazione di un pomeriggio in chiaroscuro può essere data al cambiamento in linea offensiva tra il rookie Tyre Philipps (out per infortunio e guardia destra titolare) e la rotazione composta da Ben Powers e Pat Mekari, che ha faticato parecchio ad aprire varchi per le corse.