[NFL] Wild Card: Kansas City Chiefs vs Indianapolis Colts 44-45

Cominciano i playoff NFL, cominciano col botto. Cominciano con una di quelle partite che entrano dritte dritte nella storia, nella memoria, nella leggenda di uno sport.

Un anno fa Andy Reid era scontento e fuori dai playoff con i suoi ormai ex Eagles. I Chiefs avevano concluso una stagione terribile da 2–14 che non lasciava presagire nulla di buono all’orizzonte.
Un anno fa Andrew Luck era sul punto di vedersi scippare il premio di Offensive Rookie of the Year da un (allora) fantastico Robert Griffin III e sul punto di giocare la sua prima partita di playoff in carriera. Era l’esordio anche per coach Chuck Pagano e per molti dei componenti della giovane squadra. Le cose non andarono alla grande, il Wild Card Game premiò i Ravens, poi campioni al Super Bowl.
Donald BrownTante cose sono cambiate da allora. Il matrimonio tra Reid e i Chiefs, aiutato da testimoni d’onore quali Alex Smith (1 INT ogni 69 passaggi dal 2011, leader della Lega nella statistica), Jamaal Charles (19 touchdown in stagione, 12 su corsa e 7 su ricezione, e quasi 2.000 yard complessive di guadagno) e una difesa eccezionale (basta pensare a un dato: -24 era il saldo palle recuperate / palle perse lo scorso anno, ultimi nella Lega, +18 quest’anno, secondi assoluti). Kansas City torna così alla post-season con l’ottimo record di 11-5 e molte speranze di andare lontano, molto più lontano di quanto si sperava ad inizio stagione.
Indianapolis, nel frattempo, ha continuato a lavorare e migliorare e con la squadra, su tutti, ha fatto Luck. Peyton Manning in 13 stagioni con i Colts era stato solo una volta sotto i 10 intercetti in regular season, Andrew già al secondo anno ci è riuscito. Il quarterback ha inoltre messo insieme 8.196 yard complessive nelle sue prime due stagioni nella Lega, surclassando il record che era di Newton e prima ancora dello stesso Manning. Accanto a lui non c’è più Reggie Wayne, out for the season già da un po’, ma uno straordinario T.Y. Hilton da oltre 1.000 yard in stagione a guidare l’attacco e un funambolico Robert Mathis da 19.5 sack a capo della difesa.
Ora, con il medesimo record di partenza, con il fattore campo in mano ai Colts in quanto vincitori della propria Division, ecco le due squadre di fronte al Lucas Oil Stadium. La battaglia, come le premesse, sarà meravigliosa.

Dexter McCluster. Antoine BetheaSe Reid è un abitudinario dei playoff (10-9 lo score in carriera), Pagano e Luck sono alla seconda esperienza assoluta (0-1 finora), mentre Smith guida l’attacco di una squadra alla post-season per la terza volta (1-1), ma è galvanizzato dal fatto di essere 6-1 in stagione in trasferta, avendo perso solo con i Broncos lontano da casa. E il game manager dei Chiefs parte subito a mille. Il primo drive di Kansas City sarebbe perfetto, se non vedessero il loro giocatore più forte, Charles, uscire stordito dal terreno di gioco per una commozione celebrale, che ne pregiudica il ritorno in campo. Knile Davis, rookie riserva del runningback, comunque non si fa pregare ed è incisivo per portare la squadra al touchdown, realizzato poi da Dwayne Bowe su lancio di Smith. Il receiver è alla prima partita di playoff da titolare e, con la seconda ricezione di serata, mette subito 7 punti al tabellone.
Luck però non ha intenzione di stare a guardare ed è semplicemente perfetto nel suo drive di apertura. 7/7 per 74 yard, di cui 4 palloni per 51 yard finiscono nelle mani di Hilton, tra cui quello del touchdown del pareggio. La difesa dei Colts, però, traballa in maniera assai preoccupante e Smith è libero di lanciare uno straordinario Bowe, che sfugge ai tackle della retroguardia avversaria, per 63 yard fino alle 2 di Indianapolis. L’attacco dei Chiefs, però, soffre l’assenza di Charles e si incaglia fuori dalla end zone. Un field goal di Ryan Succop da 19 yard chiude il drive per il 10-7. Sul finire del primo quarto un pessimo drive dei Colts e di Luck (0/2) chiude i primi 15 minuti di ostilità con un punt (ce ne saranno solo tre in tutta la partita!).

