[NFL] Week 12: Arizona Cardinals vs Indianapolis Colts 40-11

A Glendale molti si aspettavano una bella partita, con una Indianapolis in cerca di continuità di prestazioni ma con un record ampiamente positivo e una Arizona proveniente da un buon momento confermato dalle 3 vittorie consecutive prima di questo match.
La sfida annunciata era quella tra Andrew Luck e Carson Palmer, il primo continuava con le belle cose viste sin dall’anno da rookie mentre l’ex Raiders arrivava da un ottimo periodo di forma dato che nelle ultime tre partite ha fatto registrare ben 832 yard e 6 TD a fronte di 2 intercetti.

Rashard Mendenhall
Rashard Mendenhall

La partita rimane in equilibrio sostanzialmente solo per un quarto, Palmer al primo drive offensivo riesce ad arrivare in end zone trovando Fitzgerald con una bel lancio a scavalcare l’avversario verso l’esterno. Dopo di che arrivano un paio di drive d’intermezzo dove il K dei Cardinals, Feeley, si fa bloccare un FG mentre dall’altra parte Vinatieri porta il punteggio sul 7-3 e sostanzialmente lì finisce l’equilibrio della partita.
Nel seconda quarto i Colts spariscono dal campo e i ragazzi di coach Arians martellano con un break di 20 a 0 grazie al secondo TD di giornata di Fitzgerald, l’intercetto di Dansby riportato per i 6 punti e i due FG di Feeley. Terzo quarto in cui arriva il TD di Mendenhall su corsa ma siamo già in profondo garbage time, ultimo quarto che serve ad Indianapolis a non rimanere a secco trovando il TD di Fleener su passaggio di Luck, mentre Arizona conclude la partita con due FG di Feely impattando il risultato sull’ 11-40.

Arizona guidata da un ottimo Carson Palmer, che dopo un inizio di stagione con più bassi che alti, nelle ultime settimane ha iniziato a giocare in maniera ottimale guidando il proprio attacco verso la 4° vittoria consecutiva arrivata coi Colts. L’ex USC concluderà con 314 yard con 26/39 e 2 TD.
Il running game, senza eccellere questa volta, dimostra di essere solido e vario, Mendenhall ed Ellington, il rookie da Clemson, si dividono le portate variando molto il gioco di corse risultando imprevedibili e questo risulta molto efficace, dato che è da qui che nasce il gioco aereo dei Cardinals. Entrambi finiranno la partita con statistiche identiche, 50 yard a testa su corsa e 20 su ricezione, dimostrando di essere un backfield molto affiatato.
Determinanti le play-action per l’attacco di Arizona dato che sistematicamente i difensori cadevano nel tranello lasciando i WR dei Cardinals in uno contro uno contro i diretti marcatori e nel corso di tutta la partita mai i Colts sono riusciti ad arginare l’attacco aereo avversario. A fine partita saranno ben 10 i giocatori con almeno una ricezione a referto, Floyd sarà leader con una prestazione da 104 yard in 7 ricezioni, Fitzgerald con 2 TD si ferma a 52 yard così come il TE Housler.
OL che si sta dimostrando in netta crescita rispetta allo scorso anno, ricordando che manca il rookie primo giro Jonathan Cooper, limitando la ottima pass rush dagli esterni dei Colts e lavorando molto bene sulle corse. A fine giornata concederà 3 sack e 3 tackle for loss ad Indianapolis ma sono state giocate esotiche ed isolate che non influiranno sulla buona prestazione dei Cardinals.

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Carson Palmer, Robert Mathis, Cory Redding, Daryn Colledge, Lyle Sendlein
Carson Palmer

Difesa che invece continua ad impressionare, il fronte a 3 con Docket e Williams sugli scudi mai lascia spazi alle corse, Campbell continuo in pass rush, i LB Dansby e Washington molto importanti sia sulle corse che sui blitz che in copertura, e la dimostrazione è l’intercetto effettuato. L’unico difetto che si può trovare è il solo sack portato a casa, troppe volte i difensori di Arizona sono arrivati su Luck senza mai metterlo a terra.
Secondarie che invece sono risultate dominanti, Peterson dimostra di essere un fenomeno, utilizzato pure in attacco in qualche snap, accompagnato dai vari Bell, Powers ma soprattutto Tyrann Mathieu, il rookie da LSU si sta mostrando un fattore in questa difesa, e da poco è stato promosso come titolare nello spot di FS anche se in più occasioni è stato utilizzato da nickel o addirittura in copertura sul TE Fleener (1,98 contro 1,75 di altezza e 30kg di differenza).

