[NFL] Super Bowl: Seattle Seahawks Preview

Miglior difesa della NFL per punti subiti (231), minor numero di yards concesse in media agli attacchi avversari sul passing game (172) e in totale (273,6) e record di intercetti (20). Questi alcuni impressionanti numeri della difesa dei Seattle Seahawks, reparto dal cui rendimento dipenderanno molte della possibilità  del team di Carroll di aggiudicarsi il quarantottesimo Superbowl in programma domenica.

Earl Thomas, Byron Maxwell, Robert Meachem

Sì, perché lo sport è imprevedibile, il fattore climatico potrebbe incidere, ma i falchi di mare le partite le vincono in difesa, punto. Se il reparto di coach Quinn subisce più di venti punti normalmente per i blu della costa ovest sono dolori (e qualche volta lo sono anche se gli avversari si fermano a 19 o 17). Certo, in attacco ci sono grandi interpreti, come il runner Lynch, scartato troppo presto dai Buffalo Bills o il regista Russell Wilson molto migliorato nei due anni da pro, ma l’attacco di coach Bevell è un reparto costruito soprattutto sul rushing game, non in grado normalmente di ammassare grandi quantità di yards e di punti, per cui di solito in casa Seahawks, è la difesa a fare la voce grossa.
E alla seconda partecipazione dei Seahawks al Gran Ballo, una prestazione super della difesa di Seattle sarà fondamentale, perché è sufficiente dare un’occhiata dall’altra parte della palla e i playmaker dei Broncos spuntano come funghi: Demaryius Thomas, Welker, Decker, Julius Thomas, guidati da quello che molti considerano il più forte quarterback di tutti i tempi, Peyton Manning. Il regista col numero 18, dopo aver rischiato di dover smettere di giocare per i problemi al collo, risolti, almeno in parte, con ben quattro operazioni, ha riscritto quest’anno il libro dei record della NFL grazie ad un attacco che per la prima volta nella storia della Lega ha sfondato quota 600 punti (arrivando a 606 per la precisione).

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E allora vediamolo questo gruppo che in perfetto stile “300” cercherà di fermare “Serse” Manning. L’architetto principale è quel Dan Quinn che ha avuto il grande pregio di subentrare ad un guru come Gus Bradley, ora head coach dei Jacksonville Jaguars, mantenendo un piglio decisamente aggressivo. “Mi piace il suo stile” è il commento della safety All Pro Earl Thomas, “perché si adatta perfettamente a noi, e assolutamente anche a me”. Di base Quinn impiega una difesa 4-3, la cui linea è praticamente rimasta intatta tutta la stagione, con Bryant e Clemons end rispettivamente a destra e sinistra, mentre in mezzo a montare la guardia c’è il duo Mebane e McDaniel.

Del fronte a quattro, McDaniel è il recordman dei placcaggi con 23, ma tutto il gruppo dei titolari ha giocato alla grande contro la corsa. Una delle chiavi del successo della difesa dei Falchi è però la grande profondità della rosa. Un dato su tutti: i due leader della D-Line a livello di pass rush non sono infatti neppure titolari, Bennett e Cliff Avril sono stati i migliori nel portare pressione sul regista avversario e hanno messo a segno rispettivamente 8 sack e mezzo e 8 sack, ma normalmente partono dalla panchina. Prima riserva dei tackle è invece quel Quinton McDonald, spesso impiegato nei down di passaggio, che ha comunque all’attivo ben 5 sack e mezzo e persino un intercetto, rarità quando si parla di defensive tackle.L’unica posizione per la quale il coaching staff dei Seahawks ha faticato un po’ a trovare il giusto interprete, è stata quella di right defensive end, dove si sono alternati Schoefield, Bennett, Avril e infine Clemons.

San Francisco 49ers v Seattle SeahawksAlle loro spalle il posto di middle linebacker è saldamente nella mani di Bobby Wagner, re dei placcaggi in stagione con 84.  Al suo fianco si sono alternati K.J.Wright, Irvin e Malcolm Smith, con Wright che è stato appiedato per oltre un mese dalla rottura di un osso del piede, e Irvin che ha dovuto saltare i primi quattro match della stagione per una squalifica comminatagli dalla NFL. Un po’ tutto il quartetto si è disimpegnato alla grande sul passing game, grazie alla velocità di tutti i suoi interpreti, mentre soprattutto Wagner e Wright hanno faticato nel rushing game perché non raramente al reparto di linebacker è mancata la disciplina necessaria nel chiudere con efficacia i varchi creati dai bloccatori avversari.