Pubblicità

Nel frattempo arriva la notizia che Charles è out of the game. Smith sembra ancora soffrire la sua assenza, ma la difesa sul profondo dei padroni di casa è un colabrodo. Donny Avery è wide open e il suo quarterback non se lo lascia sfuggire. Touchdown da 79 yard e 17-7 Chiefs. Trent Richardson, l’uomo che doveva dare una marcia in più all’attacco dei Colts quest’anno, ma che in realtà ha innestato la retro, continua la sua stagione terribile perdendo un fumble alla sua prima portata, praticamente da solo, recuperato dal falco Justin Houston. Partendo dalle 17 yard, con Davis che porta la squadra sulle 4 alla prima azione successiva, è un gioco da ragazzi per Smith trovare in end zone Anthony Sherman, il full-back, con un passaggio bellissimo e molto intelligente. Il vantaggio si allarga e il 24-7 ha quasi il sapore di una sentenza.
Antoine Bethea, Junior HemingwaySe si pensa che Indianapolis ha subito 20 punti complessivamente nelle ultime tre partite, averne presi 24 in molto meno di due quarti non è proprio un segnale incoraggiante. Di fronte c’è poi una squadra (e una difesa soprattutto!) che manderà o manderebbe (non in caso di Super Bowl raggiunto) ben 8 elementi al Pro Bowl, il massimo in NFL quest’anno. Il running-game continua a non funzionare a dovere, Luck rischia di farsi intercettare e Pagano è costretto a giocarsi un quarto e inches a metà campo. Il suo quarterback risponde in maniera straordinaria facendosi 25 yard su corsa nell’occasione e alla fine Adam Vinatieri può trasformare il field goal da 37 yard che dà respiro ai tifosi di casa.
Neanche troppo, però, perché l’attacco dei Chiefs funziona a meraviglia. Davis è ottimo, Smith lancia e corre alla perfezione. Le sole 287 yard guadagnate nella precedente sfida di regular season vinta dai Colts sono solo un ricordo in confronto alle 289 già ottenute finora. Il quarterback ex Niners è scatenato e trova una corsa fondamentale su un terzo e 7 sulle 10 yard degli avversari. Ci pensa poi ancora Knile Davis a mettere a segno un touchdown su corsa per il 31-10 Chiefs. Era dal 2004, proprio con i Colts di Manning, che una squadra non segnava su tutti i primi cinque drive offensivi di una partita di playoff. Luck, dopo il 7/7 iniziale, è fermo a 4/12, ma continua a trovare Hilton con regolarità. Forse troppa, perché Brandon Flowers intuisce le sue volontà e lo intercetta a pochi secondi dall’intervallo. Alla sosta lunga è Kansas City a dominare nettamente, sul punteggio di 31-10.

T.Y. HiltonIl secondo tempo non comincia molto meglio per Indianapolis, anzi. Luck è ancora una volta impreciso e si fa intercettare una seconda volta dalla difesa avversaria, ora da Husain Abdullah. Smith riparte dalle 20 yard e Dexter McCluster porta avanti i suoi. È Davis però il centro focale dell’attacco e il quarterback lo trova in end zone al lancio. Il touchdown è, per certi versi, storico. Con 38 punti Kansas City segna il suo record di franchigia ai playoff, con 4 TD pass Smith fa, oltre al suo record personale, anche quello di squadra.
Sotto 38-10, per i padroni di casa la partita sembra compromessa irreparabilmente. Non ditelo a Luck, però. Il quarterback sfodera tutto il suo talento e trova subito Da’Rick Rogers per 46 yard di guadagno. Nell’azione successiva Donald Brown comincia a correre come si deve ed è touchdown. Il drive successivo comincia in maniera insicura per i Chiefs, l’attacco pare però fluido. Fino a che, però, Alex Smith compie il primo errore del suo match. Troppa mielina per il QB nella tasca e Robert Mathis arriva come un falco a strappargli la palla di mano. Il fumble pare recuperato, la difesa però se lo fa sfuggire, ma ci pensa Kelvin Sheppard a recuperarlo prima che la palla esca.
Sul ribaltamento di fronte, Hilton continua la sua partita fenomenale, Luck trova in LaVon Brazill un ricevitore affidabile e ci pensa ancora Brown a risolvere il drive, questa volta su ricezione. 38-24 e due possessi di ritardo ora per i Colts. Nell’azione della segnatura, la paura per un attimo sconvolge il Lucas Oil. Flowers si storce il collo sulla coscia del compagno Cooper e resta a terra immobile. La squadra si stringe intorno a lui, ma il cornerback si rialza. Partita finita per commozione celebrale anche per lui, però! Con Donny Avery salgono a tre gli infortuni di Kansas City in questo match.

