[NFL] Conference: New England Patriots vs Denver Broncos 16-26

Broncos contro Patriots significa, da due anni a questa parte, soprattutto, Peyton Manning contro Tom Brady. Due tra i più grandi quarterback di tutti i tempi si trovano per la terza volta di fronte nel Championship Game AFC (record condiviso con altre coppie di quarterback per il maggior numero di scontri nel penultimo atto della stagione). Il maggiore dei fratelli Manning ha giocato quattro volte questo match trovandosi dall’altra parte Brady per tre volte, con uno score di una vittoria e due sconfitte, e una volta i Jets, vincendo nell’occasione.

Tom Brady PatriotsIl suo storico avversario arriva invece per l’ottava volta al Championship, la terza di fila, e il suo record dice cinque vittorie (le prime tre che sono valse poi altrettanti titoli a New England e le due contro Peyton) con sole due sconfitte (contro i Colts nell’anno del Super Bowl vinto da questi ultimi e contro i Ravens negli scorsi playoff). Altro dato a favore dei Patriots e contro Manning: Brady ha messo a segno 15 passaggi da touchdown con un solo intercetto nelle ultime sei sfide con i Broncos, mentre Peyton è a quota 7 vinte e 14 perse contro New England. Continuerà la tendenza o si spezzerà in questo match?

I Pats partono malissimo con un pessimo three&out da una sola ricezione e, praticamente, guadagno nullo. Il punt è la soluzione anche per Denver, però, al primo nella sua post-season, che getta al vento un ottimo guadagno di 20 yard di Eric Decker. La difesa degli ospiti tiene benissimo, ma non altrettanto bene fa l’attacco, che resta in campo, ancora una volta, il tempo di tre azioni. Matthew Mulligan non è, purtroppo per NE, Rob Gronkowski, il più illustre assente nella contesa, ma è l’unico a smuovere un minimo la catena. Punt is the way, nulla sembra funzionare in casa Bill Belicick. Il peggio, però, deve ancora arrivare.

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Knowshon Moreno BroncosKnowshown Moreno (nella foto) trova una prateria nella difesa avversaria e guadagna una ventina di yard, poi si scalda Demaryius Thomas, che riceve per 29 yard, ed infine è Wes Welker a far sentire la sua mancanza alla sua ex squadra. Arrivati in end zone, però, i Broncos si fermano, nonostante l’ottima offensive line. Manning lancia male e costringe Matt Prater a mettere a segno il field goal da 27 yard del 3-0 iniziale.
I Patriots cominciano a giocare anche con l’attacco e Shane Vereen guadagna il primo down. Brady, incredibilmente, manca Julian Edelman sul profondo wide open, in una di quelle giocate che avrebbero potuto cambiare la partita. Il receiver guadagnerà poi 18 yard, ma la catena si ferma nuovamente su un’offensive pass interferience dello stesso Edelman. Terzo punt del primo quarto di NE e i primi 15 minuti finiscono così sul 3-0 per Denver.

Il punt dei Patriots è profondissimo, ma ci pensa Moreno a portare i suoi fuori dalla zona calda. Aqib Talib si infortuna e viene portato negli spogliatoi, mentre Welker completa un’improbabile passaggio. La difesa degli ospiti dimostra di non funzionare al meglio. Virgil Green, il tight-end di riserva, porta palla alla mano il pallone per diverse yard. Questo è un segnale concreto che qualcosa non va. Monte Ball guadagna l’ennesimo primo down (9-2 per Denver finora) e Moreno è scatenato. Altre 28 yard, tagliando come il burro una retroguardia messa in seria difficoltà dall’offensive line dei padroni di casa. Tutto ciò porta Jacob Tamme alla ricezione da 1 yard del 10-0. Tutto troppo facile.

Brady trova Aaron Dobson per 27 yard, Veeren ne fa altre 15 di corsa. Edelman rischia di gettare tutto al vento con un fumble, ma alla fine è il sack di Robert Ayers a decretare il field goal di Stephen Gostkowski dalle 47 yard, che entra per un pelo. 10-3 Broncos. D. Thomas è, però, on fire e si prende prima 26 e poi altre 27 yard su ricezione. La catena sembra muoversi alla meraviglia poco prima della fine del primo tempo di gioco, ma l’attacco inceppa la sua corsa e Prater mette un altro field goal da 35 yard. Brady, finora, non è pervenuto e all’intervallo è 13-3 per i padroni di casa.