Ma il vero cuore pulsante della difesa e dunque, in questo caso, dell’intero team, è il secondario, soprannominato “The Legion of Boom”: duri, fisici, un po’ sbruffoni, il quartetto composto dai cornerback Sherman (nella foto) e Maxwell e dalle safety Thomas e Chancellor è stato il migliore dell’intera NFL riuscendo a sopperire anche alle squalifiche che hanno colpito Browner (out per il resto della stagione) e Thurmond, anche se quest’ultimo ha già scontato le 4 gare di sospensione. Il nome di Thomas è ormai da tre anni ospite fisso delle liste per il Pro Bowl, mentre Sherman, diventato famoso anche qui da noi per le dichiarazioni poco diplomatiche dopo la vittoria con San Francisco e la scenetta con Crabtree, oltre ad avere la lingua lunghissima ed un notevole ego, è soprattutto un grande atleta.

Dal 2011 il cornerback da Stanford ha fatto incetta di record fra gli intercetti messi a segno, ben 20 cioè cinque in più del secondo in graduatoria, Jennings dei Bears, e i passaggi deviati che hanno raggiunto quota 60 contro i 49 della coppia Tramon Williams e Joe Haden. In ogni caso, memorabile rimarrà quella deviazione in volo plastico nella finale della NFC sull’ultimo, disperato tentativo di passaggio in meta di Kaepernick che ha fatto scivolare dolcemente l’ovale nelle mani del linebacker Smith per l’intercetto che per i Seahawks ha significato accesso al Superbowl di New York.

russell wilsonGià, ma il fatto che la difesa avrà gli occhi di tutti puntati addosso, non significa che l’attacco possa essere sottovalutato.  Anche se non ha i numeri impressionanti della difesa, il reparto offensivo ha comunque terminato la stagione mettendo insieme 417 punti, cioè la terza miglior prestazione nella storia dei Seahawks. Le chiavi dell’attacco di coach Bevell sono da ormai da paio di stagioni in mano a Russell Wilson passato da promettente regista scelto però solo al terzo giro nel draft di due anni fa e oggetto quasi sconosciuto, ad essere uno dei protagonisti del massimo torneo della “palla lunga un piede”.
Giocatore dall’etica lavorativa straordinaria (in stagione arriva al campo di gioco alle 5.30 del mattino), Wilson ha terminato le sue prime due annate nella Lega maggiore con un quarterback rating di oltre 100, mettendo a segno 52 passaggi da touchdown e ben 24 vittorie, il massimo per le prime due stagioni dal 1970. Nell’epoca del passing game esasperato, Wilson non è certo il prototipo del bombardiere (anche perché il personale attorno a lui non è adatto per quel tipo di gioco) ma oltre ad una buona mobilità (contro Indianapolis quest’anno è andato oltre le 100 yards di corsa) ha una buona accuratezza nei lanci in corsa e soprattutto diventa pericolosissimo nei giochi di play-action, azione che prevede una finta particolarmente credibile vista l’efficacia del rushing game di Seattle.
Al contrario, all’interno della tasca, Wilson diventa decisamente più prevedibile dato che, probabilmente per difetto di esperienza, molto raramente seleziona il secondo o il terzo receiver, ed il suo rendimento scende in modo preoccupante quando le difese avversarie riescono a mettere pressione. Ogni tanto inoltre sovrareagisce scappando da una pressione che però in realtà non c’è.

Marshawn Lynch, Eric Reid, Ray McDonald, J.R. SweezyMa il pericolo n°1 per la difesa dei Broncos ha un nome ed un cognome beh chiari: Marshawn Lynch.  Non avrà l’esplosività di un Adrian Peterson o l’elusività di un Jamaal Charles, ma pochi portatori di palla incarnano la figura del power runner come l’ex prodotto da California. Nel 2013 Lynch è stato il sesto runner del campionato con 1257 yards, più della metà delle quali sono arrivate dopo il primo contatto con l’avversario, e in diciannove delle sue ultime quarantuno partite ha sfondato il muro delle 100 yards (tra l’altro il buon Marshawn è andato in tripla cifra nella gara di playoff contro quei 49ers che invece in regular season 100 yards non le avevano mai concesse).
Proprio grazie alla potenza delle sue leve, una delle specialità della casa sta nel trasformare corse da 1 o 2 yards in portate da 5 o 6. Consentire a Lynch di lavorare ai fianchi la difesa dei Broncos con guadagni magari non spettacolari ma costanti, sarà un must per l’attacco di Seattle che altrimenti dovrà fare leva soprattutto sul passing game, terreno sul quale Wilson e soci sono decisamente meno a loro agio.