McCluster non è incisivo sui ritorni come in stagione regolare, dato che ne ha fatto un Pro-Bowler, e Smith ha perso un po’ di smalto. Il drive si chiude con un punt. Ci pensa, però, la difesa a togliere le castagne dal fuoco. Luck trova ancora una volta Hilton, ma il receiver fa una fesseria lasciandosi sfuggire il pallone, ancora una volta nelle mani di Abdullah. Incredibile pensare che i padroni di casa abbiano perso la miseria di 14 palloni (fewest in the NFL) in tutta la stagione e siano già a quota 4 nella serata più importante.
I Chiefs ripartono dalle 30 yard, ma trovano una grande difesa dei Colts a fare da sbarramento. Succop trasforma il field goal da 42 yard che vale il 41-24. Non una gran partita per Luck, finora, già 3 INT e molte imprecisioni. Il suo match, però, comincia adesso. Trova nell’ordine Brown, Brazil (dopo un gioco di prestigio) e Fleener e si fa tutto il campo in una manciata di secondi. Il touchdown è fulmineo, Indianapolis è nella partita: 41-31. Nel secondo tempo il computo delle yard è 206-46 finora, non c’è partita.

luck tuffoA cavallo tra terzo e quarto periodo il rimaneggiato attacco di Reid non trova soluzioni utili e si ferma ancora. Abdullah prova ancora a salvare la baracca, ma Hilton è una furia. In un amen Indianapolis è sulle 24 di Kansas City. Brown corre che è una meraviglia (Trent, chi?), ma, quando si appresta ad entrare in end zone, perde il contatto col pallone. Luck è fortunato, ma straordinario nel recuperarlo e lanciarsi in touchdown. I Chiefs ora hanno solo tre lunghezze di margine.
Si fa male anche Davis, ma Bowe trova importanti primi down. A.J. Jenkins fa un numero improbabile sull’out e porta i suoi sulle 30 yard avversarie. Smith chiama due timeout quasi inutilmente e non trova soluzioni all’attacco. McCluster spreca e ci vuole Succop da 43 yard per mettere il 44-38 a tabellone. Ora, però, con un touchdown Indianapolis vince la partita.

Con cinque minuti da giocare, Luck parte dalle sue 10 yard e trova Fleener per uscire dalla giungla. Nell’ecatombe di Kansas City si fa male anche Houston. Il QB dei Colts non guarda in faccia a nessuno e completa la sua rimonta leggendaria. Hilton riceve il suo tredicesimo passaggio di serata (secondo assoluto di sempre nei playoff) e raggiunge quota 224 yard con la ricezione da 64 che significa touchdown del soprpasso. 45-44 e pubblico di casa in delirio.
Can you believe it?
La difesa, però, sulle ali dell’entusiasmo è disattenta e dimentica che con un field goal subito si torna a casa. Bowe completa due down da 38 yard, ma è Smith a compiere l’errore che costa la qualificazione ai Chiefs. Per paura di un sack, il quarterback lancia il pallone dove non c’è nessun receiver. Intentional grounding e terzo e 17 fuori dal raggio da field goal. McCluster si avvicina di 6 yard. Arriva la giocata della partita sul quarto down. Smith lancia Bowe sull’out. Ricevuto!
Non così in fretta, perché Dwayne mette un piede solo in campo. Per meno di 10 cm, Kansas City perde il pallone e a Indianapolis basta far scorrere il poco tempo rimasto per vincere.
Che partita!

Dopo il -31 recuperato nel 1993 dai Buffalo Bills agli allora Houston Oilers, ecco la seconda rimonta più incredibile di sempre nella storia dei playoff NFL.
Andrew Luck chiude con un fantasmagorico guadagno di 443 yard e 4 TD pass che ribaltano i 3 intercetti, grazie soprattutto a Hilton. Alex Smith chiude con una delle migliori prestazioni in carriera (30/46 per 378 yard con 4 TD pass), ma due errori nei punti focali dell’incontro che costano ai Chiefs il passaggio del turno.
Finisce quindi con 99 punti al tabellone e 1049 yard complessive, record assoluto in un match di playoff, la prima gara di questa post-season.
I Colts avanzano e affronteranno ora con tutta probabilità i Broncos dell’ex di lusso, Peyton Manning. Se queste sono le premesse… buon divertimento a tutti!

[jwplayer mediaid=”10155″]
Merchandising Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

18 Commenti

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.