Demaryius Thomas Broncos

Nel terzo quarto tutto ciò che succede di interessante è nel primo drive del periodo. Decker e D. Thomas spaccano in due la difesa avversaria con le loro ricezioni, mentre Moreno e Ball con le loro corse vanno veloci verso la end zone. Manning non sbaglia e Demaryius Thomas (nella foto) si prende il touchdown da 3 yard del 20-3. L’attacco dei Patriots è di una misera sconvolgente, Austin Collie si prende due primi down, ma il suo quarterback non è lucido. Lo salvano parzialmente le ritrovate buone corse di Vereen e Stevan Ridley. Su un pesantissimo quarto e due, New England non regge l’impatto della difesa e Terrence Knighton trova il sack che regala il pallone alla sua squadra.
Per i Pats si fa durissima. Julius Thomas comincia a fare ciò che il suo omonimo ha fatto finora: ricevere alla grande. L’attacco di Denver, come sempre, fa storia a sé e il terzo quarto è già scappato via, con un vantaggio di 17 punti per chi gioca in casa. Manning è pronto a pareggiare lo score negli scontri diretti al Championship contro Brady?

Il quarto periodo comincia dov’era finito il terzo, ovvero con i due Thomas che si infilano agevolmente nella retroguardia dei Pats. Welker prova a prendersi un’altra rivincita, ma si ferma poco prima della end zone. Il field goal di Prater da 20 yard sigla il 23-3. La situazione ora è disperata per gli uomini di coach Belicick. Brady comincia a trovare buoni ricevitori e guadagna agevolmente terreno, ma è di nuovo quarto down, questa volta con tre yard da guadagnare. Vereen ci riesce e Edelman chiude egregiamente la prima, vera, emozionante azione dell’attacco di NE in questa serata. Con la ricezione in end zone da 7 yard il divario resta ampio (10-23), ma c’è ancora una possibilità di recupero.

Julian Edelmann Patriots

Julius Thomas (8 ricezioni per 85 yard) e, soprattutto, Demaryius Thomas (7 ricezioni per 134 yard e 1 TD) sono i veri padroni di questo match, insieme, ovviamente, al loro quarterback (32/43 per 400 yard e 2 TD pass). Moreno non è più quello di inizio partita, ma Prater è davvero infallibile. Da 54 yard, il kicker trova i punti fondamentali del 26-10. Edelman (nella foto) continua a ricevere alla grande, le cose ora sembrano funzionare al meglio. È troppo tardi? Collie riceve, Julian ancora si infiltra che è un piacere, poi succede l’incredibile. Un nervoso e indeciso Brady (24/38 per 277 yard e 1 TD pass) compie la giocata più bella della sua partita portando palla alla mano fino in end zone per 5 yard, eludendo la difesa con una finta straordinaria. La fondamentale conversione da due punti non va, però, a segno.

Siamo 26-16 e New England, con quattro minuti scarsi sul cronometro, decide giustamente per l’onside kick. Decker, che ne ha perso uno la settimana scorsa stupidamente contro i Chargers, però lo recupera, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria dei Broncos. Le 507 yard subite a fine partita dalla difesa dei Patriots sono il massimo in carriera per la squadra di Belicick e Brady in post-season.Peyton Manning Broncos
Tamme, con le 23 yard prese nell’ultimo drive, fa arrivare Manning a 400 e chiude la partita. Denver fa scorrere il tempo astutamente, fino a che il 26-16 non diventa il risultato definitivo.
I titoli del 2001, 2003 e 2004 sembrano essere davvero una maledizione per New England che, da allora, non ha più vinto. Due Super Bowl e tre Championship persi fanno capire quanto la squadra sia straordinaria in regular season e nella prima parte dei playoff, ma si perda poi tragicamente quando le partite contano davvero tutto. Denver è invece al settimo titolo AFC e vuole portare il terzo titolo in bacheca dopo il doppio successo tra il 1997 e il 1998.

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La quinta sconfitta al Super Bowl, che sarebbe anche la seconda in tre apparizioni per Peyton Manning, potrebbe essere davvero un segno indelebile, in negativo, sia nella memoria della franchigia che in quella di uno dei quarterback migliori di sempre.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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