Indianapolis invece si imbatte in un’altra giornata totalmente storta come quelle capitate a San Diego e Saint Louis. Luck incappa in una partita no, il QB sarà costretto a lanciare 40 volte a fronte di pochissime corse, dato che mai saranno determinante, costringendo il coaching staff a cavalcare molto il proprio QB riuscendo a fargli completare solo il 50% dei lanci per sole 163 yard con un TD e un intercetto riportato in endzone da Dansby.
Malissimo le corse, Richardson e Brown usati pochissimo e mai determinanti anche perché la OL mai è riuscita a produrre qualcosa di positivo che mettesse in ottime condizione i propri RB per fare qualcosa di importante. Da una prima scelta come l’ex Alabama ci si aspetta qualcosa in più, soprattutto da uno che al college era dominante come pochi e che è arrivato alla terza pick assoluta del draft 2012, mai con un suo guizzo i Colts son riusciti a far girare la partita e mai fino ad ora è riuscito a portare l’aiuto sperato, è giovane e crescerà ma non è lontano dall’essere etichettato come bust.

Andrew Luck
Andrew Luck

Come detto prima la OL è stata inerme sulle corse ma le cose in pass protection non sono andate meglio, Luck con la sua mobilità è riuscito a evitare tantissimi sack ma i giocatori dei Cardinals riuscivano a penetrare facilmente nel backfield. Servirà agire via draft o FA per migliorare il reparto, soprattutto all’interno dato che Thornton e McGlynn non paiono adatti per fare gli starter in una franchigia che punta ad essere contender.
WR che purtroppo senza Wayne non riescono a essere decisivi, se il veterano ricevitore riusciva a portare su di se un raddoppio per favorire gli altri, ora non succede più e i vari Hilton, Brazil, l’oggetto misterioso Heward Bey non riescono a produrre quasi nulla e in tre metteno insieme la miseria di 95 yard.
Il TE Fleener è l’unico a mettersi in mostra con giocate di spessore nel reparto, e finalmente il suo talento sta uscendo dopo un primo anno fatto di infortuni e pochissime apparizioni, con un TD e 55 yard ricevute.

Difesa invece che ha giocato totalmente allo sbando con i Cardinals che han fatto quello che han voluto per 60 minuti. Il migliore sicuramente è stato Ricky Jean-Francois, l’ex 49ers, è stato protagonista di 2 sack con le due giocate più interessanti della difesa di coach Pagano. Ma a parte il lineman la difesa ha fatto tanta fatica. La difesa sulle corse contro i RB a rotazione dei Cards ha faticato e difficilmente ha concesso dei guadagni minimi, questo dovuto al fatto che Franklin e Redding han sofferto tanto e l’apporto degli ILB Freeman e Angerer è stato deficitario. Pass rush che qualcosina in più ha fatto con Mathis e Werner, con il secondo che dovrà fare ancora tanti miglioramenti essendo ancora un rookie e non ancora pronto per essere uno starter.
Secondarie che sono state inermi, Davis, Landry, Bethea mai sono stati un fattore nel corso della partita, spesso fuori posizione con letture pessime delle tracce dei WR di Arizona e quando utilizzati nella difesa a zona sempre in ritardo sul cambio di marcatura, cosa che ha portato grandi benefici alla squadra di casa per la vittoria.

Arizona continua nel suo ottimo momento conquistandosi meritatamente una vittoria contro un avversario ostico e importante. Il sogno play off continua ma molto passerà dalle mani di Palmer, se è questo le possibilità le hanno sorretti da una difesa importante, se sarà quello delle prime settimane in Arizona potranno già pensare al prossimo anno. In seconda battuta c’è la difficoltà del calendario, saranno tre le trasferte, su cinque partite da qui alla fine, contro squadre importanti e di conseguenza la schedule non sarebbe dalla loro parte. Ma il football è strano e tutto può succedere.

I ragazzi di coach Pagano invece dovranno per l’ennesimo volta ripartire da una prestazione pessima, probabilmente la colpa è anche del coaching staff che ha preparato la partita in malo modo. La division sembra assicurata e per quello non ci saranno problemi, ma in vista play off queste sconfitte fanno ragionare molto soprattutto in caso di trasferte insidiose come quelle che possono essere di New England o Denver. Ai Colts non verrà chiesto il SB quest’anno ma sicuramente una decorosa partecipazione alla post season, e se sono questi ad Indianapolis c’è da preoccuparsi.

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Luca Domenighini

24 anni, amante dello sport a stelle e strisce. Appassionato fino al midollo di football, sia quello NFL che quello NCAA. Tifoso dei Denver Broncos da una calda mattina di Agosto di metà anni 2000 quando ESPN Classic ripropose il primo Super Bowl di Elway. Tifo sfegatato per i Duke Blue Devils, sì esiste una squadra di football a Durham.

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