[NFL] La “Legacy” di Peyton Manning
Legacy: something that is a part of your history or that stays from an earlier time.
(The Cambridge Advanced Learner’s Dictionary & Thesaurus © Cambridge University Press)
Al tramonto di quella che è stata per Payton Manning la stagione dei record, il quarterback dei Broncos si trova, come troppe volte ormai, con solo un pugno di statistiche in mano. In questo 2013 ha battuto il record di passaggi da touchdown e yards lanciate; ha portato 4 ricevitori in doppia cifra e guidato il più prolifico attacco della storia della NFL; ha fatto registrare la 13ª chiamata al Pro Bowl e ottenuto il 5º titolo di MVP.
Queste cifre però non sono bastate per raggiungere un secondo anello, nè hanno permesso di smacchiare definitivamente l’unica statistica che vede Manning in difetto, quell’11-12 nella post season, che rappresenta forse la vera chiave di lettura della sua carriera.
Manning è stato autore di grandi vittorie e di grandi giocate, ma ha subito anche sconfitte che troppo spesso l’hanno visto soccombere impotente. Nello sport, in qualunque sport, si può perdere, e anzi, perdere spesso permette di generare voglia di rivalsa e migliorarsi; la sconfitta però è appunto un mezzo terapeutico con cui i grandi campioni elevano il proprio gioco e in ultimo i propri risultati. Per Payton, invece,la sconfitta sembra ormai essere diventata una espiazione senza un vero fine, proprio come i suoi numeri da record.
Chi si ricorda quanti canestri ha fatto Michael Jordan, quanti giri veloci ha compiuto Ayrton Senna? Negli occhi di tutti però sono ancora vivide le immagini dell’ultimo canestro in gara 6 delle NBA finals del 1998, o della rimonta del gran premio di Suzuka dell’88. I campioni sono tali perchè nei momenti cruciali cambiano passo, quando sono in difficoltà emergono.
La spirale che ha inghiottito i Broncos, sin dal primo snap di questo super bowl XLVIII, li ha portati dalla sconfitta all’umiliazione, e Manning si è lasciato trascinare. Il football è uno sport di squadra, e sarebbe ingiusto incolpare della sconfitta il solo Manning, ma la delusione più cocente è stata proprio la mancanza di una sua reazione, del cambio di passo degno di un campione.
Nella partita che doveva definire la sua eredità, la sua legacy, Manning si è dimostrato ancora una volta debole mentalmente. Quando le cose vanno bene è inarrestabile, ma nelle difficoltà spesso rischia di diventare un giocatore “normale”.
La nuova generazione di quarterback avanza, e sembra ormai in procinto di segnare il passaggio di un’epoca. Per i Broncos, e in particolar modo per Manning, la prossima stagione resta forse l’ultima opportunità per portare a casa il Lombardi Trophy, e potrebbe essere quanto mai significativo, per l’uomo dei record, riuscirci dopo una regular season dai numeri discreti, ordinaria, normale. Sarà proprio nelle difficoltà della prossima stagione che, in maniera definitiva, Manning ci dirà chi è veramente, e quale sarà la sua legacy.
Quanto sarebbe più semplice, in fondo, ricordarsi di un passaggio da touchdown di 40 yards all’ultimo minuto del Super Bowl, e potersi finalmente dimenticare di tutti quei numeri?
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“La Legacy di Peyton Manning”. – http://t.co/wG2lyM9Fmp via @huddlemag // Purtroppo quello che si dice è vero, però lui resta un gigante.
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