Non a caso infatti i due anelli deboli del team di coach Carroll si trovano in attacco, e sono i due reparti che ancora mancano all’appello. Il gruppo ricevitori doveva essere in ottime mani fra Rice, Tate ed il super acquisto della offseason, il funambolico Percy Harvin, atleta capace di ricevere, correre e ritornare i calci praticamente con la stessa efficacia. Invece la stagione di Rice è durata esattamente due mesi e quella di Harvin non è quasi iniziata: per problemi all’anca l’ex Vikings ha giocato finora una gara in regular season ed una nei playoff, match quest’ultimo che non ha nemmeno terminato per una commozione cerebrale. Coach Carroll ha già annunciato la sua presenza al Gran Ballo, ma la sua efficacia sarà necessariamente limitata.

Golden TateDi un trio che avrebbe dovuto fare meraviglie, l’unico sopravvissuto è dunque Tate che ha terminato la stagione con un ottimo bottino fatto di 64 ricezioni per quasi novecento yards. Dopo di lui il ricevitore più affidabile è Baldwin il quale, sfruttando le disavventure altrui, ha portato a casa 50 ricezioni per 778 yards, ma soprattutto è stato grande nella vittoria contro San Francisco nella finale di Conference, andando oltre le 100 yards. Gli altri ricevitori, si chiamano Jermaine Kearse, Ricardo Lockette e Bryan Walters, non certo nomi che possano creare problemi ad un secondario pur non certo irresistibile come quello dei Broncos. Il ruolo di tight end è invece nelle mani del veterano Zach Miller che in stagione ha messo a segno 5 mete, ma che non è certo un terminale su cui fare affidamento con continuità.

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La linea di attacco è invece stata bersagliata dagli infortuni, soprattutto ai due tackle titolari Okung e Giacomini che hanno dovuto saltare metà stagione e il coaching staff si è dovuto inventare ben 7  schieramenti diversi durante la regular season. Ma anche quando può schierare i titolari, il quintetto dei Seahawks non è certo una unità dominante. Ben due erano i giocatori reduci dalla convocazione al Pro Bowl 2012: Il centro  Unger ed il tackle Okung, ma entrambi hanno vissuto una stagione al di sotto delle aspettative. Unger ha faticato ad aprire varchi per Lynch mentre Okung, che non è andato male nel rushing game, ha faticato a tenere lontani da Wilson i defensive end avversari. E il resto non ha fatto molto meglio, con le due guardie McQuistan e Sweezy in difficoltà sul rushing game (e McQuistan ha fatto pure peggio sul passing game) mentre l’ex Packers Giacomini tutto sommato non è spiaciuto in entrambi i fondamentali.

Jon RyanAnche negli special teams Seattle ha alcuni assi nella manica: il kicker Hauschka ha centrato 33 dei 35 field goal tentati quest’anno ed il punter Ryan e l’unità di copertura sul punt return sono stati addirittura fantastici sfiorando il record NFL: dopo quindici partite infatti i Seahawks avevano concesso appena 25 yards su ritorno di punt, e avevano nel mirino il record detenuto da Atlanta con 49. Poi, nell’ultima uscita contro i Rams, l’unità ha subito 65 yards ed il record è sfumato, ma un pomeriggio storto nulla toglie alla tremenda efficacia del reparto. Le squadre speciale di coach Schneider sono però temibili anche sotto un altro aspetto: dal 2010 sono infatti ben 13 i calci bloccati dagli special teams di Seattle.

Insomma, i Broncos arrivano al Superbowl tutto sommato con i favori del pronostico, ma Seattle è stata costruita in maniera solida, con tanti giocatori in grado di offrire contributi importanti nelle varie fasi di gioco, e chissà che ancora una volta il vecchio adagio secondo cui l’attacco vende i biglietti ma la difesa vince le partite non sia confermato.

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